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Originariamente Scritto da
Vega
Giunta al finire della lettura, mentre canuta senesca come il mondo, nell'attesa di perdermi nell'abisso senza fondo di un buco nero, partecipando della luce inconversevole della singolarità, mi accingo a lasciare su questa discussione domanda degli eventi mirabili e tremendi che ho letto, cioè se quanto lessi è il problema che rimanda all'osservatore/misurazione che influenza/crea la realtà (collasso funzione d'onda).
I termini misura/osservatori sono fuorvianti. La realtà nasce da interazioni tra i campi, anche se non c'é nessuno in camice bianco che fa il guardone e misura.Il, chiamiamolo cosi', percorso libero di indeterminatezza (definizione mia) é infinitesimale: le interazioni (e di conseguenza tutto quello che contiene l'universo , spigolo dove sbatto compreso) sono infinite (o quasi). Che io guardi o meno, la realtà "nasce" e...resta. La "funzione d'onda", contrariamente a quanto pensava il suo ideatore, non é "fisica", ma é un'astrazione (comoda) matematica.
Almeno, per quello che un ignorante de coccio, come me, ha capito. O crede di aver capito.
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Originariamente Scritto da
gillian
Hai qualche informazione più dettagliata a proposito di questa ipotesi? Io (ed é normale) non ne so nulla.
Una cosa mi lascia perplesso: lo scienziato Tim Palmer é un metereologo e non un fisico teorico.:mumble:
Ripeto: sono totalmente incompetente sull'argomento
:dunno:
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Originariamente Scritto da
restodelcarlino
... il cui nome é tutto un programma (omen nomen) : si chiamano quark, parola senza senso di una frase senza senso de « Ulysse » di Joyce...
non è senza senso, è un formaggio ! mi pare piuttosto insipido, come si conviene a quel livello di piccolezza :D
comunque, aveccelo avuto un prof di fisica capace come te di trasmettere interesse; sono cambiato anche io, e più curioso; da ragazzino ero una capra in mate, e tale sono rimasto, salvo qualche applicazione balistica ed economica, per lo più analisi;
prendevo ripetizioni estive da un amico più grande, Mario, prof di fisica nucleare alla sapienza, mica pizza e fichi; finita la tortura, per lui, con la capra che ero, discettavamo di astrologia; a me piaceva, ma non ci credevo; lui che era scienziato, aveva tutti i manualoni più sofisticati;
alla faccia dello scienziato-credente :asd:
l'unico appunto, da vecchietto con la vista quasi totalmente andata, è che oltre le 5 righe senza lo spazio tra un capoverso all'altro è faticosissimo leggere, perché nel mentre che uno riflette su quanto letto, la vista perde il punto di arresto e lo deve ricercare nella mappazza :D
però il 3D merita il 1° premio, ganzissimo
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Originariamente Scritto da
axeUgene
però il 3D merita il 1° premio, ganzissimo
seee....seee....pija p'er culo, pija...seee...
:D
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Originariamente Scritto da
restodelcarlino
seee....seee....pija p'er culo, pija...seee...
:D
perché questa scarsa autostima ?
a me piacciono tanto 'ste cose, benché abbia troppe lacune per cogliere al volo e relazionare i concetti; mi devo fermare spesso a riepilogare;
però il senso lo colgo, perché sono abituato ad astrarre;
di solito, se una questione scientifica mi piace è perché sono in grado almeno di immaginare come può originare applicazioni pratiche e, soprattutto, rivelare quelle possibilità dove l'immaginario non arriva, per abitudini;
non so dove si trovano testi di futurologia tecnologica, e cioè luoghi scientifici dove si elaborano possibilità applicative a partire da principi non ancora operabili;
per dire, in retrospettiva dovremmo capire perché, data la prospettiva di una grande capacità di calcolo in spazio sempre più piccolo, negli anni 80 nessuno ha previsto lo smartphone; quali applicazioni potremmo aspettarci, o non siamo in grado di immaginare, a partire da un dato prevedibile di espansione delle capacità tecnologiche, seppure ad un tasso sempre più ridotto ?
il micro suggerisce applicazioni sanitarie; l'alta fisica delle particelle magari non spiegherà l'universo, ma può darsi che l'autoapprendimento delle IA consenta invece processi di indirizzo applicativo molto mirati in termini applicativi selezionando tra miliardi di possibilità, tipo:
a compiu', io te do sta robba quantistica, ma so' stanco, m'hanno invitato ai Castelli a magna' e beve, e nun c'ho vojia del lavora': te che ce pòi fa de bbono ? :D
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Originariamente Scritto da
axeUgene
perché questa scarsa autostima ?
