Ma questo dover specificare ogni singola possibile discriminazione è qualcosa di intrinseco nel codice italiano?
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Ma questo dover specificare ogni singola possibile discriminazione è qualcosa di intrinseco nel codice italiano?
perché "incapacità"? se un fatto si verifica in più di una situazione e non viene "punito", benché illecito, allora mi azzarderei a dire che è quanto meno "tollerato". non è che ai magistrati le notizie di reato "non arrivano", eh...
è che soltanto, è una situazione così frequente che non arriva proprio a chi di dovere. cioè le forze dell'ordine, a quanto ho modo di capire, non operano in quel senso e non per "scarso senso del dovere", ma perché alla base dell'illecito stanno "considerazioni" non del tutto prive di tutela all'interno dell'ordinamento, sempre a livello costituzionale. ad esempio art. 3 secondo comma. tutto qua.
si. non tutto ciò che non è vietato è però consentito. se ci sono delle disposizioni che contemplano un certo stato di fatto, allora quello stesso stato di fatto è positivamente "preso in considerazione" e quindi tutelato o "penalizzato". una situazione di fatto che venga "sancita" con norme non può presupporre l'indifferenza da parte di chi la sancisce, cioè il legislatore.
si, ma come ti dicevo, c'è anche la libertà di convivere more uxorio, a livello "meramente di fatto". ma se quella libertà viene disciplinata da norme giuridiche questo non può voler dire "indfferenza", se non altro a livello "semantico".
no. non vuol dire indifferenza. vuol dire il contrario. ma mi pare che arrivati a questo punto sia questione di opinioni.
si, ma "cultura" e "ricerca" nel senso di "ministero della pubblica istruzione, dell'università e della ricerca" se è questo che volevi dire.
si. ma le opzioni sono ricalcate sulla prassi dei "contratti per adesione", e sono (vado a braccio): chiesa cattolica, chiesa valdese e stato. dimmi tu perché...
ma quali servizi? si parla di una entità che mi verrebbe da definire multinazionale a carattere religioso, che in quanto entità "parastatale" a livello internazionale contrae accordi economici con altre "entità statali" o parastatali. che c'entrano i quattro gatti del pallone?
guarda che la mia impressione non è di "perdermi". è che la discussione mi appassiona, ecco tutto.
La legge Mancino specifica che i motivi della discriminazione possono essere "razziali, etnici, nazionali o religiosi", il DDL Zan aggiunge genere, orientamento sessuale, identità di genere e abilismo, mi chiedevo se sia davvero necessario specificare ogni singolo motivo di discriminazione, se un domani tornasse di moda discriminare i rosci e di picchiare il malpelo sarebbe necessario inserire il colore dei capelli?
Si tratta di qualcosa di intrinseco ai codici penale e civile italiani dover specificare ogni cosa o in teoria si potrebbe avere una legge che parli in generale di discriminazione e lasciare al tribunale il compito di stabilire se nel caso specifico di discriminazione e di che tipo si sia trattato (perché ad esempio una banda di skinhead che decide di passare il sabato sera andando a picchiare i barboni lo fa con un chiaro intento discriminatorio, ma non così definibile, si tratta di censo? Di mancanza di una casa? Di igenismo? Se si volesse inserire i senzatetto come categoria a rischio discriminazione non c'è una parola che contraddistingua la tipologia).
In ogni caso non capisco più di tanto il polverone sollevato su questa storia, non è che la legge Mancino sia così applicata, una quantità di persone istigano quotidianamente atti di violenza cono motivi razziali, etnici, nazionali e/o religiosi (perché se oltre ad essere negro e di etnia sinti, hai l'ardire di essere anche musulmano e, Dio non voglia, francese, qualcuno che dirà che devi morire male lo troverai quotidianamente) eppure non è che veda fioccare denunce come se nevicasse.
Comunque i cristiani sono una piaga e gli antichi romani avevano capito tutto, riapriamo il Colosseo (e ora denunciate sta minchia).
non ho letto il d.d.l. ma mi pare che quelle che elenchi siano circostanze aggravanti, che però essendo tassative vanno "specificate", a quanto ho modo di capire.
in rarissimi casi, una legge ancora formalmente vigente può essere disapplicata, ma proprio dal magistrato, in casi di manifesta inattitudine a disciplinare la circostanza;
ma non è che l'eventuale impossibilità a scovare abusi edilizi li legittimi, eh...
beh, proprio no; negli ordinamenti liberal democratici vige esattamente il principio per cui tutto ciò che non sia vietato è consentito;Citazione:
si. non tutto ciò che non è vietato è però consentito.
infatti, l'indifferenza in questo caso non c'è solo se quella convivenza si atteggia a famiglia; ma ciò non implica un giudizio di merito dell'ordinamento su quello che fai privatamente; questo scatta se le azioni configurano qualcosa di specifico, come una famiglia di fatto; per esempio l'obbligo alimentare dopo convivenza molto prolungata può essere ottenuto;Citazione:
si, ma come ti dicevo, c'è anche la libertà di convivere more uxorio, a livello "meramente di fatto". ma se quella libertà viene disciplinata da norme giuridiche questo non può voler dire "indfferenza", se non altro a livello "semantico".
no, dell'art. 9;Citazione:
si, ma "cultura" e "ricerca" nel senso di "ministero della pubblica istruzione, dell'università e della ricerca" se è questo che volevi dire.
i servizi sono la copertura di p.s. e informazione sugli eventi, ecc...Citazione:
ma quali servizi? si parla di una entità che mi verrebbe da definire multinazionale a carattere religioso, che in quanto entità "parastatale" a livello internazionale contrae accordi economici con altre "entità statali" o parastatali. che c'entrano i quattro gatti del pallone?
servizi al pubblico, non alla Chiesa o alla Roma;
capisco; ma in queste cose è necessario molto ordine.Citazione:
guarda che la mia impressione non è di "perdermi". è che la discussione mi appassiona, ecco tutto.
beh, purtroppo sì; questo sì, è un fatto culturale che ha sue motivazioni; è il portato di uno scarsissimo spirito repubblicano; abbiamo una storia che non ha attraversato i necessari traumi, che si innesta su un generale ordinamento proliferativo di leggi, anche per questo.
allora. se ti fa piacere ti dico che a livello "teorico" possiamo discutere, sempre se ti fa piacere. ovviamente mi manca la "pratica" che posso solo "intuire" sulla base degli studi. poi però ti dico anche se permetti, sulla base di quanto a suo tempo ho avuto modo di apprendere anche dal "servizio pubblico" che, per quanto riguarda ad esempio le "varianti" in corso d'opera su un tratto mettiamo d'autostrada, esse varianti servono spesso a nascondere la necessità di ripartire i fondi su base politica. questo è quanto. ovviamente si tratta di comportamenti che, se la memoria non mi inganna, sarebbero formalmente del tutto "leciti" ma sostanzialmente no. è questo che cercavo di dire.
guarda io penso che in definitiva tutto "si sa", prima o poi. e questo è il mio "limite".
su questo ascoltavo una interessantissima lezione di un mio professore all'università, ti parlo dei primi anni di studio. il professore in questione metteva per l'appunto in "dubbio" una affermazione di principio come la tua, proprio perché non motivata. affermazione che sarebbe in contrasto ad esempio con il principio di uguaglianza "sostanziale". non so se è chiaro.
si. però io mi riferivo, in senso strettamente tecnico e teorico, all'ipotesi in cui una fattispecie sia del tutto priva di disciplina, ad esempio le unioni LGBTIQ. in quel caso non si può parlare di "consolidazione" a livello legislativo ma di mera "tolleranza", in senso "negativo", cioè di assenza di considerazione da parte del legislatore. detto ciò ti dico che non è mia intenzione "scardinare" qualcosa. è mia intenzione dire la "mia", perché se è vero che esiste una libertà di espressione allora esiste anche per me. tutto qua. se vuoi la possiamo chiudere qui, senza problemi o rancori.
sulla base del quale è stato a suo tempo istituito il MIUR, che si occupa per l'appunto di queste questioni, cioè tutta la problematica attinente alla cultura alla ricerca e al "vaglio" della possibilità, per i capaci e meritevoli, di "accedere ai più alti gradi di istruzione". abbi pazienza.
se parli di servizi di sicurezza a maggior ragione il paragone calcistico non regge. mi fa piacere che rettifichi.
si. ti posso assicurare che il mio ordine soprattutto mentale mi sta a cuore e ho intenzione di coltivarlo meglio che posso, anche per l'avvenire. poi non mi pare di aver come dire, fatto "confusione". è una questione di principii di diritto a cui, dato che è qualcosa a cui dedico gli ultimi 15 anni, tengo molto. questo è l'unico movente che mi spinge a dire la mia. anche magari un po' "fuori dalle righe". abbi sempre pazienza.
