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restodelcarlino
...c'é una nota scritta in piccolo...
l'ho vista, ma come ripeto non è che la scienza si inventi una nuova teoria ogni due per tre.
la fisica classica spiega in maniera esaustiva i fenomeni macroscopici che vediamo quotidianamente, anche se si rivela inadeguata a spiegare i fenomeni che avvengono a velocità vicine a quella della luce o che avvengono a livello atomico, per dirla in parole molto povere. ma non per questo la fisica classica viene abbandonata quando si tratta di studiare il movimento, per esempio, di una automobile.
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Grazie della spiegazione. Ho capito ed ora tutto é chiaro.
:lode:
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flying dutchman
in realtà non è esattamente così, perché ogni teoria è soggetta a verifica sperimentale. se non fosse così, la scienza sarebbe una religione sotto altra forma.
Le verifiche sperimentali mostrano come le soluzioni di equazioni ed algoritmi matematici siano in accordo con la realtà fisica ipotizzata per induzione dall'equazione stessa ... questi processi di verifica inducono a formulare una certa teoria ... i risultati ottenuti sperimentalmente mostrano, per approssimazioni successive sempre più precise che l'equazione descrive con maggior certezza il fenomeno in esame come soluzione di un procedimento matematico che a sua volta diventa la configurazione di una realtà fisica ... ma la teoria formulata sulla base di tali risultati sperimentali non è detto che non siano altro che un corollario di una teoria più generale!
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Vega
Il perché è un tappabuco e non è dimostrato e hai da scontrarti con tanti altri perché e cosmogonie.
Magari è interessante perché siete duri di comprendonio e pure un pò pittoreschi.
È interessante perché all'Uomo non basta sapere com'è fatto il mondo, Laurina. L'Uomo ha bisogno di senso. Necessita di comprendere perché vive, da dove viene e verso cosa o Chi è diretta la sua esistenza....
Questo da sempre. Dalle più antiche civiltà. Io tutte le volte mi incanto visitando le necropoli etrusche, per dire. Il culto che avevano per i loro defunti....
L'Uomo ha sempre avvertito il dilemma, di fronte alla Morte: finisce tutto lì?
Ecco, la Religione risponde a tale enigma esistenziale.
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Siete duri di comprendonio, pittoreschi, ne sparate a raffica di cavolate e tocca dirvi e ridirvi che non è non vero quello che dite, che le cose non funzionano come le dite.
Le religioni tappano il buco ma non c'è prova.
Poi se non vi sono ancora bastate tutte le discussioni, le smentite, le spiegazioni corrette, un po' di rimbrotti io non so che fareci, vi rimane forse solo uno bravo da cui andare.
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Originariamente Scritto da
conogelato
È interessante perché all'Uomo non basta sapere com'è fatto il mondo, Laurina. L'Uomo ha bisogno di senso. Necessita di comprendere perché vive, da dove viene e verso cosa o Chi è diretta la sua esistenza....
Questo da sempre. Dalle più antiche civiltà. Io tutte le volte mi incanto visitando le necropoli etrusche, per dire. Il culto che avevano per i loro defunti....
L'Uomo ha sempre avvertito il dilemma, di fronte alla Morte: finisce tutto lì?
Ecco, la Religione risponde a tale enigma esistenziale.
Eccolo che rispunta ... "il dilemma di fronte alla morte" la necessità di una vita oltre la stessa ... il cavallo di battaglia di tutte le religioni ... io non mi definisco né ateo né agnostico ... ma solamente razionale ... ogni individuo, prima di nascere cosa era, dove era? ... semplicemente non esisteva ... era il nulla ... ed ora questo nulla ci spaventa ... ma non è altro che un ritorno alle origini ... il nulla ... l'orrore che esso genera deve essere riempito, tappato, spiegato ... confutato ... nascono leggende, profeti, si adorano dei e si innalzano cattedrali ... ma è una comoda illusione ... una volta morti si stacca la spina e tutto non ha più senso... resta solo la memoria di chi ci ha conosciuti ... appunto ... solo la memoria e nulla più!.🤔
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La Fede dice l'esatto contrario....
Quaggiù siamo solo di passaggio. Un breve sbatter di ciglia. Da Dio veniamo e a Dio ritorniamo....
Conoscerai sicuramente Pascal, grande fisico, matematico e filosofo. Il suo ragionamento e la sua celebre scommessa non fanno una piega:
PASCAL E DIO: BISOGNA CREDERE O NO?
La scommessa di Pascal riguarda l'esistenza di Dio. Non possiamo sapere se Dio esiste o no però possiamo provare a scommettere. Possiamo scommettere sull'esistenza di Dio e alla fine, se avremo torto, avremo vissuto una vita seguendo i principi della fede per niente. Ma se avremo ragione, ci saremo guadagnati il Paradiso. Possiamo scommettere sulla non esistenza di Dio e allora, se avremo ragione, ci saremo goduti una vita dissoluta senza alcuna conseguenza. Ma se avremo torto, ci saremo persi il Paradiso.
Secondo Pascal è molto più vantaggioso credere all'esistenza di Dio. E Pascal? Credeva solo a causa di questa scommessa? No, Pascal era un uomo di fede. La sua scommessa era un estremo tentativo di convincere gli altri che fosse meglio credere.
https://www.studenti.it/scommessa-pa...ne-facile.html
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La "Scommessa" dimostra solo una cosa: che anche Pascal ha detto sciocchezze.
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Originariamente Scritto da
Vega
Siete duri di comprendonio, pittoreschi, ne sparate a raffica di cavolate e tocca dirvi e ridirvi che non è non vero quello che dite, che le cose non funzionano come le dite.
Le religioni tappano il buco ma non c'è prova.
