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Quanto ai nuovi pianeti la notizia sembra un po gonfiata, visto che sappiamo pochi parametri per cui solo 3 sono nella fascia di potenziale sviluppo di composti organici, in ogni caso con una storia troppo breve per aver prodotto risultati organici significavi.
E visto che la terra e' un laboratorio abbastanza grande e variegato e' ragionevole apettarsi che forme organiche aliene, seppure diversissime, si basino essenzialmente come qua su carbonio e acqua, non s'e' mai trovata forma vivente avente come base es il ferro come non s'e' mai trovato un sasso che lasciato cadere non cade.
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Anche se Drake avesse posto un universo finito, ci troviamo pur sempre di fronte a centinaia di miliardi di stelle, attorno alle quali sarebbe verosimile che si fosse sviluppata altra vita intelligente, oltre a noi. Poi, che lo scetticismo pi� integrale ritenga che non si possa postulare l'esistenza di fenomeni, di cui non ci sono prove inequivocabili, � rigore scientifico puro e semplice, che esclude tuttavia, su numeri altissimi, almeno una somiglianza con la "vicenda Terra".
Dato che anche sul vicino Marte sono stati scoperti antichi alvei fluviali (ora secchi).
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I canali di marte sono tutti da dimostrare come opera ingegneristica, i fiumi costruiscono canali sui punti di minor resistenza, evaporando l'acqua emergono tracciati piuttosto definiti che non signiica costruiti.
Lo stesso vale per le correnti marine nel caso di evaporazione dei mari.
Poi sui grandi numeri tutto e' probabilisticamente possibile, ma, considerando le velocita' a cui il contatto potrebbe avvenire, il piu' probabile e' quello elettromagnetico, onde radio che trasportino un segnale artificiale organizzato, diverso da quello naturale es delle radiostelle che seppur costante non denota nulla piu' di una costanza e ripetitivita'.
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Alvei fluviali. Dato che la vita � iniziata proprio in acqua, laddove l'atmosfera era ancora piena di gas nocivi. Di eventuali civilt� aliene non � stato scoperto nulla di accertato da terra con dei rover. Perch� dall'alto tutto pu� "sembrare" noto, per pareidolia. Tipo quella formazione rocciosa molto artistica scambiata per volto umano scolpito nella roccia. Se c'era vita intelligente dovrebbero almeno scoprire vecchi giacimenti minerari sfruttati. O li hanno esaurito tutti.
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Nulla rivela piu' dei giacimenti monnezza e un rover puo' analizzare ben poco.
Considerando sempre che una civilta' avanzata e' ben difficile dal formarsi e, nel caso, puo' essere annientata, da un qualunque evento cosmico prima di poter lasciarsi dietro elementi di rilievo evidenti.
Pure pompei era una mitica leggenda fino ad un pai di secoli fa, ma e' diverso trovarla su marte a costi marziani e interessi terrestri.
Vabbe' ci stavano i marziani, nel caso, mo che ci facemo?
Pure pompei se non lo rimetti a reddito lo riseppellisci, salvo prendere atto che esisteva e mo non ci sta piu'.
Da tener conto che tutta questa macchina della "ricerca" e' tenuta in piedi non da un interesse per i marziani o chi per loro, ma da un pil prodotto dalle industrie del settore e dalle ricadute pratiche sull'economia propria dal dover affrontare problemi al limite, poi da industrializzare nel consumer a prezzi modici.
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Ma come la monnezza? :D
Quella degrada nel giro di qualche millennio. Sarebbero amari, se qualcuno mettesse inconsapevole le mani su qualche rimasuglio di super-materiale radioattivo sotto mentite spoglie. Un po' come successe agli esploratori della tomba di Tutankhamon.
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Ci stanno ancora colli fatti da cocci di anfore romane.
Senza contare le navi affondate che emergerebbero da mari evaporati.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
sandor
va detto innanzitutto che l'equazione di Drake � errata, in quanto muove dal presupposto che l'universo in cui viviamo sia finito, sebbene sostanziato dalla possibilit� di calcolo nell'ambito dei grandi numeri. l'universo, lungi dall'essere finito � invece infinito, e ci� in quanto esso universo � infinitamente divisibile.
E questo che vuol dire? Con un semplice passaggio geometrico si pu� dimostrare che un qualsiasi segmento finito (ad esempio quello che va da 0 a 1, o da 0 a N con N finito, o da M a N con M ed N finiti) ha la stessa densit� dell'intera retta dei numeri reali, che � infinita tanto a sinistra quanto a destra.
Citazione:
mi spiego meglio. ci� che in filosofia � conosciuto come paradosso di zenone, paradosso teso a dimostrare che anche la logica pu� essere fallace, non � in realt�, da considerare un vero e proprio paradosso. sviluppando il paradosso di achille e tartaruga si giunge alla conclusione logica che achille sebbene molto pi� veloce dell'anfibio, non lo superer� mai nella corsa in quanto la distanza, pur breve che li separa, � infinitamente divisibile. questo logicamente. nella realt� ovviamente � vero il contrario.
Infatti � vero il contrario, e non � nemmeno un paradosso. La soluzione sta nel fatto che esistono sommatorie di infiniti termini che danno un risultato finito, e questo gli antichi greci non lo sapevano.
Citazione:
in altre parole se un piccolo spazio come quello che separa il nucleo dell'atomo dagli elettroni non � misurabile in termini assoluti ma � infinitamente divisibile, allora, ripeto, per analogia anche le grandi dimensioni universali sono infinite.
