Ciao! Direi con la nascita del capitalismo. Che ha messo il Dio denaro al posto del Dio Amore, il tornaconto individuale al posto del Bene comune.
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Bene. Potresti dare una data indicativa di questa "nascita del capitalismo"? Parlo sempre del secolo (+/-). Sempre per conoscere qual'é il "periodo d'oro" al quale tornare.
Dato che la mia domanda, come ho detto, non é banale e non vuole essere sterilmente provocatoria, ma utile al fine di un dibattito costruttivo, aggiungo un commento, forse inutile: una corrente di pensiero sostiene che il capitalismo sia nato con l'agricoltura.
Quindi, salvo tu proponga un ritorno veramente a taaaaanto tempo fa, una precisazione sul "buon periodo" é necessaria.
O no?
Il problema del cattolico è sempre il giudizio, la necessaria esigenza di giudicare qualcosa o qualcuno
A parte i mali nel mondo per causa nostra, di cui Cono non manca mai di mostrare, noi abbiamo avuto varie fasi nella storia climatica recente dal 5000-4000 a.c. circa fino ad oggi.
Nel cosiddetto optimum climatico post.glciale, dal 5-4000 a.c. circa fino al 2000 a.c. circa, la temperatura era più alta di 4° rispetto a quella attuale.
Poi abbiamo avuto un'epoca più fredda fra il 900 a.c. ed il 300 a.c., il periodo caldo dell'alto medioevo fino al 1200, sempre con temperatura più alta di circa 1,5°-2° rispetto ad oggi.
La cosiddetta piccola età glaciale dal 1590 al 1850 ed infine dal 1850 ad oggi il periodo caldo che conosciamo, con un progressivo aumento delle temperature.
Nel mezzo a questi periodi gli inizi delle oscillazioni e dei mutamenti in un senso o nell'altro.
Così, pour parler.
Ragazzi, quando l'ONU afferma che la questione del clima rappresenta ormai un'emergenza globale....sta forse giudicando il mondo? Quando la Scienza, gli studiosi, gli esperti in materia, la Chiesa si dicono concordi sul fatto che va ripensato un nuovo modello di sviluppo...stanno forse giudicando o invitando tutti a una presa di coscienza che vada oltre il "me ne frego" di Bumble?
Ma la Chiesa, scusami, si accoda per far sempre il suo lavoro, che è quello di fare bella figura accodandosi agli altri che hanno le conoscenze, dati, informazioni e danno linee guida.
Io capisco che tu debba ungere il meccanismo lassù nell'alto dei cieli con la citazione costante di chiese e papi, messi ovunque come il prezzemolo, solo che questa cosa spesso è veramente patetica.
O forse anche tecnologica. Se non auspichi il ritorno al passato, per produrre quello che produciamo oggi, serve energia alternativa e dovremmo poter avere materiali e sostanze che non inquinano o molto meno.
Sai, pontificare in maniera generica come fai tu, con l'appello ai buoni sentimenti è facile, meno facile essere concreti e dire cosa dovremmo fare, come produrre, cosa produrre e cosa no.
Se ho ben capito: estraiamo petrolio, gas etc ma, al costo. Senza utili per gli azionisti. Operai etc pagati....quello che vogliono. Senza ingiustizia sociale. La proprietà non esiste più: tutto é di tutti. Conta "la Persona" ( e non pignoleggio a chiederti che cosa significhi questa parola). Quindi tutti vogliono ed hanno diritto a caldo d'inverno, fresco d'estate, piatto pieno, scarpe comode, abiti di buona foggia e fattura, assistenza sanitaria di altissima tecnologia, "cultura" (in tutte le sue forme) a volontà, scuole di ogni tipo, grado e livello per tutti, liberto' di spostamento autonomo, possibilità di viaggiare e scoprire le bellezze del meraviglioso pianeta che ci ospita, etc etc etc.
Per 8 miliardi di ...."Persone". Bon.
Serviranno risorse concrete...un po' di "energia".
Se si vuole che tutti, senza sfruttamento economico, senza profitto, senza denaro ( a che serve?) abbiano il livello di vita di....
ah, qua ho un interrogativo.
