Sicuramente i social rappresentano un aiuto
per chi è normo-relazionato, ossia per chi vive una relazione standard nata e cresciuta nel convenzional-reale, che un’occasione di conoscenza supplementare e aggiuntiva a quelle reali.
Spesso mi sono ritrovata a pensare come abbiamo fatto noi over a vivere da ragazzini senza cellulare, messaggistica e app varie. E come hanno fatto i nostri genitori a vivere senza possibilità di localizzazione rapida e accertamento “immediato” dell’incolumità della prole.
Ho un’esperienza personale un po’ particolare in tema di social: ci sono finita sulle orme di un marito presunto libertino e colmo dei colmi su suo invito e ho finito con lo scoprire ciò che era meglio non sapessi.
Se all’inizio ero molto scettica oggi sono loro grata per l’evoluzione che ne è derivata (evito, salvo curiosità esplicite, di dettagliare; per farla breve mi sono risposata con una persona conosciuta, guarda caso sui social).
Argomento dalle sfumature infinite
Citazione:
Originariamente Scritto da
Turbociclo
Ogni epoca è diversa, riveste i suoi lati positivi e negativi, che pure rimangono necessariamente soggettivi. Di solito il convenzional-reale (come lo chiami) rimane tale, a meno che non si voglia cercare un successivo rapporto che non è detto debba essere per forza di coppia. Io personalmente noto che la sfera "virtuale" mi aiuta a portar fuori certi lati un po' nascosti del mio carattere, non sempre "simpatici", per cui posso essere accolto qui meno favorevolmente di come mi accade nella vita reale.
Il convenzional-reale è tale per definizione se partorito dalla sola realtà e mai venuto a contatto con il virtuale.
La sfera virtuale può restare tale o "contaminarsi" al reale e diventarne parte, complementare relativa o totale e integrativa.
A livello personale ho la sensazione che la percezione soggettiva (soppalchi emotivi e condizionamenti "materiali" inclusi) costituisca spesso un limite alla conoscenza realistica.
A volte non conoscere l'aspetto di chi si trova dietro lo schermo aiuta a non costruirsi troppe autoconvinzioni "illusorie" o devianti e ad andare oltre il mero "aspetto".
Per quel che mi riguarda ho la tendenza a dire sempre, e ovunque, quel che penso, nella convinzione che si possa dire tutto con le giuste parole, anche quando si è in dissenso.
Riconosco al virtuale, per esperienza diretta, la virtù di avermi aiutato a vincere la timidezza e migliorato la consapevolezza ma questo non toglie che io sia rimasta cauta e molto attenta alla mia privacy.
In effetti tutto, ovunque, nelle realzioni umane è molto soggettivo.