Ma scusa eh? Continuiamo a non intenderci. Il mondo omosessuale rivendica pari diritti in tutto. E poi in questo caso non si accontenta di essere accomunato a tutto il resto, pretendendo una postilla in più a ciò che già è previsto, legiferato e punito. Non c'è affatto bisogno di questa "aggravante specifica", dài. E' una questione ideologica, gira e rigira. Una tristissima questione ideologica.
esatto, come per il razzismo; cominciassero a pestare i preti in quanto "pedofili", sarebbe altrettanto opportuno specificare un'aggravante di "clerico-fobia";
certo; la legge è per forza fondata su un'ideologia, sistema-di-idee;Citazione:
Non c'è affatto bisogno di questa "aggravante specifica", dài. E' una questione ideologica, gira e rigira. Una tristissima questione ideologica.
esattamente come le tue legittime critiche, fondate sulla tua ideologia che prevede scelte diverse da quelle omosessuali, e perciò non ritiene necessaria una particolare sensibilità in materia;
era ideologia anche quella sui "perfidi giudei assassini del Cristo"; tanto lo era che è stata cambiata quella storia, come un "errore", nel giro di un Concilio, mica in mezzo millennio...
se quella sui gay è tristissima questione ideologica, che dobbiamo dire di quella persecuzione millenaria, lavata via come con un colpo di spugna, una verginità ripristinata con ago e filo ?
io dico che i comunisti arrivano sempre 20 o 30 anni in ritardo; per i consustanziali cattolici bisogna moltiplicare per 10; ma in questo paese di pulcinella e manganellatori, ci si finge sorpresi; invece di andare avanti, si aspetta che gli altri ci doppino e poi si fa finta di niente; messi all'angolo, si chiede scusa, e poi si torna al proprio particulare .
questo non può essere: la forma può essere desueta e superata dalla sostanza, ma non vice-versa: se si può disapplicare una legge desueta, non si può vietare un comportamento lecito nella forma; questo è un principio elementare del diritto;
certo, come per Ustica, piazza Fontana, ecc... ma il sapere politico è una nozione diversa da quella di verità giudiziaria e probatoria;Citazione:
guarda io penso che in definitiva tutto "si sa", prima o poi. e questo è il mio "limite".
esatto; ma la sostanza non può limitare, ma solo ampliare i diritti a fronte di una norma non più adeguata; per fare un esempio, non è che le unioni civili possono essere considerate un vulnus per chi scelga il matrimonio, e la cui libertà in nulla viene limitata; io posso desiderare una società a mia immagine e somiglianza, ma non lamentare il fatto che gli altri non condividano come una limitazione alla mia libertà di imporre un totalitarismo; questo è il problema intrinseco a molte ideologie religiose, che in sostanza mal tollerano il pluralismo;Citazione:
su questo ascoltavo una interessantissima lezione di un mio professore all'università, ti parlo dei primi anni di studio. il professore in questione metteva per l'appunto in "dubbio" una affermazione di principio come la tua, proprio perché non motivata. affermazione che sarebbe in contrasto ad esempio con il principio di uguaglianza "sostanziale". non so se è chiaro.
io non ho problemi, e tanto meno rancori;Citazione:
si. però io mi riferivo, in senso strettamente tecnico e teorico, all'ipotesi in cui una fattispecie sia del tutto priva di disciplina, ad esempio le unioni LGBTIQ. in quel caso non si può parlare di "consolidazione" a livello legislativo ma di mera "tolleranza", in senso "negativo", cioè di assenza di considerazione da parte del legislatore. detto ciò ti dico che non è mia intenzione "scardinare" qualcosa. è mia intenzione dire la "mia", perché se è vero che esiste una libertà di espressione allora esiste anche per me. tutto qua. se vuoi la possiamo chiudere qui, senza problemi o rancori.
sto solo spiegando i motivo per cui non si può parlare di tolleranza laddove opera un ordinamento giuridico come il nostro, e come quelli attuali in Occidente;
nel momento in cui operano e sono tutelati esplicitamente i valori di libertà e uguaglianza/non discriminazione, tutto ciò che - lecito - non sia disciplinato in forma esplicita lo è in via generale, in quanto ricompreso nelle prassi di tutela dei valori fondamentali;
il ricorso alla parola "tolleranza", così, diventa un artifizio retorico per suggerire una gerarchia di valori che non sussiste; capisco che a qualcuno può piacere cullarsi nell'idea, ma nondimeno si tratta di un'idea sbagliata, non conforme alla realtà;
non ho affatto rettificato, anzi:Citazione:
se parli di servizi di sicurezza a maggior ragione il paragone calcistico non regge. mi fa piacere che rettifichi.
stato e istituzioni destinano attenzioni al seguito di eventi, pratiche, domanda di cose lecite; si tratta di un servizio al cittadino, non di un apprezzamento di merito sul contenuto dell'evento; se al Ciro Massimo parla il papa e arrivano mezzo milione di persone, le limitazioni al traffico locale sono le stesse nel caso di analogo numero di spettatori al concerto dei Rolling Stones; con la differenza che questi ultimi pagano 120 euro, mentre dal papa vai gratis, e agli eventi gratuiti è più facile fare il tutto esaurito :D
si carissimo. ma è altrettanto rilevante il principio di diritto in base al quale ad esempio, non puoi intestare una tua attività economica a un prestanome nullatenente per evitare di essere perseguito dai creditori in caso di inadempienza. esiste la forma ma va tutelata anche la sostanza, che non può servirsi di una forma lecita per perseguire un obiettivo altrimenti vietato. si chiama, quanto alla fattispecie, "negozio in frode alla legge". dovresti rivedere istituti come la "simulazione" e la "dissimulazione" in materia di obbligazioni.
sono segreti di stato. ma ciò non vuol dire che chi di dovere non abbia una idea in materia.
allora. se ti dico che le unioni gay non sono per ora "prese in considerazione" dalla legge questo cosa vuol dire, che sono lecite? no, non sono lecite e neanche vietate pro forma perché la legge semplicemente le ignora. ma questo non vuol dire che i gay possono ad esempio contrarre matrimonio secondo la disciplina civile. allora tali unioni sono o non sono "legali"? non sono legali nella misura in cui la unione di fatto tra due persone dello stesso sesso non ha effetti a carattere legale. quindi benché non vietata è parimenti non lecita, sostanzialmente perché il matrimonio civile è previsto come unione "eterosessuale" e non il contrario. quindi conta la forma o la sostanza in questo e in altri casi simili?
e allora trovami un istituto di legge che dichiari le unioni gay "lecite". non c'è se non sul piano del "dover essere", di cui ad esempio il provvedimento di legge in parola è una espressione. se le unioni gay non avessero l'esigenza di essere "tutelate" allora non esisterebbe neanche il provvedimento in parola, che sostanzialmente mi pare "spiani la via" ad un provvedimento successivo di legalizzazione delle unioni di fatto, che per ora non sono né lecite né formalmente vietate, perché semplicemente non prese in considerazione dalla legge. ovviamente per rivendicare dei diritti serve una "legge", che però ad oggi non c'è. di fatto puoi anche "convivere", perché anche il matrimonio civile, quindi "etero", richiede dei requisiti che spesso non ricorrono, ma non puoi fruire di alcun diritto, soprattutto economico, ad esempio pensione di reversibilità, se per avventura uno dei due conviventi viene "meno".
