Originariamente Scritto da
axeUgene
eh, questo è il bellissimo e sottovalutato periodo psych degli Stones; piace tantissimo anche a me; a 13 anni, un'amica di mia madre mi prestò alcuni dischi, tra cui Aftermath, Satanic e Flowers, dove c'era pure questa e altre fuori lp di quel periodo;
è una progressione originale, in pieno stile psych: una canzone "tradizionale" stravolta da passaggi di tonalità poco convenzionali per la canzone rock classica di allora, che rendono quel modulo interessante, assieme a tutti i suoni non convenzionali per il rock, clavicembalo, sitar, oboe; una cosa inventata dai Beatles un paio d'anni prima, in effetti;
Dandelion era la figlia di primo letto di Anita Pallenberg, prima con Brian, poi moglie di Keith, e la canzone cita un po' le filastrocche in chiave psych;
Anita era figlia di un diplomatico svedese, ma nata a Roma; parlava in romanesco ed era amicissima di Gabriella Ferri, con cui girava sempre zingarescamente per la città, visitando amici musicisti, pittori, ecc... credo abitasse proprio in via Margutta o strade adiacenti; nel '67 portavano spesso gli Stones in incognito;
il periodo d'oro degli Stones è proprio legato all'influenza di queste donne cosmopolite - come pure Marianne Faithfull - che li hanno introdotti al mondo degli artisti, pittori, ecc... perché di loro i ragazzi erano piuttosto grezzotti :asd: