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2. Operai per la temperanza
Si richiede un impegno personale.
L’opera missionaria non consiste soltanto nel predicare. Include un’opera personale in favore di quelli che hanno abusato della loro salute e hanno perso il controllo morale sugli appetiti e sulle passioni. C’è da lavorare tanto per queste anime, come anche per le altre, che sono più favorevolmente disposte. Il nostro mondo è pieno di persone che soffrono. Evangelism, p. 265
L’esempio dell’autocontrollo.
Coloro che sono in grado di controllare se stessi sono capaci di aiutare i più deboli e gli erranti, perché lo fanno con pazienza e tenerezza. Col loro esempio testimoniano agli altri ciò che è giusto e hanno su di loro un’influenza positiva.
“Fin dai giorni dei vostri padri vi siete allontanati dai miei statuti e non li avete osservati. Tornate a me e io tornerò a voi”, dice l'Eterno degli eserciti. “Ma voi dite: In che cosa dobbiamo tornare?” (Malachia 3:7) Se qualcuno di voi trova altri che sono incerti su cosa dovrebbero fare, insegnategli ciò che è giusto. Tutti dovrebbero impegnarsi nella salvezza delle anime. Tutti dovrebbero essere preparati per istruire riguardo la scienza della salvezza. Manuscript 38½, 1905
Essere compassionevoli e misericordiosi.
È importante capire in che modo raggiungere la gente. Non c’è modo migliore di farlo che essere compassionevoli e misericordiosi. Se conoscete dei malati che hanno bisogno d'assistenza, aiutateli cercando di alleviare la loro sofferenza. Attraverso il vostro aiuto, il Signore parlerà alla loro anima ed essa si avvicinerà a Gesù. General Conference Bulletin, 23 Aprile 1901
Conquistare le anime con simpatia e amore.
Le persone che sono attratte dalla simpatia e dall’amore possono essere guadagnate a Cristo e alla riforma in questo modo. Ma non devono sentirsi obbligati o spinti. La tolleranza, il candore, la considerazione e la cortesia cristiana verso quelli che non conoscono la verità, eserciteranno un potente influsso per il bene. Dobbiamo imparare ad agire con saggezza e senza fretta. Senza esigere troppo da coloro che si sono convertiti recentemente alla Verità. Manuscript 1, 1878
Incoraggiare le piccole attenzioni.
Quando entriamo in contatto con gli altri, dobbiamo sempre ricordarci che nella vita di ognuno esistono esperienze segrete. Nelle pagine della loro memoria sono state archiviate storie tristi, nascoste a ogni forma di curiosità. Vi sono registrate lunghe e dure lotte, verificatesi in circostanze penose, difficoltà familiari che giorno dopo giorno logorano il coraggio e la fede. Coloro che conducono le battaglie della vita fra grandi difficoltà possono essere incoraggiati e sostenuti con piccole attenzioni, che si manifestano con semplici gesti d'amore. Per queste persone la stretta di mano di un vero amico è più preziosa dell'oro e dell'argento, e le parole gentili sono paragonabili al sorriso degli angeli. The Ministry of Healing, p. 158
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Offrire aiuto senza prepotenza.
Se si cerca di convertire gli altri, criticando quelle abitudini che consideriamo negative, non otterremo nessun effetto positivo. Anzi, in questo modo faremo più male che bene. Parlando con la samaritana, Gesù non disprezzò l'acqua del pozzo di Giacobbe, ma attrasse la sua attenzione su qualcosa di migliore: «... Se tu conoscessi il dono di Dio» egli disse «e chi è che ti dice: “Dammi da bere”, tu stessa gliene avresti chiesto ed egli ti avrebbe dato l'acqua della vita» (Giovanni 4:10). Egli orientò la conversazione verso il dono prezioso che poteva farle, offrendo alla donna una possibilità migliore: l'acqua viva, la gioia, la speranza del Vangelo. Questo è un esempio del modo in cui dobbiamo lavorare. È importante proporre alle persone qualcosa di meglio di quello che hanno, cioè la pace del Cristo, che va al di là di ogni comprensione. Dobbiamo presentare la legge di Dio, che manifesta il suo carattere ed esprime quello che desidera essi diventino.
Dimostrate quanto la gloria eterna del cielo sia superiore a qualsiasi gioia o piacere terreno. Parlate della libertà e della serenità che offre il Salvatore: «... Chi beve dell'acqua che io gli darò non avrà mai più sete...» (v. 14). Esaltate la figura del Cristo, proclamando: «... Ecco l'Agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo!» (1:29). Soltanto lui può soddisfare i desideri del cuore e assicurare pace all'anima.
Altruisti, gentili, cortesi.
Fra tutti gli uomini, coloro che desiderano realizzare una riforma dovrebbero essere i più disinteressati, i più gentili, i più cordiali. Nella loro vita dovrebbero dimostrare la vera bontà, compiendo azioni disinteressate.
Chi è scortese, impaziente a causa dell'ignoranza e dell'ostinazione degli altri, chi parla con animosità e agisce senza riflettere rischia di chiudere la porta dei cuori in modo definitivo. Quando cercate di aiutare gli uomini ad abbandonare il peccato, le vostre parole devono essere gentili, come quando la pioggia o la rugiada cadono silenziosamente sulle piante. Nel piano di Dio il primo passo è quello di raggiungere il cuore degli uomini. Dobbiamo presentare la verità con amore, confidando in Dio, affinché da essa si possa trarre la forza per cambiare vita. Lo Spirito Santo farà penetrare nell'animo le parole pronunciate con amore. Per natura siamo presuntuosi e ostinati, ma se accettiamo gli insegnamenti che il Cristo ci propone, saremo partecipi della sua essenza e vivremo la sua stessa esperienza. Il meraviglioso esempio del Cristo, la tenerezza che manifesta nel partecipare ai sentimenti degli altri, piangendo con chi piange e rallegrandosi con chi è contento, deve esercitare un profondo influsso sul carattere di tutti coloro che lo seguono con sincerità e si impegnano per aiutare chi è stanco e scoraggiato. The Ministry of Healing, pp. 156-158
La dramma perduta è sempre preziosa.
La moneta perduta della parabola, nonostante fosse stata trovata fra i rifiuti e la polvere, era sempre di prezioso argento. Il suo proprietario la cercava, perché conosceva il suo valore. Nello stesso modo ogni uomo, anche se degradato dal peccato, è prezioso agli occhi di Dio. Così come sulla moneta c'era l'effigie e il titolo della potenza regnante, l'uomo alla creazione ha ricevuto l'immagine e il nome di Dio. Nonostante sbiadite e sfumate, le tracce dell'immagine divina caratterizzano ogni essere. Dio desidera ritrovarla nell'uomo, come espressione della giustizia e della santità.
Assomigliamo molto poco al Cristo, nel suo interesse per gli uomini colpevoli, sofferenti, corrotti, vittime della trasgressione e del peccato. La mancanza di umanità nei confronti dei nostri simili è il nostro più grande peccato. Molti ritengono di rappresentare degnamente Dio nella sua giustizia, ma falliscono nel manifestare il suo amore. Spesso coloro che vengono trattati con durezza e severità sono vittime della tentazione. Se Satana sta tentando questi uomini, le parole dure e la mancanza di comprensione li scoraggeranno e contribuiranno a indurli a commettere altri errori. The Ministry of Healing, p. 163
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Nessuna condanna per le pecore perdute.
La parabola della pecora smarrita è un’efficace illustrazione dell’amore del nostro Salvatore per ogni anima errante. Il pastore lascia le novantanove nell’ovile e va alla ricerca di quella perduta, e quando la trova, la mette sulle Sue spalle e torna felice. Egli non ha rimproverato in alcun modo la pecorella smarrita, non ha detto: Se vuole, se ne vada pure... Anzi, Gesù affrontò con pazienza la tempesta e il freddo per salvare la pecora perduta. Pazientemente proseguì la sua ricerca fino a quando trovò l’oggetto della sua preoccupazione.
Nello stesso modo, anche noi dobbiamo trattare chi sbaglia. Dobbiamo essere pronti a sacrificare le nostre comodità per le anime che si trovano in pericolo e per le quali Gesù è morto. Gesù disse: Vi sarà in cielo più gioia per un solo peccatore che si ravvede, che per novantanove giusti che non hanno bisogno di ravvedimento. (Luca 15:7) Come la gioia è stata manifestata al recupero di una pecora perduta, i veri servi di Cristo manifesteranno gioia e gratitudine traboccante, quando un’anima si salva dalla morte eterna. Manuscript 1, 1878
Cristo ci mostrerà come agire.
Noi siamo chiamati ad agire con energia sovrumana, con la potenza che risiede in Gesù Cristo. Colui che si umiliò per assumere la natura umana è l'Essere che ci potrà indicare come condurre la battaglia. Cristo ha lasciato la sua opera nelle nostre mani e sta a noi lottare con Dio, invocando giorno e notte il potere invisibile. Aggrappandoci a Dio per mezzo di Cristo riporteremo la vittoria. Testimonies, vol. 6, p. 111
La gratitudine dei salvati.
Il valore di un’anima non può essere pienamente compreso da menti limitate. Con quanta gratitudine i riscattati ricorderanno coloro che hanno contribuito alla loro salvezza! Nessuno potrà negare gli sforzi abnegati e le perseveranti fatiche, la loro pazienza, la loro tolleranza e i ferventi desideri del cuore per le anime che si sarebbero perdute, se avessero trascurato il loro dovere o se si fossero stancati di fare il bene. Manuscript 1, 1878
Garanzie per gli operai.
