Quoto Dark
LadyHawke: in via teorica si
Praticamente credo che sia, nella maggior parte dei casi diverso
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Quoto Dark
LadyHawke: in via teorica si
Praticamente credo che sia, nella maggior parte dei casi diverso
Questa frase mi fa storcere il naso (tralasciando che siamo abituati a dare una connotazione positiva alla parola empatia, ma è solo uno strumento, che come tale si può usare bene o male) pensare che le donne abbiano una naturale predisposizione all'empatia (sottendendo che gli uomini no), a mio avviso è una parte importante del problema, è alla base delle ragioni per cui i bambini non ricevono nessun tipo di educazione all'affettività, mentre (per quanto spesso in modo problematico, ma sempre a causa di quegli stessi pregiudizi) alle bambine almeno un minimo sì. Se si insegnasse fin da bambini ad entrambi i sessi un miglior rapporto con la propria emotività ho pochi dubbi che staremmo tutti meglio.
In altre parole, secondo me, c'è da fare molta attenzione a ritenere determinate caratteristiche connaturate a un genere rispetto all'altro, si rischia si creare un bias educativo che genera una sorta di profezia auto-avverante.
Anche perché non è vero che le donne in quanto tali sia naturalmente predisposte all' empatia.
Ma manco per niente.
La differenza, in tutte le questioni, la farebbe solo avere un "nemico" comune, un obiettivo comune, un interesse comune da portare avanti.
Come capita in molti consessi umani, di qualsiasi genere.
non credo esista più la Famiglia, almeno in Occidente; ci sono famiglie, ma un 20enne di oggi non ha alcuna percezione prospettica di un "istituto"; sa che ci sono relazioni; più o meno impara che l'altro è, appunto, "altro";
però ci sono i bisogni, e ognuno impara in modo diverso a sopportare la frustrazione dei propri; questo avviene in modi imponderabili, perché gli eventi lo sono; in una certa misura, parrebbe che i genitori siano troppo presenti, non poco; pochi figli o figli unici stemperano proprio la normale frustrazione della famiglia numerosa, tipo banda di boy scout;
ma ci si può fare poco; non credo sia "colpa" di questo o quel padre o quella madre; tanto meno del "patriarcato"; la misoginia c'è, e ci sono tante patologie psichiatriche; ci sono tante scorie maschiliste; ma il patriarcato è un istituto che può avere in mente forse qualche ottuagenario rintronato; oppure gli immigrati da realtà dove è la norma, tipo la famiglia di Saman; quella sì, che è una famiglia; tutti coalizzati per farla fuori in quanto traditrice dell'ideologia patriarcale; non stava al posto suo; e la sua sfiga è stata di essere in Italia, dove ha potuto aspirare ad altro;
io lo scrivo da decenni; servono fiabe nuove, in cui si diventa eroi quando si tiene botta e si guarda il bicchiere mezzo pieno, si vive e si negozia il "bello" anche quando va male; e poi serve fortuna negli incontri con gente che ti educa, sapendo come.
E questo che c'entra con quello che dicevo io, della mancanza di esperienze in campo sentimentale e sessuale? Credi che faccia bene arrivare a 30 anni senza sesso e giusto un fidanzamento come andava una volta?
Che se venisse fuori qualche altro dettaglio su questo caso, ci sta anche che fosse la prima relazione amorosa di questo ragazzo e più sue insicurezze e chissà che altro, è andata come è andata.
Tu copi-incolli certi articoli e chiacchiereresti bene su educazione, rispetto, se non fosse che, proprio tu, parti da un'ideologia e di un'educazione in famiglia controllante e non proprio pro donne stando a quello che a volte hai espresso. Nemmeno pro genere umano e stile di vita in generale.
Poi quanto dici sopra, detto così e senza una spiegazione psicologica adeguata, soprattutto verso ragazzini e giovani, non fa altro che raccontare in maniera errata la mente ed il corpo e creare un'idea di corpo e mente da bacchettare, reprimere, da vivere con ansia e frustrazione.
Se tu non avessi i tuoi bravi istinti non ti saresti fidanzato, sposato e soprattutto riprodotto e se non avessi disagi, paura e bisogno per te stesso, non ti saressti attaccato morbosamente alla religione. Si vede che questo autocontrollo non c'è o non funziona al 100%.
