Esattamente! Brava. Cosa è più importante in una casa in costruzione, i mattoni o la calce che li tiene insieme? E la calce lo sai, nel Matrimonio cristiano, è Dio. :)
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Perfetto! Hai individuato la parola giusta:
A R M O N I A
dove i difetti dell'uno sono i pregi dell'altro e viceversa. Ciascuno completa le mancanze dell'altro...
Due troppo uguali non funziona, due troppo diversi non funziona.
In una relazione matura non si cerca la perfezione, ma piuttosto la crescita reciproca e la comprensione profonda.
Non si tratta di evitare conflitti, ma di affrontarli in modo sano e costruttivo.
Piuttosto che ricorrere a bugie, tradimenti o a dinamiche di tira e molla, una relazione matura si fonda sulla sincerità, sull’onestà e sulla comunicazione aperta.
I litigi non sono visti come battaglie da vincere, ma come occasioni per chiarirsi e per comprendersi meglio. Non si litiga per avere ragione,
ma per restare insieme, per risolvere le difficoltà e per crescere come coppia.
In una relazione matura, non si entra in competizione con l'altro, ma si collabora, si supporta e si costruisce insieme un legame più forte.
La chiave sta nel rispetto reciproco,
nella volontà di mettersi in discussione e nella consapevolezza che la relazione, come ogni altra cosa nella vita, richiede impegno, ma soprattutto autenticità e amore.
Non c'è spazio per il gioco dei poteri
o per l'idea di dover avere sempre l'ultima parola, ma solo per il desiderio di fare squadra e affrontare insieme le sfide, per costruire una connessione che resista nel tempo.
Le ferite del tuo primo Matrimonio sono ancora ben visibili e le comprendo: abbiamo a che fare tutti i giorni con esperienze simili, Astrid. Persone devastate da storie apparentemente di solo dolore e frustrazione
Prima di darti una "risposta papale" ho però bisogno di sapere se vi eravate sposati davanti a Dio o davanti al Sindaco.
Grazie
Un abbraccio
...e molti altri: tutti sulle dinamiche Uomo Donna, Marito Moglie, Paternità Maternità Figliolanza. Spaccati di vita, esperienze vissute, niente di filosofeggiante o che rimanga a mero livello concettuale. Si leggono tutti in un amen, proprio perché non c'è da scervellarsi cercando di capire. Lo stile è brioso, brillante, spiccio. Dovreste leggerli. E poi, semmai, decidere se sistemarli in libreria o farne un falò.
https://www.amazon.it/s?k=costanza+m...l_9isazoefuu_e
La frase è chiaramente ironica e non fa altro che ribadire quanto denunciato più volte da Papa Francesco.....
"In passato, non sono mancati studi e teorie che mettevano in guardia sul numero degli abitanti della Terra, perché la nascita di troppi bambini avrebbe creato squilibri economici, mancanza di risorse e inquinamento. Mi ha sempre colpito constatare come queste tesi, ormai datate e superate da tempo, parlassero di esseri umani come se si trattasse di problemi. Ma la vita umana non è un problema, è un dono. E alla base dell’inquinamento e della fame nel mondo non ci sono i bambini che nascono, ma le scelte di chi pensa solo a sé stesso, il delirio di un materialismo sfrenato, cieco e dilagante, di un consumismo che, come un virus malefico, intacca alla radice l’esistenza delle persone e della società. Il problema non è in quanti siamo al mondo, ma che mondo stiamo costruendo - questo è il problema -; non sono i figli, ma l’egoismo, che crea ingiustizie e strutture di peccato, fino a intrecciare malsane interdipendenze tra sistemi sociali, economici e politici.
