https://youtu.be/P8JMDsNOEzA?si=EwpYAxEmSkteTPdj
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Passato, presente, futuro. Da quale dei tre la mia vita viene maggiormente influenzata?
A malincuore, sono sincuro, il passato.
Considerando il fatto che la mia vita oggi è esattamente l'opposto di quella che era un tempo.
Non so, ho sempre pensato che, crescendo, avanzando con gli anni, facenndo carriera, e arrivando a quella che definirei la "mia sfera matura" per forza di cose la vita avrebbe dovuto avere la tendenza a migliorare.
Che ingenuo.
Quindi, dopo un collasso finanziario di buone proporzioni (non dovuto a me, colpa della mia malattia, che si mi ha devstatato ma dallla quale sto comunque uscendo... ma questa è tutta un'ltra storia) e la "morte" (In senso figurato) di colei per alcuni anni ho immaginato la colonna portante della mia vita, ho dovuto rivalutare questo tipo di pensiero. Non è così. Nonè mai come vorresti.
Sorpresa, sorpresa, sorpresa... le cose, andando avanti, potrebbero anche peggiorare :v
Allora accade che, in alcuni periodi, più spesso di quanto vorrei, mi ritrovo a navigare nei ricordi e, se non sto attento, quasi ci rimango intrappolato.
Fortunatamente, penso che abbiamo anche la capacità di provare a manovrare gli eventi, o meglio, alcuni. E quindi c'è sempre speranza.
Tutto questo, però, mi ha anche insegnato ad apprezzare il presente come non mai, perché non puoi mai sapere chi o cosa ci sarà domani. Il futuro è un casino e mi è totalmete ingnto per cui evito di pensarci e cerco di vivere al meglio il presente.
Di quello che di me sarà tra 12 mesi, due anni, dieci anni, non mi pendo cura e "banalmente" non me me interesso. Non ci penso.
Vivo meglio che posso e non mi facio troppe domande.
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Certe volte il passato è un fardello pesante, non è sempre facile trascinarlo, ma i ricordi restano non si cancellano in bene o in male. Anche il presente può essere tedioso, come pure bizzarro, inaspettato, quello che ci viene dato è il pacchetto completo, senza il nostro passato, ci sarebbe un presente lacunoso, senza alcuna base. Base su cui iniziare a costruire un qualche futuro, in fondo è quello che fa la nostra mente.
A me pare che oggi ci sia parecchio tempo in più a disposizione: facciamo molte più cose di un tempo.
Ricordo che mia nonna mi raccontava di come era la vita quando non c'erano elettrodomestici - oggi al mattino ci si alza, si accende la lavatrice, la lavapiatti, il robottino aspirapolvere... e intanto che si fa colazione tutto è pronto.
Senza parlare del fare spesa: un tempo, senza frigorifero, si doveva andare tutti i giorni a fare spesa.
E che dire delle comunicazioni? Tempo che due si scrivevano una lettera e l'altro rispondeva passava un mese: oggi con le mail in un'ora si fa il giro del globo e ci si vede in call senza doversi spostare o inquinare l'ambiente (viaggiare, solo 50 anni fa era una faticata).
Il tempo e il suo uso dipende da noi.
Il corri corri convulso era molto peggiore prima. Oggi siamp davvero molto fortunati. Persino lo scrivere su carta è diventato più veloce (io, ad esempio, uso una penna smart e scrivo sulla mia amata Moleskine su carta ma mi ritrovo tutto sullo smartphone e lo converto in word o in pdf in un click... l'avessi avuto all'università: sai quanto e fatica tempo risparmiati e quanto tempo in più da dedicare ad altro?).
Oblezione, un pò di m&rd@ era arrivata già nel 1992 con quella crisi causata dalla minimum tax e dal marco tedesco schizzato da 700 e qualcosa lire a circa 1000... :teach:
...questo solo per dire che è anche questione individuale, in tale anno infatti certuni hanno cominciato a ragionare che bisogna lavorare di più per compensare la diminuita capacità di acquisto :sisi:
:mahciao:
Hai scritto:
Ne sei proprio sicuro?Citazione:
Ma esistenziale. Prima c'era un tempo per ogni cosa. Per il lavoro, per la famiglia e per dormire;
Quando?
Nei primi anni del secolo scorso quando mia nonna ad esempio lavorava nella campagna a mezzadria e perse una figlia ( dei numerosi figli partoriti) perchè non aveva tempo di assentarsi per allattarla? C'era da chiedersi che valore e senso avesse la vita di un neonato, di un bambino fino a metà del 1900 rispetto ad oggi.
È un fatto realmente accaduto eh mica una "barzelletta" di pessimo gusto, fatto raccontato da mia madre e sentito in famiglia, ma si sa che un tempo i neonati morivano frequentemente e non veniva indagato nessuno.
Ah sì, quale senso?
Ahhh quindi non è questione di tempo per ogni cosa ma di dare un senso alla vita.:D
Anche oggi la vita può avere un senso, quello che ognuno vuol dargli.
Al di là dei ritmi di lavoro, malattie, disabilità, periodi di depressione o down.
E fa bene chi cerca di godersi la vita, le cose belle come crede e come può, finchè può, nel rispetto delle regole sociali e degli altri, non semplicemente starsene ad attendere la morte pregando.