Forse se dio la teneva anche nel capo di questo ragazzo la mano, era meglio. Ma si vede che Dio ha finito le mani. Magari se era una piovra era meglio.
Per ripondere in generale al discorso istinto vs ragione, non funzioniamo esattamente con lo switch per instradare del tutto i comportamenti solo con una o con l'altra modalità anche se in certe situazioni abbiamo reazioni istantanee e non controllate tipo quelle in cui scatta la paura.
Quanto all'abbandono del compagno/a, da studi condotti su persone che si erano lasciate e fatti con la risonanza , sembra che si attivino circuiti simili che di solito si attivano con la collera o con quelli della depressione. Non è che siano cose così strane o patologiche perché in un certo senso fanno parte di fasi in questi frangenti, la rabbia, la frustrazione, la frenesia di recupare il rapporto, la gelosia, i cambiamenti di umore, il sentirsi giù, depressi, sonno e fame alterati.
Qui bisogna vedere le variabili del come un individuo se la vive, se si supera il tutto seppur con qualche cicatrice o se si aprono le cateratte.
Beh, in realtà che le donne siano più empatiche non lo dico io, ma diversi studi scientifici e psicologici. Nelle donne le connessioni neuronali mostrano una direzione trasversale tra emisfero destro e sinistro, mentre negli uomini le connessioni corrono da avanti a dietro lungo lo stesso emisfero. Questo suggerisce che le donne siano favorite nel passaggio dal pensiero globale ed emotivo, di cui si occupa l’emisfero destro, a pensiero razionale e analitico, governato dall’emisfero sinistro. Per questo le donne tendono ad essere meglio in grado di analizzare le emozioni proprie ed altrui. Gli uomini sono invece maggiormente favoriti nell’elaborazione del pensiero logico e razionale. Questo in linea generale, perché poi molto dipende da come sono i singoli individui, non è che siano regole comuni.
Un altro studio condotto da etologi dell'Università di Pisa, condotto osservando la "contagiosità degli sbadigli" tra un gruppo di uomini e donne, ha dimostrato come le donne rispondano più frequentemente agli sbadigli altrui rispetto agli uomini, e questo dimostra la loro maggiore propensione empatica.
E questo non vuole dire "tutte le donne sono empatiche" o "tutti gli uomini sono privi di empatia". Si parla di propensioni. Ma sia chiaro, questo non è che giustifichi l'uomo violento a fare quello che fa. Perché appunto poi tutto passa dal fatto che siamo individui senzienti e capaci di ragionamento, e che dovremmo essere portati a utilizzarlo. Il fatto di seguire maggiormente l'istinto piuttosto che la ragione, è una deliberata scelta, visto che non siamo animali.
In linea di massima concordo con il tuo post, la Famiglia non esiste più, esistono tante realtà famigliari diverse da quelle in cui siamo cresciuti noi all'epoca. Anche tutto sto accusare il "patriarcato" non lo capisco, la maggior parte delle famiglie appunto non sono più quelle di un tempo, del padre padrone. Riguardo ai genitori...troppo presenti, soffocanti o a volte troppo assenti che delegano ad altri il compito di essere genitori. Il troppo in un senso e il troppo nell' altro, sono gli estremi opposti che non vanno bene, il troppo in tutti i sensi.
Quello che ha scioccato e ha colpito tutti nel caso di Giulia più che in altri è che la tragedia ha toccato famiglie apparentemente normali comuni, non è accaduto in un ambiente degradato o di superviziati ricchi, famiglie che non avevano particolari problemi e che potrebbero essere benissimo i nostri vicini di casa o addirittura noi stessi e questo ci spaventa.