Quale "livello di vita"? Quello del cittadino medio svedese odierno o quello del......dimmi tu cono.
Sempre rispettando i dettami del Papa, dell' ONU e di Greta.
:mumble:
L'evoluzione climatica é un fatto accertato. Tra le varie cause, c'é l'attività umana. (Mai messo in dubbio dal modesto giullare qual sono)
L'evoluzione climatica, per la specie umana, porta problemi importanti. Dei seri problemi. Per la specie umana, non per "il pianeta"
Quindi:
1) Ridurre l'impatto negativo dell'attività umana
2) Organizzarsi per gestire le conseguenze (inevitabili, e di lungo periodo)
Due strade:
1) Si ragiona con la mente quadr....no, cubica :mmh?: dell'ingeniero: studi seri, progetti seri, "grossa ingegneria"*
2) Si savonaroleggia
Ognuno fa quello che puo'
Per inciso, ti faccio notare che ho scritto che l'agricoltura é considerata da una corrente di pensiero non trascurabile, come la prima attività che ha dato origine al bieco capitalismo. Quindi, il ritorno "puro e buono" dovrebbe essere alla pre-agricoltura..
Come già mi sembra di aver consigliato, "accendere" il cervello prima di leggere éuna pratica che spesso si rivela utile.
* Esempio concreto: produzione di energia elettrica fotovoltaica in zone desertiche ad alto livello di irradiazione solare e trasporto dell'energia con linee a "iper-tensione" (non arteriosa :mmh?: ) alle zone popolate o ad impianti di dissalazione, con acquedotti idem....
Occhio a non lasciarsi coinvolgere emotivamente , hai a che fare con un Demone ladro di energia che non sa di esserlo , questo ti prosciuga e ti prende l'anima...la sua tecnica è ben riconoscibile
Ma la risposta è ovvia ... il vil denaro è il motore che fa girare il mondo ... ma non te ne sei accorto perchè ne hai abbastanza per poter avere un computer (tablet o cellulare) per poter comunicare e descrivere il tuo pensiero ... il morale e l'esistenziale ... bellissime parole vengono solo dopo ... quando lo stomaco è abbastanza pieno ed allora si possono mettere in funzione i neuroni che a torto o a ragione possono finalmente disquisire sul sesso degli angeli ... ma se non hai l'acqua e stai morendo di sete ... della morale, del culturale e dell'esistenziale non te ne frega un cacchio, pensi solo a trovare il modo di trovare quel goccio d'acqua che possa riportare la vita a te a tua moglie ed ai tuoi bambini!:rotfl:
Ma l'acqua è a costo quasi zero nei paesi dove piove in abbondanza ... in altri o lo barattano col petrolio od altri prodotti primari e secondari (se ce l'hanno) in alternativa l'uomo cerca il sistema per procciarsi (col lavoro onesto, con l'ingegno e l'inventiva o con metodi meno onesti ma assai redditizi ... rubando, ricattando etc. ...) che cosa? .... e qui ritorna in gioco il bisogno del vil denaro!:D
Fiammetta, la D.I.A. ha già diffuso l'informativa riportata su televideo della Rai di ieri e che le cosche mafiose più potenti in primis l'ndrangheta avrebbero iniziato a contattare personaggi di alto livello propensi alla corruzione per mettere le mani sulla costruzione del ponte sullo stretto Tanto per riportare una cifra in lire perché eravamo a fine anni 70 era stata prevista per il ponte un costo di 14000 mila miliardi, ti lascio considerare quanto ammonterebbe la spesa attualmente e quanto verrebbe a pesare al contribuente con i costi super gonfiati.
Se perfino Il sole 24 ore (giornale della Confindustria) afferma che il problema, più che economico, è culturale, come mai ci fossilizziamo sui particolari, amici ed amiche?
«L’attuale sistema economico è insostenibile. Siamo di fronte all’imperativo morale, e all’urgenza pratica, di ripensare molte cose: come produciamo, come consumiamo, pensare alla nostra cultura dello spreco, la visione a breve termine, lo sfruttamento dei poveri, l’indifferenza verso di loro, l’aumento delle disuguaglianze e la dipendenza da fonti energetiche dannose. Tutte sfide. Dobbiamo pensarci».