Le tentazioni a cui siamo esposti ogni giorno rendono la preghiera indispensabile. Ovunque andiamo il pericolo ci minaccia. Coloro che cercano di liberare altri dal vizio e dalla rovina sono particolarmente esposti alla tentazione. In costante contatto con il male, devono resistere con il rischio di essere sviati essi stessi. Sono pochi e decisivi i passi che conducono l'uomo da una posizione elevata e santa a un livello più basso. Un solo istante è sufficiente per prendere una decisione che condizionerà tutto il nostro futuro. Un solo fallimento può lasciare l'uomo in balia del male. Una cattiva abitudine, cui non sa resistere con fermezza, può diventare una catena d'acciaio, che lega l'uomo.
Molti sono vittime della tentazione, perché non hanno lo sguardo fisso su Gesù. Quando il nostro legame con Dio s’interrompe, restiamo senza difese. Non sono le vostre buone intenzioni o i vostri proponimenti che vi permetteranno di resistere al male. Dovete essere uomini e donne di preghiera. Le vostre richieste non devono essere deboli od occasionali, ma profonde, perseveranti e costanti. Non sempre è necessario inginocchiarsi per pregare. Sviluppate l'abitudine di pregare con il Salvatore quando siete soli, quando camminate e quando svolgete le vostre attività quotidiane. Dal vostro cuore può salire una richiesta silenziosa per la conoscenza, la saggezza e la forza di cui avete bisogno. Ogni vostro respiro sia una preghiera.
Protezione per chi ha fiducia in Dio.
Come collaboratori del Signore dobbiamo raggiungere gli uomini là dove sono, circondati dalle tenebre, immersi nel vizio, degradati dalla corruzione. Ma fissando i nostri sguardi su colui che è il nostro sole e il nostro scudo, il male che ci circonda non lascerà la minima traccia su di noi. Se Dio è la nostra speranza, non avremo timore mentre lavoriamo per la salvezza eterna di coloro che stanno per soccombere. Il Cristo nel cuore, il Cristo nella vita, questa è la nostra salvaguardia. La sua presenza ispirerà orrore per il male. Il nostro spirito si potrà identificare con il suo e così saremo uniti nei pensieri e negli intenti. The Ministry of Healing, pp. 509-511
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SEZIONE 8 - LA BASE DELLA NOSTRA TEMPERANZA
1. In cosa consiste la vera temperanza
Raggiungiamo il più alto grado di perfezione.
Sia che mangiate, sia che beviate, sia che facciate alcun’altra cosa, fate tutte le cose alla gloria di Dio. (1 Corinzi 10:31) Ci è concessa solo una vita – (convinzione errara di sorella White) -, e la domanda di ognuno di noi dovrebbe essere: come devo vivere per ottenere il massimo beneficio? Che cosa posso fare per la gloria di Dio e per il bene del mio prossimo? Perché la vita ha valore solo quando la si usa per raggiungere queste mete.
Il nostro primo dovere verso Dio e verso i nostri simili è il proprio sviluppo. Ogni facoltà che il Creatore ci ha affidato dovrebbe essere coltivata fino a raggiungere il più alto grado di perfezione, per compiere tutto il bene di cui siamo capaci. Pertanto, il tempo utilizzato nel tutelare e preservare la salute fisica e mentale è ben impiegato. Non possiamo permetterci di ridurre o indebolire una sola funzione del cervello e del corpo per il lavoro eccessivo o per gli abusi. Ogni trasgressione in questo campo porta le sue conseguenze. L’intemperanza, nel vero senso della parola, è alla base della maggior parte delle malattie della vita e annualmente distrugge decine di migliaia di persone. Perché l’’intemperanza non si limita all’uso di alcol, bensì ha un significato più ampio e comprende la compiacenza dannosa di qualunque appetito o passione. Signs of the Time, 17 Novembre 1890
Eccesso nel mangiare, bere e dormire.
L’indulgenza eccessiva nel mangiare, bere, dormire e guardare è peccato. Il funzionamento sano e armonioso di tutte le facoltà del corpo e della mente produce felicità; e quanto più elevate e raffinate sono le facoltà, tanto più pura è la felicità. Testimonies, vol. 4, p. 417
Temperanza nel mangiare.
I principi della temperanza devono essere più ampi della semplice astensione dall’uso di bevande alcoliche. Un’alimentazione stimolante e pesante spesso è altrettanto dannosa per la salute, come le bevande alcoliche, e in molti casi ne favorisce l’uso. Chi è veramente temperante evita tutto ciò che è dannoso ed è moderato in ciò che è salutare. Sono pochi coloro che si rendono conto quanto la salute, il carattere, l’essere utili in questo mondo e il destino eterno dipendono dalla dieta. Gli appetiti devono essere sottomessi alle facoltà intellettuali e morali; il corpo deve essere sottoposto allo spirito e non il contrario. Patriarchs and Prophets, p. 562
Mangiare troppo spesso e troppo.
Coloro che mangiano e lavorano irrazionalmente e senza alcuna temperanza parlano e agiscono irrazionalmente. Non è necessario bere alcolici per essere intemperanti. Il peccato dell’intemperanza nel mangiare spesso, troppo e abbondantemente cibi malsani distrugge la sana azione degli organi digestivi, colpisce il cervello, perverte il giudizio, impedisce la razionalità e corrompe l’intelletto. Christian Temperance and Bible Hygiene, p. 155
Coloro che dopo aver ricevuto la luce non vogliono accettare o cambiare i principi riguardo il mangiare e bere, e sono dominati dai loro appetiti, non avranno mai quella tenacia nel governare tutte le altre cose. Health Reformer, Agosto 1866
Temperanza nell’abbigliamento.
Il popolo di Dio deve imparare il significato della temperanza in tutte le cose e in special modo nel mangiare, nel bere e nel vestirsi. L’autoindulgenza deve essere bandita dalla loro vita. Prima che possano comprendere realmente il significato della vera santificazione e conformarsi alla volontà di Cristo e cooperare con Dio, devono acquisire il dominio sulle abitudini e le pratiche sbagliate. Medical Ministry, p. 275
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Temperanza nel lavoro.
Dobbiamo praticare la temperanza nel nostro lavoro. Non bisogna mai sovraccaricarsi di lavoro. A volte sarà necessario lavorare molto, ma questo dovrebbe essere l'eccezione, non la regola. Dobbiamo esercitare la temperanza in tutte le cose. Se onoriamo il Signore, facendo la nostra parte, Lui farà la sua per preservare la nostra salute. Dovremmo avere un controllo razionale di tutti i nostri organi. Con la pratica della temperanza nel mangiare, nel bere, nel vestire, nel lavoro e in tutte le cose, possiamo fare per noi stessi quello che nessun medico può fare per noi. Manuscript 41, 1908
Vivere sul capitale preso in prestito.
L’intemperanza nel mangiare e bere, nel lavoro e in tutte le cose esiste in tutti i campi. Coloro che si caricano di molto lavoro per un certo lasso di tempo e continuano a lavorare, nonostante il loro giudizio gli suggerisca di riposare, non saranno mai dei vincitori. Essi vivono sul capitale prestato. Stanno spendendo la forza vitale, che necessiteranno in un secondo tempo. E quando è richiesta l’energia che è stata incautamente usata, falliranno per la sua mancanza. Sia la forza fisica, sia quella mentale sono esaurite. Si renderanno conto d’aver perso qualcosa, ma non sapranno cosa. Il momento del bisogno arriverà, ma le loro risorse fisiche saranno esaurite.
Chi viola le leggi della salute dovrà soffrire in misura diversa un giorno. Dio ci ha fornito la forza fisica necessaria nei diversi periodi della nostra vita. Se incautamente esauriamo questa forza con continui e gravosi pesi, un giorno saremo perdenti. La nostra forza verrà minata e forse la vita stessa verrà distrutta. Fundamentals of Christian Education, pp. 153,154
Il lavoro di sera.
Secondo la regola, il lavoro del giorno non deve essere prolungato fino a sera… Mi è stato mostrato che coloro che trasgrediscono questa regola, spesso perdono più di quello che guadagnano, perché le loro energie si esauriscono e lavorano con eccitazione nervosa. In un primo momento essi non si accorgono del danno immediato, ma sicuramente stanno minando il loro organismo. Counsels on Health, p. 99
Temperanza nello studio.
L’intemperanza nello studio è considerata come una specie d’intossicazione e coloro che indulgono in essa inciampano come ubriachi, separandosi dal cammino sicuro, e cadono nelle tenebre. Il Signore vuole che ogni studente ricordi che l’occhio della mente deve mantenersi puro unicamente per la gloria di Dio. Temperanza nel lavoro.
Dobbiamo praticare la temperanza nel nostro lavoro. Non bisogna mai sovraccaricarsi di lavoro. A volte sarà necessario lavorare molto, ma questo dovrebbe essere l'eccezione, non la regola. Dobbiamo esercitare la temperanza in tutte le cose. Se onoriamo il Signore, facendo la nostra parte, Lui farà la sua per preservare la nostra salute. Dovremmo avere un controllo razionale di tutti i nostri organi. Con la pratica della temperanza nel mangiare, nel bere, nel vestire, nel lavoro e in tutte le cose, possiamo fare per noi stessi quello che nessun medico può fare per noi. Manuscript 41, 1908
L’intemperanza nella ricerca di ricchezze.
Una delle ragioni della salute precaria tra gli uomini è la corsa sfrenata verso l’arricchimento. Accorciano la loro vita, che si concentra unicamente sulla smodata ricerca del denaro, sacrificando in questo modo il riposo, il sonno e altre gioie della vita. Il loro organismo, originariamente perfetto, è distrutto, la malattia s’insinua come conseguenza dell’abuso delle loro facoltà fisiche e la morte chiude la scena di una vita pervertita. Neppure una sola moneta della propria ricchezza, ottenuta a un terribile prezzo, gli uomini possono portare con sé. Il denaro, le case, i ricchi gioielli non servono a nulla; il lavoro di una vita è pressoché inutile. Health Reformer, Aprile 1877
Difendere ogni fibra del proprio essere.
Ogni organo, ogni fibra dell’essere deve essere preservato da qualunque pratica dannosa, se non vogliamo far parte del gruppo di coloro che Cristo ha rappresentato come se stessero camminando sul sentiero disonorevole, in cui camminarono gli antidiluviani. Coloro che faranno parte di questo gruppo saranno destinati alla distruzione, perché hanno persistito nel portare agli estremi quelle abitudini legittime, hanno creato e si sono compiaciuti in abitudini, che non hanno fondamento nella natura e sono diventate una concupiscenza attiva.
La maggioranza degli abitanti di questo mondo sta distruggendo la vera base dei più alti interessi terreni. Stanno distruggendo il loro potere di autocontrollo e sono incapaci di apprezzare le realtà eterne. Ignorando consapevolmente il funzionamento del proprio organismo, conducono i loro figli sullo stesso sentiero dell’indulgenza, facendogli soffrire il castigo della trasgressione delle leggi della natura... Le nostre abitudini nel mangiare e nel bere mostrano se siamo del mondo o se facciamo parte del gruppo che il Signore stesso, per mezzo della Verità, ha separato dal mondo. Questo gruppo è il Suo popolo particolare, zelante in buone opere. Manuscript 86, 1897
Temperanza in tutte le cose.
Al fine di preservare la salute, è necessaria la temperanza in tutte le cose, temperanza nel lavoro, temperanza nel mangiare e nel bere. Il nostro Padre celeste ha inviato la luce della riforma sulla salute per preservarci dai mali derivanti da un appetito degradato, affinché coloro che amano la purezza e la santità possano sapere come usare con discrezione le buone cose che lui ha provvisto per loro e perché, esercitando la temperanza nella vita quotidiana, possano essere santificati attraverso la Verità. Christian Temperance and Bible Hygiene, p. 52
I sostenitori della temperanza dovrebbero porre la loro norma su una base più ampia. Poi dovrebbero lavorare con Dio. Con ogni pizzico della loro influenza dovrebbero incoraggiare la diffusione dei principi della riforma. Manuscript 86, 1897
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2. Il corpo è il tempio del Signore
La responsabilità del cristiano.
L’apostolo Paolo ci dice: Non sapete voi che siete il tempio di Dio e che Dio abita in voi? Se uno guasta il tempio di Dio, Dio guasterà lui, perché il tempio di Dio, che siete voi, è santo. (1 Corinzi 3:16, 17) L’uomo è il capolavoro di Dio, la sua opera sublime, creato per uno scopo alto e santo; e in ogni parte del tabernacolo umano Dio desidera imprimere la Sua legge. Ogni nervo e muscolo, ogni facoltà mentale e fisica devono essere mantenuti puri. Nel progetto di Dio il corpo umano è un tempio per il Suo Spirito. Quanto solenne allora è la responsabilità che riposa su ogni anima. Molti, che hanno ricevuto il dono della ragione e dell’intelligenza, talenti che dovrebbero essere usati alla gloria di Dio, volontariamente degradano l’anima e il corpo. La loro vita è una continua eccitazione: partite di cricket o calcio, corse di cavalli, che assorbono l’attenzione.
La maledizione dell’alcol, nonostante il suo mondo, sta profanando il tempio di Dio… L’uso dell’alcol e del tabacco svilisce la loro vita, che è stata data per alti e santi propositi. Le loro opere sono rappresentate da legno, fieno e stoppia. Le forze donate da Dio sono pervertite e i loro sensi degradati, per soddisfare i desideri della mente carnale. Mentre l’ubriaco vende se stesso per un bicchiere di veleno, Satana ne approfitta per prendere il controllo della sua mente, dei suoi affetti e della sua coscienza. Un tale uomo sta distruggendo il tempio di Dio. Ce ne sono molti che volontariamente distruggono questi valori alla loro mensa.
Nessun diritto di paralizzare organi e mente.
Nessun uomo o donna ha il diritto di formare abitudini, che riducono l’azione salutare di un organo, della mente o del corpo. Coloro che pervertono i poteri naturali del corpo profanano il tempio dello Spirito Santo. Il Signore non farà alcun miracolo per ripristinare la salute di chi continua a usare farmaci, che degradano sia il corpo sia l’anima. Quelli che si danno all’uso del tabacco e liquori non apprezzano il loro intelletto. Essi non si rendono conto del valore delle facoltà, che Dio gli ha dato.
Permettono che le loro facoltà appassiscano e si degradino.
Il Signore desidera che tutti quelli che credono in Lui sentano la necessità di migliorare ogni facoltà. Nessuna deve essere trascurata. Come lode e edificio di Dio, l’uomo è sotto la sua supervisione, in ogni senso; e quanto più si relazionerà col suo Creatore, tanto più la sua vita sarà sacra nella sua valutazione… Dio chiede ai suoi figli di vivere una vita santa e pura. Egli ha dato il Suo Figlio, affinché possiamo raggiungere questa norma. Egli ha dato ogni disposizione necessaria per consentire all’uomo di vivere, non per una santificazione animale, come le bestie che periscono, ma per la gloria di Dio e per il cielo.
Dio tiene conto di tutto.
Le conseguenze dell’ignorare le leggi della natura appaiono sotto forma di malattie, indebolimento generale e persino la morte. L’unica vera soluzione per migliorare la situazione è in Dio. Egli tiene conto di ogni azione, sia per il bene che per il male, e nel giorno del giudizio ognuno riceverà secondo le sue opere. Ogni trasgressione delle leggi della vita fisica è una trasgressione delle leggi di Dio ed è seguita da un castigo. Ogni dimora dell’uomo, l’edificio di Dio, richiede una stretta vigilante custodia. La vita fisica deve essere scrupolosamente educata, coltivata e sviluppata, affinché negli uomini e nelle donne sia rivelata la natura divina nella sua pienezza. È importante che gli uomini usino l’intelletto, che Dio ha dato a tutti indistintamente. Il Signore si aspetta che tutti utilizzino ogni capacità, sia fisica sia intellettuale, nella Sua opera. Le facoltà mentali e fisiche, insieme agli affetti, devono essere coltivate in modo che possano raggiungere la massima efficienza. Review and Herald, 6 Novembre 1900
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Guidati da una coscienza illuminata.
L’apostolo Paolo ci dice: "Non sapete voi che quelli che corrono nello stadio, corrono bensì tutti, ma uno solo ne conquista il premio? Correte in modo da conquistarlo. Ora, chiunque compete nelle gare si autocontrolla in ogni cosa; e quei tali fanno ciò per ricevere una corona corruttibile, ma noi dobbiamo farlo per riceverne una incorruttibile. Io dunque corro, ma non in modo incerto; così combatto, ma non come battendo l'aria." (1 Corinzi 9:24,25) Signs of the Times, 2 Ottobre 1907
In questo versetto l’apostolo Paolo menziona le corse podistiche, con le quali i Corinzi erano familiari. I concorrenti in queste gare erano sottoposti alla disciplina più severa, per essere messi in condizione di provare la loro forza. La loro alimentazione era semplice. Gli alimenti abbondanti e il vino erano proibiti. Il loro cibo era accuratamente selezionato. Essi studiavano per conoscere gli alimenti più adatti per renderli sani e attivi, per rinvigorire il fisico e la loro resistenza, affinché potessero esigere dalle loro forze il massimo. Ogni indulgenza tesa a indebolire le loro forze fisiche era proibita. Signs of the Times, 27 Gennaio 1909
Se i pagani, che non erano dominati da una coscienza illuminata, che non conoscevano il timore di Dio, potevano sottomettersi alla privazione e alla disciplina della formazione, rifiutando ogni indulgenza, che avrebbe potuto indebolirli, e solamente per ricevere una corona corruttibile e il plauso della moltitudine, quanto più quelli che corrono nella gara cristiana, per ricevere il premio dell’immortalità e l’approvazione dal Cielo, dovrebbero essere disposti a privarsi degli stimolanti malsani e delle compiacenze, che degradano la morale, che indeboliscono l’intelletto e collocano le facoltà superiori sotto il domino degli appetiti e delle passioni animali. Milioni di persone in tutto il mondo stanno presenziando a questo gioco della vita, la lotta cristiana. E questo non è tutto. Il Re dell’universo e miriadi di angeli celesti sono spettatori di questa gara; stanno osservando ansiosamente per vedere chi vincerà la corona di gloria incorruttibile. Il Signore e gli angeli celesti, con intenso interesse, prendono nota della loro abnegazione, dei loro sacrifici, degli sforzi strazianti di coloro che s’impegnano a correre nella gara cristiana. La ricompensa, che sarà data a ogni uomo, sarà in conformità alla perseverante energia e alla fedele sollecitudine con cui realizza la sua parte in questa grande disputa. Nei giochi, a cui si fa riferimento, un solo partecipante poteva essere certo di ricevere il premio. Nella gara cristiana l’apostolo Paolo ci dice: "Io dunque corro, ma non in modo incerto, ma non come battendo l’aria." (1 Corinzi 9:26)
Nessuno di noi dovrà rimanere deluso al termine della gara.