:D
Te devo proprio spiegà che é tutta scena di un Ego spropositato, tronfiamente pieno di sé?
Come se tu non lo sapessi, da anni
:D :D :D
Citazione:
Originariamente Scritto da
axeUgene
non so dove si trovano testi di futurologia tecnologica, e cioè luoghi scientifici dove si elaborano possibilità applicative a partire da principi non ancora operabili;
per dire, in retrospettiva dovremmo capire perché, data la prospettiva di una grande capacità di calcolo in spazio sempre più piccolo, negli anni 80 nessuno ha previsto lo smartphone; quali applicazioni potremmo aspettarci, o non siamo in grado di immaginare, a partire da un dato prevedibile di espansione delle capacità tecnologiche, seppure ad un tasso sempre più ridotto ?
il micro suggerisce applicazioni sanitarie; l'alta fisica delle particelle magari non spiegherà l'universo, ma può darsi che l'autoapprendimento delle IA consenta invece processi di indirizzo applicativo molto mirati in termini applicativi selezionando tra miliardi di possibilità, tipo:
a compiu', io te do sta robba quantistica, ma so' stanco, m'hanno invitato ai Castelli a magna' e beve, e nun c'ho vojia del lavora': te che ce pòi fa de bbono ? :D
Non ho indicazioni bibliografiche in materia.
C'é un punto importante da sottolineare: qui si parla di "ricerca fondamentale". Cioé, senza fini "utilitaristici".
Mi spiego, prima che mi salti addosso e mi azzanni alla jugulare. I finanziatori (che per la maggior parte sono "privati", e considero tale anche la Nasa e affini) cacciano i soldi perché convinti che il "grasso colerà". E sanno (per esperienza) che il grasso sarà tanto più abbondante quanto più le applicazioni tecniche saranno impreviste ed imprevisibili, frutto della creatività libera di spaziare e quindi di trovare "il nuovo". Il fine economico, pratico, esiste e come. Ma dalla parte di chi caccia il grano. Il fisico teorico é tanto più creativo quanto é libero...senza scopi o obbiettivi o indirizzi "monetari" diretti o indiretti impellenti. Se proprio vogliamo, la "motivazione" del fisico teorico (o dello scienziato in genere), é piuttosto metafisica...ontologica, volendo usare un termine di gran moda. Personalmente, non credo che Einstein (che lavorava addirittura all'Ufficio "Brevetti" :D ), avrebbe scoperto le relatività speciale e generale, se avesse avuto l'obbiettivo di inventare il GPS.
E' il grandissimo dibattito sul valore della "Ricerca Fondamentale".
Dibattito, se permetti, eventualmente da fare altrove, in un altro Thread: con la QLG, ci azzecca come i cavoli a merenda.
Quindi, qui, restiamo a parlare di relatività, modello standard, loop e compagnia bella. Senza divagare, che in materia ho già svanverato pure troppo.
:D
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Originariamente Scritto da
restodelcarlino
Se proprio vogliamo, la "motivazione" del fisico teorico (o dello scienziato in genere), é piuttosto metafisica...ontologica, volendo usare un termine di gran moda. Personalmente, non credo che Einstein (che lavorava addirittura all'Ufficio "Brevetti" :D ), avrebbe scoperto le relatività speciale e generale, se avesse avuto l'obbiettivo di inventare il GPS.
E' il grandissimo dibattito sul valore della "Ricerca Fondamentale".
