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Tu riduci tutto ad una fiaba, una situazione idealizzata. Si presume che chi sta con una persona ci stia perché ha qualcosa in comune e di conseguenza si pensi ad imbastire la vita di coppia in un certo modo, a portare avanti qualcosa insieme. Però fra lo 0 ed il 100% ci stanno varie sfumature. Che poi son sempre possibili dei cambiamenti in corso d'opera e ne devi tenere in conto.
Nel tuo ribadire che non importa quanto guadagna lui o lei, ci vedo fra le righe il solito pensierino sulle donne, che meno grilli hanno per il capo meglio è. Al che se così fosse, mi viene sempre a mente che tu hai una figlia laureata e che mi pare lavori. So che non dovrei ribattere su questo tasto però mi pare sintomatico di un certo uso di due pesi e due misure. Da una parte devi predicare una figura di donna e di famiglia mentre dall'altra, nella vita reale, ci sta qualcosa che uscirebbe dal binario. Non credo che una laurea serva tanto per passare il tempo e che se addirittura il lavoro riguarda il campo di studi, ci sta anche che si aprano delle possibilità. Se così fosse perché far studiare una figlia che, nel tuo ideale, dovrebbe un giorno stare a casa e pensare ai figli e perché predicare la donnina a casa se invece ritieni un valore che tua figlia o le e tue figlie si realizzino? Con questo non è che devi rispondere, te lo dico solo come spunto di riflessione, perché se sei orgoglioso che le tue figlie abbiano delle possibilità ed un futuro, sarebbe il caso di smetterla di venircela a raccontare così come ce la racconti, giusto per un minimo sindacale di onestà e coerenza.
E' chiaro, se le cose non si fanno con Amore, ma solo con sforzo, poi si subiscono....
Se alla base del Rapporto di Coppia si mettono i soldi, la carriera, la scala sociale da raggiungere, viene di conseguenza che accudire i figli diventi frustrante.
Non c'è un Dio personale: Un Dio di Cono e un Dio di Efua. C'è Dio! Che dona a tutti la Sua Parola, sulla natura del Matrimonio. Poi ognuno rimane libero di accoglierla o di rifiutarla...
Se l'Amore è fondato in Dio e in Dio trova ogni giorno alimento, sta' sicuro che non finisce....
Se al contrario è fondato unicamente sulle capacità umane delle due persone, dove ognuno rimane "individuo ben distinto" come dice Dark, allora la cosa è più difficile. E' più che altro uno stare attenti a non farsi del male...a non ostacolarsi....è in fondo un vivere di compromessi, ognuno con la sua Vita. Cose anche umanamente comprensibili, ma che niente hanno a che fare col Matrimonio proposto da Dio.
Te mi chiedi cosa fare nel caso, possibilissimo, che vivere così porti alla lunga a un deterioramento del rapporto. Non posso dartela, una risposta univoca. Ogni situazione è diversa e particolare. A volte ci sono di mezzo i Bambini, anche molto piccoli. Dovrei sapere se i partner si sono sposati davanti a Dio o davanti al Sindaco, se il fuocherello del mènage ha ancora possibilità di essere attizzato sotto la cenere oppure no, se sono presenti situazioni di violenza fisica o psicologica eccetera eccetera.
I figli non sono proprietà dei genitori, Laura. Non ci appartengono, hanno le loro Vite, il loro modo d'essere e di pensare....
Quando un padre e una madre hanno trasmesso loro la Fede, tanto basta! Hanno adempiuto alla loro mission educativa. Poi faranno le loro scelte esistenziali come meglio crederanno.
La Donna ha un Valore in quanto tale. Non a seconda del ruolo sociale che ricopre. Ha una Dignità a prescindere dall'essere laureata o analfabeta.
"Il punto di partenza di questo ideale dialogo non può che essere il grazie. La Chiesa - scrivevo nella Lettera apostolica Mulieris dignitatem - « desidera ringraziare la santissima Trinità per il "mistero della donna", e, per ogni donna, per ciò che costituisce l'eterna misura della sua dignità femminile, per le "grandi opere di Dio" che nella storia delle generazioni umane si sono compiute in lei e per mezzo di lei » (n. 31).
Il grazie al Signore per il suo disegno sulla vocazione e la missione delle donna nel mondo, diventa anche un concreto e diretto grazie alle donne, a ciascuna donna, per ciò che essa rappresenta nella vita dell'umanità.