Per tutti quelli che rispettano le condizioni della Parola di Dio, che hanno il senso della loro responsabilità nel preservare il vigore fisico e l’attività del corpo, al fine d’avere una mente ben equilibrata e la salute morale, la loro vittoria è assicurata. Tutti possono guadagnare il premio e vincere la corona di gloria immortale, che non appassisce mai.
Promesse per il vincitore.
Il mondo non deve essere di alcun esempio per noi. È molto in voga consumare cibo abbondante e stimolanti antinaturali, fortificando così le propensioni animali e danneggiando la crescita e lo sviluppo delle facoltà morali. A nessun figlio o figlia di Adamo è data la certezza della vittoria cristiana, a meno che decida di praticare la temperanza in tutte le cose. Se fa così, non lotterà come chi batte l’aria. Se i cristiani sottometteranno i loro appetiti e passioni sotto il controllo di una coscienza illuminata, sentendo che è un obbligo verso Dio e il loro prossimo ubbidire alle leggi che governano la salute e la vita, riceveranno la benedizione del vigore fisico e mentale. Riceveranno il potere morale per entrare in guerra contro Satana e, nel nome di Colui che vinse l’appetito in loro favore, potranno diventare a loro volta più che vincitori per se stessi. Questa guerra è aperta a tutti quelli che vogliono entrare in battaglia. Signs of the Times, 2 Ottobre 1907
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Anche se prevalentemente "in diagonale", ti leggo sempre. Cioé, ho letto (e leggo) tutti i post. Anche se non ho commenti degni di nota da fare.
Cosi', per tua informazione.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
restodelcarlino
Anche se prevalentemente "in diagonale", ti leggo sempre. Cioé, ho letto (e leggo) tutti i post. Anche se non ho commenti degni di nota da fare.
Cosi', per tua informazione.
Prendo atto, ma direi che un libro come questo è specificamente per i credenti, mentre altri post possono essere letti per informazione anche da atei.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Arcobaleno
Prendo atto, ma direi che un libro come questo è specificamente per i credenti, .
Penso, invece, che non sia privo di spunti interessanti. Indipendentemente da credenze o meno.
IMHO
(altrimenti non perderei tempo a scorrerlo, seppur "in diagonale")
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Citazione:
Originariamente Scritto da
restodelcarlino
Penso, invece, che non sia privo di spunti interessanti. Indipendentemente da credenze o meno.
IMHO
(altrimenti non perderei tempo a scorrerlo, seppur "in diagonale")
Meglio così. Comunque, si tratta di un invito a migliorare se stessi controllando le passioni.
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3. Temperanza e spiritualità
Arrendersi a Satana.
L’uomo, che si arrende alle tentazioni di Satana e si lascia dominare dall’intemperanza, pone le sue facoltà superiori in sottomissione agli appetiti e alle passioni animali, e quando queste guadagnano un’influenza, l’essere umano, che è stato creato un poco minore degli angeli, con facoltà passibili della più alta cura, si sottomette al dominio di Satana. Ed egli ha un facile accesso in coloro che sono schiavi dell’appetito. Mediante l’intemperanza alcuni sacrificano la metà, altri due terzi delle loro facoltà fisiche, mentali e morali e diventano giocattoli nelle mani del nemico.
Coloro che dovrebbero avere una mente chiara per saper discernere gli inganni di Satana, devono mantenere i loro appetiti sotto il controllo della coscienza e della ragione. L’azione morale e vigorosa delle facoltà superiori della mente è essenziale per il perfezionamento del carattere cristiano. La forza o la debolezza della mente ha molto a che fare con la nostra utilità in questo mondo e con la nostra salvezza finale.
L’ignoranza, che è prevalsa nei confronti della Legge di Dio concernente la nostra natura fisica, è deplorevole. L’intemperanza di qualsiasi tipo è una violazione delle leggi del nostro essere. Spesso l’imbecillità prevale in misura spaventosa. Il peccato diventa attraente, quando è coperto dalla luce che Satana getta su di esso, e lui si sente molto compiaciuto, quando può mantenere il mondo cristiano nelle sue abitudini quotidiane sotto la tirannia dell’abitudine, come i pagani, e permettere che l’appetito li governi.
La forza del corpo e dell’intelletto sacrificate.
Se gli uomini e le donne intelligenti hanno le loro facoltà morali offuscate dall’intemperanza di qualsiasi genere, la loro salute in generale viene indebolita. Satana sta trascinando costantemente la gente dalla luce salvifica alle abitudini e alle mode, che non rispettano la salute fisica, mentale e morale. Il grande nemico sa che quando l’appetito e la passione predominano, la salute del corpo e la forza dell’intelletto sono sacrificate sull’altare della compiacenza e l’uomo è portato a una rapida rovina. Se l’intelletto illuminato mantiene le redini, dominando le tendenze animali, mantenendole sottomesse alle facoltà morali, Satana sa bene che il suo potere di vincere con le sue tentazioni è vano.
Lottare contro le richieste della moda.
Ai nostri giorni, la gente parla dell’età oscura e si vanta del progresso. Tuttavia, in questo progresso la malvagità e il crimine non diminuiscono. Deploriamo la mancanza di semplicità naturale e l’incremento dell’ostentazione artificiale. Salute, forza, bellezza e lunga vita, che furono comuni nella cosiddetta “Età oscura”, oggi sono rare.
Quasi tutto ciò che è desiderabile è sacrificato per soddisfare le richieste della vita e della moda. Una gran parte del mondo cristiano non ha il diritto di chiamarsi con questo nome. Le loro abitudini, il lusso smisurato e il trattamento dei loro corpi sono una violazione della legge fisica, sono in contrasto con gl’insegnamenti biblici. Nel corso della vita, predispongono da se stessi sofferenza e debolezza mentale e morale. Attraverso queste astuzie e sotto molti aspetti, Satana ha fatto della vita domestica un’esistenza di attenti e complicati pesi, al fine di soddisfare le esigenze della moda. Il suo scopo è di mantenere le menti occupate sulle cose di questa vita, anziché su temi spirituali. L’intemperanza nel mangiare e nel vestire ha così assorbito le menti del mondo cristiano che non c’è tempo per essere saggi, riguardo le leggi dell’essere che devono essere ubbidite. Professare il nome di Cristo è poco importante, se la vita non corrisponde alla volontà di Dio, rivelata nella Sua Parola.
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Quando la santificazione è impossibile.
Una gran parte di tutte le debolezze, che affliggono la famiglia umana, sono il risultato delle proprie abitudini errate, a causa dell’ignoranza intenzionale o del disprezzo per la luce, che Dio ha dato riguardo le leggi dell’essere. Non è possibile glorificare Dio, mentre viviamo violando le leggi della vita. Il cuore non può mantenere la consacrazione, se al contempo continua a vivere nell’intemperanza. Un corpo malato e un intelletto disordinato, a causa di una continua compiacenza in una concupiscenza dannosa, rendono impossibile la santificazione del corpo e dello spirito. L’apostolo Paolo comprese l’importanza di una condizione salutare del corpo per ottenere la perfezione del carattere cristiano. Egli dice: Io disciplino il mio corpo e lo riduco in servitù, perché dopo aver predicato agli altri, non sia io stesso riprovato. (1 Corinzi 9:27) Redemption; or Temptation of Christ, pp. 57-62
Le abitudini, i gusti e le inclinazioni devono essere educati.
Agli occhi di Dio nulla può essere più offensivo dell’abuso dei doni, che Egli ci ha elargito per essere usati al suo servizio. Nella Sua Parola sta scritto: Sia dunque che mangiate, sia che beviate, sia che facciate alcun'altra cosa, fate tutte le cose alla gloria di Dio. (1 Corinzi 10: 31-33) In ogni opera importante ci sono momenti di crisi, in cui si presume che coloro che sono relazionati con l’opera abbiano una mente chiara. Come Paolo, dobbiamo avere degli uomini che si rendano conto dell’importanza di praticare la temperanza in tutte le cose. C’è molto lavoro da fare per il nostro Maestro. I nostri gusti, le nostre abitudini e le nostre inclinazioni devono essere educati in armonia con le leggi della vita e della salute. In questo modo possiamo assicurarci la miglior condizione fisica e avere chiarezza mentale, per discernere tra il male e il bene. L’intemperanza di qualsiasi genere intorpidisce gli organi percettivi e indebolisce il potere nervoso del cervello, cosicché le cose eterne non sono apprezzate, ma sono poste al livello delle cose comuni. Le facoltà superiori della mente, destinate per nobili propositi, sono sottomesse alle passioni più vili. Se le abitudini fisiche non sono corrette, le facoltà mentali e morali non possono essere vigorose, perché esiste una grande simpatia tra ciò che è fisico e ciò che è morale. L’apostolo Pietro ci avverte: Carissimi, io vi esorto, come stranieri e pellegrini, ad astenervi dai desideri della carne, che guerreggiano contro l'anima. (1 Pietro 2:11)
Interessi superiori in pericolo.
La Parola di Dio ci avverte che se non ci asteniamo dalle concupiscenze carnali, la natura fisica entrerà in conflitto con lo spirito. L’indulgenza concupiscente entrerà in conflitto con la salute e la pace. Vi sarà una lotta tra gli attributi superiori e quelli inferiori dell’uomo. Le inclinazioni più basse, forti e attive, opprimeranno l’anima. I più alti interessi dell’essere sono messi in pericolo, a causa dell’indulgenza di un appetito non santificato. Signs of the Times, 27 Gennaio 1909
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La lezione per gli avventisti del 7° giorno.
Il caso dei figli di Aronne fu registrato a beneficio del popolo di Dio e dovrebbe insegnare a coloro che si stanno preparando per la seconda venuta di Cristo che l’indulgenza di un appetito depravato distrugge la sensibilità dell’anima e colpisce il potere di raziocinio, che Dio ha dato all’uomo, e le cose spirituali e sante perdono la loro sacralità. La disubbidienza sembra essere più piacevole dello sforzo di rinunciare al peccato. Signs of the Times, 8 Luglio 1880
Vincere ogni pratica malsana.
I principi della temperanza sono di vasta portata e esiste il pericolo che quelli che hanno ricevuto una grande luce su questo argomento falliscano nell’apprezzare questa grande luce. Dio vuole che il suo popolo, che vive in questi ultimi giorni, vinca ogni pratica malsana, presentando i propri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Lui, che possa ottenere la vittoria e occupare un posto a destra del trono di Dio. È nostro dovere prendere in mano la nostra vita e lottare, mettere la nostra mente, la nostra volontà e i nostri gusti in conformità con le richieste del nostro Creatore. Solo la grazia di Dio può permetterci di fare questo. Con la Sua potenza le nostre vite possono essere in armonia coi giusti principi. Noi raccoglieremo ciò che abbiamo seminato, e solamente coloro che si sottomettono alla volontà di Dio sono veramente saggi. Lettera 69, 1896
Controllati da una coscienza illuminata.
Se i cristiani mettessero tutti i loro appetiti e le loro passioni sotto il controllo di una coscienza illuminata, considerando che l’ubbidienza alle leggi che governano la vita e la salute sono un obbligo che devono a Dio e al loro prossimo, avranno la benedizione del vigore fisico e mentale. Avranno il potere morale di arruolarsi nella guerra contro Satana; e nel nome di Colui che vinse in loro favore, saranno più che vincitori essi stessi. Christian Temperance and Bible Hygiene, pp. 39, 40
Perché molti cadranno.
Noi desideriamo che le nostre sorelle, che hanno abitudini sbagliate, possano abbandonarle per unirsi nell’opera della riforma. La ragione per cui molti dei nostri cadranno nel tempo di prova poggia sulla trascuratezza della temperanza e nella compiacenza dell’appetito. Mosè predicò molto su quest’argomento. La ragione per cui il popolo non entrò nella terra promessa si doveva alla ripetuta indulgenza dell’appetito. Nove volte su dieci le abitudini tra i bambini di oggi sono causate dall’intemperanza nel mangiare e bere. Adamo ed Eva persero l’Eden per la stessa ragione, l’indulgenza dell’appetito, e noi potremo guadagnarlo di nuovo solamente se ci riformeremo. Review and Herald, 21 Ottobre 1884
“Correte, affinché lo otteniate” (1 Corinzi 9:24)
Abbiamo la possibilità di ottenere preziose vittorie. I vincitori di questa gara, contro l’appetito e contro ogni concupiscenza mondana, riceveranno la corona della vita, che non appassisce. Beata è la dimora in quella città, le cui porte sono di perle e le cui fondamenta sono di pietre preziose. Non vale la pena lottare per questo premio? Non vale la pena ogni sforzo che possiamo fare? Allora corriamo per ottenerlo. Signs of the Times, 1 Settembre 1887
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4. L’esempio di Daniele
Finché non considereremo la temperanza dal punto di vista biblico, non avremo il diritto d’avere una corretta comprensione del tema. Riguardo la vera temperanza, non troveremo da nessun’altra parte un’illustrazione più completa e convincente se non nella Bibbia, dove è registrata la storia del profeta Daniele e dei suoi compagni alla corte di Babilonia. Signs of the Times, 6 Dicembre 1910
Quando il popolo d’Israele, il loro re, i nobili e i sacerdoti furono condotti in cattività a Babilonia, quattro di loro furono scelti per servire alla corte del re di Babilonia. Uno di questi era Daniele, che fin dalla sua prima gioventù dimostrò le sue notevoli capacità. Questi giovani di stirpe reale furono descritti come “giovani in cui non ci fosse alcun difetto, ma di bell’aspetto, dotati di ogni sapienza, che avessero conoscenza e rapido intendimento, che avessero abilità di servire nel palazzo del re…” (Daniele 1:4)
Percependo i talenti superiori di questi giovani prigionieri, il re Nabucodonosor decise d’istruirli per ricoprire importanti posizioni nel suo regno. Affinché potessero essere pienamente qualificati per la loro vita di corte, secondo l’usanza orientale dovevano imparare la lingua caldea e per tre anni essere sottoposti a un corso approfondito di disciplina fisica e intellettuale. I giovani di questa scuola non solo erano ammessi al palazzo reale, ma dovevano nutrirsi del cibo e del vino, provenienti dalla tavola del re. Il sovrano pensava di dimostrare in questo modo quanto ci tenesse al loro benessere fisico.
La prova.
Tra le vivande della mensa reale vi era carne suina e altra carne, che secondo la legge di Mosè erano considerate impure e che agli Ebrei erano state espressamente vietate come alimento. E’ qui che Daniele fu sottoposto a una dura prova. Se lui avesse aderito agli insegnamenti dei suoi padri, concernenti le carni e le bevande, avrebbe offeso il re, probabilmente avrebbe perso non solo la sua posizione, ma anche la sua vita. In caso contrario, se avesse ignorato il comandamento del Signore a favore del re, avrebbe ottenuto grandi vantaggi intellettuali e le prospettive mondane più lusinghiere. Ma Daniele non esitò a lungo. Decise di rimanere fermo nella sua integrità. Decise in cuor suo di non contaminarsi con i cibi squisiti del re e con il vino che egli stesso beveva. (Daniele 1:8)
Né rigido né fanatico.
Molti tra i cristiani professi affermano che Daniele fu troppo rigido nei suoi principi e lo classificano come fanatico. Essi considerano l’argomento del mangiare e bere di poca importanza, non volendo sacrificare i vantaggi terreni. Coloro che ragionano così nel giorno del giudizio scopriranno che si erano allontanati dalle esigenze espresse da Dio, stabilendo le proprie opinioni come una norma su ciò che è giusto o sbagliato. Essi scopriranno che ciò che sembrava loro poco importante, non lo era per Dio. Le richieste divine dovrebbero essere religiosamente rispettate. Coloro che accettano e obbediscono a uno dei suoi precetti, perché è conveniente farlo, ma rifiutano gli altri, perché la loro osservanza richiederebbe un sacrificio, ribassano la norma della giustizia e col loro esempio inducono altri a considerare con leggerezza la santa legge di Dio. “COSÌ DICE IL SIGNORE” deve essere la nostra regola in tutte le cose.
Un carattere impeccabile.
Le stesse tentazioni, a cui era esposto Daniele, possono coinvolgere anche oggi i nostri giovani. Tuttavia, egli fu fedele all’istruzione religiosa ricevuta nei primi anni. Era circondato da influenze calcolate per turbare chi vacillava tra i principi e le inclinazioni; tuttavia, la Parola di Dio lo presenta come un personaggio impeccabile. Daniele non osò fidarsi del suo potere morale. La preghiera era per lui una necessità. Fece di Dio la sua forza e il timore del Signore era sempre davanti a lui in tutte le cose della sua vita.
Il carattere di Daniele è presentato al mondo come un notevole esempio di ciò che la grazia di Dio può fare per gli uomini caduti e corrotti dal peccato. La registrazione che abbiamo della sua nobile vita di abnegazione è un incoraggiamento per l’uomo comune. Da lui possiamo ottenere forza per resistere alle tentazioni con nobiltà e fermezza, e con la grazia della mansuetudine perseverare in tutto ciò che è giusto sotto la più severa prova.
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@Arcobaleno
OT
Spero tu abbia trascorso un sereno Natale, e ti auguro buone Feste...residue
fine OT
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Citazione:
Originariamente Scritto da
restodelcarlino
@Arcobaleno
OT
Spero tu abbia trascorso un sereno Natale, e ti auguro buone Feste...residue
fine OT
Grazie per gli auguri, però purtroppo i problemi sono tanti e impegnano parecchio.
Contraccambio gli auguri.
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L’approvazione di Dio vale più della vita.
Daniele avrebbe potuto trovare una scusa plausibile per separarsi dalle sue abitudini strettamente temperanti. L’approvazione di Dio era la cosa più importante per lui, più preziosa del favore del più potente sovrano terreno, più cara della sua stessa vita. Con la sua condotta cortese ottenne il favore di Melsar, il responsabile dei giovani ebrei; Daniele chiese il permesso di non mangiare le vivande del re, né bere il suo vino. Melsar temeva che se avesse acconsentito alla richiesta del giovane ebreo, sarebbe incorso nello sfavore del re e di conseguenza avrebbe rischiato la propria vita. Come molti al giorno d’oggi, pensano che un regime frugale avrebbe reso Daniele e i suoi compagni pallidi e malati, carenti di forza muscolare, mentre il cibo abbondante della tavola del re li avrebbe resi rubicondi e belli, e avrebbe promosso la loro attività fisica e mentale.
