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https://www.youtube.com/watch?v=rAENeNpJtYY
Ti credevo fragile e sbagliavo.
Ti credevo sola e non lo eri.
Ti credevo insicura e... forse lo sei.
Ma non più di me o altri come te e me.
E vorrei spiegarti cos'è la vita...
ma rischio di esser presuntuoso.
E vorrei spiegarti cos'è l'amore...
e rischio di esser patetico.
Chi sono io, oltre il mio vissuto,
per spiegare a te, cos'è la vita?
La vita va vissuta e scoperta da se...
e non spiegata attraverso gli occhi di un altro.
E se tu vorrai il tuo tempo, per capirla e viverla...
allora prendilo e perdonami.
Perdona le mie angustie e le mie paure.
Perdona le mie intrusioni.
Sono solo le preoccupaxioni di un padre...
che vuole il meglio per te...
spingendoti verso il bordo del precipixio...
sicuro che tu sia già in grado di volare...
ma che è disposto ad aspettare
affinché tu ti senta finalmente in grado
di spiccare il volo e vivere la tua vita
al meglio delle tue possibilità.
E così il mio compito sarà terminato.
E tu sarai in grado di capire...
le mie angustie e i miei timori...
per non esser stato capace
di insegnarti di volare.
Mentre tu magari...
desideravi semplicemente...
camminare...
ed ero io a non aver capito...
qual'era il vero compito...
a me attribuito.
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https://www.youtube.com/watch?v=dypsbQCdC9U
E venne il giorno in cui ella si presentò.
Non fu facile riconoscerla.
Non era certo come me l'aspettavo.
Era allegra, gioiosa, leggiadra e...
danzava.
Danzava e cantava.
Ed era bella, tremendamente bella.
Solo a guardarla m'innamorai.
Fui preso dalla sua stessa euforia e...
al suo cenno di avvicinarmi...
non seppi resistere e cominciai a ballare
insieme a lei.
Ed il tempo si fermò.
La musica, la danza, la gioia, sembrava durassero in eterno.
Non seppi più contare il tempo in cui danzammo insieme.
Tra giravolte, movimenti dei fianchi e delle gambe...
in un ritmo sempre più avvolgente...
in cui le nostre mani si toccavano...
i nostri corpi si sfioravano...
e l'eccitazione... saliva alle stelle.
E in verità non mi interessava altro che ballare.
Ballare e girare in tondo... insieme a lei.
La testa si svuotò da ogni forma di pensiero.
Ed il cuore si alleggeriva ad ogni passo e...
la coscienza sembrava abbandonarmi...
mentre volteggiavo su me stesso...
mentre danzavo forsennatamente...
insieme a lei.
Ad ogni passo mi sentivo sempre più leggero.
Ad ogni passo, si sentivo sempre più felice.
Non mi importava d'altro.
Ed era questo il punto.
E quando raggiunsi l'apice...
solo in quel momento mi accorsi che...
nessun'altro danzava intorno a noi.
Solo io e lei.
Tutti gli altri invece erano fermi...
erano fermi e ci fissavano...
ci fissavano sgomenti.
Non uno sguardo di gioia nei loro occhi...
non un cenno d'euforia.... solo sgomento.
Perché eravamo solo in due ad essere euforici?
Perché gli altri intorno a noi non erano anch'essi euforici?
Perché non ballavano come facevamo noi?
Ma nel frattempo continuavo a ballare...
Peggio per loro mi dicevo...
che non sanno cogliere i piaceri della vita...
continuavo a dirmi.
Mentre pensavo queste cose,
mentre ballavo insieme alla mia bella...
la musica cominciò ad affievolirsi...
fino a terminare.
Il tempo ricominciò a scorrere.
E a quel punto capii ciò che gli altri avevano già capito.
A quel punto capii chi era la bella danzatrice...
che tra tutti i presenti... scelse proprio me, per ballare.
Ed io come uno sciocco c'ero cascato.
Ma non fui dispiaciuto, anzi!!!
Non era stato come l'avevo immaginato.
E cioè, doloroso, triste... cupo. No!
Anzi, mi aveva preso con gioia, euforia
e non lo considerai certo un inganno.
No!
Era stata la scelta giusta.
Per tutta la vita sono stato allegro, gioioso, contento.
E quindi.... ecco la coreografia ideale per la mia dipartita.
Un momento euforico, gioioso e leggiadro per congedarsi dalla vita.
Un modo che rispecchiasse il modo in cui avevo vissuto.
Si. Era giusto che accadesse in quel modo.
E lei, la Morte...
volle riservarmi questo riguardo.
Era venuta a prendermi con la stessa gioia ed euforia
che mi aveva sempre contraddistinto in vita.
Il ballo, il ballo di San Vito...fu il suo omaggio nei miei confronti.
Un modo elegante con cui presentarsi e... invitami a seguirla.
Senza remore, senza rimpianti...
senza tristezze e suppliche di circostanza...
che rendono triste l'evento.
E ben venga dunque... se così dev'essere!!
Ed il paradosso fu che alla fine...
mi toccò dirle anche "GRAZIE!!"
Grazie per avermelo reso indolore...
Grazie per un ultimo momento di gioia...
di euforia... di contentezza...
di estrema felicità.
Lei mi fece un sorriso e... si congedò.
Evidentemente aveva altro da fare e...
non poteva più rimandare.
E a me non rimase che andare avanti...
per scoprire cosa ci fosse più in là...
più in là... nell'aldilà.
E mi avviai cantando...
"Non c'era da vinì, non c'era da vinì,
non c'era da vinì e so' vinutu,
so' li sospiri tua, so' li sospiri tua,
so' li sospiri tua
m'hannu chiamatu.
Ah uellì, mu lu vecu ti vinì,
mu lu vecu ti nchianà,
mi ta la manu e si ni va.
Ah uellì, mu lu vecu ti vinì
mu lu vecu ti nchianà,
mi ta la manu e si ni va.
E sì chiù bella tu, e sì chiù bella,
e sì chiù bella tu ti na cirasa,
iata all'amori tua, iata all'amori tua,
iata all'amori tua quannu ti vasa."
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https://www.youtube.com/watch?v=HgfxVbdqTpM
The first time my old friends realized that I spoke some English,
they put me in the car and took me to a disco in Taormina.
Their intent was to make me approach the foreign tourists who were leaving the disco,
and, with a rose in hand, try to approach them to hand them the rose and start a shy
conversation in order to start a sort of relationship.
I was a 14 year old boy, my older friends were already 18 years old....
I was terrified by this idea, but they persisted and with a dozen roses we stood at the exit
of the disco waiting for the girls to come out to approach them.
Some girls were intrigued by this little boy who, with a rose in his hand, approached them,
gave them the roses and then tried to start a conversation, trying to invite them for a drink together...
but at the sight of the other friends, the curiosity ended soon and they walked away.
Other girls then as soon as they approached me, they ran away or even asked for help.
It was a bad experience, contrary to my nature that made me understand that any approach
must always be accompanied by spontaneity and kindness and without any kind of forcing,
I will never forget the look of some who, not understanding what was happening, showed fear
in their eyes, and even now, looking back on those moments, I am sorry.
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https://www.youtube.com/watch?v=wXhmfVEtMJQ
(Grammaticalmente (and politically) scorretto)
Quando fummo giovani ebbimo entusiasmo da vendere.
E ce ne strafottemmo i coglioni di convenzionarci alla massa.
Ma poi chi era la massa?
Degli ebeti intellettuali, con il dito mignolo allungato mentre sorseggiavano il the.
Li riconoscevi bene... con quella sorta di ciglio accigliato, dente avvelenato... e culo bruciato.... e pure di brutto!!
Sembravano tutti con la schiena ritta, ritta come se avessero ingerito per il didietro...un manico di scopa.
Che sorta di ribrezzo lungo la schiena, provatti, spesso.
Nel vederli lì, tutti insieme a complimentarsi a Vicenza!
A masturbarsi di complimenti.... loro i soli eletti... e ciechi.
Loro e la loro consapevolezza dell'essere....
essere questa grancoppoladiziovicenzo!!!
E ci guardavano dall'alto al basso, come se gli schifati fossino egli.
E invece, gli schifati eravamo noi.... noi essi.
"E' una regola.... è una convezione...."
E allora? Me ne sbatto i cosiddetti....
E questa pretesa di sapere, elli, come funziona il mondo...
"Da che mondo è mondo, si fa così!!"
E chi lo disse? Chi lo stabilette che si fa cosi?
Io faccio come mi pare.... e parlo come mi piace.
E se mi va di congentivare prima del condizionale, ebbene io congentivizzo!!
Faccio quello che voglio....
E se dovrei scegliere, io scegliessi sempre come mi pare a me
e non come vi pare a voi e pure a egli!!!
Avete capito o no???
Avete capito o no???
Ah, ecco... mi pareva.
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Ah, alla fine l'ha pubblicato... Meglio così, anche se doppio.
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https://www.youtube.com/watch?v=3T1c7GkzRQQ
Cogliere una rosa è facile.
Spesso la si coglie d'istinto.
Senxa pensarci.
Soddisfacendo una sorta di bisogno naturale...
e personale.
Cogliendo la rosa, la facciamo nostra, ci appartiene.
La osserviamo.... ne sentiamo il profumo...
la morbidexxa.
Già. E poi?
Niente.
Il bisogno cessa.
E che ne sarà della rosa?
Immersa in un bicchiere...
pieno d'acqua a metà.
Immobile e sgomenta...
a fissare il nulla e...
in attesa di sfiorire.
E l'acqua non la potrà salvare.
Eppure, siamo soddisfatti.
L'atto di averla colta ci ha appagati.
Ha colmato un bisogno del momento.
Che poi è passato alle spalle.
E allora mi chiedo...
perché non fermarsi a fissare la rosa...
la dove sta, senxa coglierla?
E attendere quella sensaxione di appagamento,
ammaliati dalla sua meravigliosa bellexxa...
per poi proseguire sulla nostra strada...
senxa che la rosa possa infine sfiorire...
in un triste bicchiere.... vuoto a metà?
Sacrificata al nostro egoismo
travestito da labile bisogno...
Che poi... se riflettiamo,
il nostro egoismo non si limita a cogliere solo una rosa...
Ascoltate le parole della canxone, per esempio...
Si riferiscono anch'esse ad una rosa...
una rosa che va a farsi cogliere per strada...
per soddisfare l'egoismo travestito da bisogno...
e sfiorire giorno dopo giorno.
Siamo tutti delle rose....
che splendono al sole e profumano ...
finché qualcuno ci lascia la libertà
di farci stare dove si sta.
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Era una reginetta di bellezza con il mondo negli occhi
Non c'era spazio per la gravità con l'attrazione del suo sorriso
Era una reginetta di bellezza con il mondo negli occhi
Penseresti che sia innamorata, innamorata, innamorata di te
Tira come la gravità
Lei ondeggia tra la folla
come una passerella tutta sua,
fissano il suo cuore
e li trasforma tutti in oro
Il rosso sulle sue labbra continua a distrarre i suoi occhi
Il marrone sui suoi occhi continua a distrarle le labbra
Immagine di un tocco, o un assaggio di un desiderio
Essere innamorato di lei
Era una reginetta di bellezza con il mondo negli occhi
Non c'era spazio per la gravità con l'attrazione del suo sorriso
Era una reginetta di bellezza con il mondo negli occhi
Penseresti che sia innamorata, innamorata, innamorata di te
Come se fosse innamorata di te
L'amore è come McDonald's per i
dipendenti cardiaci Finché non mi viene un infarto
Ho chiuso con quello, divertiti con quello
Diventando vegano come se stessi lasciando tutta la spazzatura dietro
Tu dici di essere diverso,
io dirò che cambierò,
entrambi impazziamo perché rimaniamo gli stessi
Se non ti facessi mai del male
Prometteresti di essere proprio qui al mio fianco Prometterò
di essere fedele
Volevo solo credere che l'amore è cieco
A dire la verità, la nostra innocenza se n'è andata e fuori dalla porta
ho bisogno di te al mio fianco
Era una reginetta di bellezza con il mondo negli occhi
Non c'era spazio per la gravità con l'attrazione del suo sorriso
Era una reginetta di bellezza con il mondo negli occhi
Penseresti che sia innamorata, innamorata, innamorata di te
Era una reginetta di bellezza con il mondo negli occhi
Non c'era spazio per la gravità con l'attrazione del suo sorriso
Era una reginetta di bellezza con il mondo negli occhi
Penseresti che sia innamorata, innamorata, innamorata di te
Come se fosse innamorata di te
Come se fosse innamorata di te
Sì, lei è la mia reginetta di bellezza con il suo mondo nei miei occhi
Non c'è spazio per la gravità con l'attrazione del suo sorriso
Lei è la mia reginetta di bellezza con il suo mondo nei miei occhi
E penso di essere innamorato, innamorato, innamorato di lei
Sì, lei è la mia reginetta di bellezza con il suo mondo nei miei occhi
Non c'è spazio per la gravità con l'attrazione del suo sorriso
Lei è la mia reginetta di bellezza con il suo mondo nei miei occhi
E penso di essere innamorato, innamorato, innamorato di lei
Era una reginetta di bellezza
Era una reginetta di bellezza
Ora è la mia reginetta di bellezza con il mondo nei miei occhi
E penso di essere innamorato, innamorato, innamorato di lei
Come se fosse innamorata di me.
:love:
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https://www.youtube.com/watch?v=pQoJgfPKCis
Era una reginetta di bellezza con il mondo negli occhi
Non c'era spazio per la gravità con l'attrazione del suo sorriso
Era una reginetta di bellezza con il mondo negli occhi
Penseresti che sia innamorata, innamorata, innamorata di te
Tira come la gravità
Lei ondeggia tra la folla
come una passerella tutta sua,
fissano il suo cuore
e li trasforma tutti in oro
Il rosso sulle sue labbra continua a distrarre i suoi occhi
Il marrone sui suoi occhi continua a distrarle le labbra
Immagine di un tocco, o un assaggio di un desiderio
Essere innamorato di lei
Era una reginetta di bellezza con il mondo negli occhi
Non c'era spazio per la gravità con l'attrazione del suo sorriso
Era una reginetta di bellezza con il mondo negli occhi
Penseresti che sia innamorata, innamorata, innamorata di te
Come se fosse innamorata di te
L'amore è come McDonald's per i
dipendenti cardiaci Finché non mi viene un infarto
Ho chiuso con quello, divertiti con quello
Diventando vegano come se stessi lasciando tutta la spazzatura dietro
Tu dici di essere diverso,
io dirò che cambierò,
entrambi impazziamo perché rimaniamo gli stessi
Se non ti facessi mai del male
Prometteresti di essere proprio qui al mio fianco Prometterò
di essere fedele
Volevo solo credere che l'amore è cieco
A dire la verità, la nostra innocenza se n'è andata e fuori dalla porta
ho bisogno di te al mio fianco
Era una reginetta di bellezza con il mondo negli occhi
Non c'era spazio per la gravità con l'attrazione del suo sorriso
Era una reginetta di bellezza con il mondo negli occhi
Penseresti che sia innamorata, innamorata, innamorata di te
Era una reginetta di bellezza con il mondo negli occhi
Non c'era spazio per la gravità con l'attrazione del suo sorriso
Era una reginetta di bellezza con il mondo negli occhi
Penseresti che sia innamorata, innamorata, innamorata di te
Come se fosse innamorata di te
Come se fosse innamorata di te
Sì, lei è la mia reginetta di bellezza con il suo mondo nei miei occhi
Non c'è spazio per la gravità con l'attrazione del suo sorriso
Lei è la mia reginetta di bellezza con il suo mondo nei miei occhi
E penso di essere innamorato, innamorato, innamorato di lei
Sì, lei è la mia reginetta di bellezza con il suo mondo nei miei occhi
Non c'è spazio per la gravità con l'attrazione del suo sorriso
Lei è la mia reginetta di bellezza con il suo mondo nei miei occhi
E penso di essere innamorato, innamorato, innamorato di lei
Era una reginetta di bellezza
Era una reginetta di bellezza
Ora è la mia reginetta di bellezza con il mondo nei miei occhi
E penso di essere innamorato, innamorato, innamorato di lei
Come se fosse innamorata di me.