Poi se non vi sono ancora bastate tutte le discussioni, le smentite, le spiegazioni corrette, un po' di rimbrotti io non so che fareci, vi rimane forse solo uno bravo da cui andare.
Quanti sono i credenti nel mondo Laura? Miliardi! Dovrebbero andare tutti dal dottore?
" L' uomo lasciato alle sue forze non comprende le cose dello Spirito di Dio: esse sono follia per lui e non è capace di intenderle, perché di esse si può giudicare solo per mezzo dello Spirito." dice giustamente San Paolo.
Rispettare dunque chi non crede e rispettare egualmente chi crede.
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Originariamente Scritto da
restodelcarlino
La "Scommessa" dimostra solo una cosa: che anche Pascal ha detto sciocchezze.
Eh beh, chiaro! Non posso arrivare all'uva e allora dico che è acerba: chiarissimo.
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Per te, dunque, la "Scommessa" é l'argomento probante, di grande valore logico, per il quale Pascal deve essere ricordato nella Storia del Pensiero Umano (maiuscolo).
Vabbé.
:lode:
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conogelato
Quanti sono i credenti nel mondo Laura? Miliardi! Dovrebbero andare tutti dal dot
Rispettare dunque chi non crede e rispettare egualmente chi crede.
Non è sufficiente mandare miliardi di persone, è sufficiente l'atavico e primordiale istinto di sopravvivenza, per dirla in battuta, negli anni settanta andava in voga una canzone che diceva: tutti vogliono andare in cielo ma nessuno vuol morir.
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Originariamente Scritto da
restodelcarlino
La "Scommessa" dimostra solo una cosa: che anche Pascal ha detto sciocchezze.
E soprattutto Cono, che per l'ennesima volta si contraddice e si tira là zappa sui piedi. Se la fede è un dono non può diventare una scommessa del singolo e comunque la fede non dovrebbe essere ridotta ad un opzione opportunistica, dovrebbe essere qualcosa di più e di diverso.
Che poi non è che sia un mistero che si crede per bisogno, eh!
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Originariamente Scritto da
conogelato
Quanti sono i credenti nel mondo Laura? Miliardi! Dovrebbero andare tutti dal dottore?
" L' uomo lasciato alle sue forze non comprende le cose dello Spirito di Dio: esse sono follia per lui e non è capace di intenderle, perché di esse si può giudicare solo per mezzo dello Spirito." dice giustamente San Paolo.
Rispettare dunque chi non crede e rispettare egualmente chi crede.
Tiri fuori sempre la tiritera che la sezione religione è frequentata e che questi sono argomenti che interessano per i motivi che ormai copi-incolli sempre, dimenticandoti che 9,9 volte su 10 è per ribattere e contestare.
Fai un po' tu.
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Originariamente Scritto da
restodelcarlino
Per te, dunque, la "Scommessa" é l'argomento probante, di grande valore logico, per il quale Pascal deve essere ricordato nella Storia del Pensiero Umano (maiuscolo).
Vabbé.
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Non hai letto? Pascal era un uomo di Fede. La sua scommessa era un di più, una provocazione logica.
Leggiamo le parole di Pascal:
Esaminiamo dunque questo punto, e diciamo: Dio è o non è: ma da quale parte propenderemo? La ragione non può dir nulla. Un abisso infinito ci separa [dalla verità].
Si gioca un gioco all’estremità di questa distanza infinita: testa o croce. Su che punterete? Seguendo la ragione non potete puntare né sull’una né sull’altra; seguendo la ragione non potete escludere nessuna delle due […]
è necessario scommettere. Non siete liberi di farlo o non farlo, ci siete costretti. Testa o croce, cosa prenderete?
Non si può evitare di giocare, perché siamo già dentro il gioco. Come abbiamo già visto, secondo Pascal la nostra condizione naturale non ci permette di sapere se Dio esiste o meno, perciò l’essere umano ha a disposizione, per raggiungerlo, solo la sua capacità di scelta. La volontà e il cuore arrivano dove non arrivano la ragione e la conoscenza. Dobbiamo dunque decidere se per noi Dio c’è o no. E non esiste scelta più importante. Credere, secondo Pascal, equivale ad agire. Ogni nostra azione dipenderà da questa decisione fondamentale. Fede e volontà sono inscindibili.
Pascal invita quindi il suo ideale interlocutore a valutare le possibili conseguenze della sua scelta:
Vediamo. Visto che bisogna scegliere, vediamo cosa vi conviene di meno. Avete due cose da perdere, il vero e il bene, e due cose da mettere in gioco, la vostra ragione e la vostra volontà, la vostra conoscenza e la vostra beatitudine; e la vostra natura ha due cose da cui fuggire, l’errore e la miseria. Visto che bisogna necessariamente scegliere, la vostra ragione non è offesa più da una scelta che dall’altra. Questo è un punto fermo. Ma la vostra beatitudine? Soppesiamo il guadagno e la perdita scegliendo croce: Dio esiste. Valutiamo questi due casi: se guadagnate, guadagnate tutto; se perdete, non perdete nulla; scommettete quindi che esiste, senza esitare.
Il ragionamento di Pascal, in sintesi, è questo: la ragione può ammettere o non ammettere l’esistenza di Dio. Perciò, per la pura componente razionale dell’uomo, la scommessa è indifferente. La ragione, di fatto, non ha certezze ma soppesa la probabilità: in questo caso 50 e 50. Tuttavia, anche se in teoria si può essere indifferenti a Dio, dice Pascal, in pratica, no. Esiste infatti un’altra facoltà umana fondamentale che “si mette in gioco”: la volontà. La ragione soppesa, la volontà desidera. Il ragionamento misura le probabilità, il desiderio valuta la convenienza.
https://bellaprof.blog/2021/10/03/la...gata-bene/amp/