Daniele chiese che la questione fosse decisa dopo una prova di dieci giorni. Durante questo breve periodo fu loro permesso di mangiare alimenti semplici, mentre gli altri suoi compagni aderirono alla richiesta di mangiare le vivande della mensa del re. Alla fine la richiesta fu concessa. Daniele era sicurissimo di vincere la sua causa. Anche se era solo un giovane, aveva visto gli effetti pregiudizievoli del vino e di una vita lussuriosa sulla salute fisica e mentale.
Dio rivendica i Suoi servi.
Alla fine dei dieci giorni di prova, il risultato fu completamente opposto alle aspettative di Melsar. Non solamente nell’apparenza, ma anche nell’attività e nel vigore fisico e mentale, quelli che erano stati temperanti nelle loro abitudini esibirono una notevole superiorità sui loro compagni, che avevano compiaciuto l’appetito. Come risultato di questa prova, Daniele e i suoi amici ricevettero il permesso di continuare la loro semplice dieta durante tutto il corso della loro educazione, che sarebbe servita per i doveri del regno.
Il Signore guardò con approvazione la fermezza e l’abnegazione di questi giovani ebrei e li benedisse. A tutti questi quattro giovani Dio diede conoscenza e intendimento in tutta la letteratura e sapienza, e Daniele ricevette intendimento di ogni genere di visioni e di sogni. (Daniele 1:17) Alla scadenza dei tre anni di formazione, quando le loro capacità e le loro acquisizioni furono provate dal re, non si trovò alcuno simile a Daniele, ad Anania, a Misael e ad Azaria; ed essi stettero alla presenza del re. E in ogni affare di sapienza e d'intendimento, del quale il re gli domandasse, li trovò superiori per dieci volte a tutti i magi e gli astrologi, ch'erano in tutto il suo regno. (Daniele 1:19-20)
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L’autocontrollo una condizione di santificazione.
La vita di Daniele è un esempio ispirato di ciò che costituisce un carattere santificato. L’esempio di Daniele è una lezione per tutti, soprattutto per i giovani. Il rigoroso rispetto alle richieste di Dio è a beneficio della salute del corpo e della mente.
Al fine di raggiungere il più alto livello di valori morali e intellettuali, è necessario cercare la saggezza e la forza in Dio, e osservare rigorosamente la temperanza in tutte le abitudini della vita. Nell’esperienza di Daniele e dei suoi compagni abbiamo un esempio del trionfo dei principi sulla tentazione e sull’indulgenza dell’appetito. Questa testimonianza ci mostra che attraverso i principi religiosi, i giovani possono vincere le concupiscenze della carne e rimanere leali alle richieste divine, anche a costo di grandi sacrifici.
Che cosa sarebbe successo se questi quattro giovani avessero fatto un compromesso con gli ufficiali pagani e avessero ceduto alla pressione del momento, mangiando e bevendo com’era consuetudine ai babilonesi? Se ciò fosse accaduto, il solo abbandono dei principi avrebbe indebolito la loro percezione del bene e del male. La loro indulgenza nell’appetito avrebbe tolto il vigore fisico, intellettuale e spirituale. Un tale passo falso avrebbe reciso la loro comunione con il cielo, sarebbero stati trascinati dalla tentazione. Dio ha detto: Io onoro quelli che mi onorano, ma quelli che mi disprezzano saranno pure disprezzati. (1 Samuele 2:30) Mentre Daniele si afferrò al suo Dio con fiducia incrollabile, lo Spirito del potere profetico venne su di lui, Dio gl’insegnò a leggere i misteri del futuro e a presentare alle generazioni posteriori i simboli e le figure, i meravigliosi eventi, che dovevano accadere negli ultimi giorni. The Sanctified Life, pp. 15 -19
Prendendo questa decisione, i giovani ebrei non agirono con presunzione, ma con piena fiducia in Dio. Essi non scelsero semplicemente di distinguersi: non volevano disonorare Dio. Prophets and Kings, p. 483
La ricompensa della temperanza è anche per noi.
I giovani ebrei prigionieri furono uomini sottoposti alle nostre stesse passioni, ma nonostante gli influssi seduttori della corte babilonese, seppero rimanere saldi. I giovani di oggi sono circondati da incitamenti a compiacere se stessi. Specialmente nelle grandi città, ogni forma di compiacenza sessuale è facile lusinga. Quelli che come Daniele rifiutano di corrompere se stessi, raccoglieranno la ricompensa delle abitudini temperanti. Col loro vigore fisico più sviluppato e una maggior forza di resistenza, avranno come un deposito bancario al quale attingere in caso di emergenza.
Le abitudini fisiche corrette promuovono la superiorità mentale.
Le forze intellettuali, il vigore fisico, la lunghezza della vita dipendono da leggi immutabili. La natura di Dio non interferirà per preservare gli uomini dalle conseguenze della violazione della natura. Colui che fa di tutto per ottenere la vittoria deve essere moderato in ogni cosa. La mente chiara di Daniele, la sua fermezza, il suo potere di acquisire conoscenza e resistere alla tentazione erano dovute in gran misura alla semplicità della sua dieta, in connessione alla sua vita di preghiera.
“Ogni uomo è artefice della propria fortuna” — dice un proverbio. Quale grande verità è questa! Com’è vero che i genitori sono responsabili della formazione del carattere e della istruzione dei loro figli, è altrettanto vero che la loro posizione e utilità nel mondo dipendono — in larga misura — dalle loro azioni. Daniele e i suoi compagni beneficiarono di una corretta preparazione ed educazione nella prima infanzia, ma questi vantaggi soli non avrebbero fatto di loro ciò che furono. Venne il momento di agire da soli, quando il loro futuro dipendeva dalla loro condotta. Quindi, hanno deciso di rimanere fedeli agli insegnamenti ricevuti durante l’infanzia. Il timore di Dio, che è il principio della saggezza, fu il fondamento della loro grandezza. Youth’s Instructor, 9 Luglio 1903
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5. Il cibo sulle nostre tavole
L’intemperanza inizia sulle nostre tavole.
Molte madri che deplorano l’intemperanza che esiste ovunque, non riflettono abbastanza per vederne la causa. Molto spesso si trova proprio nelle loro case. Più di una madre, nonostante sia tra quelle che professano di essere cristiane, giornalmente mette davanti alla propria famiglia alimenti eccessivi e molto conditi, che tentano l'appetito e stimolano a mangiare troppo. Christian Temperance and Bible Hygiene, pp. 75, 76
Quando questo uso si prolunga, gli organi dell'apparato digerente si indeboliscono e quindi gli alimenti ingeriti non soddisfano più l'appetito. Si vengono a creare condizioni sfavorevoli alla salute e si cerca un'alimentazione sempre più stimolante. Il té, il caffè, la carne provocano un effetto immediato e sotto l'azione di questi veleni e tossine il sistema nervoso è eccitato e, in alcuni casi, le capacità cerebrali sembrano apparentemente rafforzate e l'immaginazione più vivace. Siccome questi stimolanti provocano momentaneamente risultati così piacevoli, molti ne deducono di averne un assoluto bisogno e continuano a usarli… L'appetito si abitua a desiderare qualcosa di sempre più forte, per alimentare il desiderio di una piacevole eccitazione. Così, a poco a poco, l'indulgenza diventa un'abitudine e si prova un'esigenza sempre maggiore di stimoli più forti, come tabacco, vino, liquori. Testimonies , vol. 3, pp. 487,488
Semplicità nel preparare cibi sani.
Ogni madre dovrebbe preparare con cura la mensa e non permettere che su di essa si trovi la minima cosa, che potrebbe gettare le basi di abitudini intemperanti. Il cibo deve essere preparato nel modo più semplice possibile, privo di condimenti e spezie, e anche di una quantità eccessiva di sale. Voi genitori, che avete a cuore il bene dei vostri figli e che volete vederli crescere con gusti e appetiti non pervertiti, dovete sollecitare e perseverare contro i sentimenti e le pratiche popolari. Se volete che i vostri figli possano essere utili su questa terra e ricevere la ricompensa eterna nel regno di gloria, è necessario insegnare loro a ubbidire alle leggi di Dio, manifestate nella natura come nella rivelazione, anziché seguire le usanze del mondo. Lo sforzo coscienzioso, la preghiera e la fede, quando sono uniti a un corretto esempio, non saranno infruttiferi. Presentate i vostri figli a Dio con fede e cercate di influenzare le loro menti suscettibili con un senso di obbedienza verso il loro Padre celeste. Tutto questo richiederà lezione su lezione, precetto su precetto, un poco qui e un poco là. Review and Herald, 6 Novembre 1883.
Deplorevole ignoranza della maggior parte delle madri.