:love:
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La canzone è di Bob Dylan ma in tutta sincerità ho sempre preferito questa cover dei Byrds
Il testo è una poesia ...
Un infinitamente grande Bob
https://youtu.be/qHTNUZQ4t-4
My Back Pages
(Bob Dylan)
LE MIE PAGINE PASSATE
Fiamme cremisi attraverso le mie orecchie
Che srotolavano trappole alte e possenti.
Piombavano bruciando su strade fiammeggianti
usando le idee come mie mappe
"Ci incontreremo sulla sponda, presto," dicevo
fiero sotto il ciglio ardente.
Ah, ma ero molto più vecchio allora,
sono molto più giovane adesso.
Pregiudizi a metà distrutti balzavano fuori
"Strappate tutto l'odio," gridavo,
bugie che la vita è bianca e nera
parlavano dal mio teschio. Sognavo
romantiche gesta di moschettieri
con radici profonde, in qualche modo.
Ah, ma ero molto più vecchio allora,
sono molto più giovane adesso.
Visi di ragazze tracciavano le strade da seguire
lontano da false gelosie
apprendendo le politiche
della storia passata
impartite da evangelisti cadavere
non pensate nonostante tutto.
Ah, ma ero molto più vecchio allora,
sono molto più giovane adesso.
La lingua di un sedicente professore
troppo serio per ingannare
sentenziò che la libertà
è solo l'uguaglianza nelle scuole
"Uguaglianza," io pronunciai la parola
come fosse un voto matrimoniale.
Ah, ma ero molto più vecchio allora,
sono molto più giovane adesso.
In posa militare, puntavo la mano
verso quei cani bastardi che insegnavano
senza preoccuparmi del fatto che sarei diventato il mio nemico
nel momento stesso in cui avrei cominciato a pontificare
La mia esistenza guidata da battelli in confusione
ammutinati da poppa a prua.
Ah, ma ero molto più vecchio allora,
sono molto più giovane adesso.
Sì, restavo in guardia quando minacce astratte
troppo nobili per essere ignorate
mi ingannarono portandomi a pensare
che avevo qualcosa da proteggere
Bene e male, io definivo questi termini
in maniera chiara, senza dubbi, in qualche modo.
Ah, ma ero molto più vecchio allora,
sono molto più giovane adesso.
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https://www.youtube.com/watch?v=novhpQAXvuo
Fortunato era " 'nu buono uaglione "
di corporatura gracile, delicata, molto educato e sensibile.
Sempre allegro, apparentemente spensierato... aveva un buon carattere, molto affabile.
In classe faceva "pane" con le ragazze ed era interessato ai loro discorsi. Era bravo in
geografia, conosceva a memoria quasi tutte le capitali del mondo...
Era originario di Avola, un paesino della provincia di Siracusa. Era pendolare, come me.
In classe eravamo solo 4 maschi... poi tutte femmine. Molte pendolari come lui e me.
La differenza si notava subito tra i cosiddetti "paesani" ed i "cittadini"....
la mentalità dei cittadini era più aperta.... solo che io, mi sentivo più cittadino
dei cittadini e cioè delle mie compagne siracusane... in quanto Augusta, il paesino da dove
venivo io, avendo un grande porto commerciale e militare, era abitato da molti "stranieri" e
cioè gente di ogni parte d'Italia, specialmente militari... e quindi il paesino di Augusta aveva
un'apertura mentale ancora più aperta del capoluogo, dato che da molti anni ospitava
gente di fuori, oltre che marinai di passaggio, provenienti da tutto il mondo. E quindi gioco
forza culture e mentalità diverse si incontravano e si mischiavano tra loro, in un unico
miscuglio di gente che non si meravigliava o si stupiva di niente...
Fortunato invece si vedeva che era paesano. Parlava spesso in dialetto, il dialetto tipico avolese, che non
aggiunge mai l'H quando incontra parole come "Chiodo" o "Chiave".... che si pronunciano inesorabilmente
"Ciodu" o "Ciave" e da qui il detto : "A Ciave, appizzata 'ndo Ciodu".... che tradotto vuol dire :
"La chiave appesa al chiodo"
Fortunato era molto timido e impacciato e le sue movenze, molto effemminate, facevano fraintendere
tutti coloro che ci avevano a che fare, specie gli altri ragazzi delle altre classi, che lo canzonavano
spesso. Ma era attratto dalle ragazze. Il problema era che avendo movenze femminili non era molto
credibile quando cercava di manifestare i suoi sentimenti verso l'altro sesso, per chi non lo conosceva
come noi, compagni di classe, pronti sempre a difenderlo a spada tratta, sembrava uno dell'altro sesso.
Quando parlava in dialetto e gesticolava, sembrava una commare che spettegolava.... ma gli piacevano
le femmine, eccome. Specialmente Daniela, una nostra compagna di classe.
Quando andammo in gita a Como, provò senza successo ad approcciare Daniela, la quale non era interessata e
fu con me che si sfogò, in quella triste occasione, lamentandosi del suo modo di essere, apparentemente poco
virile, che, insieme alla sua timidezza, erano causa dei suoi problemi d'amore. Eravamo amici e mi dispiaceva
per lui.
Purtroppo dopo il diploma ci siamo persi di vista e, nonostante i social disponibili oggi, non mi è ancora capitato
di rintracciarlo. Sarei curioso di sapere se alla fine ha trovato l'amore della sua vita e me lo immagino come allora,
con i suoi capelli ricci e folti, anche se oramai grigi, ma sempre con il sorriso sulle labbra, il suo accento avolese e
chissà, magari padre di famiglia, come me.
La nostra è stata una generazione "analogica" da telefono fisso e a gettoni.... dove se non ti scambiavi il numero di telefono
di casa, poi si perdevano le tracce... e spesso oggi i social non hanno risolto del tutto questo gap generazionale.
Ciao Fortunato, ti auguro ogni bene, ovunque tu sia e qualunque cosa tu sia diventato nel mentre del trascorso della tua vita.
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https://www.youtube.com/watch?v=Bl7hfYSK5sE&list=RDJkb1Jui4LMs&index=29
Quando scendo i guerra, quelle rare volte, è perché mi ci obbligano.
La mia natura è pacifica, comprensiva, paziente...
e questo a volte è un male.
E' un male perché gli altri, coloro che hanno un approccio alla vita più aggressivo e spregiudicato, diciamo,
scambiano la tua natura tranquilla per debolezza e pensano che possono rigirarti per come vogliono.
Ma mica siamo scemi quelli come me... sappiamo da subito dove vogliono andare a parare...
semplicemente temporeggiamo e magari all'inizio gliele facciamo passare, nella speranza che
finisca lì, salvo poi constatare, inesorabilmente, che non si fermano più e alzano sempre la
posta in gioco.
E la prima "violenza" che metti in atto, è verso te stesso. Già, proprio così.
Devi combattere con te stesso per cambiare temporaneamente la propria natura
e renderti più cattivo, per affrontare a tua volta, i cattivi.
Ma mica è facile andare contro la propria natura. E' una forzatura che comporta sfiancamento e dispersione di energie.
Devi sforzarti ad essere duro, a non impietosirti e soprattutto, a non sentirti in colpa per questo temporaneo comportamento
spietato e implacabile che riservi a costoro.
E sei anche cosciente delle conseguenze che comporta questo tuo atteggiamento, perché la controparte, abituata alla sfrontatezza
del proprio comportamento, non cederà facilmente ai tuoi primi tentativi di arginarli, persistendo e anzi portando all'estremo, la
lotta per imporre il proprio punto di vista. E tu sempre di più devi resistere, per impedire che alla fine, raggiungano lo scopo che
si sono prefissati.
Addirittura ti faranno sentire in colpa, dimenticando le loro cattive azioni passate e risaltando le tue azione attuali, giudicate estreme,
fuori luogo, immeritate, cattive, appunto.
Ma tu sai che se sei arrivato fino a quel punto, è perché ti sei stancato di subire e quindi, semplicemente decidi di tracciare una linea
che non bisogna più oltrepassare e nonostante ciò fatichi a resistere, agli attacchi continui e sfiancanti che adottano, per farti cedere.
Oggi è andata così, mi sono mostrato implacabile, pur venendo incontro, parzialmente alle richieste ricevute, senza però soddisfarle
in pieno, mostrando chiaramente il punto che non voglio si oltrepassi, per una questione di principio, merito e correttezza nei miei
confronti.