allora per l'ennesima volta. un comportamento che non è sancito da legge è anche "meno che tollerato", cioè non esiste in diritto. se fosse tutelato a livello legislativo, magari implicitamente, ogni e qualsivoglia comportamento non vietato esplicitamente, allora non vi sarebbe necessità di regolare il suddetto rapporto o comportamento. non capisco cosa ci sia "da capire".
e quindi? le funzioni di vigile "urbano" sono semplicemente un servizio che per legge spetta ai contribuenti, veri o presunti. non ho capito dove vuoi andare a parare. per legge non c'è differenza tra pallone e fede nelle pubbliche manifestazioni. c'è invece "molta" differenza tra i due ambiti quando si parla ad esempio di status giuridico del vaticano in contrapposto alla fgci. non so se è chiaro.
ma che c'entra questo ? se una forma lecita può essere usata in frode alla legge, la frode deve necessariamente essere nel restante comportamento e fine, vietato;
qui, invece, non stiamo parlando di comportamenti vietati a proposito di forme di convivenza, unione, ecc...
un comportamento fraudolento potrebbe essere il matrimonio con soggetto a cui si siano falsificate le coordinate di capacità a contrarre; cioè, il matrimonio non è in discussione, ma lo è la capacità;
posto che sono considerate, con le unioni civili, prima erano vietate, nel senso che era fatto impedimento ai terzi di disporre come se quell'intenzione avesse prodotto effetti tipici;Citazione:
allora. se ti dico che le unioni gay non sono per ora "prese in considerazione" dalla legge questo cosa vuol dire, che sono lecite? no, non sono lecite e neanche vietate pro forma perché la legge semplicemente le ignora.
tu non devi guardare alla liceità di convivere, che non è in discussione, ma agli effetti tipici per i terzi, come i benefici pensionistici, successori, ecc...
no, è il contrario; prima delle unioni civili, il comportamento era lecito, non perseguibile; semplicemente, non produceva effetti tutelati a fronte di terzi; questi erano, in una certa misura, vietati o non tutelati;Citazione:
ma questo non vuol dire che i gay possono ad esempio contrarre matrimonio secondo la disciplina civile. allora tali unioni sono o non sono "legali"? non sono legali nella misura in cui la unione di fatto tra due persone dello stesso sesso non ha effetti a carattere legale. quindi benché non vietata è parimenti non lecita,
piccole ipocrisie italiote;Citazione:
sostanzialmente perché il matrimonio civile è previsto come unione "eterosessuale" e non il contrario. quindi conta la forma o la sostanza in questo e in altri casi simili?
e tu trovami una legge che dichiari lecito preferire le bionde alle brune;Citazione:
e allora trovami un istituto di legge che dichiari le unioni gay "lecite".
visto che non c'è, stando alla tua logica, avere una fidanzata bionda dovrebbe essere illecito :asd:
poste le unioni civili, a suggello di tutele, comunque è la Cost. articolo 3, anche per le bionde;
sposarsi è una facoltà, soggetta a determinate condizioni; il diritto è fare quel che ci pare, purché lecito;Citazione:
non c'è se non sul piano del "dover essere", di cui ad esempio il provvedimento di legge in parola è una espressione. se le unioni gay non avessero l'esigenza di essere "tutelate" allora non esisterebbe neanche il provvedimento in parola, che sostanzialmente mi pare "spiani la via" ad un provvedimento successivo di legalizzazione delle unioni di fatto, che per ora non sono né lecite né formalmente vietate, perché semplicemente non prese in considerazione dalla legge. ovviamente per rivendicare dei diritti serve una "legge", che però ad oggi non c'è. di fatto puoi anche "convivere", perché anche il matrimonio civile, quindi "etero", richiede dei requisiti che spesso non ricorrono, ma non puoi fruire di alcun diritto, soprattutto economico, ad esempio pensione di reversibilità, se per avventura uno dei due conviventi viene "meno".
ma che dici ??? se la legge non specifica che puoi andare in vacanza a Marina di Camerota - il comportamento - si deve presumere che quella vacanza sia "meno che tollerata" e non esista in diritto ?Citazione:
allora per l'ennesima volta. un comportamento che non è sancito da legge è anche "meno che tollerato", cioè non esiste in diritto. se fosse tutelato a livello legislativo, magari implicitamente, ogni e qualsivoglia comportamento non vietato esplicitamente, allora non vi sarebbe necessità di regolare il suddetto rapporto o comportamento.
tu confondi lo status di un diritto generale alla libertà, con i benefici di un istituto di legge che conferisce facoltà; come potrebbe essere un bonus vacanze se si sceglie la tale località a sostegno di un'area disagiata, terremotata, ecc...
beh, certo; ma io mi riferivo alla Chiesa, che è diversa dallo stato straniero Vaticano;Citazione:
e quindi? le funzioni di vigile "urbano" sono semplicemente un servizio che per legge spetta ai contribuenti, veri o presunti. non ho capito dove vuoi andare a parare. per legge non c'è differenza tra pallone e fede nelle pubbliche manifestazioni. c'è invece "molta" differenza tra i due ambiti quando si parla ad esempio di status giuridico del vaticano in contrapposto alla fgci. non so se è chiaro.
il punto che tu fraintendi, ma non sei il solo, sta nel senso di determinate disposizioni all'indirizzo della fede cattolica - non dello stato Vaticano: lo stato dispone in considerazione della pratica dei cittadini, non del merito di contenuto di questa o quella fede, questa o quella squadra di calcio, cui lo stato non può aderire.
allora. stavamo parlando di forma e sostanza. quello che in sostanza volevo dire è che la forma può anche essere in tutto osservata, ma conta anche la sostanza, ad esempio nel negozio simulato, ove per di più in frode alla legge. questo ovviamente non vuol dire che la forma non conta. vuol invece dire che se c'è un rispetto della legge solo formale e non anche sostanziale questo non può esimere chi di dovere, cioè le autorità "competenti", dal tenerne conto. ad esempio per quanto riguarda le "varianti" in corso d'opera nei cantieri "autostradali". solo questo. se tu non ricordi i messaggi precedenti e rispondi a sproposito non è che ci possiamo "trovare".
esattamente. tutto ciò che costituisce un mero comportamento di fatto, privo di riconoscimento legale è come se non ci fosse "per il diritto", ma non si può dire che sia "pienamente" lecito proprio perché se fosse "lecito" vorrebbe dire che la legge va a regolamentarlo. invece non è così. l'anarchia è un'altra cosa.
esattamente tutto ciò che è privo di tutela non produce effetti nei riguardi di terzi, allo stesso modo del contratto concluso dal "falso" rappresentante oppure per eccesso di potere di quest'ultimo. mi rendo conto che è una questione principio ma mi pare resti la sostanza.
si, ma mi domando perché i rapporti privi di tutela "premano" in qualche modo per essere soggetti a disciplina. ti ripeto che se fosse vero che tutto ciò che non è vietato è consentito, tout court, non ci sarebbe nessuna rivendicazione da fare. questo mi porta a ritenere che tutto ciò che non è vietato non ha comunque una "piena" validità legale ma che anzi ove vi sia un vuoto legislativo allora entrano in gioco l'analogia legis, l'analogia iuris, l'interpretazione estensiva ecc. se non posso rivendicare dei diritti nascenti da un rapporto allora il rapporto in questione non è un rapporto "legalmente" legittimo, perché non è riconosciuto, sebbene non formalmente vietato. e quindi è tollerato. è di questo che parlavamo.
e si.
essere bionda o bruna non è un qualcosa di espressamente vietato. ci sono dei principi per i quali un singolo comportamento non rileva per il diritto e che non prevedono neanche la "doverosità" più o meno propugnata di regolarizzare il comportamento stesso. anche se ti devo dire che esiste un diritto all'immagine che dichiara "diritto assoluto" disporre del proprio corpo, con le dovute limitazioni. cioè che ad esempio per un trapianto d'organi serve una specifica autorizzazione, che oggi col testamento biologico si richiede all'interessato, ma che in passato prevedeva l'obbligo di richiedere un provvedimento giurisdizionale in tal senso.
vedi supra.
si. vale sempre il codice civile che sancisce i diritti "della personalità" come quello attribuito alle bionde non naturali di tingersi i capelli.
si, e l'esposizione della richiesta di matrimonio da parte del pubblico ufficiale davanti alla porta del comune per consentire a chi voglia di opporsi alla celebrazione dove la metti?