Questa tappa può essere decisiva verso la costruzione di un nuovo modello economico, politico, sociale e culturale, ma anche per una nuova umanità.
Credo che San Francesco avrebbe ripetuto le parole di un “giullare”, Charlie Chaplin, che con Il Grande Dittatore, oltre a farci sorridere, ci fa soprattutto riflettere: «Tutti noi esseri umani dovremmo unirci, aiutarci sempre, dovremmo godere della felicità del prossimo. Non odiarci e disprezzarci l’un l’altro. In questo mondo c’è posto per tutti. La natura è ricca e sufficiente per tutti noi. La vita può essere felice e magnifica, ma noi l’abbiamo dimenticato. (...) Uniamoci tutti! Combattiamo tutti per un mondo nuovo, che dia a tutti un lavoro, ai giovani la speranza, ai vecchi la serenità ed alle donne la sicurezza. (...) Combattiamo per abbattere i confini e le barriere. Combattiamo per eliminare l’avidità e l’odio. Un mondo ragionevole in cui la scienza ed il progresso diano a tutti gli uomini il benessere».
https://amp24.ilsole24ore.com/pagina/ADEL192
edit
@cono
1) La conferma che blaterare é molto più facile che agire concretamente e seriamente.
...odiens e clic: i motori (ecologici) del mondo, ad aria fritta
2) dal verbale: " interrogato su tema preciso, cono non risponde"
Ahahahahaha sei distratto: ho elencato i mille piccoli gesti che ognuno di noi può fare nel quotidiano per la cura dell'acqua e del pianeta in generale. Poi, è chiaro che le grandi decisioni vanno prese a livello politico. Ma intanto muoviamoci noi!
Non capisco cosa ci sia da ridere, cono
Per porre rimedio alla mia distrazione, ho riletto i miei interventi e le tue reazioni. Con attenzione e col "cervello collegato".
Bene: non ho trovato risposta a nessuna delle domande precise che ti ho fatto.
La ragione del silenzio non puo' essere " la distrazione" (che é mio appannaggio), ma altro.
Per non essere sgradevole, non approfondisco cosa potrebbe essere.
Prendo atto del tuo particolare senso dell'umorismo.
Spegner la luce, andare a piedi e non "tirare l'acqua", male non fa.
Quindi: si, Cono. Si
Ciao, Durante, ma siamo al sud, si deve fare la siesta,
passeranno 50 anni prima che si metta le prima pietra
del ponte, quindi si andra' a rilento, scioperi e manifestazioni varie,
quando il ponte crollera' noi saremo morti, sara' finito tra 100 anni
e non ci godremo l'evento epocale. Io sono stata una sola volta in Sicilia
ai tempi dell'universita', dopo un esame troppo pesante, e prendemmo il
traghetto a Messina, ci godemmo lo spettacolo, eravamo in macchina,
e affittammo una stanza a Taormina, poi a SIracusa ove ovunque c'erano
piccole riproduzioni della fonte Arethusa, poi tornammo a Roma, ma fu fanta
stico prendere il traghetto tra Scilla e Cariddi.
Quando andai in Inghilterra la prima volta non c'era l'Eurotunnel, andai in treno,
poi costruirno l'Eurotunnel ma andai sempre in aereo.
Insomma non ci godremo lo spettacolo del crollo del ponte. Pazienza.
Ciao, Durante, scusa come lo sai che dove cè' il Sahara
c'era una florida vegetazione? Hanno trovato resti di acquedotti o cosa?
Non ho intenzione di trovare il rubinetto a secco...Ci facciamo la doccia con
l'acqua della pasta, che poi io non mangio perché i carboidrati fanno ingrassare,
speriamo che piova...Ciao
Speriamo che piova. Ok. Tutto qui, amici ed amiche? Tutto quello che possiamo rispondere al dramma che ci sovrasta è..... speriamo che piova?