E ottenuto il loro dietro front, a te rimane la stanchezza e la tensione di un giorno in cui ti sei posto in modalità "No mercy",
per ottenere il rispetto della tua persona, ma soprattutto dare un messaggio e cioè, oltre una determinata soglia, non si passa!!
E speriamo abbiano capito.
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https://www.youtube.com/watch?v=ezCZ3P5qzMs&list=RDezCZ3P5qzMs&start_radio =1
Quando sarà il momento giusto, allora mi verrà da dire, ciò che non ho ancora detto :
1
A tutti coloro che si pompano e si spompano, nell'ingigantire essi stessi, all'ennesima potenza, in ogni possibile e persistente occasione....
"poveri illusi... pensate che il suono delle vostre parole ed il significato che voi date a queste, vengano percepite allo stesso modo da tutti coloro che vi stanno ascoltando?
Niente di più sbagliato. Il dire le cose, comporta anche i toni, le sfaccettature e le eccezioni usate nel modo di esprimerle... tutto ciò fa si che ognuno che ascolta le percepisca
in una maniera del tutto personale e non per forza, secondo il significato che voi volete dare a queste parole, quindi... non fatevi illusioni, ciò che veramente siete, prescinde da
ciò che tentate di dite."
2
A tutti coloro che credono che la vita si basi su mostrare ciò che si crede di essere, piuttosto che ciò che si è in realtà dico :
"La forza che vi da la sincerità di mostrarvi per ciò che siete, non ha eguali. Perché vi permette di essere ciò che siete al naturale, senza sforzarvi di fingere
qualcosa che non siete... perché fingere è uno sforzo che non più durare per sempre... ad un certo punto si rende necessario "staccare" e riposare....
e in quel momento mostrate ciò che veramente siete... quindi?
Tanto vale esser voi stessi sempre, almeno siete sempre freschi e riposati e... soprattutto, non dovete aver paura di apparire per ciò
che veramente siete. Naturalmente questo non è possibile per tutti. Coloro che non hanno un'alta integrità morale, sono condannati
a fingere ciò che in natura non sono. E questa è già una condanna."
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https://www.youtube.com/watch?v=MwkQ7Q7AjH8
Canzone molto bella, sul tempo che passa e che non torna indietro...
Ma il tempo, il tempo chi me lo rende?
Chi mi dà indietro quelle stagioni
Di vetro e sabbia, chi mi riprende
La rabbia e il gesto, donne e canzoni
Gli amici persi, i libri mangiati
La gioia piana degli appetiti
L'arsura sana degli assetati
La fede cieca in poveri miti
Come vedi tutto è usuale
Solo che il tempo stringe la borsa
E c'è il sospetto che sia triviale
L'affanno e l'ansimo dopo una corsa
L'ansia volgare del giorno dopo
La fine triste della partita
Il lento scorrere senza uno scopo
Di questa cosa che chiami vita
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https://www.youtube.com/watch?v=LpwabPQW4p4&list=RDAPWhx97QvxE&index=2
Ci sono persone che non sono fatte per stare da sole. Io sono una di queste.
Ma non è un segno di insicurezza, tanto meno bisogno ossessivo di stare in compagnia.
No.
Semplicemente è un segno di completezza. Io in compagnia, mi completo.
Raggiungo cioè il mio equilibrio. Provo quindi piacere, soddisfazione...
a volte addirittura esaltazione.
Dalle persone, dagli amici, traggo energia. In compagnia io dimentico la fatica, lo stress della giornata,
i problemi, ogni pensiero negativo. Ascolto, parlo a mia volta, entro in empatia con gli altri...
il tempo vola, passano le ore ed io mi ricarico come un cellulare.
Quando incontro degli estranei poi, cerco di assumere un atteggiamento disinvolto, cercando
di metterli a proprio agio. Spesso mi capita di parlare più con delle persone che incontro per la
prima volta, piuttosto che parlare con chi già conosco.
Ancora oggi sono in contatto con quasi tutti gli ex componenti della mia comitiva. Spesso faccio
da anello di congiunzione e se qualcuno chiede notizie di qualcun'altro, è a me che chiede, perché sa
che mantengo i contatti, anche se le frequentazioni non sono più costanti.
A volte faccio veramente fatica a capire chi, nella vita, è un lupo solitario. Non che non senta a volte
l'esigenza di stare da solo... ma è un momento breve, per me, giusto per analizzare le cose, capire
come affrontare i problemi in modo da risolverli... ma sono momenti brevi, non sarei capace di
isolarmi a lungo.
Se poi mi capita di sentire la mancanza di qualcuno in particolare.... ebbene, semplicemente gli
telefono e gli dico che avevo voglia di sentirlo.
E così a volte chiamo Tiziana, di solito per il suo compleanno, l'8 Ottobre, o Dorina, o Cosimo o Gaspare...
e tanti altri.... è come soddisfare una crisi d'astinenza.
Che dite sono un drogato a mio modo?
Io credo si tratti di affetto, se non addirittura amore...
amore di un amico, verso un altro amico o amica...
e vi garantisco che vengo ricambiato.
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https://www.youtube.com/watch?v=CdqoNKCCt7A
Di quel tempo, il 1985, ricordo la fanciullezza, la spensieratezza, l'entusiasmo.
Gli anni di scuola, la motocicletta, le serate in discoteca... la Fiat uno turbo!!!
Don't you, forget about me.
When you call my name...
I say, la.... la-la laaaa.... la-la laaaa!!!!
Di quel tempo, dell'era atomica, Chernobyl... non era ancora scoppiata.
Di quel tempo, ricordo gli americani, in Via Principe Umberto....
ubriachi e in cerca di "comunisti" con cui fare a cazzotti.
Gli inglesi invece... ci regalavano birre sciroppate...
in cambio di birre vere!!!
Don't you, forget about me.
When you call my name...
I say, la.... la-la laaaa.... la-la laaaa!!!!
Di quel tempo, ricordo le gite in moto...
i primi battiti di cuore...
per la ragazza più bella del gruppo.
Ricordo le gite scolastiche... A Genova, Milano...
Le ore in pulmann a guardare il paesaggio e cantar canzoni!!
Don't you, forget about me.
When you call my name...
I say, la.... la-la laaaa.... la-la laaaa!!!!
Di quel tempo ricordo i pomeriggi...
a registrare musicassette...
a scambiare dischi...
A quel tempo, si guardava Deejay television...
Cecchetto, Scotti... e Jovannotti vari!!!!
A quel tempo l'estate era calda, ma non troppo calda...
l'acqua del mare, salata... ma dolce su tutto il corpo...
Di quel tempo, ricordo gli esami di riparazioni di Settembre...
l'inizio scuola di Ottobre...
e i viaggi da pendolare, dalle sette del mattino...
alle tre del pomeriggio!
I say, la.... la-la laaaa.... la-la laaaa!!!!
I say, la.... la-la laaaa.... la-la laaaa!!!!
Di quel tempo... ricordo la mia città non essere più la mia città....
Lasciare per cambiare....
e ricominciare....
ricominciare rapporti e relazioni...
mal di pancia ed emozioni...
estraneo in casa mia...
Di quel tempo ricordo il primo viaggi in solitaria...
Augusta-Taranto...
per le visite militari...
Di Taranto ricordo il lungomare...
il ristorante "L'assassino"....
ed un ragazzo che fu rapinato in centro.
"Non andate oltre il ponte girevole"...
ci dissero i militari di carriera...
"Li non siete i benvenuti..."
Ma noi eravamo solo ragazzi...
E per un attimo dimenticai che mia zia Maria...
lei era tarantina...
mi manca mia zia Maria...
un viso di sorriso...
due occhi lacrimanti perenne gioia!!
I say, la.... la-la laaaa.... la-la laaaa!!!!
I say, la.... la-la laaaa.... la-la laaaa!!!!
Di quel tempo non c'è rimasto poi molto...
ne un gettone telefonico...
ne una musicassetta con le canzoni preferite...
ne la Fiat uno Turbo!!!!
I say, la.... la-la laaaa.... la-la laaaa!!!!
I say, la.... la-la laaaa.... la-la laaaa!!!!
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https://www.youtube.com/watch?v=LLFed6OoWGc
Chi sei?
La tua coscienza.
Cosa vuoi?
Non so, tu mi hai chiamato.
Io? No, io no.
Non proprio tu, ma il tuo subconscio. Una sorta di te stesso che va in contrapposizione sempre con te.
Come quando non sei sicuro su cosa fare o cosa dire.... una parte di te chiama in aiuto un'altra parte
di te, ancora più remota, per farsi aiutare a farti capire come agire.
Mi stai forse dicendo che una parte di me, in contrapposizione con me stesso, chiama te in aiuto per
farsi aiutare a convincermi?
Esatto.
Una sorta di appello a partecipare al dibattito per poi mettermi in minoranza?
Già, proprio così.
E come si fa a comprendere se questi altri io, sono nel giusto, piuttosto che in errore
e quindi alla fine possano indurmi a sbagliare?
Semplice. Quando si è sicuri di essere nel giusto, si ha una forte consapevolezza di se,
tanto da agire nel modo corretto, senza paura di possibili pentimenti o ripensamenti.
Si ha consapevolezza di cosa sia corretto fare, su come agire senza entrare in contrasto
con se stessi. Quando invece non si ha la sicurezza di agire correttamente, allora una
parte di te, quella dubbiosa, si mette in contrapposizione con te stesso e tenta di fermarti.
Capita a volte di agire sotto forti pressioni emotive, tanto che da sola, la parte dubbiosa,
non riesce a placarti e quindi, fa appello alla tua coscienza, cioè io, affinché lo affianchi
nel tentativo di farti rinsavire.
Rinsavire, Addirittura?
Già, proprio così.
E dimmi, dov'è ora il mio subconscio, perché non è qui con te, a parlarmi?
Lui ha solo il compito di metterti in allarme, farti venire dubbi su come stai per agire, sulle
possibili ripercussioni e conseguenze. In questo momento si è fatto da parte, passando a
me l'onere di convincerti a ripensare sui tuoi intendimenti.
E come pensi di riuscirci?
Beh, intanto siamo qui a conversare... questo mette tempo sulla questione e aiuta a placare gli animi.
Secondo poi, il ragionamento, la persuasione l'analisi a mente fredda della situazione aiuta a ridimensionare
il problema, declassandolo di importanza. Io sono la tua coscienza, colei la quale poi avrà effetto sul tuo
equilibrio psico-fisico. Alla fine agirai in modo da non danneggiare anche te stesso.
Cioè mi convincerai ad agire affinché io non provi dolore o rimorsi?
Proprio così.
Ma cosa ti spinge a far tanto? Cosa ci guadagni?
Cosa ci guadagniamo? vorrai dire, tu soprattutto sei coinvolto
Cosa ci guadagniamo allora?
La serenità, la pace, prima di tutto con noi stessi.... e poi anche con gli altri.
E ne vale la pena?
Questo devi dirmelo tu. Ne vale pena, agire nel giusto, se non sempre, per la maggior parte,
affinché possiamo guardare avanti e non fermarci e guardare indietro?
Beh, si, certo.
Hai visto. Adesso però, andiamo dritto al problema... come intendi affrontare questa situazione
che si è venuta a creare?
Quale problema, quale situazione?
Bene, è tutto risolto, alla prossima, ciao!!
Ciao :mumble:
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Allegati: 2
https://www.youtube.com/watch?v=KCBS5EtszYI&list=RD6Whgn_iE5uc&index=14
Scrivo cosa sto vivendo da un po di tempo a questa parte.
E' come se riuscissi a gestire gli avvenimenti.
E' come se riuscissi a razionalizzare gli eventi.
Quando si presenta un problema, rimango freddo, analizzo la cosa e... mi adopero per trovare la soluzione.
E dopo un po, la soluzione arriva.
E' come se mi si accendesse una lampadina in testa, che mi fa trovare il rimedio.
Ed il problema è risolto.
Questa cosa è strana...cioè trovare facilmente soluzioni ai problemi,
dai più banali ai più seri.
Mi viene naturale.
E' come giocare a tetris... ogni pezzo che scende dallo schermo, si va a collocare al posto giusto...
E via... si va avanti, fino al prossimo problema da risolvere che si presenta.
Tra l'altro, si verificano anche coincidenze che mi aiutano a trovare delle soluzioni.
Questa capacità di razionalizzare, va di pari passo con la pazienza di aspettare i tempi giusti.
Senza questa capacità, si rischia di rovinare tutto.
La fretta non aiuta.
Come spesso dico ai miei colleghi, i quali naturalmente non mi ascoltano mai, quando riceviamo
un incarico e quest'incarico non è immediato, aspettiamo, non ci precipitiamo ad eseguirlo.
Teniamolo a mente o scriviamolo alla lavagna se pensate di dimenticarlo,
al momento giusto ci adoperiamo per eseguirlo.
Fate finta di essere dei panettieri. Quando i panettieri preparano il pane, lo lasciano lievitare, non lo
mettono subito in forno, altrimenti il lievito non fa il suo lavoro ed il pane viene male... lo stesso
noi, lasciamo passare del tempo, perché nel nostro mestiere, spesso gli ordini si contraddicono e
dopo pochi minuti ti chiedono di annullare o magari di fare in diverso modo, rispetto a prima...
Niente. Non ci riescono. Si precipitano ad adoperarsi e puntualmente, capita che dopo neanche mezz'ora arriva
il contrordine.... e tu nel frattempo ti sei adoperato a fornire servizi, contattare terze parti in causa,
che poi devi andare a disdire.
La capacità di aspettare, senza andare nel panico, per un servizio tenuto in sospeso, non ce l'hanno.
E invece, paradossalmente, tenere uno o più incarichi in sospeso, senza che vadano in scadenza di termini,
aiuta a rimanere concentrati, a gestire l'ansia da prestazione, rafforzandoti interiormente...
agire nel momento giusto, ne troppo in fretta, ne troppo tardi, ti impegna una sola volta, in maniera definitiva e risolutiva.
Nel 90% dei casi, poi, le emergenze che si presentano all'improvviso, nel giro del primo quarto d'ora si ridimensionano da
sole, per poi spesso sciamare del tutto e, quando rimangono, gestirle si presenta meno problematico del previsto, se sai agire
con distacco emotivo, concentrandoti sulla soluzione del problema, senza farti prendere dal panico o dalla fretta di risolverlo.
Anche fare il cameriere credo mi abbia aiutato. Intervenire al momento giusto, ne troppo presto, ne troppo tardi, quando
devi togliere un piatto vuoto ad un cliente, per esempio, ti aiuta ad entrare in sintonia con questi, senza essere ne troppo invadente,
ne troppo assente. Guardare il tavolo a distanza e incrociare lo sguardo del cliente, ti fa capire se questi ti sta cercando per qualcosa
o magari ti rivolge uno sguardo di gradimento per ciò che gli hai servito. Nel tempo acquisti capacità d'intuizione per intervenire
o meno in un determinato momento.
Insomma, sangue freddo, raziocinio, metodo e attesa dei tempi giusti, è ciò che mi sta permettendo di agire spesso
nel modo giusto, risolvendo problemi che si presentano quotidianamente, sia al lavoro, che nella vita privata.
Credo che siano qualità che ti permettono di gestire le problematiche con maggiori capacità risolutive e naturalmente
sono qualità che acquisisci vivendo le quotidianità che la vita ti pone... se sai far tesoro delle esperienze che vivi.
Tutto ciò mi fa star bene, mi fa credere in me, mi aiuta ad andare avanti, senza avere troppa paura del futuro...
e soprattutto, mi rafforza l'animo e mi fa adempiere ai miei doveri senza troppi sforzi.
E spero che questa condizione duri il più a lungo possibile.
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https://www.youtube.com/watch?v=khg2sloLzTI
Riflessioni su ciò che mi sta capitando da Agosto a questa parte!!
Vivere in monotonia è peccato.
Da piccolo ho viaggiato molto...
poi per circa trent'anni mi sono fermato.
Ed allora ho viaggiato con la fantasia.
Con le storie degli altri, dei marinai che approdavano in porto, per esempio.
Ed ora?
Non me lo spiego.
Un mio collega ha dato le dimissioni e nel momento stesso che le ha date...
ho realizzato che dovevo andarmene anch'io.
