[QUOTE=Xilinx23]Si, non male come lettura... :)
Anche se il libro che mi
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[QUOTE=Xilinx23]Si, non male come lettura... :)
Anche se il libro che mi
"Undici minuti" di Paulo Coelho...
"L'anello del Tempio" di Jorge Molist
E' piu' simile ad una lunga lista di "precetti" per il guerriero della luce. Ovvero un individuo che si fa carico della responsabilita' di essere capace di proteggere gli altri. E non solo.Citazione:
Originariamente Scritto da Jampa
Citazione:
Originariamente Scritto da Kyra
Ecco. :)
Direi un'ottima sintesi. :approved:
A me
L'ultimo libro che ho letto è Trilogia della città di K, di Agota Kristof, scrittrice ungerese (mi sembra) contemporanea. Trattasi in effetti di tre racconti separati, ma che raccontano sempre la stessa storia angosciante (la sopravvivenza dei personaggi alle catastrofi, pubbliche o private, della loro esistenza) cambiando continuamente punto di vista: un esempio eclattante di narratore bugiardo (anzi narratori, al plurale).
L'impatto del primo racconto è straniante, una scrittura inumana (la nota di copertina dice "una prosa che ha l'andatura di una marionetta omicida") sembra veramente scritto da un robot. Il secondo incomincia a mischiare le carte al punto che alla fine non si capisce più nulla, sembra di stare in un quadro di Escher dove le prospettive si contraddicono a vicenda, un labirinto senza uscita. Poi nel terzo, verso la fine Klaus, che si fa chiamare Klaus-Lucas, completa il manoscritto di Lucas, che si chiama Claus, con quella che sembra la definitiva verità, ma il racconto si intitola La terza menzogna!
Verità e menzogna, "realtà" e "letteratura" si susseguono da una pagina all'altra per raccontare una vita di "un'inutilità totale, non-senso, abberrazione, sofferenza infinita, invenzione di un Non-Dio di una malvagità che supera l'immaginazione", come rivela il sogno di Claus (o è Lucas?):
- I miei figli non giocano, si preparano ad attraversare la vita
- Io la vita l'ho attraversata e non ho trovato nulla
- Non c'è niente da trovare. Cosa cercavi?
- Te. E' per te che sono tornato
- Per me? Lo sai bene sono soltanto un sogno. Bisogna rassegnarsi. Non c'è niente, da nessuna parte.
(sconsigliato in depressione)
A volte mi fisso su di un autore... ho avuto il mio momento camilleriano (ho comprato e letto anche l'ultimo... in picchiata), sto avendo il mio momento Fantiano e Piazzesiano.
Ma andiamo con ordine:
1. Dopo chiedi alla polvere di un annetto fa, sono ritornato a John Fante con la Confraternita dell'uva: lo trovo decisamente in linea con un autore che amo (anche se mi dicono che il film del suo capolavoro non sia un granch
Luca Rastello "Piove all’insù" (Bollati Boringhieri, 2006).
La presentazione del libro non è mia ma la trovo azzeccata e ve la propongo così com'è:
"Le meraviglie del Nuovo Mondo Flessibile si svelano tutte d’un tratto e di solito in maniera traumatica: con una lettera di licenziamento. Puo capitare allora di rimanere senza parole, e di non avere altro da fare che cercarle: per dare forma al trauma, per occupare un tempo improvvisamente vuoto, per ricostruire la strada attraverso cui si e arrivati fin qui. Lungo il percorso, piani temporali incompatibili, mondi immaginari e realta si incrociano lasciando emergere verità imbarazzanti, sia private sia pubbliche, lasciate per anni in soffitta, come i segreti militari custoditi da un padre coinvolto nelle trame di una delle pagine piu nere della Repubblica, o le velleità di un adolescente sospeso fra incertezze di genere, goffe esplorazioni sessuali, urgenze di violenza rivoluzionaria. Un percorso labirintico dove a ogni porta puo capitare di trovarsi sul pianeta dei Clerun Gowpth, nei salotti golpisti di Palermo, nell’estate del 1970, sotto il carro di Luciano Lama rovesciato dagli studenti romani nel 1977 o davanti allo sportello 1 del secondo piano del Centro per l’Impiego, Ufficio Mobilità. Storie emerse dagli abissi di una guerra civile senza quartiere che fu a torto definita "fredda": un conflitto crudele, capace di entrare nelle case, dividere le famiglie, spargere sangue nelle strade, mescolando violenza, speranza, e utopia, ma combattuto sulla superficie di un mondo che stava gia cambiando, che nutriva in sé i germi del nostro presente fatto di precarietà, miti della comunicazione e della seduzione, inflazione di immagini virtuali.".