è sicuramente un comportamento tutelato, anzi un insieme di comportamenti che sono eccome tutelati. il diritto alle ferie, il diritto di guidare un'auto, il diritto di frequentare le spiagge del demanio non privatizzate senza costi di "villeggiatura". certo che c'è tutela, se no davvero staremmo in congo e non in italia.
si. ma ti ripeto che per accedere al matrimonio civile occorrono dei requisiti previsti dalla legge. insomma la morale sociale impone una sorta di "propensione" al matrimonio che in definitiva è una "missione", cioè la vocazione ad educare e istruire la prole, senza la quale il matrimonio civile impone molti meno "doveri" e molti più diritti. ma comunque va richiesta una certa eticità del comportamento, in assenza della quale chiunque lo volesse potrebbe opporsi alla stipulazione dell'atto sulla base del tempo necessario al pubblico ufficiale per fare le eventuali verifiche sulla "diligenza" dei potenziali coniugi.
e dalle. è la stessa cosa. diocesi e prelature sono istituite dal vaticano, con nomina da parte del ponteficie di tutti coloro che a dette diocesi e prelature son preposti.
si. ma capirai che i patti lateranensi, il concordato dell''84, il protocollo addizionale, la convezione fianziaria tra stato e santa sede garantiscono alla chiesa una serie di "diritti" su "suolo italiano". non c'è da scappare.
Lo è in effetti, ma analizziamo di nuovo le categorie della legge mancino e dell'integrazione del DDL:
RAZZA
ETNIA
NAZIONE
RELIGIONE
e si aggiungono
SESSO
ORIENTAMENTO SESSUALE
IDENTITÀ DI GENERE
DISABILITÀ
Non so se lo vedo solo io, ma una di queste cose non è come le altre, non è una condizione che prescinde da scelte personali di fatto ideologiche, sapete dirmi quale (un indizio è nel primo blocco, la legge Mancino così com'è, attualmente in vigore)
nel caso che citi, c'è sempre una forma che definisce l'intento fraudolento, il quale si verifica in combinato;
quello è, eventualmente, un potere discrezionale sancito; non certo l'autorizzazione ad essere fuorilegge;Citazione:
cioè le autorità "competenti", dal tenerne conto. ad esempio per quanto riguarda le "varianti" in corso d'opera nei cantieri "autostradali". solo questo. se tu non ricordi i messaggi precedenti e rispondi a sproposito non è che ci possiamo "trovare".
delirio; il riconoscimento è nella libertà di fare ciò che non è vietato;Citazione:
esattamente. tutto ciò che costituisce un mero comportamento di fatto, privo di riconoscimento legale è come se non ci fosse "per il diritto", ma non si può dire che sia "pienamente" lecito proprio perché se fosse "lecito" vorrebbe dire che la legge va a regolamentarlo. invece non è così. l'anarchia è un'altra cosa.
no; tu non puoi rivendicare certe conseguenze di una facoltà; se vuoi fare il conduttore di TIR devi avere apposita patente, e se non l'hai non puoi esercitare quella facoltà; non è che se hai la patente B o non l'hai affatto sei "tollerato"; lo saresti se guidassi il TIR e le istituzioni non ti fermassero; ma alla base ci deve essere una norma formale; pertanto, non è che se due donne stanno insieme sono tollerate, perché la legge non parte da alcuna presunzione di pregio di questa o quella forma; ti dice solo che per avere certe prerogative serve una determinata forma e requisito; se poi questi sono iniqui, allora vengono messi in discussione in qanto incostituzionali, e cioè quello che è successo ovunque in Occidente;Citazione:
se non posso rivendicare dei diritti nascenti da un rapporto allora il rapporto in questione non è un rapporto "legalmente" legittimo, perché non è riconosciuto, sebbene non formalmente vietato. e quindi è tollerato. è di questo che parlavamo.
nemmeno prediligere il proprio sesso;Citazione:
essere bionda o bruna non è un qualcosa di espressamente vietato
guidare non è un diritto, ma una facoltà; se non hai i requisiti non puoi;Citazione:
è sicuramente un comportamento tutelato, anzi un insieme di comportamenti che sono eccome tutelati. il diritto alle ferie, il diritto di guidare un'auto
ti risulta che se viene commesso un reato in quegli edifici non valga il diritto italiano, come avviene entro le mura vaticane ?Citazione:
e dalle. è la stessa cosa. diocesi e prelature sono istituite dal vaticano, con nomina da parte del ponteficie di tutti coloro che a dette diocesi e prelature son preposti.
non sono diritti per la Chiesa; un trattato internazionale non può stabilire diritti, sancire disuguaglianze; può sancire prerogative degli esponenti di uno stato; ma il prete non è un esponente dello stato CdV, la parrocchia e l'oratorio non sono ambasciate.Citazione:
si. ma capirai che i patti lateranensi, il concordato dell''84, il protocollo addizionale, la convezione fianziaria tra stato e santa sede garantiscono alla chiesa una serie di "diritti" su "suolo italiano". non c'è da scappare.
si. ci sono dei casi in cui la forma è richiesta "ad substantiam" e casi in cui è richiesta nei riguardi di terzi soggetti. ed è in questi ultimi casi che si verifica a volte l'adozione di una specifica forma in frode alla legge. ti faccio un altro esempio, la donazione. se io faccio una donazione per nascondere una compravendita a prezzo irrisorio c'è una discrepanza tra forma e sostanza, perché il mio interesse non è nell'atto di liberalità, ma nel vendere la cosa, per lo più immobile. dato che però essendoci la forma della donazione il regime fiscale è più vantaggioso, allora preferisco quella forma. ma la "sostanza" è che si tratta di un atto illecito, perché forma e sostanza non combaciano.
non è un potere discrezionale perché per alcuni appalti c'è l'obbligo di una gara. se c'è una variante dovresti indire una nuova gara pubblica, e questo richiederebbe del tempo e delle spese, che vengono evitate con il "rilievo", ovviamente fittizio, da parte del direttore dei lavori o chi per lui, che è necessaria la proverbiale variante, la cui realizzazione, anche se ti ripeto, in sostanza "non necessaria", viene commissionata in via diretta alla stessa azienda precedentemente incaricata dei lavori su base concorsuale perché la legge lo consente. ma tu capisci che se formalmente è un comportamento consentito non lo è sostanzialmente perché va a discapito della tutela della concorrenza, per la cui tutela ti ricordo che esiste una apposita Autorità Garante.
se vuoi che se un comportamento non è vietato, allora è permesso, ciò, e mi costa dirlo, potrebbe valere sol per il diritto penale. ma non certo nel diritto civile, per quanto detto. perché se no non si spiegherebbero le rivendicazioni di cui stiamo parlando e i relativi provvedimenti.
e infatti c'è una disciplina. quindi?
ecco perché laddove non c'è una norma il comportamento è inesistente per il diritto, che non impone né diritti né doveri.
sono tollerate. e sono tollerate perché pur non essendo tutelate dal diritto "ci sono" in ogni modo. ma mi domando quale sia la finalità delle coppie, se non godere di diritti e facoltà in presenza di una legge che legittimi il tutto. è questo il problema: non è che le coppie etero o omo chiedano il riconoscimento dell'unione così, perché gli piace. lo chiedono per godere di quei diritti che in assenza di "sanzione" da parte della legge e delle autorità preposte, non ci sarebbero altrimenti.
si, ma senza diritti né doveri. è questo il problema.
no. guidare è un diritto perché normato da una legge che prevede adempimenti necessari ad esercitarlo. le facoltà universitarie sono semplici "facoltà", ad esempio. la guida no. anche per i risvolti economici della fattispecie.
da che mondo è mondo nelle chiese reati non ne vedi. solo l'innominato dei promessi sposi, si permise di uccidere un uomo sul sagrato di una chiesa. e ho detto "sagrato", non all'interno.
non sono ambasciate ma sono oggetto di disciplina a carattere internazionale perché fanno capo a livello politico a c.d.v., cioè in base a trattati e concordato.
allora non capisci: nel caso che citi, la forma infranta è quella del diritto tributario; puoi dirmi che è difficile l'accertamento, ma non che l'ordinamento persegua qualcosa che la forma della legge non vieti; perché da qui si partiva; tu sostenevi che per mera presunzione la legge potrebbe ritenere meno degno un comportamento non vietato rispetto ad uno disciplinato;
un comportamento è vietato, oppure consentito, prescritto, ecc...non può esistere una legge che consenta in via di principio la sua trasgressione, perché non sarebbe più trasgressione; è semplice;Citazione:
non è un potere discrezionale perché per alcuni appalti c'è l'obbligo di una gara. se c'è una variante dovresti indire una nuova gara pubblica, e questo richiederebbe del tempo e delle spese, che vengono evitate con il "rilievo", ovviamente fittizio, da parte del direttore dei lavori o chi per lui, che è necessaria la proverbiale variante, la cui realizzazione, anche se ti ripeto, in sostanza "non necessaria", viene commissionata in via diretta alla stessa azienda precedentemente incaricata dei lavori su base concorsuale perché la legge lo consente. ma tu capisci che se formalmente è un comportamento consentito non lo è sostanzialmente perché va a discapito della tutela della concorrenza, per la cui tutela ti ricordo che esiste una apposita Autorità Garante.
perché, le leggi non si possono cambiare ?Citazione:
se vuoi che se un comportamento non è vietato, allora è permesso, ciò, e mi costa dirlo, potrebbe valere sol per il diritto penale. ma non certo nel diritto civile, per quanto detto. perché se no non si spiegherebbero le rivendicazioni di cui stiamo parlando e i relativi provvedimenti.
ma no, che dici ? per la legge non possono esserci comportamenti "inesistenti", ma solo vietati o consentiti, almeno da noi; possono esserci fattispecie sconosciute, ma non è questo il caso;Citazione:
ecco perché laddove non c'è una norma il comportamento è inesistente per il diritto, che non impone né diritti né doveri.
il problema è che non sono fatti tuoi; una coppia ha le finalità che crede, a prescindere da quello che domandi; non è "tollerata"; si tollera qualcosa che in via di principio vieterebbe; e tu stai facendo un esercizio retorico sgangherato per asserire che l'ordinamento italiano stabilisca gerarchie di valori che non ci sono;Citazione:
sono tollerate. e sono tollerate perché pur non essendo tutelate dal diritto "ci sono" in ogni modo. ma mi domando quale sia la finalità delle coppie, se non godere di diritti e facoltà in presenza di una legge che legittimi il tutto. è questo il problema
e allora ? è come la patente, una facoltà; non implica un giudizio di minor pregiatezza o "tolleranza" verso chi decida di non guidare e non prende la patente;Citazione:
non è che le coppie etero o omo chiedano il riconoscimento dell'unione così, perché gli piace. lo chiedono per godere di quei diritti che in assenza di "sanzione" da parte della legge e delle autorità preposte, non ci sarebbero altrimenti.
problema per te, posto che lo stesso si determina per coppie etero informali;Citazione:
si, ma senza diritti né doveri. è questo il problema.
sbagli di grosso; guidare non è un diritto; se non sei idoneo, non puoi; il diritto è automatico alla nascita della persona fisica, posti limiti di capacità nell'esercizio, non nel diritto stesso; il minore può essere surrogato, ecc... tu non hai un diritto a guidare, ma a conseguire la patente, se sei idoneo;Citazione:
no. guidare è un diritto perché normato da una legge che prevede adempimenti necessari ad esercitarlo. le facoltà universitarie sono semplici "facoltà", ad esempio. la guida no. anche per i risvolti economici della fattispecie.
nemmeno per idea; sono territorio italiano, sottoposto alle leggi italiane.Citazione:
non sono ambasciate ma sono oggetto di disciplina a carattere internazionale perché fanno capo a livello politico a c.d.v., cioè in base a trattati e concordato.
la forma infranta è quella prevista dalla legge civile, perché ti ripeto, in quel caso la forma e la sostanza non coincidono. se io utilizzo una forma giuridica del tutto lecita per perseguire uno scopo illecito, ad esempio nel caso di vendita fittizia, l'evasione fiscale, allora il negozio che sta a base della operazione illecita è esso stesso illecito, perché ti ripeto lo è la sostanza, cioè la "causa", cioè lo scopo economico perseguito. ed è per questo che l'indagine del giudice, eventualmente adito, ad esempio da parte delle autorità di p.s. non può limitarsi a ritenere accettabile la forma, ma deve verificare se questa sia davvero lecita, in riferimento alla sostanza, cioè alla causa "concreta" del negozio e non solo allo scopo astratto, pur tutelato dalla legge.
ripeto che si tratta di opinioni "dottrinali" in definitiva. cioè tu puoi dire che ciò che non è vietato è di fatto "lecito". alcuni giuristi e non sono una minoranza, ritengono però che tutto ciò che non è disciplinato con legge "non esiste" per il diritto, e quindi sebbene non vietato è non di meno tollerato perché non esiste una disciplina relativa alla fattispecie non considerata. se vuoi unirti a un compagno, nessuno te lo vieta. semplicemente lo fai perché non te lo impedisce nessuno. ma ovviamente non puoi rivendicare quell'unione a livello giuridico, perché nessuna legge te lo consente. esiste perciò una limitazione delle tutele e quindi una situazione di fatto di "semilegalità".
si. ma dove una legge non c'è non si può dire che vi sia un qualcosa di totalmente "lecito", tant'è che per le unioni, ipoteticamente assoggettabili a disciplina, tra persone dello stesso sesso, non esiste una disposizione in merito. non sono di fatto vietate me neanche assistite dalle tutele che invece sussistono in riferimento al matrimonio civile.
ma si, certo.
fatto è che per le unioni gay non c'è disciplina. perché credi che ci si agiti tanto? un motivo ci sarà. e se non è la volontà di portare all'interno della sfera giuridica quel tipo di situazioni dimmi tu qual è...
si. infatti in via di principio le unioni in parola sarebbero vietate, perché i gay non possono accedere all'attuale istituto "matrimoniale". non ci sono cioè istituti simili al matrimonio civile riservati ai soli gay. per questo le unioni di fatto, anche tra persone etero sono tollerate. tollerate nel senso che si trovano al di fuori della sfera del diritto.
la patente è un diritto, e per alcuni, in situazioni lavorative che richiedono l'uso dell'auto, è un dovere. un diritto/dovere che però è soggetto all'onere della prova d'esame.
si, esattamente. non c'è sostanziale differenza.
si ma questo che c'entra? il ragionamento che fai è puramente formale. che la patente sia un diritto oppure una facoltà è una questione di parole. vero è che per guidare hai l'onere di prendere la patente, con tutte le dovute formalità.
alle leggi italiane che derivano dall'adesione a trattati internazionali. vedi otto per mille.
ma che minchia dici ???
la forma infranta non è quella della legge civile, ma del diritto tributario, ed è un reato;
appunto; ma quella sostanza illecita deve essere definita in positum;Citazione:
perché ti ripeto, in quel caso la forma e la sostanza non coincidono. se io utilizzo una forma giuridica del tutto lecita per perseguire uno scopo illecito, ad esempio nel caso di vendita fittizia, l'evasione fiscale, allora il negozio che sta a base della operazione illecita è esso stesso illecito, perché ti ripeto lo è la sostanza, cioè la "causa", cioè lo scopo economico perseguito.
