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C'è semplicemente chi crede e chi non crede. Non si può imporre a nessuno nè la Sua esistenza nè la Sua non esistenza....
Quello che edifica è il Rispetto per il pensiero altrui, il poter dialogare, il saper discernere le motivazioni che portano luminari, studiosi e scienziati a dire "Sono credente" o "Sono ateo". Non è che uno si alza al mattino e decide.
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Le motivazioni in questo caso non portano a nessuna conclusione oggettiva e definitiva. Se uno crede fatti suoi, è una sua libertà, che non mischi i due ambiti e non venga a vendere nozioni religiose o le sue credenze come vere, provate, come qualcosa di scientifico.
Il rispetto dipende e dipende da cosa vien detto e come viene detto.
Come ti dicevo prima, alla fine se un confronto o un dibattito ci sono, questi vertono più questioni filosofiche, etiche e morali.
Quindi, viste le conlcusioni a cui sei arrivato sopra, spero che questa sia l'ultima volta che cerchi di dimostrare l'esistenza di dio attraverso la scienza e gli scienziati credenti.
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Ahahahahahahaha e dàgli....Dio non può essere "dimostrato". :asd:
Come si dice da noi in Toscana? Dura come le mura (di Lucca)
«Ogni notte trascorsa a osservare e studiare l'Universo mi entusiasma e mi spinge a riflettere. Tre settimane fa, l'emozione è stata ancora più forte: ero sul litorale dell'Isola Grande delle Hawaii. La notte in faccia alla volta stellata ti presenta tanti interrogativi. Ma io guardo il cielo sempre serenamente. Il problema è per quegli scienziati "neopositivisti" che ogni notte, quando danno uno sguardo al cielo, debbono escludere la presenza del Creatore. Alle domande più profonde dell'esistenza, io rispondo da scienziato; quando però la scienza non può più aiutarmi, cerco e mi do risposte da credente. La sensazione che ho provato, mentre si avvicinava la "notte a mezzogiorno", è stata di profondo rapimento e di rispetto per le meraviglie del mondo in cui viviamo. L'abitudine notturna dell'astronomo e dell' astrofisico porta con sé inevitabili quesiti. Nascono al centro della frontiera fra scienza e fede, fra le quali io non vedo alcun contrasto»
L'astrofisico Julian Chela-Flores è uno degli esponenti di punta dell'astrobiologia, la scienza che ricerca la vita nello spazio. Lavora all'Abdus Salam International Centre for Theoretical Physics di Trieste.
https://disf.org/julian-chela-flores...interrogo-fede
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Veramente la risata dovresti rivolgerla verso te stesso ed il tuo modo di ragionare ed argomentare. Non sei tu che citi gli scienziati credenti per vntilare che dio esiste?
Hai detto poi che dio non si può dimostrare? Ti ho detto io che allora non serve più citare gli scienziati credenti per dare una prova? Dura di cosa non so, che il duro sei tu, salvo sempre prese di giro.
Quanto sopra è l'ennesima riproposizione di quanto tu voglia ancora ripercorrere il binario morto in modo masochistico. Se sono vere le dichiarazioni dell'articolo siamo sempre al solito errore, un senso personale, un sentimento preso a modello o prova che un dio c'è o forse c'è.
Ma poi perché il problema sarebbe solo di quelli che escludono dio e non il suo che ce lo infila nel mezzo?
Le domande sull'esistenza, legittime, non forniscono però prove se non c'è una scoperta e rimangono quello che sono, credenze, idee, speranze personali.
Poi che fa l'astrofisico, si tappa il buco da solo con la fede. Problemi suoi se l'horror vacui gli dà ansia.
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C'è chi ha bisogno degli altri per restare nella propria convinzione:volemose:.
:birre:
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Stiamo parlando del dolore. In uno spazio del Forum riservato alla Spiritualità: Cos'è che ci interroga nel profondo? Le cellule e i tessuti che vengono danneggiati o qualcosa di più intimo e ancestrale? Quando l'astrofisico afferma " Alle domande più profonde dell'esistenza, io rispondo da scienziato; quando però la scienza non può più aiutarmi, cerco e mi do risposte da credente. " sta dicendo qualcosa di importante oppure è oggetto di biasimo? Il suo interrogativo non è forse quello di tutti noi? Perché il dolore? Perché la sofferenza? Perché la Morte? Ecco il distinguo che sfugge a Vega. All'Uomo non è sufficiente sapere tutto sul dolore fisico. Ha bisogno di andare alla Radice Etica e Morale, di trovare qualche riscattante significato al suo vivere, lottare, gioire e soffrire quaggiù, sotto le stelle.
