Sei un tragico schiavo.
La carne e lo spirito possono benissimo convivere.....non parliamo poi della mente:).
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Sarebbe già una gran cosa, se li facessimo convivere Spirito e carne. Il dramma grosso che ci sovrasta è che facciamo prevalere di gran lunga la carne. Il nostro io, il nostro ombelico, il nostro tornaconto, il nostro esclusivo interesse. E poi, magari, diciamo anche di essere senza peccato....
A volte forzo il discorso perché è tua abitudine accomunare tutti nei difetti per poi tirarci fuori solo la tua buona eccezione.
“Tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, ma sono giustificati gratuitamente per la Sua grazia, in virtù della redenzione realizzata da Cristo Gesù!” :love:
ROMANI 5
Se usi il passato mi sta bene perché porta al pentimento, ma il presente che tu usi nel classificare tutti gli esseri umani come peccatori non mi quadra perché non lascia all'individuo alcuna possibilità di una libera redenzione.
Chi ha peccato e si pente perché non deve essere migliore di quello che era? Tu questo lo neghi considerando tutti peccatori.
Non credo che Gesù salvi dal peccato quanto piuttosto insegni la strada per non peccare.
Infine se consideri l'uomo peccatore per destino sempre e comunque neghi qualsiasi esperienza positiva del singolo.
Per questo ti ripeto a non finire che se tu ti consideri peccatore non è detto che lo siano anche gli altri.
"Se diciamo che siamo senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi. Se riconosciamo i nostri peccati, egli che è fedele e giusto ci perdonerà i peccati e ci purificherà da ogni colpa. Se diciamo che non abbiamo peccato, facciamo di Lui un bugiardo e la sua parola non è in noi".
1 Giovanni, 1-5
" Gesù disse ancora questa parabola per alcuni che presumevano di esser giusti e disprezzavano gli altri: «Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l'altro pubblicano. Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: O Dio, ti ringrazio che non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte la settimana e pago le decime di quanto possiedo. Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: O Dio, abbi pietà di me peccatore. Io vi dico: questi tornò a casa sua giustificato, a differenza dell'altro, perché chi si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato».
LUCA 18
Più chiari di così, si muore.
E' come il bambino che ruba la marmellata però, una volta scoperto col visino sporco, ammette sinceramente la sua colpa al papà. Una concezione di Dio veramente profonda che fa onore a chi la sostiene.
Ohi cono, cerca di capire bene quello che dico senza fare l'equilibrista; non ho detto che siamo senza peccato e non ho neanche detto che non riconosciamo i nostri peccati, e così via; ho detto, rivolgendomi al presente, che una volta riconosciuti e vinti i nostri peccati non siamo più peccatori e non vedo perché per te dobbiamo continuare ad esserlo per forza.
Se tu credi di essere un peccatore saranno affari tuoi e non di tutti.
Io credo che tu sia tra coloro che hanno già e quindi non cercano più, e che, per valorizzare ciò che hanno, tentano di affermare la propria visione sopra tutte le altre demolendo ogni diversità, e che per questo sono definibili come "dogmatici", nel tuo particolare caso "clerical-dogmatico".
Comunque è opportuno ricordare che se non pecchiamo almeno il minimo sindacale Gesù è morto per niente.
Non è vero perché Gesù incita a non peccare.
Perdona si i peccatori ma incita a non peccare, sono due condizioni prettamente diverse. Il peccatore infilza i chiodi nella croce, chi non pecca più li toglie.
A che servirebbe allora migliorarsi se ci accontentiamo di rimanere tali e quali? E' come se Gesù fosse venuto per nulla.
Ok, ma se è morto per i nostri peccati e poi non li facciamo è morto per niente.
E' come se dicessi che deve sempre morire, mi sembra un po' troppo.
Cioè, pecchiamo ( o sbagliamo, dipende dai punti di vista ) pure tanto c'è chi mi perdona ; se Cristo è venuto per salvare ha un senso essere salvati, no non esserlo.
Cono dirà sicuramente, come ha già detto, che bisogna perdonare 77 volte 7 ma pur questo è un limite.
Mettiti nei panni di chi perdona, se il perdonato non smette di farmi del male che senso ha perdonare? E' una storia che va avanti all'infinito; qualcuno si stancherà pure:asd:.
Ho messo fra virgolette le Parole di Gesù, sul peccato. Non le mie. Corredandole con versetti del Vangelo che puoi rileggere quando vuoi. Il Peccato non è una cosa del passato. Tutti i santi giorni ne facciamo purtroppo esperienza, crep. Tutti i santi giorni tocchiamo con mano la nostra debolezza, la nostra fragilità...la nostra intrinseca tendenza a compiere il Male. Non è che penso di essere un peccatore: Lo sono!! Lo vedo!!! E come San Paolo grido: "Chi mi libererà da questa condizione? siano rese grazie a Cristo Signore!"
Te credi di avere l'aureola. Di essere esente da Peccato. Ergo: O ha ragione Gesù Cristo o hai ragione te. Dentro l'Uomo c'è quello che descrive Lui o c'è quello che descrivi tu. Non si scappa.