Grazie a te, donna-madre, che ti fai grembo dell'essere umano nella gioia e nel travaglio di un'esperienza unica, che ti rende sorriso di Dio per il bimbo che viene alla luce, ti fa guida dei suoi primi passi, sostegno della sua crescita, punto di riferimento nel successivo cammino della vita.
Grazie a te, donna-sposa, che unisci irrevocabilmente il tuo destino a quello di un uomo, in un rapporto di reciproco dono, a servizio della comunione e della vita.
Grazie a te, donna-figlia e donna-sorella, che porti nel nucleo familiare e poi nel complesso della vita sociale le ricchezze della tua sensibilità, della tua intuizione, della tua generosità e della tua costanza.
Grazie a te, donna-lavoratrice, impegnata in tutti gli ambiti della vita sociale, economica, culturale, artistica, politica, per l'indispensabile contributo che dai all'elaborazione di una cultura capace di coniugare ragione e sentimento, ad una concezione della vita sempre aperta al senso del « mistero », alla edificazione di strutture economiche e politiche più ricche di umanità.
Grazie a te, donna-consacrata, che sull'esempio della più grande delle donne, la Madre di Cristo, Verbo incarnato, ti apri con docilità e fedeltà all'amore di Dio, aiutando la Chiesa e l'intera umanità a vivere nei confronti di Dio una risposta « sponsale », che esprime meravigliosamente la comunione che Egli vuole stabilire con la sua creatura.
Grazie a te, donna, per il fatto stesso che sei donna! Con la percezione che è propria della tua femminilità tu arricchisci la comprensione del mondo e contribuisci alla piena verità dei rapporti umani."
KAROL WOYTILA - SAN GIOVANNI PAOLO II.
https://m2.vatican.va/content/john-p...995_women.html
Appunto, se non sono proprietà, se credi giusta la realizzazione delle figlie, le scelte che faranno perché continuare a menarla con il genere femminile, i carismi, i figli, lo stare a casa?
Se non sono proprietà le tue figlie, non lo siamo nemmeno noi donne, quindi diventa inutile, contraddittorio, ipocrita battere ancora il tasto su queste menate, sullo scimmiottamento dell'uomo.
Cono abbi pazienza
La vita è tanto breve e tempestata il più delle volte di rogne, che di felicità
Capisco che disciplinare ti rassicura e ti calma, nei confronti del terrore della morte
Ma saranno gli altri esseri, presenti sulla terra, capaci di pensare cosa è meglio per loro?
Tieniti i carismi per carità, però poi a una certa basta
Soprattutto in un 3d dove si parla espressamente di cose che tu non puoi comprendere
Come noi non comprendiamo le tue
O meglio comprendiamo benissimo eh
Ma non ci convincono
Qua si parla di affetto nei confronti di chi i tuoi sacramenti non contemplano
I figli di uomini e donne che si sono incontrati più tardi nelle loro vite
Dici che li possiamo amare o li dobbiamo buttare a mare?
Cono, mi pare di averti già detto che non siamo in Religione, quindi finiscila di parlare di Dio qui dentro. Ultimo avvertimento.
La Donna deve riscoprire la bellezza della sua identità, Laura. Non scimmiottare l'Uomo, inseguire l'Uomo, vedere che fa l'Uomo e imitarlo: No! Donna e Uomo sono perfettamente uguali in Dignità, ma PROFONDAMENTE diversi fra loro. Oserei dire MERAVIGLIOSAMENTE, diversi. Chiamati ad essere COMPLEMENTARI, non identici.
E i Figli, crescendo a contatto con l'universo maschile e con quello femminile, con queste due particolari sensibilità, possono maturare e realizzarsi poi pienamente come PERSONE.
Amare, adoperandoti per far crescere delle persone felici
Felici e consapevoli, Cono
Non puppet, in mezzo al cosa è meglio che si faccia secondo te, Cono
Te lo ripeto, sincerati che tu non faccia danni tra le persone intorno a te
Ti odierebbero ben oltre la tua morte, Cono
@Laura: non scimmiottare l’uomo
E mi raccomando
A letto, sempre sotto
:D
Laura, da oggi basta giocare con le pistole... comprati una bambola.
:D
PS a letto sotto mi ci metto io, si fatica meno e quindi si rende di più. :mmh?:
33 pagine di calo del desiderio sessuale.