Non so cosa mi è accaduto...
mi sono solo detto che era ora di cambiare.
E allora sono andato da un mio fraterno amico e collega e gli detto :
"Ciccio, io me ne devo andare... non posso e non voglio più rimanere dove sono...
perché ogni giorno che passa, ci sto morendo là dentro"
"Ho degli amici a Marghera che cercano una persona d'esperienza... pare che li non ce ne siano poi tanti."
Così mi ha detto il mio amico ed io gli ho risposto che mi stava bene.
Ed è iniziato tutto.
Ci ho parlato al telefono...
sono andato a trovarli...
e sono stati molto gentili e accoglienti...
io mi sono pagato l'aereo, loro hanno pensato all'albergo.
E vi giuro che mi sono sentito un ragazzino entusiasta...
entusiasta di conoscere posti nuovi, ambienti di lavoro nuovi... mentalità diverse...
per tutto il periodo trascorso lì, sognavo ad occhi aperti...
di essermi sistemato, ambientato... ritrovato me stesso.
Poi sono tornato a casa e...
i dubbi, le paure, le incertezze.... mi hanno pervaso.
E qui la mia famiglia mi è venuta in aiuto.
Mia moglie mi ha fatto coraggio, dicendomi che se mi sento di andare, è giusto così...
perché l'ambiente di lavoro è importante e trovarvi soddisfazioni professionali aiuta il morale e...
rende realizzate e quindi felici le persone.
Nel posto in cui mi trovo, da troppo tempo atmosfere cupe e tristi, mi stavano intossicando...
soprattutto, la mancanza di considerazione e rispetto per i dipendenti... oltre che a capacità
gestionali e di investimenti... e pensare che, tra prima e dopo, vi ho trascorso ben 22 anni.
E comunque non era un brutto posto... è solo che è passato di mano e...
chi lo gestisce adesso sono persone tristi che rendono triste tutto ciò che li circonda.
Quindi va bene così....
affronterò le difficoltà come ho sempre fatto...
a viso aperto e con pazienza e determinazione...
saprò dimostrare le mie capacità e....
per i prossimi dieci anni vivrò una vita più movimentata.
Non potrò scendere giù spesso... ma farò in modo di farlo con una certa regolarità.
E poi...
le mie Zie a Chiasso già pretendono una visita...
i miei cugini a Milano, pure...
l'altro mio cugino, a Bologna... mi aspetta anche lui e...
i miei amici di Cesenatico pure...
E poi ci siete voi...
Posso semprefare una capatina a Cremona, Trieste...
insomma... non sarò solo. :D
I miei amici di qui hanno detto che mi verranno a trovare...
quindi di cosa devo preoccuparmi?
La sera farò delle video chiamate alla famiglia...
e quando poi le mie figliole saranno pronte per
il mondo del lavoro... beh, qui io intanto avrò
tracciato il solco.
E se va male qualcosa.... tra dieci anni andrò in pensione e riaprirò casa giù in Sicilia
Ma per come sono fatto io, non andrà male... perché saprò prendere le cose buone
che le circostanze mi offrono, ignorando quelle brutte.
E in questo momento sto fremendo pure...
perché mi dicono di aspettare fine Settembre, prima di salire...
nel frattempo si cerca un'abitazione decente che possa accogliermi...
E non vorrei che per un motivo o un altro, non se faccia più nulla!!!
Ma non devo essere pessimista... hanno detto che mi vogliono...
devo solo aspettare il momento giusto...
così come ho trascorso quest'ultimo anno...
aspettando il momento giusto per fare ogni singolo passo verso la risoluzione dei problemi e...
le soddisfazioni personali.
E vada come vada...
avrò vissuto e non sarò solo esistito.
That's All!!!
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Bravo Bumble, la rotta del cambiamento è sempre emozionante, cavalcala senza guardarti indietro!
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Citazione:
Originariamente Scritto da
dark lady
Bravo Bumble, la rotta del cambiamento è sempre emozionante, cavalcala senza guardarti indietro!
Grazie Dark. :approved:
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https://www.youtube.com/watch?v=zU3GNWBZDyM
E adesso dico la mia...
Non ho chiesto io di venire al mondo.
Se ci sono venuto è perché ho vinto la maratona di New York.
Avete presente la maratona di New York?
Quella folle corsa di quaranta chilometri percorsa da quarantamila partecipanti?
Ebbene noi eravamo quaranta milioni!!!
Quaranta milioni di spermatozoi tutti provenienti dalla Magna Grecia.
Tutti a spingere, ossessivamente.... per andare chissà dove poi!!!
Chi faceva sgambetti, chi indicava vie sbagliate per disorientare gli altri...
insomma ognuno per se, senza pietà.
Incalzato dagli altri, seguii la via maestra. Un grande canalone dalle pareti appiccicose e increspate.
In tanti finivano con l'incastrarvisi, perdendo tempo e soprattutto, energie, per divincolarsi e liberarsi...
tanto che almeno in cinquecentomila già ti avevano doppiato.
E che dire poi delle gang? Gruppi di bulli che ti ostruivano la strada...
come quando eri solo e cercavi di entrare in discoteca senza essere accompagnato da una donna, durante gli anni ottanta...
"Di qui non si passa!!!" dicevano... e allora cercavi ossessivamente di trovare un modo per passare....
In certi angoli poi vedevi altri tuoi simili con dei cartelli con su scritto "Tanto è un falso allarme... moriremo tutti!!!"
E invece no. Alcuni di questi poi li ho ritrovati in vita, nelle piazze, sempre con dei cartelloni con su scritto
"Amate il prossimo" oppure "Dio vi Ama, amatelo anche voi altrimenti morirete tutti" e roba simile.
Fanatici!
Certo non ti tiravano su il morale scritte inneggianti la fine del mondo... mentre ancora sei in una fase, diciamo cosi... embrionale!!
Ma io comunque andavo avanti. Sempre avanti, inesorabilmente!!! Altrimenti mi sarei perduto.
Alcuni poi giravano a destra, altri a sinistra... chi consultava googlemap.... solo che ancora non lo avevano inventato, ai miei tempi.
Alcuni pazzi poi si fermavano a chiedere indicazioni.... e altri cinquecentomila li superavano immediatamente.
Ad un certo punto mi ritrovai avanti a tutti. La fatica si faceva sentire...correvo, correvo...
Girandomi indietro vidi le facce sconvolte di chi cercava di far di tutto per recuperare lo svantaggio.
Ma io correvo più di loro...
cominciarono a minacciarmi, ad insultarmi...
insomma erano un tantino incattiviti.
E non vi nascondo che cominciai ad avere paura.
"Vuoi vedere che questi mi prendono per la coda e mi menano di brutto?" Pensai tra me e me...
All'improvviso vidi un enorme palla da tennis di fronte a me. La luce che emetteva quasi mi accecava.
Brillava ad intermittenza, come un faro che di notte illumina il mare per indicare la via ai bastimenti...
Ricordo che pensai potesse trattarsi di una trappola, una specchio per le allodole... cioè per noi spermini, piccini piccini!!
Ma non avevo scelta, l'orda dietro di me si avvicinava ed era sempre più inferocita...
dovevo andare avanti, verso quella pallina luminosa, che si ingigantiva sempre di più mentre mi avvicinavo.
E fu un attimo.
Andai ad impattare con tutto me stesso contro la pallina da tennis, tanto che la botta in testa fu molto dolorosa.
Ma non potevano dotarci di un airbag? Gridai per il dolore in fronte che provai.
A causa dell'impatto, poi, persi la coda, che rimase fuori dalla pallina da tennis, scodinzolante... participio presente.
Ed io ero infatti presente. Tutto ammaccato ma presente.
Mi ripresi e guardai fuori.
I quaranta milioni di ladroni erano tutti lì a bestemmiare, inveire e minacciarmi di morte!!!
Altro che "Siamo tutti fratelli" e "Volemose tutti bene!!"
Meno male che le porte si chiusero lasciandoli tutti fuori.
"Tiè!!!" pensai tra me e me.... "Io, solo io, sono arrivato per primo!!!
"Prendetevela in quel posto!!!" Pensai egoisticamente.