Ebbene, Gesù Cristo ce lo offre! Anche solo con questa immagine a sinistra. Non siamo soli quando soffriamo. Non siamo abbandonati a noi stessi. Neppure quando esaliamo l'ultimo respiro. :love:
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Sai, non ne avessimo mai parlato, non avessi mai ricevuto risposte, potrei capire. Siccome già hai avuto modo di leggere svariate volte cosa gli altri hanno scritto perché ripeti ancora le stesse tiritere, le stesse accuse all'interlocutore?
Per non dover pensare a stupidità, penserò alla presa in giro.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
conogelato
Stiamo parlando del dolore. In uno spazio del Forum riservato alla Spiritualità: Cos'è che ci interroga nel profondo? Le cellule e i tessuti che vengono danneggiati o qualcosa di più intimo e ancestrale? Quando l'astrofisico afferma " Alle domande più profonde dell'esistenza, io rispondo da scienziato; quando però la scienza non può più aiutarmi, cerco e mi do risposte da credente. " sta dicendo qualcosa di importante oppure è oggetto di biasimo? Il suo interrogativo non è forse quello di tutti noi? Perché il dolore? Perché la sofferenza? Perché la Morte? Ecco il distinguo che sfugge a Vega. All'Uomo non è sufficiente sapere tutto sul dolore fisico. Ha bisogno di andare alla Radice Etica e Morale, di trovare qualche riscattante significato al suo vivere, lottare, gioire e soffrire quaggiù, sotto le stelle.
Ebbene, Gesù Cristo ce lo offre! Anche solo con questa immagine a sinistra. Non siamo soli quando soffriamo. Non siamo abbandonati a noi stessi. Neppure quando esaliamo l'ultimo respiro. :love:
Di credente nel senso che per lui esiste qualcosa che va oltre le sue ricerche, ancora da scoprire.
Se non ragionasse così sarebbe un prete e non uno scienziato.
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Bisogna vedere cosa c'è da scoprire e di che genere. Se uno se ne esce con fedi, divinità ecc...la vedo dura scoprire qualcosa.
E poi come ripetuto allo sfinimento, le pippe personali, il rifugio nella fede per tappare buchi, non contano, non dimostrano, non integrano conoscenze.
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Secondo te con la mia fede in Cristo dovrei tappare i buchi?
Casomai permettimi almeno di tappare quelli meta-fisici.
Ma che conoscenze vai cercando?
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E tu cosa vuoi dimostrare?
Capisci che se anche arriva la persona che lavora in campo scientifico che dice di credere, di trovare risposte in un campo dove non c'è modo di dare una qualche dimostrazione, il valore può essere giusto personale, soggettivo e basta.
Pare proprio che le credenze tappino i buchi. Mi pare che lo abbiate già dimostrato ampiamente, no?
Tanto che poi nelle discussioni, nelle confutazioni, vi si tappa un poco la vena.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Vega
E tu cosa vuoi dimostrare?
La dimostrazione riguarda la scienza, io non voglio dimostrare niente ma ho il sacrosanto diritto di esprimere le mie idee di credente.
Punto.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Vega
Capisci che se anche arriva la persona che lavora in campo scientifico che dice di credere, di trovare risposte in un campo dove non c'è modo di dare una qualche dimostrazione, il valore può essere giusto personale, soggettivo e basta.
Concordo nel dire che esprime solo il suo personale pensiero, ma non ho mica mai detto che il pensiero personale specialmente di un uomo di scienza faccia breccia nelle nostre anime, o nella nostra mente o nei neuroni del nostro cervello. Forse ti confondi con qualcun altro.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Vega
. Mi pare che lo abbiate già dimostrato ampiamente, no?
Tanto che poi nelle discussioni, nelle confutazioni, vi si tappa un poco la vena.
Non capisco perché non vai nello specifico invece di dire voi...voi...voi.., voi chi?
Noi credenti tutti?
Siamo noi tutti insieme quelli che tappiamo sempre i buchi del razionale con l'irrazionale?
Non so tra l'altro quali siano le tue dimostrazioni per tappare il buco, buco che a tuo dire quindi non dovresti avere perché sei un essere razionale; comunque sono convinto che qualche buco lo hai anche tu.
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Crepuscolo scusa, ma quante discussioni sono state fatte? E quante volte su vari argomenti è stato detto che questo è sbagliato, questo non torna, questo apre problemi?
Vuoi un esempio fra tanti? Quello tuo classcio del soggettivo e della percezione di dio e nel mentre che lo dici e ribadisci, ti viene fatto notare che se il dio è lo stesso per te e per altri, non è che può venire a dirne mille ai suoi fedeli su cosa sia giusto o cosa no. Poi la conseguenza è che fate i battibecchi pure fra voi che chiamate dio con lo stesso nome ed attingete agli stessi libri sacri.
E giù poi con i giri di frittata e altro. Mi sembra ovvia ormai la dimostrazione della vena tappata, tua come anche degli altri.