[QUOTE=mat612000;807983]Chiamare il Papa B XVI da te non me lo sarei aspettato.
Cos'
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[QUOTE=mat612000;807983]Chiamare il Papa B XVI da te non me lo sarei aspettato.
Cos'
E i draghi, gi
[QUOTE=Matthias;808020]E i draghi, gi
Ma davvero?
Ommioddio...e questo fa di lui un fascista? :asd:
Apprezzo la fantasia e la ricchezza semantica, credimi, ma usare parole che non si conoscono per "farsi grossi" come direbbe Dante, no.
Il fascismo non c'entra proprio nulla qui, hai toppato.
Quindi per te i docenti universitari sono tutti emeriti idioti, che ricoprono il loro ruolo per giochi politici e lobby? Non è sempre così, uno di questi è il professor Sgarbi Vittorio, il quale percepisce lo stipendio presentandosi si e no a una lezione su sei. Ma comunque, esistono professori universitari bravissimi disponibili e che, svolgono il loro lavoro. Tu generalizzi ed è un grosso errore.
[QUOTE=HFturbointegrale;808034]Pi
Non bisogna generalizzare, sono daccordo con HFTURBO: Esistono bravi e retti professori nelle nostre universit
13:34 Gli studenti: "Pronti a lasciare il Rettorato"
Gli studenti della Rete Autoformazione annunciano che "non appena avremo una sede idonea per manifestare, lasceremo il Rettorato"
13:31 L'Osservatore romano: "Visita confermata"
Il direttore dell'Osservatore romano Giovanni Maria Vian giudica una "voce davvero curiosa" quella raccolta dal Tg2 che annuncia l'annullamento della visita del Pontefice. Confermato quindi quanto detto dalla Santa Sede qualche ora fa: Papa Ratzinger giovedì sarà alla Sapienza
13:14 TG2: "Secondo voci, la visita è stata annullata"
Secondo una voce raccolta dal TG2 nella Sala stampa vaticana, sembra che il Papa abbia deciso di annullare la visita alla Sapienza
13:12 Avvenire: "La protesta vuole costruire un nuovo muro di Berlino"
Per Avvenire, il quotidiano della Conferenza episcopale italiana, le contestazioni alla visita di papa Benedetto XVI rischiano di rendere La Sapienza ''un po' piu' povera'' e vogliono costruire un nuovo ''muro di Berlino'' tra cultura laica e religione.
13:08 L'agenzia di stampa della Cei: "Contestazioni mosse da vuoto"
La Sir, l'agenzia di stampa della Cei, scrive: "Ottima" l'idea di invitare il Papa alla Sapienza, "perchè l'università è il luogo della libertà, della ricerca, del confronto...". Ma "preoccupano le contestazioni" per il "senso di vuoto che questo rifiuto grida alla comunità universitaria"
12:59 Il Rettore disponibile ad incontrare i manifestanti
Il rettore de La Sapienza Renato Guarini ha manifestato la propria disponibilità a incontrare una delegazione degli studenti della Rete per l'Autoformazione a condizione che gli studenti garantiscano la liberazione delle aule del Senato accademico
12:58 Veglia di preghiera degli studenti cattolici
Gli studenti cattolici - favorevoli alla visita del Santo Padre - rispondono alla contestazione dei collettivi con una veglia di preghiera
12:56 I ragazzi del Pd: "Per poter criticare bisogna prima ascoltare"
I ragazzi vicini al Pd (oltretutto giovedì alla cerimonia interverrà Walter Veltroni, finito anche lui nel mirino dei ribelli) vivono la contestazione con fastidio. "Per poter criticare - dice Lorenza Falcone di Sinistra Universitaria - bisogna prima ascoltare. Non si può semplicisticamente azzittire chi non la pensa come noi"
12:53 Docenti: "Che il Papa parli ma resta un episodio sgradevole"
"La vicenda è chiusa, ma non siamo certamente soddisfatti", osserva il fisico Carlo Cosmelli, uno dei 67 docenti firmatari la lettera che contestava la visita del Pontefice alla Sapienza. "Se il rettore ha comunque deciso di portare avanti la sua decisione ha il diritto di farlo. Continuiamo a non essere d'accordo, ma non intendiamo fare nulla che possa impedirgli di parlare". Deluso e amareggiato anche il fisico Carlo Bernardini, che ha deciso di non essere presente alla cerimonia: "Resta - dice - un episodio molto sgradevole"
12:44 Giovedì Rettorato presidiato dalla polizia
Giovedì, gli studenti vorrebbero radunarsi sotto la stauta della Minerva, simbolo dell'università, ma il rettore non ha concesso l'autorizzazione per il sit-in nelle ore in cui il Papa si troverà nell'Aula Magna e il piazzale antistante il Rettorato sarà presidiato da poliziotti in tenuta antisommossa
12:34 Striscioni contro Ratizinger
Viali e facoltà costellati di striscioni "no Papa", in difesa della laicità del sapere, porchetta antipapista da distribuire a prezzi modici e proiezioni del film Galileo di Liliana Cavani
12:17 Occupato il Rettorato
Un centinaio di studenti della Rete Autoformazione in cui confluiscono i collettivi delle facoltà, hanno occupato l'aula del Senato accademico nel palazzo del Rettorato della Sapienza. "Non ce ne andremo - hanno detto gli studenti- se non avremo garanzie di poter manifestare giovedì all'interno dell'università". I manifestanti chiedono un incontro con il Rettore
12:13 Confermata la visita del Pontefice alla Sapienza
La Sala stampa del Vaticano conferma la visita del Pontefice alla Sapienza. Benedetto XVI dovrebbe arrivare poco prima delle 11 nell'Aula Magna del Rettorato dove riceverà il saluto della comunità accademica. In tal modo l'inaugurazione ufficiale dell'anno accademico - che prende il via alle 9.30 - non vedrebbe la presenza fisica del Pontefice che terrebbe il suo discorso solo successivamente.
