Il peccato non materializza o fa diminuirecil ferro, l'alluminio, il metano, il petrolio ecc...
Gira, gira la frittata.
Visualizzazione Stampabile
Dark Lady hai fatto piangere Cono, in penitenzieria!
Subitissimamente!
Cono, ma veramente, tu non leggi cosa scrivo.
Io ho forse detto che non sarebbe bello? Ho semplicemente detto che non è fattibile pensare che tutti facciano queste cose. Non è sostenibile in quanto, a meno di non instaurare una dittatura mondiale che impone a tutti di tenere un determinato comportamento, non è qualcosa di percorribile. E' un dato di fatto, non una mia opinione, auspicio o desiderio. Io sono la prima ad odiare il consumismo, capirai...
Dark, la devi smettere!!!
Prima dici le cose che non dici e poi le dici come se le avessi dette e induci il lettore al pianto sublimatorio!
Dillo che l'hai detto!
Scrivilo che l'hai scritto!
E ora, vai a cucinare del seitan per "emendare il nostro Peccato"!
Avete dimenticato il tofu!
Io tofu e seitan li mangio spesso, anche se non sono vegetariana. Cucinati nel giusto modo sono buonissimi. Il seitan viene benissimo alla pizzaiola, con pomodoro, cipolla e olive, o con i funghi trifolati, deve cuocere insieme ad altri cibi per insaporirsi :asd:
Eppure sei una studiosa Vega: ti sei quasi laureata! Cosa conta di più, il ferro, l'alluminio, il metano, il petrolio....o le PERSONE?
"In passato, non sono mancati studi e teorie che mettevano in guardia sul numero degli abitanti della Terra, perché la nascita di troppi bambini avrebbe creato squilibri economici, mancanza di risorse e inquinamento. Mi ha sempre colpito constatare come queste tesi, ormai datate e superate da tempo, parlassero di esseri umani come se si trattasse di problemi. Ma la vita umana non è un problema, è un dono. E alla base dell’inquinamento e della fame nel mondo non ci sono i bambini che nascono, ma le scelte di chi pensa solo a sé stesso, il delirio di un materialismo sfrenato, cieco e dilagante, di un consumismo che, come un virus malefico, intacca alla radice l’esistenza delle persone e della società. Il problema non è in quanti siamo al mondo, ma che mondo stiamo costruendo - questo è il problema -; non sono i figli, ma l’egoismo, che crea ingiustizie e strutture di peccato, fino a intrecciare malsane interdipendenze tra sistemi sociali, economici e politici.L’egoismo rende sordi alla voce di Dio, che ama per primo e insegna ad amare, e alla voce dei fratelli che ci stanno accanto; anestetizza il cuore, fa vivere di cose, senza più capire per cosa; induce ad avere tanti beni, senza più saper fare il bene. E le case si riempiono di oggetti e si svuotano di figli, diventando luoghi molto tristi. Non mancano i cagnolini, i gatti…, questi non mancano. Mancano i figli. No, Il problema del nostro mondo non sono i bambini che nascono: sono l’egoismo, il consumismo e l’individualismo, che rendono le persone sazie, sole e infelici.
Il numero delle nascite è il primo indicatore della speranza di un popolo. Senza bambini e giovani, un Paese perde il suo desiderio di futuro. Il vecchio continente si trasforma sempre più in un continente vecchio, stanco e rassegnato, così impegnato ad esorcizzare le solitudini e le angosce da non saper più gustare, nella civiltà del dono, la vera bellezza della vita. E c’è un dato che mi ha detto uno studioso di demografia. In questo momento gli investimenti che danno più reddito sono le fabbriche di armi e di anticoncezionali. Le une distruggono la vita, le altre impediscono la vita. E questi sono gli investimenti che danno più profitto: Che futuro ci attende? È brutto."
https://press.vatican.va/content/sal...377/00788.html
Ma se sei te, per prima, a dire no Laura. Se noi per primi rinunciamo alla speranza e al dovere di cambiare le cose, figuriamoci i politici!!!!!!!
Passiamo tutta la vita a delegare, a dire che sono problemi troppo grossi, a non voler rinunciare a niente. Non ci rendiamo minimamente conto di essere complici, di questo sistema. Colpevoli! Diciamola la parola.