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Originariamente Scritto da
sandor
sai bene che himmler in definitiva scelse la stessa sorte del furher sebbene forse, per motivi diversi. e sai anche che i tentativi di himmler di patteggiare una resa "ordinaria" furono stigmatizzati dal furehr e rifiutati dagli alleati. questo per dire - e non sono io il primo - che la condotta di guerra tenuta dai tedeschi nei territori occupati e nei vari fronti non era stata prettamente quella di un normale conflitto. e per tanti motivi.
il punto che ti sfugge della mia argomentazione è che se persino Himmler, consapevole dell'anomalia, poteva pensare alla possibilità che gli alleati potessero venire a patti, in termini di "normalità", a fortiori la percezione del tedesco medio non poteva essere consapevole dell'irriducibilità che postuli come reale, cioè della pretesa simbiosi con Hitler, senza riserve mentali; anche nel caso dei gerarchi di Norimberga, se quel "vincolo mistico" di qui dici fosse stato reale, bilaterale, non avresti avuto risposte in termini di "ho obbedito, ma non sapevo", quanto - capestro per capestro - l'assunzione di responsabilità;
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ti ripeto che a livello esoterico, ciò che tu non consideri è il vincolo mistico tra la persona del furehr e il resto del popolo tedesco. vincolo instaurato, per quelli che non credono al principio della furherprinzip, per mezzo di una propaganda martellante e assoluta, capace di fomentare in questo senso tutte le categorie sociali, dal contadino all'industriale. non si spiegherebbe altrimenti la forza con la quale la germania resistette all'intervento degli alleati americani, rei a parere dei tedeschi di essersi immischiati in una guerra solo europea col pretesto dei "giapponesi".
la forza si spiega con la mancanza di alternative su un piano inclinato, non scelto; peraltro, dove queste c'erano, si sono arresi a milioni, persino ai russi, temutissimi;
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chiamala come ti pare, ma non è né fumetto né mitologia...
è mitologia perché si tratta di una rielaborazione che non tiene conto dei fatti; in un aula di tribunale qualsiasi non reggerebbe;
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tradirono, quelli "di novembre", nel senso di consegnare la nazione ai comunisti, che facevano la voce grossa in tanti "lander" tedeschi. tradirono perché "accettarono" il trattato di versailles con le sue inique condizioni di pace e sanzioni alla germania. tradirono perché consegnarono la germania ad un governo in combutta con le potenze "vincitrici".
anche qui, non c'erano alternative, e si tratta di mitologia; senza cibo si muore di fame, non si combatte;
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sai bene che le guerre tedesche contro soprattutto i francesi, anche nel '70, muovevano dalla necessità di un paese "unito", unione che si realizzò poi "dopo" nel 1900, e che comportò una consolidazione di un sentimento di massa favorevole alla creazione di una nazione forte, sia all'interno che all'estero.
e perché allora alcuni considerano il nazismo come l'apoteosi dello spirito "tedesco"? ad esempio, per non citare i soliti, un george l. mosse considera il nazismo come il portato storico di una cultura nazionale che vedeva nei principi nazionalsocialisti la sintesi di almeno 1000 di storia, a partire dal sacro romano impero, e tutta la storia successiva.
certamente non è una cosa piovuta da Marte, come tutte le fasi storiche; il punto è che va distinta l'esperienza di "unificazione del Germanesimo" che si è espressa in quei processi, dall'ideologia specifica, invece transeunte e rigettata;
è un po' difficile interloquire con qualcuno aggrappato ad una rappresentazione, come la tua; io non giudico le tue simpatie e non mi interessa discutere quelle; solo che, in termini reali, è come se stessimo parlando di una comunità ecologista che, oggi, per ridurre l'inquinamento imponga a tutti di muoversi in groppa al somaro; tu puoi anche coltivare l'esaltazione generale, per un po' di tempo; ma poi lo scherzo finisce, perché ti servono i servizi per tempo, e la quasi totalità delle persone dice che per l'aria pulita bisogna costruire auto elettriche;
poi, qualcuno continuerà a sognare il somaro;
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non sono condizioni storiche comparabili. non sono "nazioni" comparabili inghilterra e germania.
quello che è comparabile è il modo in cui funzionano i processi politici in cui i governi creano situazioni di non ritorno, non intese dai "popoli"; i britannici ora si trovano a pagare un prezzo non preventivato per cacciare Gennaro di Aversa, così come i tedeschi si trovarono intrappolati in qualcosa su cui - a maggior ragione, visto che si trattava di una dittatura - non avevano capacità di controllo, né di comprensione delle conseguenze ultime;
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no. i riformati hanno "i pastori luterani", cioè una casta di sacerdoti che vengono formati rigorosamente e sono assai rispettati. lo erano anche dal furher.
i pastori non sono sacerdoti, ma non per un caso; nella Riforma vige l'apostolato universale, anche femminile; se quello che ti piace rappresentare fosse congruente, avresti dovuto avere quantomeno pastori che giustificassero stermini vari, handicappati, ebrei, sul piano di un principio evangelico; sai qual è il postulato teologico più affine all'ideologia nazista che si ritrova nella storia ?
quello della segregazione razziale - Genesi 9 - perorato dal KKK negli USA, in base al versetto per cui "Dio" avrebbe separato i discendenti, Sem, Cam e Japhet...