L’egoismo rende sordi alla voce di Dio, che ama per primo e insegna ad amare, e alla voce dei fratelli che ci stanno accanto; anestetizza il cuore, fa vivere di cose, senza più capire per cosa; induce ad avere tanti beni, senza più saper fare il bene. E le case si riempiono di oggetti e si svuotano di figli, diventando luoghi molto tristi). Non mancano i cagnolini, i gatti…, questi non mancano. Mancano i figli. No, Il problema del nostro mondo non sono i bambini che nascono: sono l’egoismo, il consumismo e l’individualismo, che rendono le persone sazie, sole e infelici"
https://press.vatican.va/content/sal...377/00788.html
In altre parole, il defunto Pontefice sottolineava che mentre gli animali domestici, come cani e gatti, sono facilmente adottati e presenti nelle case, c'è una mancanza di Bambini. Questa affermazione, ripetuta in vari discorsi, evidenziava la sua visione di una società in cui la scelta di non avere figli, o di preferire gli animali, porta a un impoverimento umano e spirituale.
Secondo me invece la Costanza Miriano coglie proprio nel segno quando afferma:
"Mi devi spiegare cosa ci sia di eroico e spericolato nel fare solo quello che ti va. A fare quello sono buoni tutti. È l'impegno, di certo non l'evasione, la vera trasgressione."
Non si tratta tanto di "ruoli fissi", Ladyhawke, quanto di carismi, di caratteristiche naturali che vanno assecondate: il Padre rappresenta l'autorità, la Madre l'accoglienza. Non esiste nessun passo indietro in questo. Esiste semmai un'Armonia, una sintonia di fondo che và recuperata....
Ahahahahahahaha vorrei anche vedere!!!
Una volta scrissi sul suo blog complimentandomi con lei per i primi 2 libri. Mi rispose che, contrariamente a ciò che si pensa, "Spòsati e sii sottomessa" è più adatto a una lettura maschile e "Sposala e muori per lei" a una lettura femminile: proprio perché si è costretti, sfogliando le pagine, a immedesimarsi nel partner.
L'unica cosa che abbiamo capito del tuo repertorio con certezza, è che scimmiotti la Miriano :D
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Soldi a costei manco morta. Bastano i video per capire chi è lei e di che parla.
Non sono d'accordo.
I difetti di uno non possono essere i pregi dell'altro e viceversa.
Bisogna essere simili nei fondamentali e diversi nei secondari.
I difetti sono difetti, non è che se uno li ha opposti ai tuoi crei armonia, al contrario quello è Kaos nelle reciproche vite.
Metti un ordinato con un disordinato: l'ordinato soffoca nel disordine e l'altro vive beato (tanto più perchè ha trovato chi si occupa del suo disordine e gli risolve il problema).
Quella non è armonia ma disarmonia.
La crescita reciproca si deve avere da soli, non perchè si è in coppia.
Senza consapevolezza di sè non si può crescere, nè soli, nè in coppia.
Rispetto di sè prima. Senza quello non si può certo rispettare altri.
E rispetto significa anche lasciare libero l'altro di essere come vuole essere. Senza obbligarlo a essere quello che ci piacerebbe che sia.
L'errore dei più è vedere le persone come piacerebbe che siano, non come sono.
Quindi, caro Cono, la teoria del "bisogna" cozza spesso con la realtà del "è".
Cono, ma la laurea in psicologia quando l'hai presa? Non sapevo. Congratulazioni!
Dolore magari anche sì, ne provai, all'epoca.
Frustrazione anche no, grazie. Visto che io sono tipo da mettersi in discussione quando qualcosa non va. Ho il vizio di cercare , frugare e andare a caccia di ogni possibile errore da parte mia per trovare un senso ed eventualmente una soluzione. E all'apoca non riuscii a trovarne neppure uno piccolissimo.
E visto che io sono un mulo, sempre, e quando faccio qualcosa, qualsiasi cosa che i decido di iniziare. Uscirne con la coscienza pulita, la consapevolezza che lasciare libero chi lo desiderava è stata una liberazione non una frustrazione.
Prova a risponderti da solo Cono. E' molto facile. Provaci.