Neppure la metà delle madri sa come cucinare o quale cibo sia più adeguato per i suoi bambini. Mettono davanti ai loro figli nervosi queste ricche sostanze, che provocano dei bruciori in gola e in tutto il tratto digerente, fino ad arrivare alle tenere mucose dello stomaco, trasformandolo in un deposito ardente, e così non riconoscono il cibo sano. Col tempo i bambini cominceranno a fare capricci a tavola, rifiutandosi di mangiare o quello o quell’altro cibo. Arrivando a pretendere e a controllare, ottenendo quello che vogliono, sia per il loro bene e no. Vorrei dare a queste madri il seguente consiglio: non date da mangiare a questi bambini o giovani almeno per tre giorni, finché non sono abbastanza affamati da godere quel cibo che gli viene offerto. Io rischierei che soffrissero la fame. Personalmente, non ho mai messo sulla mia tavola degli alimenti che non avrei permesso ai miei figli di mangiare. Mettevo davanti a loro quello che io stessa mangiavo. I figli dovrebbero mangiare il cibo offertogli, senza chiedere altre cose che non sono sulla tavola. Non si deve mai assecondare l’appetito dei nostri figli, offrendo loro dei cibi troppo conditi. Manuscript 3, 1888
Preparare la via dell’intemperanza.
Sulle tavole del nostro popolo nord-americano non mancano i liquori o vino, cose che fanno ubriacare. Testimonies, vol. 3, p. 563
Coloro che credono nella verità presente dovrebbero rifiutare di bere tè o caffè, perché eccitano il desiderio di stimolanti più forti. Essi dovrebbero rifiutare di mangiare carne, perché anche quest’alimento suscita il desiderio per le bevande forti. Cibo sano, preparato con gusto e abilità, dovrebbe essere la nostra alimentazione di oggi. Evangelism, p. 265
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Arcobaleno ciao! Incredibile corrispondenza di questo tuo post con la catechesi di ieri del Santo Padre all' udienza generale del mercoledì....
"Il cristianesimo non contempla cibi impuri. Ma l’attenzione che dobbiamo avere è quella interiore: dunque non sul cibo in sé, ma sulla nostra relazione con esso. E Gesù su questo dice chiaramente che quello che fa la bontà o la cattiveria, diciamo così, di un cibo, non è il cibo in sé ma la relazione che noi abbiamo con esso. E noi lo vediamo, quando una persona ha una relazione non ordinata con il cibo, guardiamo come mangia, mangia di fretta, come con la voglia di saziarsi e mai si sazia, non ha un rapporto buono con il cibo, è schiavo del cibo.
Questo rapporto sereno che Gesù ha stabilito nei confronti dell’alimentazione dovrebbe essere riscoperto e valorizzato, specialmente nelle società del cosiddetto benessere, dove si manifestano tanti squilibri e tante patologie. Si mangia troppo, oppure troppo poco. Spesso si mangia nella solitudine. Si diffondono i disturbi dell’alimentazione: anoressia, bulimia, obesità… E la medicina e la psicologia cercano di affrontare la cattiva relazione con il cibo. Una cattiva relazione con il cibo produce tutte queste malattie.
Si tratta di malattie, spesso dolorosissime, che per lo più sono legate ai tormenti della psiche e dell’anima. L’alimentazione è la manifestazione di qualcosa di interiore: la predisposizione all’equilibrio o la smodatezza; la capacità di ringraziare oppure l’arrogante pretesa di autonomia; l’empatia di chi sa condividere il cibo con il bisognoso, oppure l’egoismo di chi accumula tutto per sé. Questa domanda è tanto importante: dimmi come mangi, e ti dirò che anima possiedi. Nel modo di mangiare si rivela la nostra interiorità, le nostre abitudini, i nostri atteggiamenti psichici."
https://www.vatican.va/content/franc...-generale.html
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Citazione:
Originariamente Scritto da
conogelato
Arcobaleno ciao! Incredibile corrispondenza di questo tuo post con la catechesi di ieri del Santo Padre all' udienza generale del mercoledì....
Ciao Cono, effettivamente c'è una corrispondenza tra le parole del Papa e il tema del cibo come trattato da sorella White.
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La carne è uno stimolante.
I risultati immediati del mangiare carne si possono manifestare come un apparente vigore dell’organismo, ma questo non è una ragione, affinché la si consideri il migliore ingrediente della dieta. L’uso moderato del brandy avrà lo stesso effetto momentaneo, ma quando il suo influsso eccitante sparisce, rimane soltanto un senso di languore e debolezza. Coloro che si nutrono con un cibo semplice e nutriente, ma che non è stimolante nei suoi effetti, possono sopportare più sforzi nel lavoro per lunghi mesi o perfino anni, rispetto a quelli che usano la carne e i liquori. Coloro che lavorano all’aria aperta sentiranno meno danni, dovuti all’uso di carne, rispetto a quelli che hanno abitudini sedentarie. Il sole e l’aria sono un ottimo aiuto per la digestione, perché contrastano l’effetto di abitudini sbagliate nel mangiare e bere.
Gli effetti provocati da stimolanti.
Tutti gli stimolanti accelerano troppo l’organismo umano e anche se per un certo tempo sembrano accrescere l’attività e il vigore, in proporzione all’influsso irritante impiegato, sopravviene una reazione; seguirà una debolezza proporzionata al grado di eccitazione antinaturale che si è prodotta. Quando questa debolezza si fa sentire, il corpo richiama il bisogno di stimolanti, per tonificare il sistema e ottenere un immediato sollievo da questa sgradevole languidezza. Gradualmente la natura si abitua a dipendere da questo rimedio, ripetuto con frequenza, finché le loro facoltà sono indebolite, per essere spesso stimolate con un’azione innaturale. Tutte le persone dovrebbero conoscere le leggi del loro essere. Come vivere, come regolare il lavoro, e come mangiare e bere, per mantenere il loro corpo in salute; questo tema dovrebbe essere un importante soggetto di studio.
Il modo di vivere semplice e naturale previene malattie ed epidemie. Se le nostre abitudini sono corrette, il nostro sistema non sarà indebolito da un’azione innaturale. La natura provvederà a tutti gli stimoli di cui abbiamo bisogno.
L’appetito - una guida poco sicura.
La regola che alcuni raccomandano è mangiare ogni volta, quando si ha una sensazione di fame, finché non si è soddisfatti. Questo modo di nutrirsi porta alle malattie e ad altri numerosi disturbi. Attualmente l’appetito non è naturale, per cui non può essere un corretto indice delle necessità dell’organismo. E’ stato viziato e mal diretto, fino ad arrivare alla morbosità, e non può essere una guida sicura. La natura è stata abusata e i suoi sforzi sono stati vanificati da cattive abitudini e dalla compiacenza nella peccaminosa gratificazione dei sensi, fino a quando il gusto e l’appetito sono stati pervertiti.
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Il forte desiderio per la carne è innaturale.
All’inizio non era così. L’appetito per la carne è stato creato e sviluppato dall’uomo. Il nostro Creatore ci ha fornito verdure, cereali e frutta, tutti gli elementi nutritivi necessari per la salute e il vigore. La carne non faceva parte degli alimenti di Adamo ed Eva, prima della loro caduta. Se la frutta, i legumi e i cereali non sono sufficienti a soddisfare i bisogni dell’uomo, allora il Creatore ha fatto un errore nel darli ad Adamo…
Affinché Israele potesse preservare la forza fisica e morale, Dio non sottrasse la carne dall’alimentazione degli Ebrei nel deserto semplicemente per mostrare la sua autorità, ma per il loro bene e perché potessero preservare la loro forza fisica e morale. Egli sapeva che l’uso dell’alimento animale avrebbe fortificato le passioni animali e indebolito l’intelletto. Sapeva pure che la gratificazione dell’appetito degli Ebrei, mediante la carne, avrebbe indebolito le loro facoltà morali e avrebbe aumentato la loro irritabilità, così tanto che il popolo sarebbe diventato ribelle, avrebbe perso l’alto senso dei suoi obblighi morali e infine si sarebbe rifiutato di essere controllato dalle sagge leggi dell’Eterno. La violenza e la ribellione avrebbero continuato ad esistere tra loro, rendendo così impossibile mantenere la loro purezza e la felicità nella terra di Canaan. Il Signore sapeva ciò che era meglio per i figli d’Israele, quindi decise di privarli della carne. Tuttavia Satana non cessò di tentarli, con la scusa che la legge di Dio era ingiusta e crudele. Gli fece desiderare le cose proibite, perché vide che mediante la compiacenza dell’appetito pervertito, avrebbero avuto una mente carnale e quindi più facile a seguire la sua volontà; perché i loro organi inferiori sarebbero stati fortificati, mentre le facoltà intellettuali e morali indebolite.
Satana non è un inesperto nell’abilità di distruggere le anime. Egli sa bene che se riesce a condurre gli uomini e le donne ad abitudini sbagliate nel bere e nel mangiare, può guadagnare il dominio delle loro menti e il controllo sulle loro passioni inferiori.
In principio l’uomo mangiava i frutti della terra, ma il peccato ha portato gli uomini a consumare la carne di animali morti come alimento. Questa dieta agisce direttamente contro lo spirito del vero perfezionamento e la purezza morale. La sostanza di ciò che passa nello stomaco, in seguito passa nella circolazione per essere assimilata nel sangue e nella carne. Il Signore chiede al Suo popolo di essere temperante in ogni cosa. L’esempio di Cristo, durante il Suo lungo digiuno nel deserto, dovrebbe insegnare a tutti i Suoi seguaci a respingere Satana, quando si avvicina sotto le spoglie dell’appetito. Gli stessi seguaci possono avere un’influenza positiva, per riformare coloro che sono stati sviati dall’indulgenza e hanno perso il potere morale per vincere la debolezza e il peccato, che hanno preso possesso di loro. Così i cristiani possono assicurarsi salute e felicità in una vita pura e ben ordinata, e con una mente chiara e senza macchia davanti a Dio. Signs of the Times, 6 Gennaio 1876
Riforma per un nuovo convertito.
