Originariamente Scritto da
axeUgene
eh, sticazzi... è una parola:
quando ti dico credenza di seconda mano se, prima di laurearti, tu avessi frequentato un liceo decente, avresti recepito la questione in tre nanosecondi;
il problema - non è solo tuo, ma mio e di tutti in misure diverse - è che a scuola ti hanno dato nozioni ma non insegnato a ragionarci davvero;
hai imparato dei piselli lisci e rugosi, dei genotipi e fenotipi, hai risposto all'interrogazione di filosofia sul positivismo o altro, e a quelle di storia; ma non ti hanno addestrato a sovrapporre le cose e comprendere il mondo; perciò mi fai questa domanda;
quella scienza che hai studiato, la concepisci come avulsa dal suo contesto di idee, e quindi non capisci al volo quello che ti dico, cioè cose altrimenti ovvie; per te l'evoluzionismo è una roba che poteva essere stata pensata ai tempi di Galileo, come nel 1950, indifferentemente in Bulgaria, Messico o a Cambridge;
quando Darwin usciva di casa, andava ad insegnare e prendeva lo stipendio, la società che gli dava da mangiare e che da oltre due secoli finanziava e premiava i suoi colleghi e predecessori - non li processava - era creazionista e fondamentalista, ma al tempo stesso produceva quella scienza, e non come prodotto casuale di risulta, ma come spinta propulsiva primaria;
se a scuola t'avessero insegnato a mettere a sistema le nozioni apprese, la chiave di lettura di tutta la questione ti apparirebbe evidente, e non ti porresti il problema in termini di carenza di istruzione, ma di ideologia;
il creazionismo e altre credenze che osservi oggi, stanno a quello di prima mano come una febbre dovuta a un virus sta a quella dovuta ad un'infezione batterica; e tu fraintendi come terapeutico il ricorso all'antibiotico, perché non studi bene il fenomeno;
appunto; il tuo errore di metodo - proprio in senso scientifico, osservativo - produce la domanda sbagliata, o solo parzialmente o marginalmente corretta, che osserva dalla prospettiva individuale, e quindi cerca quelle spiegazioni tipiche, peraltro indotte proprio dalle tesi clericali e religiose, cui finisci per fare da spalla;
uno scienziato, innanzitutto, dovrebbe porsi anche la questione in questi termini: il comportamento della fede - religiosa o laica non importa - è una costante degli aggregati umani ? e se lo è, si è dimostrata premiante sul piano etologico ? nel caso, come e perché ?
perché se pensi che la "fede" sia sinonimo del credere in un dio trascendente, nella vita ultra-terrena o nei miracoli sei parecchio lontana dall'acquisizione corretta delle circostanze, dei fatti, e fuori bersaglio saranno le tue considerazioni conseguenti;
non c'è bisogno, si delega; anche l'analfabeta devoto alla reliquia quando va in ospedale fa la tac; poi si raccomanda al santo, ma confida nella scienza; 5 secoli fa non avrebbe percepito il confine tra le due cose, mentre ora lo vive nella quotidianità, dalla nascita, malgrado qualsiasi manifestazione esteriore, che è, appunto, di seconda o terza mano; cioè, quello decide che vuol vivere secondo quel sentimento la sua relazione con l'esistenza, ma entro un quadro ben delimitato, che non inficia la sua piena appartenenza alla Modernità;
beh, direi di sì, per una questione di ridondanza; se credi davvero ad una certa inferenza di causa-effetto, la contempli in tutto quello che fai; tu puoi leggere l'oroscopo incuriosita, magari trovando analogie archetipiche e psicologiche, Jung, ecc... ma sei credente solo se investi in borsa i tuoi risparmi su base astrologica;
se ricorri all'analisi tecnica del daily trader, o ricorri ad un avvocato il cui segno zodiacale sarebbe poco indicato per la professione ma sai essere bravo, vuol dire che il tuo approccio è di seconda mano, una forma ideologica di citazione, che ha una funzione identitaria secondaria, non descrive il tuo stato primario; non so se è chiaro...
ancora:
commetti un errore sistemico, cioè di analizzare la sola prospettiva individuale, in termini di razionalità ponderata, quando l'irrazionalità è una componente sempre presente, che spesso induce a sottovalutare le circostanze; Pearl Harbour o le Torri non erano contemplate, nemmeno con alcune avvisaglie, perse tra altre migliaia, proprio perché includevano una componente di fanatismo fideistico superiore a quella prevedibile;
un conto è il fanatismo del kamikaze; altro è l'affidamento di un'intera società sul fanatismo di tutti, tutti kamikaze; col che, vengono meno determinati freni che altrimenti una valutazione razionale dovrebbe interporre a determinate azioni;
in questo momento, centinaia di agenzie di studi strategici stanno compiendo analisi di tipo scientifico sulle possibili dinamiche di una guerra in Ucraina; io ho studiato sta roba all'uni, e ti garantisco che alla NSA stanno mettendo in fila serie storiche di politica russa dalle guerre napoleoniche in poi, per osservare e rielaborare i meccanismi di attivazione della fanatizzazione nazionale russa, sulle cui stime verranno ponderate cose molto concrete, come i tassi di interesse, gli accaparramenti di materie prime e varie possibili reazioni a catena di ogni genere;
nulla; ma infatti tu ti fai ingannare da quel falso bersaglio, che è un'opzione "di disturbo";
il no-vax dice così, ma quando vai ad analizzare nel complesso quelle posizioni, non si tratta davvero di una controversa sull'efficacia a partire da un obiettivo etico comune al tuo o al mio - salvare vite - per cui il sapere è determinante, ma semplicemente di un artificio retorico blando e pissero dietro al quale c'è la più o meno tesi esplicitamente confessata per cui: se muore gente malata, pazienza, era destino, prima o poi... non voglio rinunciare alla mia vita, al mio fatturato, sono un ribelle, ecc...
capisco, ma è un errore e una contraddizione, soprattutto se lo argomenti a proposito dei temi religiosi e affini:
in base allo stesso motivo per cui nessuna informazione che desumi dal mondo sensibile, la natura, dispone la necessità di un determinato codice etico, di principi morali religiosi, quei "fatti" scientifici cui attribuisci un valore intrinsecamente buono, di progresso - vedi che stai comunque implicando nozioni di valore - non possono in effetti corroborare il tuo ottimismo, davvero ingenuo e primitivo; sulle superstizioni sei almeno 3 o 4 secoli in ritardo quando immagini antropologie e ideologie su cui il sapere riveste davvero un potere correttivo;
quando uno ti parla dei carismi, oggi, non implica davvero la pretesa di avvalorare tesi sciocche su attitudini innate di genere, anche se te la racconta così, in modo furbo oppure ingenuo; sta solo dicendo a chi recepisce che quella roba in fondo sarebbe preferibile, come asserzione di un valore, non di una nozione; sembra una cosa stupida, ma in realtà è geniale; perché chi abbocca a quella visione, non è affatto interessato alla confutazione fattuale, quindi si beve volentieri il tutto; un po' come dire al fumatore che fumare fa male; vuoi che non lo sappia ?
il fumatore smette quando lo carichi su un tema altrettanto forte, e cioè sentirsi più potente della sostanza, in controllo, una cosa che lo motiva molto più della salute.