Riguardo alla fiabe...servono è vero fiabe nuove, con nuovi eroi, nuovi modelli, mi pare che ce ne siano di nuove anche nel mondo dell'animazione che propongono modelli diversi dal passato ma non butterei nel cesso tutte le vecchie fiabe con cui siamo cresciuti e che oggi qualcuno vuole modificare, rivedere ritoccare, chissà magari cancellare perchè comunque sono opere appartenenti a scrittori del passato che hanno vissuto in un contesto differente , magari non li si dà in pasto a bambini piccoli che non hanno ancora gli strumenti critici per capire che le favole sono favole, non realtà come il "vissero per sempre felici e contenti" e il mito inesistente del Principe Azzurro.
per quanto riguarda le scarpe "rosse", mi rendo conto che le donne, grazie a dio, fanno il più delle volte a meno di indossarle proprio per non essere tacciate di "ninfomania" o esibizionismo. e di questo sono più che grato alle donne in questione. la domanda che vorrei porre è la seguente: quando è che un rapporto di coppia può considerarsi "consumato"? e soprattutto quando è possibile che tra i due partner, soprattutto se minori, il rapporto possa considerarsi non più proseguibile. io penso che donne e uomini, senza troppe differenze, abbiano del sesso un concetto assai simile. c'entra il "senso del possesso che fu prealessandrino", comme diceva la buonanima di battiato. quindi punto fermo è che il sesso rende simili anziché differenziare. poi è chiaro che il sesso si può fare anche da soli o da sole, magari perché ci si è stancati di frequentare amanti ecc.
onestamente non so se l'episodio di giulia sia simile ad esempio a quello della kercher e di sollecito o vi sia davvero una fattispecie di omicidio. le donne di quell'età sanno benissimo di avere il coltello dalla "parte del manico" e sanno benissimo come portare un ragazzino alla disperazione. ci siamo passati tutti per quel range di età dai 14 ai 20 anni, in cui si è facili prede di amorazzi sconclusionati e molto passionali. è sangue che scorre. a me viene da pensare che se di omicidio si può parlare allora il ragazzo è stato portato all'esasperazione, e quindi dato che a 17 si è scarsamente responsabili ha agito di conseguenza. ripeto che la differenza tra le ragioni della povera giulia e quelle del giovane fidanzato assassino sta nel fatto che ci sono un assassino e una defunta ragazzina, e va detto che la violenza, anche se hai le tue ragioni e se anche non sono ragioni futili, determina automaticamente un passaggio dalla ragione al torto.
detto tutto ciò a me per esempio non piace che quando cammino in estate per via x a roma incrocio raggazzine anche ventenni che rilasciano nell'aria, come fole d'aria a volte profumata e a volte che sa di pesce lesso. vogliamo capire cosa sono queste cose? non dico che le donne non devono fare sesso o non devono accalappiare quanti più maschietti possibili ma l'"autoerotismo per strada" mi pare un po' eccessivo. po' dice che quando c'era lui...abbiate pazienza, mi rendo conto che è un momento in cui tutte le donne sono più che indignate, in tutta italia. ma un po' di ragionamento anche a difesa di quello che è l'universo maschile mi pare d'obbligo. almeno dopo tutto quello che si è letto in 5 pagine di discussione.
per fiabe intendevo anche quelle per adulti; dove la frustrazione non è sconfitta ma opportunità, per entrambi; certo, che per le persone normali il più delle volte una separazione e anche un dramma economico e pesa pure questo;
già 10 anni fa, qui, scrivevo che la scarsa esperienza può essere fatale; se a 28, 30 anni hai avuto 3 o 4 relazioni serie, un po' certe dinamiche hai imparato a vederle e gestirle; peraltro, è improbabile trovare una persona adeguata al primo incontro, per statistica e per quell'inesperienza.
Mah, insomma…
Capisco che e’ piu’ come la pensi tu, per buona parte dell’opinione pubblica machile, che come la vedo io
Io dietro alle scarpe rosse ci vedo estro, gioia, inno alla vita
Che poi queste scarpe possano essere viste pure come disponibilita’ sessuale credo presupponga il piccolo -ma nemmeno troppo piccolo- passaggio al faccio sesso con chi decido io
E’ inutile incaponirci sull’uguaglianza di genere, non lo siamo per niente
A 17 anni gli amorazzi miei si trasformavano in un bel giretto nelle mutandine, senza fare torto a nessuno
E io sono cresciuta con il trastullo mentale della mamma di una mia amica, come una sorella per me allora: attente ai maschi che vi fanno vedere la luna nel pozzo
Ora, tra il terrorismo psicologico di quegli anni, in cui la farfallina ti doveva servire per fare un buon matrimonio e adesso, in cui il maschio crede che tutte lo vogliono, solo perche’ magari si indossano delle scarpe rosse, una specie di equilibrio, lo possiamo trovare?
