D�i, mettila te una bella poesia d'amore. ;)
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D�i, mettila te una bella poesia d'amore. ;)
�Abbiamo conquistato il cielo come gli uccelli
e il mare come i pesci,
ma dobbiamo imparare di nuovo
il semplice gesto di camminare sulla terra come fratelli.�
(Martin Luther King)
Prima poesia del nuovo anno....
Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole:
ed � subito sera.
S.Quasimodo
M'illumino d'immenso!
(G.Ungaretti)
Ho bisogno di silenzio
come te che leggi col pensiero
non ad alta voce
il suono della mia stessa voce
adesso sarebbe rumore
non parole ma solo rumore fastidioso
che mi distrae dal pensare.
Ho bisogno di silenzio
esco e per strada le solite persone
che conoscono la mia parlantina
disorientate dal mio rapido buongiorno
chiss�, forse pensano che ho fretta.
Invece ho solo bisogno di silenzio
tanto ho parlato, troppo
� arrivato il tempo di tacere
di raccogliere i pensieri
allegri, tristi, dolci, amari,
ce ne sono tanti dentro ognuno di noi.
Gli amici veri, pochi, uno?
sanno ascoltare anche il silenzio,
sanno aspettare, capire.
Chi di parole da me ne ha avute tante
e non ne vuole pi�,
ha bisogno, come me, di silenzio.
Alda Merini
Aprile, parco giochi
D'aprile, da piccolo
gli alberi mettevano mitrie
alzavano le teste in lunghe
lunghe liturgie
e tempio era il silenzio
luminoso delle nuvole;
oggi
un mezzo aprile di tanti anni fa
per tutto questo silenzio
nessuno nasconde la testa nelle mani
seduto, metto le tempie nella chiar�a
di un cielo
che li vorrebbe amati
amati tutti, ognuno da qualcuno;
ciascuno invece scuote la sua cenere
e vedo ombre che passano vivendo
in festa come fossero vissute
orfano di tutti i moventi
la primavera � guardarne il riflesso
sulla peluria degli avambracci al sole.
Pierluigi Cappello
Febbraio � sbarazzino.
Non ha i riposi del grande inverno,
ha le punzecchiature,
i dispetti
di primavera che nasce.
Dalla bora di febbraio
requie non aspettare.
Questo mese � un ragazzo
fastidioso, irritante
che mette a soqquadro la casa,
rimuove il sangue, annuncia il folle marzo
periglioso e mutante
V.Cardarelli
Ogni caso
Poteva accadere.
Doveva accadere.
E� accaduto prima. Dopo.
Pi� vicino. Pi� lontano.
E�accaduto non a te.
Ti sei salvato perch� eri il primo.
Ti sei salvato perch� eri l�ultimo.
Perch� da solo. Perch� la gente.
Perch� a sinistra. Perch� a destra.
Perch� la pioggia. Perch� un�ombra.
Perch� splendeva il sole.
Per fortuna l� c�era un bosco.
Per fortuna non c�erano alberi.
Per fortuna una rotaia, un gancio, una trave, un freno,
un telaio, una curva, un millimetro, un secondo.
Per fortuna sull�acqua galleggiava un rasoio.
In seguito a, poich�, eppure, malgrado.
Che sarebbe accaduto se una mano, una gamba,
a un passo, a un pelo
da una coincidenza.
Dunque ci sei? Dritto dall�animo ancora socchiuso?
La rete aveva solo un buco, e tu proprio da l�? Non c�� fine al mio stupore, al mio tacerlo.
Ascolta
come mi batte forte il tuo cuore.
Wislawa Szymborska
Tanto gentile e tanto onesta pare
la donna mia quand�ella altrui saluta,
ch�ogne lingua deven tremando muta,
e li occhi no l�ardiscon di guardare.
Ella si va, sentendosi laudare,
benignamente d�umilt� vestuta;
e par che sia una cosa venuta
da cielo in terra a miracol mostrare.
Mostrasi s� piacente a chi la mira,
che d� per li occhi una dolcezza al core,
che �ntender non la pu� chi no la prova;
e par che de la sua labbia si mova
uno spirito soave pien d�amore,
che va dicendo a l�anima: Sospira.
Alighieri Dante.
Alicante
Un'arancia sul tavolo
Il tuo vestito sul tappeto
E nel mio letto, tu
Dolce dono del presente
Frescura della notte
Calore della mia vita.
(J.Pr�vert)
Ernest Hyde
La mia mente era uno specchio:
vedeva ci� che vedeva, sapeva ci� che sapeva.
In giovent� la mia mente era solo uno specchio
in un vagone che correva veloce,
afferrando e perdendo frammenti di paesaggio.