Giusto per par condicio.Citazione:
La lettera di Marcello Cini
14 gennaio 2008
Era il 14 novembre del 2007 quando il professor Cini inviò la seguente lettera aperta " Se la Sapienza chiama il Papa e lascia a casa Mussi", pubblicata sul Manifesto
Signor Rettore, apprendo da una nota del primo novembre dell'agenzia di stampaApcom che recita: «è cambiato il programma dell'inaugurazione del 705esìmo Anno Accademico dell'università di Roma La Sapienza, che in un primo momento prevedeva la presenza del ministro Mussi a ascoltare la Lectio Magistralis di papa Benedetto XVI». Il papa «ci sarà, ma dopo la cerimonia di inaugurazione, e il ministro dell'Università Fabio Mussi invece non ci sarà più».
Come professore emerito dell'università La Sapienza - ricorrono proprio in questi giorni cinquanta anni dalla mia chiamata a far parte della facoltà di Scienze matematiche fisiche e naturali su proposta dei fisici Edoardo Amaldi, Giorgio Salvini e Enrico Persico - non posso non esprimere pubblicamente la mia indignazione per la Sua proposta, comunicata al Senato accademico il 23 ottobre, goffamente riparata successivamente con una toppa che cerca di nascondere il buco e al tempo stesso ne mantiene sostanzialmente l'obiettivo politico e mediatico.
Non commento il triste fatto che Lei è stato eletto con il contributo determinante di un elettorato laico. Un cattolico democratico - rappresentato per tutti dall'esempio di Oscar Luigi Scalfaro nel corso del suo settennato di presidenza della Repubblica - non si sarebbe mai sognato di dimenticare che dal 20 settembre del 1870 Roma non è più la capitale dello stato pontificio. Mi soffermo piuttosto sull'incredibile violazione della tradizionale autonomia delle università - da più 705 anni incarnata nel mondo da La Sapienza dalla Sua iniziativa.
Sul piano formale, prima di tutto. Anche se nei primi secoli dopo la fondazione delle università la teologia è stata insegnata accanto alle discipline umanistiche, filosofiche, matematiche e naturali, non è da ieri che di questa disciplina non c'è più traccia nelle università moderne, per lo meno in quelle pubbliche degli stati non confessionali. Ignoro lo statuto dell'università di Ratisbona dove il professor Ratzinger ha tenuto la nota lectio magistralis sulla quale mi soffermerò più avanti, ma insisto che di regola essa fa parte esclusivamente degli insegnamenti impartiti nelle istituzioni universitarie religiose. I temi che sono stati oggetto degli studi del professor Ratzinger non dovrebbero comunque rientrare nell'ambito degli argomenti di una lezione, e tanto meno di una lectio magistralis tenuta in una università della Repubblica italiana. Soprattutto se si tiene conto che, fin dai tempi di Cartesio, si è addivenuti, per porre fine al conflitto fra conoscenza e fede culminato con la condanna di Galileo da parte del Santo ufficio, a una spartizione di sfere di competenza tra l'Accademia e la Chiesa. La sua clamorosa violazione nel corso dell'inaugurazione dell'anno accademico de La Sapienza sarebbe stata considerata, nel mondo, come un salto indietro nel tempo di trecento anni e più.
Sul piano sostanziale poi le implicazioni sarebbero state ancor più devastanti. Consideriamole partendo proprio dal testo della lectio magistralis del professor Ratzinger a Ratisbona, dalla quale presumibilmente non si sarebbe molto discostata quella di Roma. In essa viene spiegato chiaramente che la linea politica del papato di Benedetto XVI si fonda sulla tesi che la spartizione delle rispettive sfere di competenza fra fede e conoscenza non vale più: «Nel profondo.., si tratta - cito testualmente - dell'incontro tra fede e ragione, tra autentico illuminismo e religione. Partendo veramente dall'infima natura della fede cristiana e, al contempo, dalla natura del pensiero greco fuso ormai con la fede, Manuele II poteva dire: Non agire "con il logos" è contrario alla natura di Dio».