tu da non so quanti post stai cercando di legittimare una cazzata originaria per cui l'ordinamento contemplerebbe come meno degni di tutela o indesiderabili, o "tollerati", comportamenti non esplicitamente vietati, come determinate forme di famiglia a fronte di quella "tradizionale";
questa è una cazzata sesquipedale;
quando un comportamento non è vietato, esso è tutelato in via generale nei fondamentali sulla libertà; le forme specifiche che originano determinati status - matrimonio, patente di guida, ecc... - non sono attestazioni di probità o valore morale, ma tutele verso i terzi; sai che l'autista del TIR lo sa guidare, che quello è il coniuge di persona fisica soggetta procedura fallimentare, e pertanto ti cauteli nelle transazioni, ecc...
se tu vai in vacanza a Marina di Camerota non sei nella semi-legalità perché questo non è esplicitamente previsto dal codice; infatti, se qualcuno cerca di impedirtelo e tu lo denunci, quello viene perseguito per violenza privata; più tutela di così...Citazione:
ripeto che si tratta di opinioni "dottrinali" in definitiva. cioè tu puoi dire che ciò che non è vietato è di fatto "lecito". alcuni giuristi e non sono una minoranza, ritengono però che tutto ciò che non è disciplinato con legge "non esiste" per il diritto, e quindi sebbene non vietato è non di meno tollerato perché non esiste una disciplina relativa alla fattispecie non considerata. se vuoi unirti a un compagno, nessuno te lo vieta. semplicemente lo fai perché non te lo impedisce nessuno. ma ovviamente non puoi rivendicare quell'unione a livello giuridico, perché nessuna legge te lo consente. esiste perciò una limitazione delle tutele e quindi una situazione di fatto di "semilegalità".
come ti dicevo, le costituzioni di status sono tutele - scelte, facoltà - a fronte degli stessi contraenti e dei terzi, ma non sono costitutive di particolare pregio morale;
la legge c'è, ed è quella della tutela della libertà personale di fare tutto ciò che non esplicitamente sia vietato;Citazione:
si. ma dove una legge non c'è non si può dire che vi sia un qualcosa di totalmente "lecito"
ma questo sempre per scelta delle parti, mica per determinazione morale dello stato; due convivono ma non vogliono obblighi ed impegni;Citazione:
tant'è che per le unioni, ipoteticamente assoggettabili a disciplina, tra persone dello stesso sesso, non esiste una disposizione in merito. non sono di fatto vietate me neanche assistite dalle tutele che invece sussistono in riferimento al matrimonio civile.
la disciplina c'è, e sono le unioni civili, per ora;Citazione:
fatto è che per le unioni gay non c'è disciplina.
ci si agita perché, come per altre questioni, in questo paese prevale un'ipocrisia alla don Abbondio e per quieto vivere si lasciano le cose a metà, per poi lasciar fare al C. Cost e Cass quando la gente si è abituata all'idea; questa è sempre stata l'Italia;Citazione:
perché credi che ci si agiti tanto? un motivo ci sarà. e se non è la volontà di portare all'interno della sfera giuridica quel tipo di situazioni dimmi tu qual è...
ma non si può confondere questa prassi politica col senso logica del diritto; il combinato dei principi fondamentali pone le circostanze su un piano inclinato di principi, ineludibile; non è opinione mia, ma l'esito scontato che si è visto ovunque, dove anche i giudici cost più conservatori hanno dovuto meccanicamente procedere in un certo senso;
le unioni civili sono legge da 2015, proprio per non lasciare quella opzione priva di tutele, ché violerebbe il principio di uguaglianza; ma nei principi il matrimonio egualitario è solo questione di tempo;Citazione:
si. infatti in via di principio le unioni in parola sarebbero vietate, perché i gay non possono accedere all'attuale istituto "matrimoniale". non ci sono cioè istituti simili al matrimonio civile riservati ai soli gay.
no-ooo... sono tutelate come libertà personale;Citazione:
per questo le unioni di fatto, anche tra persone etero sono tollerate. tollerate nel senso che si trovano al di fuori della sfera del diritto.
tollerare implica un giudizio di merito, uno status di non buono ma consentito per ottriazione, retraibile, un capriccio del Sovrano, capriccio che in questo ordinamento non esiste;
ma tu ancora qui stai ?
certo che no; il diritto è a non essere personalmente discriminato per motivi illeciti vedersi rifiutato l'accesso all'esame, e c'è l'interesse legittimo a che gli esami avvengano in modalità di legge; esattamente come ad un concorso pubblico; non hai il diritto a vincerlo, ma a parteciparvi, se ne hai i requisiti;Citazione:
la patente è un diritto
no, questa è una condizione, non certo un obbligo; non vuoi prendere la patente ? cambi lavoro; ma nessuno ti può costringere;Citazione:
e per alcuni, in situazioni lavorative che richiedono l'uso dell'auto, è un dovere.
è una questione di concetti, molto diversi tra loro; stupisce che un cultore del diritto scriva certe cose; non è che devi guidare per forza; è una tua scelta; al più, ai tempi della leva obbligatoria, poteva essere un obbligo connesso all'incarico di autista o pilota carri; nella sostanza era abbastanza un privilegio cui ambivano quasi tutti i soldati non patentati;Citazione:
si ma questo che c'entra? il ragionamento che fai è puramente formale. che la patente sia un diritto oppure una facoltà è una questione di parole. vero è che per guidare hai l'onere di prendere la patente, con tutte le dovute formalità.
l'8Xmille non discenda da trattati internazionali, ma è una disposizione tutta nazionale che conferisce al contribuente una quota discrezionale di uso delle sue tasse, una disposizione diretta alla libertà del contribuente; il diritto internazionale non c'entra una ceppa.Citazione:
alle leggi italiane che derivano dall'adesione a trattati internazionali. vedi otto per mille.
si. è quello che cercavo di dire. tuttavia l'adozione di una forma "civile" di per sé del tutto lecita serve in sostanza ad evadere le tasse o parte delle tasse. si, è un reato tributario.
ti ho già detto che è questione di opinioni. il problema è meramente definitorio ma ti dico anche che, comunque sia, ha la sua importanza a livello teorico. se le unioni di fatto fossero contemplate esplicitamente dalla legge, allora dal novero dei comportamenti e dei fatti non rilevanti per il diritto, cioè non espressamente vietati ma neanche riconosciuti a livello legale, diverrebbero comportamenti leciti nel senso della esistenza di una previsione legislativa degli stessi. non ho capito il problema.
no. la patente o il matrimonio civile rilevano innanzitutto per l'ordinamento statale, ciò vuol dire che lo stato, rendendoli oggetto di una disciplina rende quei comportamenti rilevanti per il diritto. quindi la tutela apprestata è sia formale (ad substantiam) che probatoria o verso i terzi (ad probationem). il giudizio morale non c'entra. si parla di comportamenti legislativamente previsti che in questo modo entrano a far parte degli istituti "di legge" cioè "legali", cioè tutelati dalla legge.
anche sulle vacanze ti dicevo che esiste una legge. se la spiaggia non è a pagamento, cioè soggetta a concessione, posso andarci, perché c'è una legge in proposito che riguarda i beni demaniali non sottoposti a vincolo. ma c'è comunque una legge. ripeto che la morale non c'entra. c'entra che dove esistono delle lacune di legge, cioè nei casi dove la legge non "dispone", allora le fattispecie di fatto non prese in considerazione sono quanto meno prive di tutela.
fatti loro. sta però di fatto che se vuoi accedere a delle tutele devi in sostanza adottare il comportamento prescritto da una legge in vigore. se no sei nel limbo, cioè privo di "divieti" ma anche privo di "tutele".
si. ovviamente esistono casi in cui il diritto opera in senso modificativo della realtà sociale, cioè non segue quest'ultima ma la precede orientandola.