L’educazione alla condivisione della gioia e pure della frustrazione, deve essere per tutti
Io di una persona che non mi vuole non saprei che farmene
Ma perché sono risolta io, da sola e da me
Procedo nella mia vita a prescindere
Io sono pure grandicella certo, però per i 20 ci siamo passati tutti
I piccoli, intesi come maschi e femmine, si devono equipaggiare da piccoli per affrontare la vita, che non e’ una passeggiata
Come? Come mi ha sempre detto negli anni Axe, al quale io resterò sempre grata per avermi insegnato tante cose
Le passioni, appassionarsi alle cose che ci piacciono, che ci salvano
Se a Filippo la pallavolo fosse piaciuta come a Giulia piaceva il disegno
Giulia forse sarebbe ancora viva
Chissà cosa saranno mai...:mumble:Citazione:
detto tutto ciò a me per esempio non piace che quando cammino in estate per via x a roma incrocio raggazzine anche ventenni che rilasciano nell'aria, come fole d'aria a volte profumata e a volte che sa di pesce lesso. vogliamo capire cosa sono queste cose?
Per il puzzo di pesce intuisco possibilità di ascella pezzata estiva.
Comunque puoi sempre stare a casa o trovare frescura e solitudine fuori città, campagna, montagna, con poca o punta umanità, femminile soprattutto, che ti turba la psiche e gli ormoni.
Dici stava più giù dell'ascella?:mumble:
:OT:
Una riflessione "a latere".
C'é una sostanziale differenza tra "Generalizzazione" ed "Inferenza statistica". Per esempio*: dato un insieme di 10000 elementi, esaminarne un sotto-insieme di 10 e dedurne una caratteristica generale per l'insieme intero, é , diciamo, quanto meno, discutibile. Quindi, confondere i due concetti in una discussione la potrebbe rapidamente ed involontariamente trasformare in...cagnara.
IMHO
Ripeto, scanso equivoci e conclusioni frettolose e superficiali: si tratta di una riflessione "metodologica". Off Topic. Punto.
*Abbiamo l'insieme di tutti i volatili. Prendiamo il sotto-insieme dei corvi. Al 99.99999% sono neri (c'é l'albinismo :D ).
Dedurre che tutti i volatili siano neri? :mumble:
Dico che era più affollata come situazione :D
@Rdc: per quanto ci si vuole mantenere sulla statistica e non sfociare nella generalizzazione
Credo che molti conoscano meglio quello che vivono, quello di cui hanno sentito parlare, cosa sensibilità, educazione suggerisce
E’ sbagliato? :mumble:
Sicuramente il patriarcato vive felicemente nella sua forma integrale in alcune famiglie di immigrati, ma davvero pensi che non sopravviva nella nostra cultura occidentale? Nella nostra mentalità? E che si rifletta, ad esempio, nella sotto-rappresentazione di alcune determinate persone, donne, omosessuali ad esempio? E non pensi che spesso capita ancora che queste rappresentazioni siano macchiette?
Come spieghi che sia stato necessario introdurre le quote rosa? Che a qualcuno sia venuto in mente il test di Bechdel?
Non sapevo perché venissero esposte le scarpe rosse, paleso così tutta la mia colpevole ignavia, per me scarpe rosse aveva a che fare con Andersen
Ma cercando in internet ho imparato che le scarpe sono rosse per il sangue versato, così come lo sono le panchine
le donne devono vestirsi in un certo modo altrimenti vengono tacciate, con buona pace del "Rosso Valentino" e di LouboutinCitazione:
per quanto riguarda le scarpe "rosse", mi rendo conto che le donne, grazie a dio, fanno il più delle volte a meno di indossarle proprio per non essere tacciate di "ninfomania" o esibizionismo. e di questo sono più che grato alle donne in questione.