Poi con il tempo
grandi graffi solcarono lo specchio,
lasciando che il mondo esterno penetrasse,
e il mio io pi� segreto vi affiorasse,
poich� questa � la nascita dell�anima nel dolore,
una nascita con vincite e perdite.
La mente vede il mondo come cosa a s�,
e l�anima unisce il mondo al proprio io.
Uno specchio graffiato non riflette immagine,
e questo � il silenzio della saggezza.
Edgar Lee Masters
Qui ti amo.
Negli oscuri pini si districa il vento.
Brilla la luna sulle acque erranti.
Trascorrono giorni uguali che s'inseguono.
La nebbia si scioglie in figure danzanti.
Un gabbiano d'argento si stacca dal tramonto.
A volte una vela. Alte, alte stelle.
O la croce nera di una nave.
Solo.
A volte albeggio, ed � umida persino la mia anima.
Suona, risuona il mare lontano.
Questo � un porto.
Qui ti amo.
Qui ti amo e invano l'orizzonte ti nasconde.
Ti sto amando anche tra queste fredde cose.
A volte i miei baci vanno su quelle navi gravi,
che corrono per il mare verso dove non giungono.
Mi vedo gi� dimenticato come queste vecchie �ncore.
I moli sono pi� tristi quando attracca la sera.
La mia vita s'affatica invano affamata.
Amo ci� che non ho. Tu sei cosi distante.
La mia noia combatte con i lenti crepuscoli.
Ma la notte giunge e incomincia a cantarmi.
La luna fa girare la sua pellicola di sogno.
Le stelle pi� grandi mi guardano con i tuoi occhi.
E poich� io ti amo, i pini nel vento
vogliono cantare il tuo nome con le loro foglie di filo metallico.
-- Pablo Neruda
Tombaroli
E se di questi tempi ti puzzano di cadavere i poeti
� perch� di notte girano per i cimiteri come tombaroli
frugando tra i morti per trovare almeno un briciolo di verit�.
Titos Patrikios
Dio mio: E' stupenda!
Forse sono ferito senza sanguinare
da un raggio della tua vita
e a mezza selva mi trattiene l'acqua:
la pioggia che cade col suo cielo.
Allora tocco il cuore madido:
l� so che i tuoi occhi penetrarono
la regione estesa del dolore
e un sussurro d'ombra sorge solo:
Chi �? Chi �? Ma non ebbe nome
la foglia o l'acqua oscura che palpita
a mezza selva, sorda, sul cammino,
e cos�, amor mio, seppi che fui ferito
e l� nessuno parlava, solo l'ombra,
la notte errante, il bacio della pioggia.
Pablo Neruda
12 minuti alla partenza
ci guardiamo intorno, riflettiamo,
mentre siamo
di fronte alle montagne porporine
nei nostri abiti dimessi:
niente cambia, tutto si congela,
lentamente si trascina la nostra vita,
nostra moglie ci disprezza.
poi
per un attimo ci risvegliamo,
le bestie stanno entrando in pista!
Quicks Sistet; Perfect Raj, Vive Le Torch,
Miss Leuschnet; Keepin' Peace, True To Be,
Lous Good Morning.
questo si che ci fa bene: il raggio fulminante
di speranza, la risata degli dei occulti.
nessuno ci ha fatti per viver come siamo o dove
siamo, noi rincorriamo una via di fuga, una musica
celeste, la ragazza giusta che mai incontrammo.
e di nuovo scommettiamo che avverr� il miracolo
qui di fronte ai monti color porpora
mentre sfilano i cavalli
cosi migliori delle
nostre vite.
Charles Bukowski
In quell'istante, sul metr� affollato
Gli anni poi passeranno
masse di monti e pietra
si frapporranno
tutto sar� dimenticato
come si dimentica
il cibo quotidiano
che ci tiene in piedi.
Tutto, tranne quell'istante
in cui sul metr� affollato
ti aggrappasti al mio braccio
Titos Patrikios
Ballata delle donne
Quando ci penso, che il tempo � passato,
le vecchie madri che ci hanno portato,
poi le ragazze, che furono amore,
e poi le mogli e le figlie e le nuore,
femmina penso, se penso una gioia:
pensarci il maschio, ci penso la noia.
Quando ci penso, che il tempo � venuto,
la partigiana che qui ha combattuto,
quella colpita, ferita una volta,
e quella morta, che abbiamo sepolta,
femmina penso, se penso la pace:
pensarci il maschio, pensare non piace.