GIORGIO PARISI,premio Nobel per la fisica:
In questi giorni, l'umanità deve fare delle scelte essenziali; deve contrastare il cambiamento climatico. Per decenni, la scienza ci ha avvertito che il comportamento umano stava gettando le basi per un drammatico aumento della temperatura del nostro pianeta. Ma la scienza da sola non è sufficiente. Uomo avvisato mezzo salvato, dice il proverbio, ma solo mezzo. Sono necessarie decisioni politiche, soprattutto da parte dei Paesi ricchi. Dobbiamo andare oltre il miope interesse nazionale per risolvere i problemi globali con lo spirito di "whatever it takes". Il Covid ci ha insegnato che siamo tutti collegati e ciò che accade nei mercati o nella foresta amazzonica riguarda profondamente tutti noi.
L'appello degli scienziati alla politica
Purtroppo, le azioni intraprese dai governi non sono state all'altezza di questa sfida e i risultati finora sono stati estremamente modesti. Ora che il cambiamento climatico sta iniziando a influenzare la vita delle persone, c'è forse una reazione più decisa, ma abbiamo bisogno di misure molto più forti. Dall'esperienza del Covid, sappiamo che non è facile adottare misure efficaci in tempo. Abbiamo visto come spesso le misure per contenere la pandemia siano state prese in ritardo, solo nel momento in cui non potevano più essere rimandate. Ricordo che un capo di governo ha detto: "Non possiamo fare un lockdown prima che gli ospedali siano pieni, i cittadini non capirebbero".
La nostra generazione deve percorrere una strada piena di pericoli. È come guidare di notte: la scienza è rappresentata dai fari, ma poi la responsabilità di non uscire di strada è del conducente, che deve anche tenere conto del fatto che i fari hanno una portata limitata.
Infatti, anche gli scienziati non sanno tutto. Si tratta di un lavoro laborioso, durante il quale le conoscenze vengono accumulate una dopo l'altra e le sacche di incertezza vengono lentamente eliminate. La scienza fa previsioni oneste sulle quali si forma lentamente un consenso scientifico. Quando l'Ipcf prevede che, in uno scenario intermedio di riduzione delle emissioni di gas serra, la temperatura potrebbe aumentare tra i 2,1 e i 3,5 gradi, questo intervallo è quello che possiamo stimare al meglio in base alle conoscenze attuali.
Ci troviamo di fronte a un problema enorme che richiede interventi decisivi non solo per fermare l'emissione di gas serra, ma abbiamo anche bisogno di investimenti scientifici: dobbiamo essere in grado di sviluppare nuove tecnologie per conservare l'energia trasformandola in combustibili, tecnologie non inquinanti basate su risorse rinnovabili: non solo dobbiamo salvarci dall'effetto serra, ma dobbiamo evitare di cadere nella terribile trappola dell'esaurimento delle risorse naturali.
Anche il risparmio energetico è un capitolo da affrontare con decisione: ad esempio, finché la temperatura interna delle nostre case rimarrà quasi costante tra estate e inverno, sarà difficile fermare le emissioni.
Bloccare con successo il cambiamento climatico richiede uno sforzo mostruoso da parte di tutti: si tratta di un'operazione con un costo colossale, non solo finanziario ma anche sociale, con cambiamenti che influiscono sulla nostra vita. La politica deve garantire che questi costi siano accettati da tutti: coloro che hanno utilizzato più risorse devono contribuire di più, per incidere il meno possibile sulla maggior parte della popolazione; i costi devono essere distribuiti in modo giusto ed equo tra tutti i Paesi: non solo la decenza richiede che i Paesi che attualmente incidono sulle risorse del pianeta facciano gli sforzi maggiori, ma se così non accadrà, sarà politicamente impossibile contrastare il cambiamento climatico in maniera efficace.
(Testo tratto dalla lectio magistralis all'Unical)
https://www.repubblica.it/green-and-...366422630/amp/
[QUOTE=conogelato;
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Bloccare con successo il cambiamento climatico richiede uno sforzo mostruoso da parte di tutti: si tratta di un'operazione con un costo colossale, non solo finanziario ma anche sociale
Ciao conogelato, bloccare il cambiamento climatico è innaturale, tutto al più si può rallentare ciò che abbiamo contribuito ad accelerare con le nostre emissioni, in natura non si blocca niente, è tutto un evolversi.
Già rallentarlo sarebbe tantissimo! L'ho ripetuto più volte, amico Durante. Game over, così non è possibile continuare.