si. allora quelli che tu chiami "principi" si chiamano così proprio perché richiedono di essere attuati, cioè concretamente specificati. se così non fosse allora non esisterebbe la "legge ordinaria". dove non c'è legge non puoi richiamarti ai "soli" principi costituzionali, perché non è sufficiente. e allora devi propugnare l'adozione di una legge che, attuando i principi assuma anche una posizione di merito sugli stessi. ad esempio se l'art. 11 indica il ripudio della guerra, hai comunque che la legge dispone il "finanziamento" delle missioni "di pace", che è un modo non per contravvenire a costituzione ma per attuare in concreto un ripudio della guerra non inerziale, ma come impegno "attivo".
si. questo si è capito.
allora tollerare = non disciplinare. sulla domanda ti chiedo: ma dove devo o dovrei "stare"?
si. questa è la differenza tra diritto e interesse legittimo, cioè tra diritto civile e diritto amministrativo. ma che c'entra con quello di cui parliamo?
nessuno. a parte la fame che deriva dall'assenza di lavoro.
non sono un cultore ma un dottore (senza vanti). poi ti dico che qualunque sia l'origine della certificazione in parola, la patente costituisce ad oggi un documento che comprova delle abilità, cioè l'abilità di guidare in maniera consona al rispetto quanto meno del c.d.s.. altro non so e soprattutto non capisco perché tiri in mezzo i militari. la patente è un onere cui devi per legge adempiere. non è semplicemente una situazione di fatto. ti ricordo che nei paesi in cui non c'è un codice della strada tipo brasile e venezuela hai una situazione abbastanza difficile, cioè non esistono tutele ad esempio in caso di incidente. in brasile o venezuela, non essendoci una disciplina sulle assicurazioni o sulla guida, potresti dire che il guidare è un fatto lecito? se non c'è una disciplina in proposito, allora bisogna dire che lo stato non lo prende in considerazione, che è una mera situazione di fatto priva di tutele e quindi che è sostanzialmente tollerato, con tutto ciò che segue, cioè ad esempio l'assenza di tutele in caso di sinistri.
l'otto per mille è un provvedimento statale che fa parte di quella serie di "tutele" e di privilegi che in forza di trattati internazionali sono concesse alla chiesa cattolica la quale ti ripeto che a livello politico fa capo al vaticano, anche per ragioni storiche, vedi processo unitario, cavour, mazzini e quanto altro. se non ci fosse il vaticano esisterebbe solo un ente morale, come lo sono gli altri "credi", i quali infatti non godono degli stessi privilegi del cattolicesimo, sempre per ragioni storiche. esiste un documento detto "convenzione finanziaria" allegato ai patti lateranensi che va a disciplinare proprio istituti come l'otto per mille, sulla base della regolarizzazione dei rapporti patrimoniali, finanziari e fiscali tra italia e santa sede.
quindi, perché si abbia un comportamento vietato deve esserci sempre una norma in positum, come è ovvio; tu, invece, insisti ancora in questa idea per cui esisterebbero dei comportamenti "non leciti" anche in assenza di norme specifiche di divieto, secondo la massima autocratica per cui si può fare solo ciò che sia esplicitamente permesso :asd:
appunto, non hai capito:Citazione:
ti ho già detto che è questione di opinioni. il problema è meramente definitorio ma ti dico anche che, comunque sia, ha la sua importanza a livello teorico. se le unioni di fatto fossero contemplate esplicitamente dalla legge, allora dal novero dei comportamenti e dei fatti non rilevanti per il diritto, cioè non espressamente vietati ma neanche riconosciuti a livello legale, diverrebbero comportamenti leciti nel senso della esistenza di una previsione legislativa degli stessi. non ho capito il problema.
perché un comportamento sia lecito, non è necessaria una specifica disposizione; è sufficiente che non sia vietato; se non lo è, la tutela che non percepisci è quella della libertà personale;
non hai capito il problema perché nel pensier ti fingi che nell'ordinamento non esistano i principi fondamentali;
aria fritta; l'ordinamento regola questi, che non sono diritti, a tutela dell'ordine pubblico, dei soggetti contraenti stessi e dei terzi: tu sai che quello alla guida ha sostenuto un esame e sa guidare; sai che due persone sono unite in matrimonio e se compri casa da una verifichi che l'altra non possa ostare in qualche modo;Citazione:
no. la patente o il matrimonio civile rilevano innanzitutto per l'ordinamento statale, ciò vuol dire che lo stato, rendendoli oggetto di una disciplina rende quei comportamenti rilevanti per il diritto. quindi la tutela apprestata è sia formale (ad substantiam) che probatoria o verso i terzi (ad probationem). il giudizio morale non c'entra. si parla di comportamenti legislativamente previsti che in questo modo entrano a far parte degli istituti "di legge" cioè "legali", cioè tutelati dalla legge.
il criterio è meramente funzionale e non, come pretendi tu, di ordine morale, per cui l'ordinamento attribuirebbe un maggior pregio alla scelta di sposarsi che ad altro, stabilendo gerarchie nel merito di scelte parimenti lecite;
appunto, se: si tratta di una mera facoltà, non di "diritti"; semmai, il problema di diritto si presenta a proposito della tutela dell'affettività, proprio quando manchi una disciplina; ed è per questo che si è arrivati alle unioni civili;Citazione:
fatti loro. sta però di fatto che se vuoi accedere a delle tutele
queste sono diventate indispensabili perché, posta l'irrilevanza di relazioni lecite, agli omosessuali era negato questo diritto fondamentale;
c'entra perché ti spiega il perché la patente non è un diritto; lo è il non essere discriminati per motivi illeciti - cioè non disposti in via generale ed astratta - alla facoltà di conseguirla;Citazione:
si. questa è la differenza tra diritto e interesse legittimo, cioè tra diritto civile e diritto amministrativo. ma che c'entra con quello di cui parliamo?
certo che no; chi ti impone di guidare ? la devi avere come condizione per esercitare la tua facoltà di guidare; altrimenti vai in treno; ti ho citato il cso della naja perché lì effettivamente la cosa poteva configurarsi come obbligo;Citazione:
la patente è un onere cui devi per legge adempiere.
nemmeno per idea; così fosse si ratterebbe di una possibilità di cui fruisce solo la Chiesa cattolica;Citazione:
l'otto per mille è un provvedimento statale che fa parte di quella serie di "tutele" e di privilegi che in forza di trattati internazionali sono concesse alla chiesa cattolica
l'8X mille è una libertà del contribuente di destinare una parte delle sue tasse a questo o quell'ente senza fini di lucro; non c'entrano una beata minchia trattati internazionali e tanto meno apprezzamento per questa o quell'altra confessione.
beh, devi anche pensare al contesto e ai tempi: nel 1946 la questione discriminazione religiosa era puntualizzata per sovrapporsi a quella razziale, vista l'ineffabilità di quest'ultima categoria e come rafforzativo di "status socio-culturale di appartenenza per nascita";
comunque pensata a tutela di minoranze, in contrasto allo Statuto.
allora ti faccio un esempio estremo. il fatto che usufruire di "droghe leggere" sia un comportamento che se messo in atto a livello meramente personale non costituisce "reato", o comunque non viene il più delle volte "sanzionato" cosa vuol dire? che le forze dell'ordine non lo "sanno" o che decidono di non interferire per una sorta di spirito "di comprensione" dato spesso il fatto della minore età dell'assuntore e della scarsa pericolosità del fatto? no, chi di dovere lo sa benissimo che i minori di diciotto anni fanno spesso uso di sostanze, ma lo tollerano come fatto "passabile". ora questo vuol dire che un comportamento di fatto non perseguito non è per ciò solo lecito. è tollerato, anche va detto, in assenza di una norma che lo consenta. ma si può dire che pur non essendo perseguito si tratta di un comportamento lecito?