Quando ci penso, che il tempo ritorna,
che arriva il giorno che il giorno raggiorna,
penso che � culla una pancia di donna,
e casa � pancia che tiene una gonna,
e pancia � cassa, che viene al finire,
che arriva il giorno che si va a dormire.
Perch� la donna non � cielo, � terra
carne di terra che non vuole guerra:
� questa terra, che io fui seminato,
vita ho vissuto che dentro ho piantato,
qui cerco il caldo che il cuore ci sente,
la lunga notte che divento niente.
Femmina penso, se penso l'umano
la mia compagna, ti prendo per mano.
Edoardo Sanguineti
Riaprite i manicomi!
Non vogliamo parere troppo seri
nel dipanar dell�eufon�a i misteri,
ma trattasi pur di disporre i versi,
n� vi meravigliate, voi perversi,
se vi par d�udire un�aria amica
come fosse presa da un manuale:
converrete in men che non si dica
ch�ogni riferimento � ben casuale.
Chiamo l�assistenza di Calliope
cantrice d�ogni gloria epica
e sicuro approdo della metrica
affinch� guidi il mio occhio miope.
Rima baciata, chiusa, alternata
poco importa, endecasillabici
i versi, � la pillola indorata
con cui m�accingo a comporre l�a b c.
Voglio andare con Obi-Wan Kenobi
a meditare nel deserto del Gobi,
un centro di gravit� permanente
che riduca il momento torcente
dei miei coglioni, oltremodo lesti
ad acquistar velocit� e dolore,
sicch� per estinguerne l�ardore
sono costretto a scriver questi testi.
Voglio vedere i bastioni di Orione
prima che m�invada l�emozione,
voglio vedere in viso l�uom che sfoggia
le fottute lacrime nella pioggia.
Il pleure dans mon coeur comme il pleut sur la ville
ci sta come sul legno il Vinavil
se � vero che Verlaine all�amico spar�
con una pistola presa dal bureau.
A quel punto il poeta maledetto
fece i bagagli e lasci� la scrittura
per prendere la via dell�avventura
salpando verso l�Africa diretto.
Fa ancora effetto cantar tutti insieme
�Imagine all the people livin� life in peace�:
male non fa, paura non si teme
finch� non viene al completo la police.
S�i� fossi Giangi, come sono e fui,
torrei le donne giovani e leggiadre
ma se per sventura fossi suo padre
gli direi di non spaccare cazzi altrui.
Perch� a parlare siamo tutti bravi,
ma nell�azione molto spesso ignavi,
sovente chi va solo allo sbaraglio
si trova immantinente nel serraglio.
"Schau mal, also sprach unsere Gesellschaft"
dicono, prima di spaccarti il collo.
OK capo, tutto sotto controllo,
questo � solo un innocente draft.
Quinci voglio ringraziare tutti voi:
considerate la vostra semenza
che vi fece leggere con pazienza
senza darmi in pasto agli avvoltoi.
N� pu� mancare una dedica al poeta
che tira bombe dentro l�acqua cheta:
non pensavo ch�io logorroico fossi
tanto da comporre questa sinossi.
Per finir mi piacerebbe, hic et nunc,
comporre un verso nella lingua dura
di cui mi servo nelle pause morte
in terra mia, selvaggia e aspra e forte,
che nel pensier rinnova la paura:
�Sturgn�l, tu s�s m�t, cj�le di l� di lunc!�
Trilussa
�Vergine Madre, figlia del tuo figlio,
umile e alta pi� che creatura,
termine fisso d'etterno consiglio,
tu se' colei che l'umana natura
nobilitasti s�, che 'l suo fattore
non disdegn� di farsi sua fattura.
Nel ventre tuo si raccese l'amore,
per lo cui caldo ne l'etterna pace
cos� � germinato questo fiore.
Qui se' a noi meridiana face
di caritate, e giuso, intra ' mortali,
se' di speranza fontana vivace.
Donna, se' tanto grande e tanto vali,
che qual vuol grazia e a te non ricorre
sua disianza vuol volar sanz'ali.
La tua benignit� non pur soccorre
a chi domanda, ma molte fiate
liberamente al dimandar precorre.
In te misericordia, in te pietate,
in te magnificenza, in te s'aduna
quantunque in creatura � di bontate.