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qui dici che lutero era antisemita...
certo, ma non "razziale", bensì teologico; lo era nella stessa misura in cui odiava i cattolici e gli altri riformati dissidenti, come Zwingli, che gli mettevano i bastoni tra le ruote nei suoi tentativi di dare uniformità alla dottrina;
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qui dici che i riformati si considerano "ebrei", ovviamente sbagliando. i riformati sono cristiani e non ebrei.
appunto, per la Riforma il Cristianesimo è ebraismo; ma non lo dico io; lo dicono loro, eh... e non è una questione "politica", ma teologica, per motivi che sarebbe lungo spiegare;
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in secondo luogo l'identificazione di cristo con una divinità "ariana" era presente a livello concettuale nella mistica esoterica almeno dagli inizi dell'ottocento. non dimenticare che la germania è la patria del romanticismo, dello spiritualismo, della ariosofia e teosofia, ecc.
beh, non proprio per le ultime dottrine, che sono più da Europa centrale, di ambiente cattolico e, al più, la Baviera;
ma queste erano fisime eccentriche di due gatti; possibili proprio in ambienti catechizzati cattolicamente, perché dove si leggeva la Bibbia e il NT era inconcepibile una fantasia del genere; ti ho fatto l'esempio di Wagner proprio perché testimonia quanto poco fosse effettivamente praticabile un'idea del genere a fronte di qualsiasi tentativo di depurare la narrazione cristologica dallo spirito ebraico, cosa che a Wagner sarebbe piaciuta, ma gli risultò impossibile e dovette ammetterlo;
a me interessa poco, ma la questione va obbligatoriamente considerata se si vuole comprendere l'ideologia religiosa tedesca, quella vera, storica, fattuale;
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quello che tu dici essere "il mezzo secolo prima" non ebbe l'effetto di fossilizzare quei riti, quelle credenze, ma a dare ad esse un contesto, una base, un fondamento "tradizionale", che trovarono espressione nel nazismo. lo prepararono, anziché renderlo obsoleto.
beh, ha creato un'estetica, uno spettacolo, certamente in parte efficace per qualche anno, non una sostanza; un po' come i mobili in stile, che emulano quelli antiquari; per qualche anno, te li tieni in casa perché ti piace l'atmosfera di antico;
dopo quindici anni devi pagare il rigattiere perché te li venga a prendere a casa, visto che non li vuole nessuno: perché sono la testimonianza vergognosa dell'ignoranza, della subalternità culturale di voler emulare una forma e un'identità, mancando della cultura e della personalità per sceglierne una propria; mentre il borghese colto ha i mobili di design contemporaneo, che acquistano pregio e sono il vero equivalente concettuale e di status del mobile di vero antiquariato;
se tu non fossi ancorato al desiderio di assecondare una narrazione nazi del germanesimo, che ti affascina per motivi tuoi, ti sarebbe chiarissima la vera "religione tedesca", che si spiega perfettamente da Gutenberg in poi, attraverso Lutero e il libero esame delle Scritture, fino ad oggi, in una trama della psiche tedesca che si ritrova costantemente, in tutti i rapporti sociali, e che si esprime nel Buecher, Buecher, Heilig ! la Cultura è sacra, e la Cultura è la nostra Kultur, civiltà;
se tu conoscessi i tedeschi e la Germania, sapresti che la vera vergogna e repulsa per il nazismo, anche nel tedesco più cinico di oggi, non è tanto per la conseguenza, i campi, gli stermini - su cui si fonda un giudizio mediato dall'etica - ma per l'imperdonabile alienazione di sé di aver lasciato che dei sub-umani illetterati di campagna bruciassero i libri e le opere d'arte "degenerata", vera premessa al crimine e vero tradimento dell'identità tedesca, di un popolo mediamente letterato da 5 secoli; il militare, il notaio, il solido industriale, il commerciante, da secoli venerano la loro guida spirituale, in un libro, su una tela, sui tasti di un pianoforte o sulle corde di un violino;
il vero altare della Patria tedesca, il culto nazionale a cui quelli sono naturalmente educati da secoli, è questo:
https://i79.servimg.com/u/f79/16/56/95/55/scultu10.jpg
te ne accorgi quando - mi succederà sicuramente col furgone tra un par di settimane, sulla strada per l'Olanda - il poliziotto della stradale ti ferma e ha quasi le lacrime agli occhi quando vede che uno che sale dai luoghi visitati in pellegrinaggio da Goethe e da tutti gli altri, ha i loro libri in casa e cerca di parlare la loro lingua;
le apologie di una germanicità del Nazismo hanno lo stesso effetto di uno che visiti la reggia di Caserta pensando di trovarci i soprintendenti che mangiano la pasta con le mani mentre suonano il mandolino...