Ahahahahahaha di nuovo :asd: Io sono nato a Empoli, non a Bethlem di Giudea!!!
Nel Vangelo di Matteo si trova la domanda che Pietro rivolge a Gesù, se si deve perdonare fino a sette volte un fratello che commette peccato. Che cosa significa esattamente «fino a settanta volte sette» con cui Gesù risponde?
Perdonare è sempre difficile... già una volta soltanto! Secondo la tradizione giudaica si riteneva si potesse perdonare fino a tre volte lo stesso peccato, per poi riconciliarsi con chi l’ha commesso. Pietro su questo tema fa la domanda, una di quelle tipiche da discepolo al maestro, ampliando la possibilità fino a sette, probabilmente aspettandosi da parte di Gesù una correzione al ribasso. Alla logica della vendetta, Gesù contrappone l’evangelico perdono senza limiti (questo significa “settanta volte sette”), così come Dio fa con l’uomo. La successiva parabola del servo, debitore graziato che poi diventa creditore spietato, vuole illustrare questo insegnamento e mettere in guardia chi indurisce il cuore e si chiude al perdono da concedere al Fratello.
No, le cose non stanno così, amico Doppio. Cercherò di essere il più chiaro possibile: Dio odia il Male e il Peccato. Non il peccatore. E l'Uomo è peccatore per natura. Tende "geneticamente" (ti prego, passami il termine) ad ascoltare il Maligno invece che Dio. Ebbene, poteva Dio, il Creatore dell'Universo intero, fregarsene di noi e della nostra condizione? Certamente! Secondo logica sarebbe stato anche giusto (Lui ci ha dato un indirizzo, un consiglio amorevole, una Legge, i Comandamenti eccetera e noi li disattendiamo continuamente). E invece....guarda cos'ha fatto, Dio. Guarda questo Suo Figlio esanime, fra le braccia della Madre desolata...
Per riscattare lo schiavo (noi, schiavi del Peccato) ha sacrificato il Figlio. Ha fatto ricadere su di Lui l'iniquità di noi tutti! Ha bevuto Lui il nostro veleno. Grazie al Suo riscattante Sacrificio, noi tutte le volte che pecchiamo possiamo essere perdonati. Tutte le volte che cadiamo, possiamo essere rialzati. Se credi questo, sei salvo! Il Male, il Peccato e perfino la Morte non hanno più l'ultima parola sulla tua Vita.
Come al solito travisi, inoltre porti la tua interpretazione su Gesù e quella degli altri, mai la tua.
Io posso capire che poi postare ciò che le Scritture riportano aprendo la discussione, ma se parti sempre da un'interpretazione ecclesiastica e dogmatica, non c'è discussione, c'è solo prevenzione.
Che ne dici di Nataniele?
Bravo:); per me va fuori di ogni concetto che Dio odi qualcosa fosse anche l'abito ( la cattiveria e non il cattivo come è stato detto); infatti se c'è l'abito qualcuno poi lo indosserà.
Bene e Male sono antitetici! E Dio è Sommo Bene.
"Non dire: «Mi son ribellato per colpa del Signore»,
perché ciò che egli detesta, non devi farlo.
Non dire: «Egli mi ha sviato»,
perché egli non ha bisogno di un peccatore.
Il Signore odia ogni abominio,
esso non è voluto da chi teme Dio." (Siracide 15)
Ripeto: Dio odia il Peccato. Non il peccatore. Odia l'omicidio, la menzogna, la falsità, l'ipocrisia, il tradimento, l'egoismo, l'ingordigia, la superbia e tutto ciò che macchia e inquina l'Animo umano. Egli però mai si stanca di richiamare coloro che si rendono colpevoli di tutto ciò. sta appunto alla nostra Libertà ascoltare tale invito e redimersi o fare orecchie da mercanti e dannarsi in eterno.
Non lo metto in dubbio ma è la tua esperienza non è l'esperienza di tutti.
Mai che tu avessi detto " per me...; io credo che....; a mio avviso....; riporto ciò che mi ha colpito; ecc.) che sono termini che chiariscono l'umiltà di chi scrive.
Anche la sensazione del vero è relativa, e ti è stato fatto notare non solo da me.
E ripeto anch'io: un dio antropomorfizzato che odia, condanna e punisce è una barzelletta che fa ridere pure i bambini. NOI odiamo la menzogna, la falsità ecc. tranne tante volte caderne vittime come esseri umani. E non è neanche detto che odiamo realmente queste manifestazioni. Io mi chiedo se ti sei mai confrontato con un prete che non sia rimasto al medioevo, con noi che discuti a fare?
detto così, sembra ovvio;
ma, se ci rifletti un momento, ancora più assurdo sarebbe pensare ad un dio, ma privo di immanenza morale, ciòè che non esprima nulla di antropomorfo quanto a sentimenti; che te ne fai di un dio-bosone ?
se postuli un dio, in qualche modo significativo, il suo significante deve necessariamente tradursi in modo antropomorfo, e così tradurre la relativa cosmogonia in qualcosa di morale, una filosofia, ecc...