Quando il messaggio giunge a coloro che non conoscono ancora la verità presente, essi comprendono che devono apportare importanti cambiamenti nelle loro abitudini alimentari. Con l’uso della carne, le energie fisiche, mentali e morali subiscono un indebolimento, perché l’uomo è costituito da ciò che mangia. Le passioni prodotte dal consumo di carne, tabacco e bevande alcoliche hanno il sopravvento. Counsels on Diet and Foods, pp. 268, 269
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Troppo interessante!!!
Te sei vegetariano, Arco?
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Sono diventato vegano dal 2020. Prima ero vegetariano.
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Intemperanza nella varietà dei cibi.
Io vado più lontano. La Temperanza dovrebbe essere praticata anche nella preparazione del cibo e nella varietà dei piatti che si presentano, affinché la madre possa economizzare ogni lavoro possibile. Una grande varietà di cibo non è essenziale per il sostentamento. Anzi, esso pregiudica gli organi digestivi e produce un conflitto nello stomaco. Il cibo semplice e puro è benedetto da Dio e può migliorare lo stato generale della salute. Pochi si rendono conto che ingeriscono più alimenti del necessario. Ma l’alimento extra è un peso per lo stomaco e pregiudica tutta la struttura umana. Manuscript 50, 1893
Mangiare troppo è intemperanza.
L’intemperanza si vede nella quantità e nella qualità di ciò che si mangia. Counsels on Health, p. 576
L’intemperanza concerne molte cose. Per alcuni consiste nel mangiare troppo un alimento, che se si prendesse nella quantità appropriata, non sarebbe sgradevole. Tutto quello che si mette nello stomaco, oltre la reale necessità dell’organismo, diventa un fattore pericoloso. Si decompone nello stomaco e causa dispepsia. Mangiare continuamente più del necessario consuma le forze vitali e priva il cervello della forza per fare il suo lavoro. (Dispepsia è una condizione patologica, caratterizzata dalla presenza predominante di dolore e/o fastidio persistente o ricorrente localizzato nell’epigastrio, più o meno associato a senso di pienezza ed anoressia). Manoscritto 155, 1899
Colui che indulge liberamente nel mangiare, sovraccaricando gli organi digestivi fino al punto di renderli incapaci di digerire adeguatamente l’alimento ingerito, è anche un uomo intemperante. Egli si troverà nell’impossibilità di distinguere chiaramente le cose spirituali. Manuscript 41, 1908
Il nostro Padre Celeste vorrebbe che noi usassimo con discrezione le buone cose che Lui ci ha donato. Signs of the Times, 27 gennaio 1909
Importanza della nostra salvezza.
Coloro che non sono dei riformatori in ciò che concerne la salute, trattano se stessi in modo ingiusto e insensato. Per la compiacenza dell’appetito, si infliggono ingiurie terribili. Alcuni possono pensare che la questione del regime alimentare non sia abbastanza importante da essere inclusa nella loro confessione di fede. E qui vi è un grande errore. La Parola di Dio dichiara: "Sia dunque che mangiate, sia che beviate, sia che facciate alcun’altra cosa, fatte tutte le cose alla gloria di Dio." (1 Corinzi 10:31) L’argomento della temperanza, in tutti i suoi aspetti, ha un posto importante riguardo l’opera della nostra salvezza. Evangelism, p. 256
Se gli uomini e le donne vivessero perseverantemente in conformità con le leggi della vita e della salute, si renderebbero conto del benedetto risultato di un’intera riforma sanitaria. Signs of the Times, 6 Gennaio 1876
Tutti gli esseri umani sono messi alla prova.
È molto importante che ognuno di noi si impegni personalmente e abbia le idee chiare per quanto riguarda il mangiare, il bere e uno stile di vita utile a preservare la salute. Tutti sono messi alla prova per vedere se accettano i princìpi della riforma sanitaria o seguono i loro desideri. Counsels on Diet and Foods, p. 34
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6. La nostra posizione è l’astinenza totale
L’unica via sicura.
L'unica via sicura sta nell'astenersi dall'assaggiare, dal provare tè, caffè, tabacco, oppio, bevande alcoliche. Gli uomini della nostra generazione hanno un bisogno due volte maggiore di quello delle generazioni passate di contare su tutta la loro forza di volontà, sostenuta dalla grazia di Dio, per resistere alle tentazioni di Satana e per respingere le sollecitazioni dei sensi. Questa generazione ha una capacità di autocontrollo inferiore rispetto a quella dei suoi predecessori. Testimonies, vol. 3, p. 488
Non dovremmo mai toccare un bicchiere di alcol. Manuscript, 38 ½, 1905
La volontà di non toccare, di non gustare e di non manipolare.
Se tutti fossero vigili e fedeli davanti alle piccole tentazioni dell’uso, anche se moderato, del vino e del sidro, l’accesso all’ubriachezza sarebbe chiuso. Se in ogni comunità ci fosse un fermo proposito e la volontà di non toccare, non assaggiare, non manipolare tali cose, allora la riforma avrebbe un totale successo. Review and Herald, 25 Marzo 1884
Si astenga strettamente da ogni alimento e bibita stimolante. Lei è proprietà di Dio. Non deve abusare di nessun organo del suo corpo. Deve aver cura saggiamente del suo corpo, affinché diventi un uomo perfettamente sviluppato. Non è forse un atto d’ingratitudine da parte sua fare qualcosa che debiliti tanto le sue forze vitali e che lei sia incapace di rappresentare Dio appropriatamente o fare l’opera che Lui ha riservato per lei? Lettera 236, 1903.
I principi della temperanza derivano dalla legge di Dio.
Se gli uomini volessero osservare la legge di Dio rigorosamente e coscienziosamente, non ci sarebbero né ubriaconi, né fumatori, né malattie, miseria e criminalità. Se i bar si chiudessero per mancanza di clientela, nove decimi della miseria che esiste nel mondo terminerebbe. Gli uomini giovani camminerebbero in modo eretto e distinto, con passo elastico e fermo, con uno sguardo chiaro e in salute.
Quando i ministri dai loro pulpiti sottovalutano la lealtà alla legge di Dio; quando si uniscono al mondo per renderla impopolare; quando questi insegnanti del popolo partecipano senza considerazione al bicchiere sociale, alla droga, al fumo… quale profondità di vizio ci si può aspettare dai giovani di questa generazione? Avete sentito parlare molto riguardo l’autorità e la santità della legge dei Dieci Comandamenti. Dio è l’autore di questa legge, che è il fondamento del Suo governo in cielo e sulla terra. Tutte le nazioni illuminate hanno basato le loro leggi su questo grande fondamento legislativo di Dio; tuttavia, molti dei legislatori e ministri, che sono riconosciuti come dirigenti e insegnanti del popolo, violano i principi stabiliti in questi santi statuti. Molti ministri, mentre predicano Cristo dal pulpito, non esitano a intorpidire i loro sensi, bevendo vino o anche brandy e altre bevande alcoliche. La regola cristiana dice: Non toccare, non assaggiare, non avere a che fare… e le leggi del nostro fisico ripetono il solenne ordine con enfasi. Il dovere di ogni ministro cristiano è porre questa verità con molta chiarezza davanti al popolo, insegnandola per precetto e col suo esempio. La Sacra Scrittura parla della chiesa dicendo: "Voi siete il sale della terra…voi siete la luce del mondo." (Matteo 5:13, 14) Possiamo applicare questo alla chiesa di oggi, quando molti dei suoi membri usano non solo i narcotici e il tabacco, ma bevono pure alcolici e invitano il loro prossimo a fare altrettanto? La chiesa di Cristo dovrebbe essere una scuola, nella quale i giovani inesperti dovrebbero essere educati a controllare i loro appetiti, sia dal punto di vista morale sia da quello religioso. È necessario insegnargli quanto pericolose siano le tentazioni, quanto pericoloso intrattenersi col peccato; che non esiste cosa come un bevitore moderato e misurato; che il sentiero del bevitore conduce sempre in basso. Essi dovrebbero essere esortati a "non guardare il vino quando rosseggia… perché esso morde come un serpente e punge come un basilisco." (Proverbi 23:31,32) Signs of the Times, 29 Agosto 1878
La totale astinenza è il nostro elemento fondamentale.
Quando la temperanza è presentata come parte dell’Evangelo, molti vedranno la loro necessità di riforma. Essi si convinceranno del male provocato dall’alcol e che l’astinenza totale è l’unico fondamento sul quale il popolo di Dio si può appoggiare coscienziosamente. Testimonies, vol. 7, p. 75
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Come in tutte le cose, il segreto sta nella misura secondo me. Nel fare buon uso anche del cibo e delle bevande. Sta nella temperanza, appunto: non nel divieto. Anche Nostro Signore lo afferma nel Vangelo. Il primo miracolo a Cana di Galilea lo fa col vino....
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Originariamente Scritto da
conogelato
Come in tutte le cose, il segreto sta nella misura secondo me. Nel fare buon uso anche del cibo e delle bevande. Sta nella temperanza, appunto: non nel divieto. Anche Nostro Signore lo afferma nel Vangelo. Il primo miracolo a Cana di Galilea lo fa col vino....
Mah, bisogna vedere se ha ragione sorella White, quando dice che si trattava di succo d'uva. Ha visto effettivamente che tale era o ci giunse attraverso un ragionamento, sulla base di altre scritture?