Qualche matematico del secolo scorso si � divertito a sviluppare teorie della misura che possono portare a dimensioni fisiche non intere. Se vuoi dire questo, allora sono d'accordo: esistono infinite dimensioni in quanto non numerabili, anche se possono essere contenute in un segmento finito (ad esempio quello che va da 0 a 1, o da 0 a N con N finito, o da M ad N con M ed N finiti).
Citazione:
inoltre se mi si permette vorrei sviluppare un minimo la formula principe einsteiniana, che credo oramai abbia fatto il suo tempo.
Se oramai ha fatto il suo tempo, perch� la vuoi sviluppare? Ma vediamo quali mirabolanti scoperte ci proponi.
Citazione:
E=mc2, cio� energia � uguale alla relazione positiva tra massa e velocit� della luce, pu� essere sviluppata nel modo seguente:
m=d/V dove d � la densit� e V il volume della massa. sviluppando ulteriormente si ha: E=d/V*c2
Fin qui va bene, purch� la massa sia omogenea.
Citazione:
c=E * d/V=E/V*d/V=Ed/V2.
Qui invece ti potrebbe contraddire anche un ragazzino di terza media. I passaggi corretti sono: c^2 = E*V/d e quindi c = (E*V/d)^(1/2).
E con questo cos'avresti trovato?
Citazione:
Originariamente Scritto da
crepuscolo
Scusa Sandor ma non ho capito il passaggio in grassetto, forse perch� � passato molto tempo da quando operavo le equazioni; c non � al quadrato? Non ci dovrebbe essere una radice quadrata?
Poco ma sicuro. Ma anche il secondo passaggio sarebbe sbagliato perfino se fosse giusto il primo.
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[QUOTE=BiO-dEiStA;1539711]E questo che vuol dire? Con un semplice passaggio geometrico si pu� dimostrare che un qualsiasi segmento finito (ad esempio quello che va da 0 a 1, o da 0 a N con N finito, o da M a N con M ed N finiti) ha la stessa densit� dell'intera retta dei numeri reali, che � infinita tanto a sinistra quanto a destra.
Questo vuol dire semplicemente ragionare per analogia. significa passare dalla logica alla realt� delle cose senza fare salti mortali.
Citazione:
Originariamente Scritto da
BiO-dEiStA
Infatti � vero il contrario, e non � nemmeno un paradosso. La soluzione sta nel fatto che esistono sommatorie di infiniti termini che danno un risultato finito, e questo gli antichi greci non lo sapevano.
ci sono i limiti. � un continuo approssimarsi all'infinito, ma non si raggiunge mai.
Citazione:
Originariamente Scritto da
BiO-dEiStA
Qualche matematico del secolo scorso si � divertito a sviluppare teorie della misura che possono portare a dimensioni fisiche non intere. Se vuoi dire questo, allora sono d'accordo: esistono infinite dimensioni in quanto non numerabili, anche se possono essere contenute in un segmento finito (ad esempio quello che va da 0 a 1, o da 0 a N con N finito, o da M ad N con M ed N finiti).
e siamo d'accordo...
Citazione:
Originariamente Scritto da
BiO-dEiStA
Se oramai ha fatto il suo tempo, perch� la vuoi sviluppare? Ma vediamo quali mirabolanti scoperte ci proponi.
l'ho sviluppata per evitare di riconoscere alla velocit� della luce un valore che di fatto non ha pi�.
Citazione:
Originariamente Scritto da
BiO-dEiStA
Fin qui va bene, purch� la massa sia omogenea.
ok.
Citazione:
Originariamente Scritto da
BiO-dEiStA
Qui invece ti potrebbe contraddire anche un ragazzino di terza media. I passaggi corretti sono: c^2 = E*V/d e quindi c = (E*V/d)^(1/2).
E con questo cos'avresti trovato?
ripeto, la formula esatta � quella da me indicata: c2=E/V*d/V=E*d/V2.
Citazione:
Originariamente Scritto da
BiO-dEiStA
Poco ma sicuro. Ma anche il secondo passaggio sarebbe sbagliato perfino se fosse giusto il primo.
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col precedente ragionamento matematico vorrei solo provare, almeno in termini di fisica generale, che la costante c non � la velocit� della luce, ma risulta dalla relazione tra le grandezze che ho evidenziato e cio� si realizza nella relazione positiva tra energia e massa, entrambe inversamente proporzionali al volume del corpo considerato. cosicch� maggiore � il volume, minore � la quantit� di energia che si sprigiona da una data massa. capito?
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Stiamo andando nel complicato andante.....
E' vero ragazzi che se un ipotetico abitante di quei nuovi pianeti puntasse adesso un potentissimo telescopio verso la Terra...vedrebbe i dinosauri?
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In linea di massima si.
Il cielo stellato e' una immagine di miliardi di anni e il loro passato rispetto a te diventa il tuo presente e anche il tempo perde di consistenza.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
conogelato
Stiamo andando nel complicato andante.....
E' vero ragazzi che se un ipotetico abitante di quei nuovi pianeti puntasse adesso un potentissimo telescopio verso la Terra...vedrebbe i dinosauri?
No , come 40 fa
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Quando usciranno gli alieni, magari piu' evoluti di noi, sara' interessante vedere la diatriba per collocarli in sistema umano centrico che vede i sapiens terrestri unici e al vertice del sistema globale.