anche la pedofilia all'interno delle "famiglie" svantaggiate non è di fatto perseguita. ma si può dire che sia "lecita"? e ti assicuro che è un comportamento molto "diffuso", soprattutto quando deriva da crisi di "coppia", perché i genitori tendono spesso a "scaricare" le proprie frustrazioni di coppia sui figli. allora che si dovrebbe fare: legalizzare la pedofilia? capisci che non è possibile ma dato che nessuno dice niente, gli atti conseguenti si verificano ma ciò non vuol dire che, sebbene tollerati, siano leciti.
i principi fondamentali vanno attuati "con legge" ai sensi dell' articolo 1 della costituzione, che va a specificare un disposto costituzionale spesso troppo generico. da soli i principi non servono a nulla, sono un fondamento, sopra ci devi "costruire" qualcosa e lo fai con legge.
si. esattamente, ma sempre sulla base di una qualche disciplina. il problema è il tuo, mettiamo in brasile, dove non c'è il c.d.s.. se uccidi qualcuno colposamente, investendolo, dopo te la vedi con i famigliari dell'ucciso, spesso dotati di "pistole", parimenti non vietate, e insomma l'ordine sociale ne risente. allo stesso modo in cui ne risentirebbe quello italiano se non esistessero patente e codice della strada. se sei in una coppia di fatto e magari nasce un figlio, non sei tenuto, per legge, ad educarlo e dargli un'istruzione. questo comportamento non è tollerabile, sulla base della legge, perché l'istruzione dei figli è obbligatoria, ma se sei in una coppia di fatto, sei tollerato nel non mandare i figli a scuola, proprio perché se non hai diritti non hai neanche doveri. ma ti pare una situazione "accettabile", se non altro a livello morale?
ti ripeto che in una coppia di fatto con figli non è lecito praticare la pedofilia o peggio, come non è lecito non mandare i figli a scuola. ma sono comportamenti tollerati. non so se è chiaro. e sono comportamenti tollerati perché anche per contrarre matrimonio dinnanzi allo stato occorrono dei requisiti "personali" che spesso non ci sono. insomma la situazione è più complessa di come la fai tu.
non solo agli omosessuali. le unioni civili richiedono ai fini del riconoscimento dell'unione di coppia "minori" requisiti e più facili da "integrare". unione di fatto potrebbe essere anche quella tra fratello e sorella. ad esempio due uomini potrebbero giustificare "in società" la propria unione millantando un rapporto di parentela. da cui il motivo del riconoscimento legale, in assenza del quale, ovviamente e quanto meno, i meccanismi sociali non tollererebbero quel tipo di unione, che sebbene di fatto lecita, sarebbe soggetta al pubblico ludibrio, sempre da parte dei consociati. al quale mi pare che il provvedimento in parola voglia mettere un "freno".
e se non è un diritto quello di conseguire la patente, mi spiegheresti come qualificarlo a livello giuridico?
si. ma considera anche che se hai degli orari da rispettare il treno non è il massimo, anche perché la copertura ferroviaria che abbiamo nel paese non è così capillare come quella autostradale. da cui le necessarie conclusioni.
si. ti ripeto che ci sono tre opzioni: chiesa cattolica, chiesa valdese e stato. sarà un caso? per fare quello che dici tu, cioè attuare una piena libertà di scelta c'è il cinque per mille. ti sei chiesto il motivo della "convivenza" di due istituti giuridici apparentemente "identici"?
[QUOTE=sandor;1779263]allora ti faccio un esempio estremo. il fatto che usufruire di "droghe leggere" sia un comportamento che se messo in atto a livello meramente personale non costituisce "reato", o comunque non viene il più delle volte "sanzionato" cosa vuol dire? che le forze dell'ordine non lo "sanno"...
vuol solo dire che tu non sai che il consumo in via generale non è più un reato, bensì lo è lo spaccio;
ma che vuol dire ? qui la circostanza è solo che non c'è l'avviso del reato; questo non è non perseguire, ma non sapere;Citazione:
anche la pedofilia all'interno delle "famiglie" svantaggiate non è di fatto perseguita. ma si può dire che sia "lecita"?
no; operano anche in negativo, nell'impossibilitare la loro violazione; non ti serve una legge per fare le vacanze a Marina di Camerota invece che a Riccione;Citazione:
i principi fondamentali vanno attuati "con legge" ai sensi dell' articolo 1 della costituzione, che va a specificare un disposto costituzionale spesso troppo generico. da soli i principi non servono a nulla, sono un fondamento, sopra ci devi "costruire" qualcosa e lo fai con legge.
eeeehhh ??? :asd:Citazione:
ti ripeto che in una coppia di fatto con figli non è lecito praticare la pedofilia o peggio, come non è lecito non mandare i figli a scuola. ma sono comportamenti tollerati.
si chiama facoltà; fare qualcosa se si posseggono i requisiti e a determinate condizioni;Citazione:
e se non è un diritto quello di conseguire la patente, mi spiegheresti come qualificarlo a livello giuridico?
i diritti sono erga omnes; se sei cieco, non puoi avere meno diritti di uno che ci vede; nondimeno la patente non la puoi avere; proprio perché non è un diritto;
uno è per attività di culto; ma non per determinate attività di culto, bensì per tutte quelle che hanno i requisiti.Citazione:
si. ti ripeto che ci sono tre opzioni: chiesa cattolica, chiesa valdese e stato. sarà un caso? per fare quello che dici tu, cioè attuare una piena libertà di scelta c'è il cinque per mille. ti sei chiesto il motivo della "convivenza" di due istituti giuridici apparentemente "identici"?
no. se no avremmo una completa legalizzazione della fattispecie, che però non c'è o non c'è ancora. non siamo in olanda. il reato sia quanto al consumo che allo spaccio esiste perché non puoi scindere le due fattispecie. se c'è consumo ci deve anche essere lo spaccio. ma dato che il consumo è spesso a uso personale allora si tollera anche lo spaccio, ad esempio da parte di pregiudicati che hanno scontato la pena. proprio per cercare di monitorare il fenomeno in assenza di un provvedimento positivo da parte del legislatore.
guarda ti ripeto che "tutto si sa", soprattutto quando si parla di microcriminalità o roba del genere. solo nella gran parte dei casi si "tollera" perché evidentemente non siamo in 1984 di orwell.
serve invece la legge che dice che sul demanio balneare si può usufruire di quel tipo di servizio, peraltro gratuito.
lo so. ma parlo per esperienza, abbi pazienza.
la facoltà universitaria ad esempio, puoi frequentarla se hai un titolo di scuola superiore, non così, per tuo arbitrio. stessa cosa con la patente, puoi chiamarla facoltà o diritto ma non cambia la sostanza.
è un diritto sottoposto a condizione, e non meramente potestativo. servono dei requisiti, viceversa per la facoltà che è un'altra cosa e che spesso viene espressamente prevista dalla legge. il più delle volte senza condizioni.
quale? l'otto per mille o il cinque per mille?
non confondere la legge con certe prassi di "economia dell'ordine pubblico"; altrimenti utti farebbero i piccoli spacciatori; invece, se ti beccano, sono caxxi;
ma mi leggi ? io ho scritto della tua libertà di scelta di andare in uno o l'altro posto, ovviamente balneabili;Citazione:
serve invece la legge che dice che sul demanio balneare si può usufruire di quel tipo di servizio, peraltro gratuito.
hanno due nomi diversi perché sono due cose diverse; fosse un diritto, anche un cieco potrebbe pretendere di conseguire la patente; che gli neghi un diritto ?Citazione:
la facoltà universitaria ad esempio, puoi frequentarla se hai un titolo di scuola superiore, non così, per tuo arbitrio. stessa cosa con la patente, puoi chiamarla facoltà o diritto ma non cambia la sostanza...
è un diritto sottoposto a condizione, e non meramente potestativo. servono dei requisiti, viceversa per la facoltà che è un'altra cosa e che spesso viene espressamente prevista dalla legge. il più delle volte senza condizioni.
secondo te, di quale si avvalgono i culti ?Citazione:
quale? l'otto per mille o il cinque per mille?