Le donne sono felici di gratificare Sandor
direi quando uno dei due dice stop, bisognerebbe avere gli strumenti per lasciare andareCitazione:
la domanda che vorrei porre è la seguente: quando è che un rapporto di coppia può considerarsi "consumato"? e soprattutto quando è possibile che tra i due partner, soprattutto se minori, il rapporto possa considerarsi non più proseguibile. io penso che donne e uomini, senza troppe differenze, abbiano del sesso un concetto assai simile. c'entra il "senso del possesso che fu prealessandrino", comme diceva la buonanima di battiato. quindi punto fermo è che il sesso rende simili anziché differenziare. poi è chiaro che il sesso si può fare anche da soli o da sole, magari perché ci si è stancati di frequentare amanti ecc.
Citazione:
onestamente non so se l'episodio di giulia sia simile ad esempio a quello della kercher e di sollecito o o vi sia davvero una fattispecie di omicidio. le donne di quell'età sanno benissimo di avere il coltello dalla "parte del manico" e sanno benissimo come portare un ragazzino alla disperazione. ci siamo passati tutti per quel range di età dai 14 ai 20 anni, in cui si è facili prede di amorazzi sconclusionati e molto passionali. è sangue che scorre. a me viene da pensare che se di omicidio si può parlare allora il ragazzo è stato portato all'esasperazione, e quindi dato che a 17 (???)di chi stai parlando? si è scarsamente responsabili ha agito di conseguenza. ripeto che la differenza tra le ragioni della povera giulia e quelle del giovane fidanzato assassino sta nel fatto che ci sono un assassino e una defunta ragazzina, e va detto che la violenza, anche se hai le tue ragioni e se anche non sono ragioni futili, determina automaticamente un passaggio dalla ragione al torto.
detto tutto ciò a me per esempio non piace che quando cammino in estate per via x a roma incrocio raggazzine anche ventenni che rilasciano nell'aria, come fole d'aria a volte profumata e a volte che sa di pesce lesso. vogliamo capire cosa sono queste cose? non dico che le donne non devono fare sesso o non devono accalappiare quanti più maschietti possibili ma l'"autoerotismo per strada" mi pare un po' eccessivo.(che postaccio Roma!) po' dice che quando c'era lui...abbiate pazienza, mi rendo conto che è un momento in cui tutte le donne sono più che indignate, in tutta italia. ma un po' di ragionamento anche a difesa di quello che è l'universo maschile mi pare d'obbligo. almeno dopo tutto quello che si è letto in 5 pagine di discussione.
certo, gentilmente aprite una discussione a parte, grazieCitazione:
ma un po' di ragionamento anche a difesa di quello che è l'universo maschile mi pare d'obbligo
LA STATISTICA
Nel 2018, infatti, era il era il 27,6% dei cittadini a sentirsi poco o per niente sicuro, uscendo da solo di sera. Cinque anni fa il 38,2% degli italiani diceva che la paura della criminalità influenzava le proprie abitudini. Ma già allora il senso di insicurezza delle donne era decisamente maggiore di quello degli uomini: il 36,6% affermava di non uscire da sola di sera per paura (a fronte dell'8,5% degli uomini), mentre il 35,3% diceva che quando decideva di farlo, non si sentiva sicura ( a fronte del 19,3% degli uomini). Oggi va, dicevamo, molto peggio: secondo il decimo rapporto dell'Istat sul Benessere equo e sostenibile nel nostro Paese, risulta infatti che solo il 51% delle donne si sentano sicure a uscire la sera da sole nella zona in cui vivono. Secondo lo studio di Hollaback! e Cornell University svolto nel 2021 in 22 paesi tra cui l’Italia, l’84% delle donne ha subito molestie da strada prima dei 17 anni; da quanto riportano i dati Istat del 2018, il 15,9% delle donne e il 3,6% degli uomini sono stati vittima di molestie con contatto fisico in strada, in particolare sui mezzi pubblici.
https://www.elle.com/it/magazine/wom...e-sera-italia/
Come spiegare la paura a chi non la conosce?
Tutti vorremmo essere liberi: di uscire, di andare, di vivere
Purtroppo esiste il Male. È una realtà. Tristissima! Ma con la quale dobbiamo fare i conti, amica Breakthru. Alle nostre figlie abbiamo sempre suggerito di essere libere ma anche prudenti. Fiduciose e nel contempo sagge.
Questo è un progetto in atto da parte del MEDU (Medici per i Diritti Umani ):
MASCHIO PER OBBLIGO. CONTRO LA CULTURA DELLA PREVARICAZIONE.
Obiettivi primari del progetto sono la prevenzione della violenza di genere, del sessismo, dell’omotransfobia e la promozione di una cultura della parità, dell’inclusione e del rispetto delle differenze.
Il progetto “Maschio per obbligo” opera sul territorio toscano dal 2004 e si propone di creare spazi e occasioni di formazione e riflessione per leggere i fenomeni dell’affettività e della sessualità nella loro complessità, con un’attenzione particolare agli stereotipi di genere. Linguaggi non rispettosi, immagini allusive, spot esplicitamente o implicitamente sessisti, possono, se non decodificati, alimentare comportamenti di discriminazione e violenza.
Attività:
Interventi nelle scuole volti a supportare alunni e alunne nell’approccio alla sessualità e all’affettività, attraverso percorsi didattici che propongano una riflessione sui rapporti tra i generi, gli stereotipi di genere e i ruoli sociali che concorrono a determinarli.
Corsi di formazione e sensibilizzazione rivolti a docenti, con l’obiettivo di fornire strumenti pratici da utilizzare in classe nella gestione di tematiche legate all’affettività, alla sessualità e agli stereotipi di genere.
Incontri in-formativi dedicati a genitori, per supportare le famiglie nella costruzione di un dialogo sui temi della sessualità e dell’affettività, libero da pudori e imbarazzi e al contempo efficace e costruttivo.
Speriamo possa procedere e funzionare.
Alla luce di quanto sopra, cosa si potrebbe aggiungere di più?
Come hanno detto tanti artisti maschi in quest'ultimo periodo (Ligabue, Piero Pelù e altri) "mi vergogno di essere maschio, siamo tutti da rifare".
Ci vuole consapevolezza e la volontà insita per correggere il proprio modo di essere.
Tante volte "maschi per obbligo" lo siamo per davvero.
Come spiegare la paura a chi non la conosce?
Le tua libertà è compressa dal solo fatto che esiste qualcun altro, indipendentemente dalla bontà di quel singolo individuo che non conosci?
Quando cammini per strada hai disagio o paura incrociando un capannello di donne? Indipendentemente dalla bontà di quelle donne della quale non hai conoscenza?
O anche, quando è sera cammini dal lato della strada dove le macchine vanno nel senso opposto al tuo? Perché così non possono fermarsi? O comunque con il pensiero che l'arrivo di una macchina dietro scoraggi eventuali malintenzionati dal rallentare e seguirti con il finestrino abbassato?
Ti chiudi in macchina sempre, spesso anche di giorno?
Se dovessi rispondere di pancia, o d'istinto, diventerei volgare.
Mi limito a dire che se l'universo maschile si sente "minacciato" dalla libertà delle donne, il problema è solo suo.
La violenza non ha mai "le sue ragioni". E se il "povero ragazzo" si sente esasperato dalla donna che non lo vuole più, impari a farsene una ragione. Che se ogni donna che viene lasciata o esasperata dal maschio di turno si mettesse a commettere omicidi, il genere maschile sarebbe estinto da un pezzo. Per dire. Ed è chiaro che la violenza non ha nessuna ragione neppure se viene commessa dalla donna, questo mi pare assolutamente cristallino, prima che qualcuno mi tacci di femminismo.
Comunque, rifacendomi al mio post di cui sopra, consiglio a tutti (o per chi non lo avesse già letto) un libro davvero interessante, riguarda esattamente questo argomento.
MASCHIO PER OBBLIGO
Oltre il femminismo verso l’abolizione dei ruoli istituzionali.
Carla Ravaioli
(Ed. Bompiani)
Questa antologia non pretende di offrire un panorama completo delle pressioni esercitate dall’ambiente sul maschio per conformarlo allo stereotipo della tradizione. Il feticcio della virilità, nella sua funzione di modello psicologico e comportamentale, formativo dell’Io maschile e condizionante del suo ruolo sociale, è così presente attivo in ogni manifestazione della vita di relazione e della cultura che rende praticamente inattuabile un proposito di esemplificazione, anche se ridotta e puramente indicativa, di tutti questi “strumenti” coalizzati a fare di un uomo un "vero uomo".