"Se questa è la naturale selezione di chi è destinato a venire al mondo...
allora vuol dire che la vita poi è pure peggio!!!"
E invece no. Ho passato nove mesi bellissimi in quella specie di ovetto kinder
in cui mi ritrovai. Riposo, cibo, poi ancora riposo... insomma tutte cose che
adesso sto pagando.... se pensate a chissà quando potrò andare in pensione...
quei nove mesi di relax a carico della collettività me la stanno facendo pagare cara!!!
Al momento del parto poi.... che ve lo dico a fare? Non volevo uscire.
Stavo cosi bene.... chi me lo faceva fare?
Che poi ai tempi era pure un problema.
Io sono di produzione casareccia!!!
Partorito in casa, perché ai tempi si credeva che andare in clinica si morisse di infarto.
No. Rettifico, di parto. Si morisse di parto.
E qualcuna c'è morta, purtroppo.
Pertanto, letto matrimoniale con tanto di lenzuola di seta per l'occasione,
che poi erano pure pericolose perché le lenzuola di seta ti facevano slittare in avanti
abbastanza velocemente, perché scivolavi, pasticcini, rinfreschi e confetti, sia rosa che celesti
dato che l'ecografia ai tempi non esisteva... si nasceva a caso....
i corredini? un pò rosa, un pò celesti... così non si sbagliava...
E tra il pubblico, il medico di famiglia, l'ostetrica, zia Pippina, zia Turidda, Nonna Carmela...
mia mamma e... almeno altre cinque o sei vicine di casa... di cui adesso non ricordo i nomi...
tutte ad assistere allo show!!
Altro che grande fratello!!!
Grande Bordello!!!
E niente, non volevo uscire, tra sforzi urla e disperazione di tutti...
il medico ad un certo punto minacciò di prendere il forcipe.
"E che cazzo me ne frega!!" ricordo pensai.... fino a quando non vidi cos'era un forcipe, però!!!
A quel punto uscii a razzo, grazie anche alle lenzuola di seta, come accennavo prima.. proprio mentre il dottore stava per usarlo... il forcipe.
Brutto esser preso da un forcipe.... come minimo ti deformano la testa... tipo antico
egizio con la testa ovale!!! Mi sa che in Egitto lo usavano spesso, il forcipe!!
Venni al mondo alle 16:30 di quel lontano 15 Ottobre del 1968... in piena contestazione giovanile... la mia...
ricordo che piansi. Piansi per il dolore, lo sbalzo termico, per la paura che tutta quella gente e confusione mi faceva...
e perché già mi piaceva rompere i coglioni!!!
Oltre le mie urla ricordo i rintocchi dell'orologio della chiesa, in piazza.
Era un Mercoledì, mi pare. C'era un calendario proprio di fronte il letto. Si era un dannatissimo Mercoledì.
Mio nonno era impegnato a raccogliere le olive... l'altro era già da tempo emigrato in Svizzera....
Mio padre era per mare, ad inseguire le fregate russe per il Mediterraneo...
Mia madre solo non mancava... oltre mia nonna e le commari, naturalmente
E poi, gli addetti ai lavori... medico di famiglia e l'ostetrica.... vista per la prima e ultima volta quel giorno,
e poi sparita per sempre. Ma a che serve veramente un'ostetrica? (domanda retorica)
Ma se fosse dipeso da me... sarei venuto al mondo più tardi.
Verso le 17:00, perlomeno.
All'ora del thè!!
Sarebbe stato più chic!!!
notte.
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https://www.youtube.com/watch?v=80hR9lAjhaE&list=RDEMZdG9kOfngbZ3zA0OOaTl3 w&index=2
A mio modesto parere, non c'è lingua più dolce e soave del portoghese.
Credo sia la lingua che usa l'anima per comunicare.
E' capace di far provare sublime emozioni...
di farti venire la pelle d'oca...
di aprirti il cuore...
di provare amore...
e pace interiore.
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https://www.youtube.com/watch?v=MG2LWt5W0_M
E' una sensazione spiacevole, il disagio.
Sentirsi fuori posto...
in un mondo che non ci identifica
non ci appartiene.
Diverso da tutti.
Guardato da tutti.
Indicato da tutti.
Eppure a pensarci bene, la diversità
non è una cosa così strana e bizzarra.
E' solo un modo di essere...
un diverso modo di porsi...
di esprimersi... di vivere.
Solo che tutti gli altri si sentono minacciati...
perché non capiscono, non si capacitano...
mancano di intuizione...
e sono privi di immaginazione.
Perché l'essere tutti uguali...
li rende catalogati e omologati.
Si accetta solo un modo di essere....
si tollera solo un modo di porsi...
quello adottato da tutti...
considerato l'unico, normale.
Ecco quindi che essere "diverso" da tutti gli altri...
ti pone ai margini, ti isola.
Essere se stessi non basta,
devi essere come loro vogliono tu sia.
Ma è difficile essere chi non si può essere...
andare contro natura, la propria, non da la felicità.
E così un "Salice Ridente".... in mezzo a tanti "Salici Piangenti"...
rappresenta l'anormalità, l'aberrazione... la volgarità... l'abominio...
Poco importa se porti un pizzico di felicità... rivolgendo un sorriso a chiunque...
Anzi, è considerato un pericolo!!!
Tra i "Salici Piangenti" è vietato ridere... vai bene sono se piangi, come tutti gli altri.
O forse no?
Magari se si ci si sforza di essere se stessi...
malgrado le difficoltà e le ostilità...
guardando avanti, con costanza e perseveranza...
alla lunga...
può anche capitare di guardarsi intorno e...
notare altri "Salici" che da "Piangenti"...
si sono trasformati in "Ridenti"...
E poi altri e altri... e ancora altri...
tanto che alla fine...
non ci saranno più...
ne piangenti, ne ridenti...
ma semplicemente...
Salici.
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https://www.youtube.com/watch?v=cCqN1sitT24
E questa la dedico a me.
Io che mi sento molto vicino a quest'artista...
molto sulle righe e ribelle.
Io che di carattere sono mite...
ma mi faccio rispettare...
Io che perdono chi è in buona fede...
e non chi agisce in malafede...
Io che non porto mai rancore...
ma che spengo i miei sentimenti...
Io che nella vita ho sempre cercato la verità...
Io che ho sempre donato ciò che a più tenevo...
Io che ho guardato me stesso canzonandomi...
quando ero in cerca di qualcosa...
ed il bisogno non era materiale...
piuttosto emozionale...
Il vero dono che si riceve, è quello di saper strappare
un sorriso a chiunque... ma non in maniera qualunque...
Ogni persona è diversa dagli altri...
siamo tutti diversamente sorridenti...
pertanto bisogna saper toccare i tasti giusti...
e chi è capace di farlo....
ha il più gran dono di questa terra...
E non sarà mai solo.
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https://www.youtube.com/watch?v=y_6ak9CYx48
Chissà com'è l'Irlanda? Il paese verde per eccellenza. Il verde è mio colore preferito.
Immagino che la gente che vive lì sia allegra e disponibile. Come me del resto.
E poi immagino ci tengano a sentirsi diversi dagli inglesi. I quali, conservano sempre
la loro indole imperialista. Ecco gli irlandesi si distinguono. Forse come noi siciliani.
In un certo senso tendiamo a distinguerci dal resto d'Italia, Settentrionale intendo.
O forse non è così, è solo una mia immaginazione o percezione a farmi dire certe cose.
Amo questa cantante, Dolores, che purtroppo non c'è più, ci ha lasciati. Tutti i suoi brani
mi piacciono. Mi rilassano, mi mettono allegria... mi mettono in pace con il mondo.
Un pò di malinconia mi accompagna sempre. Il mio sguardo è sempre rivolto al passato.
A ripercorrere i miei vissuti. E fortunatamente mi rivedo sempre allegro e sorridente...
Vorrà dire qualcosa, immagino. Una vita magari spesa ordinariamente, ma senza rimpianti.
Quando mi volto indietro non vedo cose di cui pentirmi. Forse ero già maturo e non lo sapevo.
Non ho mai avuto eccessi, ne mai ho voluto strafare... ho affrontato senza tentennamenti ciò
che la vita mi ha riservato, gioie e dolori, cose belle e meno belle... sono sempre andato avanti...
con il cuore in mano... affrontando ogni cosa con sincerità e rispetto per tutto ciò che mi circondava intorno.