Dibattito, se permetti, eventualmente da fare altrove, in un altro Thread: con la QLG, ci azzecca come i cavoli a merenda.
Quindi, qui, restiamo a parlare di relatività, modello standard, loop e compagnia bella. Senza divagare, che in materia ho già svanverato pure troppo.
:D
obbedisco ! :D
e continuo a leggere
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Citazione:
Originariamente Scritto da
axeUgene
e continuo a leggere
Purtroppo é passato troppo tempo e non posso più modificare i post per renderli più leggibili. :dunno:
...coraggio....
:D
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Vega
se quanto lessi è il problema che rimanda all'osservatore/misurazione che influenza/crea la realtà (collasso funzione d'onda).
:mumble:
A ripensarci, se Giordano Bruno avesse ragione?
“Non è la materia che genera il pensiero, è il pensiero che genera la materia.”
Vassapé
:dunno:
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E il micetto dove lo metto? :D
C'è anche l'amico di Wigner...
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Vega
E il micetto dove lo metto? :D
C'è anche l'amico di Wigner...
:mumble: ....quello del prezioso del Nibelungo, che ha scritto la colonna sonora che accompagna le Signoresignorinedidiscuterepuntoit quando vanno a cavallo? ... :azz: ...no, quello é WAgner...:wall:
Bon, sul buon Eugenio ed il suo osservatore senziente, indispensabile nella "Fisica" per provocare collassi, so poco (oltre al fatto che la sua teoria é una delle tante che sono lungi dal riscuotere l'unanimità di che ne capisce e ne sa). E' citato da Penrose (senza commenti) in "Numeri Teoremi e Minotauri", e ne parla "Meccanica quantistica e senso comune" di David Z.Albert (fine del capitolo quarto-inizio del quinto). Diciamo, non ne so nulla.
Gli amanti dei gatti-zombie si possono dilettare con "La strada che porta alla realtà" di Roger Penrose, nel capitolo 29 dal paragrafo 7 alla fine. O nell'altro testo che ho citato, nel capitolo 2: alla fine del paragrafo 2.1 (dove cita, appunto Wigner) e nei && 2.5, 2.7, 2.13 :mmh?:
Peché non ne faccio una sintesi, qui?
Già é stata un'impresa scopiazzare maldestramente testi di divulgatori illustrisssimi (Rovelli e Baggot): farlo con Penrose?
Anche no.
:dunno:
(dovrei averlo letto ed averci capito qualcosa, no? :mmh?: )
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:mumble:
Sfruttando un worm-hole, vuoi dire che Platone/Socrate avrebbero letto questa discussione, e si riferissero a me, scrivendo ne "Alcibiade maggiore" 113 C-D :
"La tua é impresa folle, ossia di insegnare quello che non sai, pur avendo trascurato di impararlo"
vassapé
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Vassapé...misteri dello spazio-tempo...
La versione estesa dell'amico di Wigner, contempla anche l:amica di Wigner (o dell'amico di Wigner) insieme all'amico e due scatole.
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Originariamente Scritto da
Vega
La versione estesa dell'amico di Wigner, contempla anche l:amica di Wigner (o dell'amico di Wigner) insieme all'amico e due scatole.
Confermo la mia ignoranza in materia
:dunno:
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In sostanza, se non ho capito male, c'è sempre l'influenza dell'osservatore o degli osservatori e i risultati potrebbero non concordare fra l'osservatore 1 (amico di Wigner) e l'osservatore 2 (Wigner).
La versione più estesa, di Brukner, sfutta dei fotoni entangled e Alice e Bob gli osservatori esterni e due amici in due scatole che effettuano le misurazioni. Anche qui non è detto che il risultato combaci fra fuori e dentro la scatola nell'osservare questi fotoni emessi da una sorgente.
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Come già detto, sono totalmente ignorante in materia. Quello che credo di aver capito é che l'interazione "risolve" l'incertezza probabilistica (o collassare qualche diavoleria matematica)...e l'universo esiste da 13 miliardi e spiccioli di anni. Senza "osservatori". E mi accontento.
:dunno: