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Originariamente Scritto da
dark lady
Tu parla per te stesso.
"Siamo stati tutti" non sta in piedi. Chi è stato vittima, la prima cosa che eviterà è di essere carnefice di qualcuno. Il bullismo è per me quanto di peggio ci possa essere.
Tu sei stato un bullo? Racconta la tua esperienza, allora, invece di parlare di quella altrui!
Altrimenti non ne parlerei....
A scuola, allo stadio, sul lavoro, tante sono state le volte che mi sono lasciato trasportare dallo spirito del branco, Laura: un bambino più debole degli altri, un tifoso viola che venne nel nostro settore a sfottere, una collega ragioniera che pensavo erroneamente mirasse a sostituirmi e via e via e via. Cose che ho confessato e delle quali ho ottenuto il perdono, ma delle quali ancora ogni tanto mi vergogno.
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Originariamente Scritto da
Astrid
Beato te che hai tante certezze.
Sei giovane detro. Le incrollabili certezze sono tipiche degli adolescenti... Io sono vecchierella, non ho tante certezze (pochine direi), ma ho molta consapevolezza che mi rassicura.
Lo prendo come un complimento; grazie
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Originariamente Scritto da
PACE
Lo prendo come un complimento; grazie
Se per te l'illetteratismo è una dote... Contento tu, contenti tutti.
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Era per il "giovane dentro"
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Se non sbaglio avete esaurito lo scambio di opinioni dedicate alla nemesi. Allora ne approfitto per suggellare il topic: “… e questo sia suggel ch’ogn’omo sganni” (Dante, Inferno, Canto XIX, verso 21).
Nell’arte la dea Nemesi è di solito rappresentata come una donna alata, con o senza corona di alloro, in una mano la spada nell’altra la clessidra: simboli di giustizia al di sopra delle parti.
https://encrypted-tbn1.gstatic.com/i...zBVP3ItIZh7Yk2
Alfred Rethel, Nemesis alata, olio su tela, 1837, Museo dell’Hermitage, San Pietroburgo
Nel dipinto, in basso sulla destra, si vede un corpo che giace a terra, l’assassino fugge, l’alata Nemesi lo insegue per vendicare il delitto. Nella mano destra ha la spada, con la mano sinistra regge la clessidra che simboleggia l'inevitabilità della punizione.
Una interessante raffigurazione della Nemesi è questa, realizzata da Albrecht Dürer,
https://upload.wikimedia.org/wikiped...aengraving.jpg
Albrecht Dürer, Nemesis, incisione, 1502 circa, Staatliche Kunsthalle, Karlsruhe, Germania
Per questo disegno Dürer fu ispirato dal poema in lingua latina “Manto”, scritto dal poeta e filologo Agnolo (Angelo) Ambrogini, detto Poliziano, dal nome latino del paese d'origine, Mons Politianus (= Montepulciano, in provincia di Siena).
La mitologia greca narra che l’indovina tebana Manto era figlia del veggente Tiresia, il quale, secondo l’Odissea, fu consultato da Odisseo (= Ulisse) per avere come responso la strada del ritorno ad Itaca. Benché morto e residente nell'Ade, Tiresia conserva, a differenza degli altri spettri, una propria identità e le proprie capacità mentali.
Nemesi, dea della giustizia vendicatrice o distributiva: distribuisce a ciascuno ciò che gli è dovuto, fortuna o sfortuna. Nell'incisione di Dürer è una figura femminile possente, nuda e alata, poggia i piedi sul globo. Sembra che sorrida. Nella mano sinistra ha le briglie, con le quali governa il destino dell’umanità, con la mano destra regge il calice, chiuso dal coperchio, simbolicamente indica la protezione.
Nemesi è separata dalla sottostante vallata con abitazioni
https://www.doppiozero.com/sites/def...?itok=7LsiteKE
particolare della zona inferiore
Nemesis incombe sul villaggio quasi deserto: c’è una figura sul ponte di sinistra, un’altra nei pressi della catasta di legno sulla destra, ed ancora un’altra sulla stradina, ma nessuno di loro sembra accorgersi della presenza della dea. O forse gli altri si sono accorti e si sono rifugiati in casa per timore della giustizia vendicativa.
segue
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Nella mitologia greca erano due le dee addette alla Giustizia: Némesis e Dike, un'altra, Hybris, dava loro i "clienti".
Ad Hybris è collegato il concetto del limite, che ogni essere umano deve rispettare.
Tale concetto è presente anche nella Bibbia. Nella Genesi Adamo ed Eva violarono il limite imposto da Dio e questo li punì.
La dea Hybris interveniva quando l'individuo per eccesso di orgoglio o di arroganza disprezzava o sfidava gli dei, commetteva un'azione connotata da superbia. Il reato veniva punito della dea Némesis col castigo divino del colpevole.
Nell'ambito giuridico, hybris riflette un'azione delittuosa oppure un'offesa personale compiuta "allo scopo di umiliare", il cui movente è dato non da un utile ma dal piacere, dall'orgoglio di sé che l'autore dell'atto trae dalla malvagità dell'atto stesso, mostrando la sua superiore forza sulla vittima. L'azione dello stupro era per esempio resa col verbo hybrìzō.
Della dea Némesis ho argomentato nel precedente post. Adesso voglio dire qualcosa della vergine dea Dike, anche questa connessa con la Giustizia. L’antico filosofo Platone considerava la verginità di questa dea la condizione indispensabile, perché tale deve essere la giustizia legale e sociale.
Dike, personificazione dell'ordine, dell'equità e della legge. E’ spesso raffigurata con una bilancia e un ramo d'ulivo (oppure la spada) simboli del suo ruolo nell'assicurare giudizi equi e imparziali. La bilancia simboleggiava l’equilibrio e la misura. Il ramo di ulivo, tradizionalmente simbolo di pace e armonia, rifletteva il suo ruolo nel promuovere l’armonia sociale attraverso l’applicazione delle leggi.
Nelle rappresentazioni artistiche, Dike è stata talvolta mostrata anche con una corona di alloro, simbolo di onore e giustizia.
https://www.donnadifiori.eu/wp-conte...DI-FIORI-2.jpg
segue
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https://images.fineartamerica.com/im...rt-gallery.jpg
Pierre-Paul Prud'hon, "La Giustizia e la vendetta divina (Dike e Nemesi) perseguitano il crimine ( = "La Justice et la Vengeance divine poursuivant le crime"), olio su tela, 1808 circa.
Questo quadro venne creato su commissione di Nicolas Frochot, prefetto della Senna, per esporlo nella sala del tribunale penale (= Corte d'assise) del palazzo di Giustizia di Parigi. Il dipinto è conservato nel Museo del Louvre.
Tre dei quattro personaggi del quadro sono in movimento, il quarto giace esanime per terra. Essi sono illuminati dalla luce della Luna, dando un aspetto abbastanza scuro alla composizione. Dike e Némesis sono personificate dalle due figure alate che inseguono il criminale, l'uomo che fugge.
Dike mentre vola guarda verso Némesis, ha una torcia accesa nella mano sinistra, con la mano destra sta per afferrare i capelli dell'uomo.
Némesis ha nella mano destra il pugnale per colpire il fuggitivo, con la mano sinistra regge la borsa che l'uomo ha rubato al giovane, lasciato a terra nudo.
Le due figure centrali del dipinto: Dike rappresenta la giustizia umana, basata su leggi e norme, mentre Nemesis incarna la giustizia divina, che punisce i reati.
fine :D
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