E chiunque incontri del mio passato, ebbene, posso benissimo riservargli un sorriso ed un saluto di ben ritrovato...
non c'è nessuno di cui io debba aver timore di incontrare... perché quando non fai del male a nessuno...
puoi andar dritto senza bisogno di cambiar strada.
E questo mi rende sereno e consapevole di chi io, veramente sia.
Viva l'Irlanda... viva Dolores e la sua splendida voce!!!!
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https://www.youtube.com/watch?v=kgNEXT_kq-Y
Forse sto vivendo troppo.
Guardavo Sanremo solo per loro.
Erano gli anni '80.
I miei, i nostri anni '60.
Vivevamo in una bolla,
dove il benessere stava via via sfuggendo...
Noi poi, eravamo dei privilegiati...
e in quanto tali, non ci accorgevamo...
che la bolla stava per implodere.
Eravamo figli di militari borghesi.
Avevamo il nostro mondo...
i nostri quartieri, i nostri circoli...
in tutta Italia....
vivevamo separati dagli altri.
Ancora oggi, quando ci incontriamo...
parliamo delle nostre nursery :
i circoli, gli stabilimenti...
club per privilegiati e figli di....
privilegiati.
Poi crescemmo e quel mondo ci sembrò diverso.
Quasi tutti scappammo dalle nursery...
per non essere controllati dai nostri genitori...
o dai colleghi o dalle commari, mogli dei colleghi...
Ci sentivamo ingabbiati, chiusi in un modo di balocchi
ma noi eravamo già cresciuti.
E così ci fu chi.... rimase in quel mondo...
arruolandosi a sua volta...
ripercorrendo gli stessi sentieri dei genitori...
per non cambiare vita o perché si trovava a suo agio..
lì dove stava.
Ci fu chi, come me, non potendo rimanere oltre,
abbandonò quel mondo fisico, non virtuale...
per intraprendere altre vie.
E così crebbi
Già, crebbi, perché solo percorrendo altre strade...
diverse da quelle di provenienza...
si impara a conoscere com'è in realtà il mondo che ti circonda...
ma che tu non hai visto, in quanto vivevi in un recinto dorato.
E così, pian piano, cominciai anche a vivere e pensare
in modo diverso.
E non furono tutte gioie... no!
La vita al di fuori del recinto, era diversa,
più ardua, piena di difficoltà.
E fu uno Shock vederlo con i propri occhi.
Ci fu quindi chi rimase in quel mondo...
chi andò via e non vi tornò più.
Io mi trovo in una specie di limbo.
Sono rimasto ai margini di quel mondo
dal quale sono uscito dopo la pubertà.
In quei circoli, in quegli stabilimenti, ci sono i superstiti....
molte vedove, qualche collega di mio padre,
tutti appartenenti al club della nursery
gente che ci ha visto nascere, crescere...
gente vetusta che sa di vivere...
i loro ultimi giorni.
Quando mi incontrano... mi salutano con affetto, nostalgia,
spendendo una parola buona nei confronti dei miei genitori.
Uno di loro, mi ha dato, in una chiavetta USB,
alcuni filmini che riprendono i miei genitori
mentre ballano al circolo, felici, spensierati
e sorridenti...
Ed è stato come fermare il tempo....
Vederli ballare mi ha riportato alla mente ciò che eravamo....
ma anche ciò che non siamo, più.
Una generazione è scomparsa o sta scomparendo...
lasciando il posto alla nostra.
I loro sorrisi descrivono la loro vita....
vissuta in allegria e spensieratezza....
figli della guerra, si!
Ma ma che non hanno vissuto...
se non i patimenti del dopo guerra...
ma poi, il boom economico, li ha travolti
a suon di Beatles e Rolling Stones....
e non li ha abbandonati più.
E noi?
Cosa ricorderanno, di noi....
i nostri figli?
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https://www.youtube.com/watch?v=3xr0xRkRXfc
Io bevo caffè decaffeinato.
Mi illudo così non mi faccia tanto male.
Non ne bevo tanti.
Uno dopo colazione, verso le sette e trenta...
Uno in ufficio, verso le nove...
Uno il pomeriggio, intorno alle tre.
In tutto tre caffè.
E lo prendo con poco zucchero.
Quasi niente.
Mi piace il sapore che lascia in bocca...
una piacevole sensazione.
Alle volte ci aggiungo un pezzettino di cioccolata fondente.
Mezzo quadratino che si scioglie nel caffè, rendendolo più cremoso.
E' un piccolo sfizio, il mio.
E poi mi piace macchiato.
La schiuma bianca che si colora di caffè, mentre rimescolo con il cucchiaino.
E dopo averlo bevuto è come se mi ricaricassi come un cellulare.
Pronto a riprendere servizio... e rispondere alle chiamate.
Alle volte poi lo prendo lungo... sempre con poco zucchero.
E lo prendo sempre in una tazzina da bar, in ceramica, spessa...
e non in quelle tazze in fine porcellana, dove il calore non viene mai disperso...
e poi mi brucio la lingua.
Odio quando mi brucio con il caffè.
E' come se un pugnale mi penetrasse il cuore.
Mi toglie la voglia di bere e mi mette di malumore.
E poi c'è il rito :
vedersi con un amico o un'amica e prendersi un caffè al bar.
In genere vado al bar "La Conchiglia".
Dove la proprietaria, è uno schianto di femminilità e bellezza...
che rende il caffè più piacevole da prendere per me e non solo me.
Perché come diceva il grande "Nino", il caffè è un piacere...
ma se non è buono, che piacere è?
Buon caffè a tutti!!
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https://www.youtube.com/watch?v=JJZ0AUtmMgw&list=RDJJZ0AUtmMgw&start_radio =1
La mia essenza sta tutta in questa canzone.
Leggerezza e ritmo, mi pervadono. E' come se camminassi senza toccare terra.
Giro per le strade, con la mente assente. Assorto e intento a fantasticare scenari
che sembrano lontani, ma che mi catturano come una calamita attrae i metalli.
E intanto la gente mi vede passare e mi guarda, come si guarda uno stolto che
gironzola barcollando, senza immaginare che dentro di me, questo ritmo mi
provoca brividi e sentimenti gioiosi.
E mi viene di abbracciare tutti, baciare tutti, sorridere agli sconosciuti.
E cammino facendo roteare la testa, il corpo... le gambe...
senza preoccuparmi di nulla.... senza importarmi di nulla...
un passo dopo l'altro... sempre avanti... senza fermarmi mai.
E passando, accarezzo un bimbo... sorrido ad un vecchio... porgo una rosa ad una fanciulla.
E' come se donassi me stesso. Nella speranza di strappare un sorriso, una gioia.
Si, una gioia. Una gioia che illumina l'anima, rafforza il cuore e...
lo fa battere sempre più forte.
E finché batte il cuore... allora la tua anima è viva... tu sei vivo!!
Perché ti nutri della gioia che rivolgi agli altri e quindi...
a te stesso!!
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Bella! (Mina e la canzone)
Il 20 noi andiamo a vedere Antonella Ruggiero.:love:
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https://www.youtube.com/watch?v=Pqbi8aJQlQQ
E sul viso una lacrima.
Scorrendo, lascia un solco sulla guancia.
Una smorfia contratta, come reazione alla scia di dolore,
le sconvolse il viso.
E non parlava.
Guardava avanti a se, nel vuoto,
rincorrendo i suoi pensieri.
E non c'era nulla che potessi fare.
Nemmeno provare il suo stesso dolore.
Abbassai gli occhi per non guardarla,
come se non guardarla,
potesse evitarmi di struggermi per lei.
Pervaso di impotenza, era come se a soffrire fossi io.
Lei invece, immobile, mi guardava serena.
Chi non era sereno ero io.
Nella mia frustrazione,
mi dannavo per trovare il modo di aiutarla.
E non vi era modo.
Ne conforto, ne disperazione nei suoi occhi,
solo consapevolezza e poi...
gioia.
Era una lacrima di gioia la sua,
ma che lacerava il mio cuore.
Come può una gioia, partorire una lacrima?
Come può un amore, divenire immenso?
Semplice, attraverso una lacrima,
che lacera il volto, appunto.