Non insisto sulla pericolosità di questo programma dal punto di vista politico e culturale: basta pensare alla reazione sollevata nel mondo islamico dall'accenno alla differenza che ci sarebbe tra il Dio cristiano e Allah - attribuita alla supposta razionalità del primo in confronto all'imprevedibile irrazionalità del secondo - che sarebbe a sua volta all'origine della mitezza dei cristiani e della violenza degli islamici. Ci vuole un bel coraggio sostenere questa tesi e nascondere sotto lo zerbino le Crociate, i pogrom contro gli ebrei, lo sterminio degli indigeni delle Americhe, la tratta degli schiavi, i roghi dell'Inquisizione che i cristiani hanno regalato al mondo. Qui mi interessa, però, il fatto che da questo incontro tra fede e ragione segue una concezione delle scienze come ambiti parziali di una conoscenza razionale più vasta e generale alla quale esse dovrebbero essere subordinate. «La moderna ragione propria delle scienze naturali - conclude infatti il papa - con l'intrinseco suo elemento platonico, porta in sé un interrogativo che la trascende insieme con le sue possibilità metodiche. Essa stessa deve semplicemente accettare la struttura razionale della materia e la corrispondenza tra il nostro spirito e le strutture razionali operanti nella natura come un dato di fatto, sul quale si basa il suo percorso metodico. Ma la domanda {sui perché di questo dato di fatto) esiste e deve essere affidata dalle scienze naturali a altri livelli e modi del pensare - alla filosofia e alla teologia. Per la filosofia e, in modo diverso, per la teologia, l'ascoltare le grandi esperienze e convinzioni delle tradizioni religiose dell'umanità, specialmente quella della fede cristiana, costituisce una fonte di conoscenza; rifiutarsi a essa significherebbe una riduzione inaccetabile del nostro ascoltare e rispondere».
Al di là di queste circonlocuzioni (i corsivi sono miei) il disegno mostra che nel suo nuovo ruolo l'ex capo del Sant'uffizio non ha dimenticato il compito che tradizionalmente a esso compete. Che è sempre stato e continua a essere l'espropriazione della sfera del sacro immanente nella profondità dei sentimenti e delle emozioni di ogni essere umano da parte di una istituzione che rivendica l'esclusività della mediazione fra l'umano e il divino. Un'appropriazione che ignora e svilisce le innumerevoli differenti forme storiche e geografiche di questa sfera così intima e delicata senza rispetto per la dignità personale e l'integrità morale di ogni individuo.
Ha tuttavia cambiato strategia. Non potendo più usare roghi e pene corporali ha imparato da Ulisse. Ha utilizzato l'effige della Dea Ragione degli illuministi come cavallo di Troia per entrare nella cittadella della conoscenza scientifica e metterla in riga. Non esagero. Che altro è, tanto per fare un esempio, l'appoggio esplicito del papa dato alla cosiddetta teoria del Disegno Intelligente se non il tentativo - condotto tra l'altro attraverso una maldestra negazione dell'evidenza storica, un volgare stravolgimento dei contenuti delle controversie interne alla comunità degli scienziati e il vecchio artificio della caricatura delle posizioni dell'avversario - di ricondurre la scienza sotto la pseudo-razionalità dei dogmi della religione? E come avrebbero dovuto reagire i colleghi biologi e i loro studenti di fronte a un attacco più o meno indiretto alla teoria danwiniana dell'evoluzione biologica che sta alla base, in tutto il mondo, della moderna biologia evolutiva?
Non desco a capire, quindi, le motivazioni della Sua proposta tanto improvvida e lesiva dell'immagine de La Sapienza nel mondo. Il risultato della Sua iniziativa, anche nella forma edulcorata della visita del papa (con «un saluto alla comunità universitaria») subito dopo una inaugurazione inevitabilmente clandestina, sarà comunque che i giornali del giorno dopo titoleranno (non si può pretendere che vadano tanto per il sottile): «Il Papa inaugura l'Anno Accademico dell'Università La Sapienza».
Congratulazioni, signor Rettore. Il Suo ritratto resterà accanto a quelli dei Suoi predecessori come. simbolo dell'autonomia, della cultura e del progresso delle scienze.
Marcello Cini
Allucinante. Bene, invece, la par condicio.http://www.vocinelweb.it/faccine/fel...ci-set1/46.gif
[QUOTE=falcopellegrino;808092]zittire o tentare di zittire uno che ha idee diverse , fabbricando ad arte accuse false ,