DANTE ALIGHIERI
Loreto impagliato ed il busto d'Alfieri, di Napoleone
i fiori in cornice (le buone cose di pessimo gusto),
il caminetto un po' tetro, le scatole senza confetti,
i frutti di marmo protetti dalle campane di vetro,
un qualche raro balocco, gli scrigni fatti di valve,
gli oggetti col monito, salve, ricordo, le noci di cocco,
Venezia ritratta a musaici, gli acquarelli un po' scialbi,
le stampe, i cofani, gli albi dipinti d'anemoni arcaici,
le tele di Massimo d'Azeglio, le miniature,
i dagherottipi: figure sognanti in perplessita',
il gran lampadario vetusto che pende a mezzo il salone
e immilla nel quarzo le buone cose di pessimo gusto,
il cucu dell'ore che canta, le sedie parate a damasco
chermisi... rinasco, rinasco del mille ottocento cinquanta!
Da L'amica di nonna Speranza, Guido Gozzano
Silvia, rimembri ancora
Quel tempo della tua vita mortale,
Quando belt� splendea
Negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi,
E tu, lieta e pensosa, il limitare
Di giovent� salivi?
Sonavan le quiete
Stanze, e le vie dintorno,
Al tuo perpetuo canto,
Allor che all'opre femminili intenta
Sedevi, assai contenta
Di quel vago avvenir che in mente avevi.
Era il maggio odoroso: e tu solevi
Cos� menare il giorno.
Io gli studi leggiadri
Talor lasciando e le sudate carte,
Ove il tempo mio primo
E di me si spendea la miglior parte,
D'in su i veroni del paterno ostello
Porgea gli orecchi al suon della tua voce,
Ed alla man veloce
Che percorrea la faticosa tela.
Mirava il ciel sereno,
Le vie dorate e gli orti,
E quinci il mar da lungi, e quindi il monte.
Lingua mortal non dice
Quel ch'io sentiva in seno.
Che pensieri soavi,
Che speranze, che cori, o Silvia mia!
Quale allor ci apparia
La vita umana e il fato!
Quando sovviemmi di cotanta speme,
Un affetto mi preme
Acerbo e sconsolato,
E tornami a doler di mia sventura.
O natura, o natura,
Perch� non rendi poi
Quel che prometti allor? perch� di tanto
Inganni i figli tuoi?
Tu pria che l'erbe inaridisse il verno,
Da chiuso morbo combattuta e vinta,
Perivi, o tenerella. E non vedevi
Il fior degli anni tuoi;
Non ti molceva il core
La dolce lode or delle negre chiome,
Or degli sguardi innamorati e schivi;
N� teco le compagne ai d� festivi
Ragionavan d'amore
Anche peria fra poco
La speranza mia dolce: agli anni miei
Anche negaro i fati
La giovanezza. Ahi come,
Come passata sei,
Cara compagna dell'et� mia nova,
Mia lacrimata speme!
Questo � quel mondo? questi
I diletti, l'amor, l'opre, gli eventi
Onde cotanto ragionammo insieme?
Questa la sorte dell'umane genti?
All'apparir del vero
Tu, misera, cadesti: e con la mano
La fredda morte ed una tomba ignuda
Mostravi di lontano.
G.Leopardi
Il culo, che meraviglia.
E' tutto un sorriso, non � mai tragico.
Non gli importa cosa c'�
sul davanti del corpo. Il culo si basta.
Esiste dell'altro? Chiss�, forse i seni.
Mah! - sussurra il culo - quei marmocchi
ne hanno ancora di cose da imparare.
Il culo sono due lune gemelle
in tondo dondolio. Va da solo
con cadenza elegante, nel miracolo
d'essere due in uno, pienamente.
Il culo si diverte
per conto suo. E ama.
A letto si agita. Montagne
s'innalzano, scendono. Onde che battono
su una spiaggia infinita.
Eccolo che sorride il culo. E' felice
nella carezza di essere e ondeggiare.
Sfere armoniose sul caos.
Il culo � il culo,
fuori misura.
Carlos Drummond De Andrade
(Ogni tanto un punto di vista ottimistico aiuta)
Vola, canzone, rapida
Vola, canzone, rapida
davanti a Lei e dille
che, nel mio cuor fedele,
gioioso ha fatto luce
un raggio, dissipando,
santo lume, le tenebre
dell'amore: paura,
diffidenza e incertezza.
Ed ecco il grande giorno!
Rimasta a lungo muta
e pavida - la senti?
- l'allegria ha cantato
come una viva allodola
nel cielo rischiarato.
Vola, canzone ingenua,
e sia la benvenuta
senza rimpianti
vani colei che infine torna.
-- Paul Verlaine
L'assiuolo
Dov�era la luna? ch� il cielo
notava in un�alba di perla,
ed ergersi il mandorlo e il melo
parevano a meglio vederla.
Venivano soffi di lampi
da un nero di nubi laggi�;
veniva una voce dai campi:
chi�...