Upppp
Ho finito di leggere l'ultimo dei Mohicani di James Fenimore Cooper (1826). Riporto il commento al libro dalla relazione che sto facendo per la scuola...
"Il libro mi è piaciuto molto. Comincia molto bene, con un’accurata descrizione del contesto storico e geografico in cui la storia si ambienta. Infatti la cosa che salta subito all’occhio è l’attenzione quasi maniacale che Cooper riserva alla descrizione approfondita dei particolari di ogni singola cosa, dai personaggi ai luoghi, dalle situazioni agli oggetti. Proprio questa tendenza a soffermarsi molto sui particolari ne fa un romanzo l’impatto visivo ed immaginativo sono molto forti, in altre parole il lettore arriva a costruirsi un’immagine precisa dei luoghi, delle situazioni e dei personaggi. Con una simile sceneggiatura oltre che un film (già fatto nel 1993) si potrebbe ricavare una rappresentazione teatrale.
Del resto, è un libro scritto molto bene, con parole ben scelte che rendono molto l’idea ed un tipo di scrittura ipotattica abbastanza complessa, e sebbene sia piuttosto datato (1826) conserva ancora la sua natura di romanzo d’avventura, avvincente, coinvolgente, con protagonista un eroe che s’erige al di sopra dell’ingiustizia e della discriminazione ed in cui tutti vorrebbero incarnarsi, ed in generale personaggi ben caratterizzati ed un minimo stereotipati. La storia è avvincente, fatta di sparatorie, battaglie, inseguimenti, indiani vecchi e saggi in contrasto con generali europei impettiti e guerrafondai, guerrieri pellerossa del tutto diversi da soldati e coloniali inglesi e francesi, e scorre abbastanza veloce e fresca. Tra le altre cose è probabilmente l’originalità di uno sfondo geografico, storico e sociale come questo, fatto da due realtà così diverse, che lo rende così interessante.
Forse una delle poche pecche è che è tirato un po’ troppo per le lunghe in alcuni punti; comincia bene, mentre verso i ¾ del libro il ritmo rallenta quel tanto che a lungo andare può stufare. In alcuni punti Cooper avrebbe dovuto tagliare con le sequenze statiche e continuare la narrazione.
Molto belli anche i dialoghi che dimostrano, almeno da quanto ho capito io, una profonda conoscenza da parte dello scrittore statunitense del contesto storico della narrazione nei più minimi particolari, e questo si collega al fatto che il narratore è di tipo onnisciente e dimostra di esserlo in vari punti del libro, personalmente il tipo di narratore che mi piace di più.
La caratteristica di questo libro che ne fa uno vincente e destinato a rimanere negli anni è che pur non essendo pregnato di tematiche sociali, storiche, politiche, esse si fondono con la narrazione a tal punto che il libro è un romanzo d’avventura ma vuol proporre una riflessione sulle tematiche affrontate, e quindi ne risulta un prodotto fresco e non pesante, che non dà l’idea di romanzo storico o semi-politico, ma conferma la sua originaria intenzione di rimanere d’avventura."
Io ho finito ieri Il codice Da Vinci... ormai ero rimasta l'ultima a non averlo ancora letto finora. Non mi è piaciuto, mi aspettavo di più dopo tutti gli elogi al libro che mi erano giunti alle orecchie... in realtà non è altro che uno di quei libri che gli inglesi chiamerebbero "page-turner", che ti mette la curiosità di andare avanti a scoprirne i vari misteri pagina dopo pagina e ti tiene incollato al libro fino alla fine. Devo dire che ci sono delle parti carine, che denotano la cultura personale di Dan Brown, il quale tra l'altro non manca di humour... però altre parti lasciano davvero a desiderare: la storia d'amore, per esempio, è davvero da diabete...!
Mi sto rifacendo con I versi satanici di Rushdie... appena lo finisco posto qualcosa qui, ma per ora mi affascina molto!
La paga dei soldati di W.Faulkner
"Ecce homo" -Nietzsche
L'ho regalato, l'ho imprestato, l'ho consigliato... non poteva non piacere!!!!
K.Hosseini, Il cacciatore di aquiloni
[QUOTE=DonaFlor]Io ho finito ieri Il codice Da Vinci... ormai ero rimasta l'ultima a non averlo ancora letto finora. Non mi
Devo iniziare "Istruzioni per rendersi infelici" di Paul Watzlawick.... vi sapr