Le stelle lucevano rare
tra mezzo alla nebbia di latte:
sentivo il cullare del mare,
sentivo un fru fru tra le fratte;
sentivo nel cuore un sussulto,
com�eco d�un grido che fu.
Sonava lontano il singulto:
chi�...
Su tutte le lucide vette
tremava un sospiro di vento:
squassavano le cavallette
finissimi sistri d�argento
(tintinni a invisibili porte
che forse non s�aprono pi�?...);
e c�era quel pianto di morte...
chi�...
G.Pascoli
Penziere mieje
Penziere mieje, lev�teve sti panne,
stracci�tev' 'a cammisa, e ascite annuro.
Si nun tenite n'abito sicuro,
tanta vestite che n'avit' 'a fa?
Men�teve spugliate mmiez' 'a via,
e si facite folla, cammenate.
Si sentite strill�, nun ve fermate:
nu penziero spugliato 'a folla fa.
Currite ncopp' 'a cimma 'e na muntagna,
e quanno 'e piede se s� cunzumate:
un'�nema e curaggio, e ve menate...
nzerrano ll'uocchie, primm' 'e ve men�!
Ca ve trovano annuro? Nun fa niente.
Ce sta sempe nu tizio canusciuto,
ca nun 'o ddice... ca rimmane muto...
e ca ve veste, primm' 'e v'atterr�.
Eduardo De Filippo
Ges�
E Ges� rivedeva, oltre il Giordano,
campagne sotto il mietitor rimorte,
il suo giorno non molto era lontano.
E stettero le donne in sulle porte
delle case, dicendo: Ave, Profeta!
Egli pensava al giorno di sua morte.
Egli si assise, all'ombra d'una m�ta
di grano, e disse: Se non � chi celi
sotterra il seme, non sar� chi mieta.
Egli parlava di granai ne' Cieli:
e voi, fanciulli, intorno lui correste
con nelle teste brune aridi steli.
Egli stringeva al seno quelle teste
brune; e Cefa parl�: Se cost� siedi,
temo per l'inconsutile tua veste;
Egli abbracciava i suoi piccoli eredi:
-Il figlio Giuda bisbigli� veloce-
d'un ladro, o Rabbi, t'� cost� tra 'piedi:
Barabba ha nome il padre suo, che in croce
morir�.- Ma il Profeta, alzando gli occhi
-No-, mormor� con l'ombra nella voce,
e prese il bimbo sopra i suoi ginocchi.
Giovanni Pascoli
Prima del viaggio
Prima del viaggio si scrutano gli orari,
le coincidenze, le soste, le pernottazioni
e le prenotazioni (di camere con bagno
o doccia, a un letto o due o addirittura un flat);
si consultano
le guide Hacchette e quelle dei musei,
si cambiano valute, si dividono
franchi da escudos, rubli da copechi;
prima del viaggio si informa qualche amico o parente;
si controllano valige e passaporti, si completa
il corredo, si acquista un supplemento
di lamette da barba, eventualmente
si d� un'occhiata al testamento, pura
scaramanzia perch� i dasastri aerei
in percentuale sono nulla;
prima
del viaggio si � tranquilli ma si sospetta che il saggio
non si muova e che il piacere
di ritornare costi uno sproposito.
E poi si parte e tutto � O.K. e tutto
� per il meglio e inutile.
E ora che ne sar�
del mio viaggio?
Troppo accuratamente l'ho studiato,
senza saperne nulla. Un imprevisto
� la sola speranza . Ma mi dicono
che � una stoltezza dirselo.
Eugenio Montale
Rimpatriata
Il gatto m'ha spruzzato
il computer
e lo ha messo
ko.
cos� rieccomi
alla mia vecchia
macchina da scrivere.
� pi�
resistente.
sopporta
piscio di gatto,
birra vino
rovesciati,
cenere di sigaro
e sigaretta,
praticamente ogni cazzo
di cosa.
mi ricorda
me stesso.
bentornata
vecchia mia,
dal vecchio
tuo.
C.Bukowski
.
Forse sono ferito senza sanguinare
Forse sono ferito senza sanguinare
da un raggio della tua vita
e a mezza selva mi trattiene l'acqua:
la pioggia che cade col suo cielo.
Allora tocco il cuore madido:
l� so che i tuoi occhi penetrarono
la regione estesa del dolore
e un sussurro d'ombra sorge solo:
Chi �? Chi �? Ma non ebbe nome
la foglia o l'acqua oscura che palpita
a mezza selva, sorda, sul cammino,
e cos�, amor mio, seppi che fui ferito
e l� nessuno parlava, solo l'ombra,
la notte errante, il bacio della pioggia.
-- Pablo Neruda