paragrafi... recensioni... presentazioni... citazioni... Carneade
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paragrafi... recensioni... presentazioni... citazioni... Carneade
Le bon sens est la chose du monde la mieux partagée ; car chacun pense en être si bien pourvu, que ceux même qui sont les plus difficiles à contenter en toute autre chose n’ont point coutume d’en désirer plus qu’ils en ont.
Cartesio: "Discours de la métode"
Prima parte: Inizio
(Il buon senso è la cosa più ampiamente condivisa al mondo; perché tutti pensano di esserne così ben provvisti, che anche coloro che sono più difficili da accontentare in ogni altra cosa non hanno l'abitudine di volere più di quello che hanno.)
"Tutto è ignoto: un enigma, un inesplicabile mistero. Dubbio, incertezza, sospensione del giudizio appaiono l'unico risultato della nostra più accurata indagine in proposito. Ma tale è la fragilità della ragione umana, e tale il contagio irresistibile delle opinioni, che non è facile tener fede neppure a questa posizione scettica, se non guardando più lontano e opponendo superstizione a superstizione, in singolar tenzone; intanto, mentre infuria il duello, ripariamoci felicemente nelle regioni della filosofia, oscure ma tranquille".
(D. Hume: Conclusione del libro "Storia naturale della religione")
Il Papa è venuto in visita nella mia città. Con mio stupore, ne sono stato felice. Su queste pagine, questo apparirà forse come un commento banale. Non lo è per me: sono cresciuto guidato da valori che mi sembravano lontani da quelli della Chiesa. Non sono mai stato credente, e non lo sono neanche oggi. Ma il mondo è cambiato, forse io sono cambiato, forse la Chiesa è cambiata, e oggi mi sento con stupore vicino alla Chiesa, alla sua guida morale, come non avrei mai creduto potesse diventare possibile. E credo, lo dico sottovoce, che siano oggi in molti, che erano molto lontani dalla Chiesa, a sentirsi così.
Carlo Rovelli
https://www.osservatoreromano.va/it/...8X7B4PETwNl2Lx
"Non pensavo che avrei avuto dei figli, credo sia normale se hai avuto un'infanzia e un'adolescenza un po' complicata come la mia: quando hai un padre assente che vive con un'altra famiglia, la famiglia non ti sembra il posto più bello del mondo.
Sono diventata madre solo perché ho incontrato mio marito.
I miei figli mi hanno resa coraggiosa e forte. Mi hanno anche tolto qualcosa: l'incoscienza. Prima ero una persona totalmente romantica e per aria. Mi dispiace non esserlo più, ma sono contenta di esserlo stata. Mi rende tollerante verso tutti gli incoscienti del mondo.
So che cosa significa essere presi in giro, derisi: è successo anche a me. Perché ero troppo piccola e sempre troppo emotiva. Ma non sento questa esperienza come una menomazione, anzi, mi pare una forza. Mentre le vivi sono tremende, ma poi capisci che le sofferenze sono motori che ti fanno crescere.
Non ci si deve preoccupare di chi viene discriminato, ma di chi discrimina. Perché sono questi ultimi a rimanere piccoli per sempre".
Elisa
"...ogni volta che cerco di dire qualcosa, mi vengono sempre le parole meno adatte, se non addirittura opposte a quelle che vorrei dire. E se cerco di correggermi, mi confondo ancora di piú e peggioro la situazione al punto che alla fine non so nemmeno quello che volevo dire. È come se il mio corpo si dividesse in due parti che giocano a rincorrersi. E al centro c’è questa colonna immensa e le due parti continuano a rincorrersi girandoci attorno. Ad afferrare le parole giuste è sempre l’altra parte, e io non riesco a starle dietro..."
da "Norwegian Wood. Tokyo Blues" di Haruki Murakami
Genitori disorientati e figli tiranni. Mamme tigri e papà ricotta. Figli bamboccioni e intimoriti da un futuro senza speranza. In questa società liquida, senza più riferimenti certi, le relazioni famigliari sono in crisi e rischiano di farne le spese gli adulti di domani che crescono sospesi tra il desiderio di avere tutto e subito e la fatica di impegnarsi per un futuro pieno di incertezze. Le regole del mercato hanno contaminato sempre più la vita di tutti e i primi a farne le spese sono i nostri figli che, attratti da una felicità a base di consumi ed eccitazione, sembrano incapaci di cercare e approdare ai significati profondi che danno senso all'esistere e che permettono la vera realizzazione di sé. La crisi dei giovanissimi riflette la crisi del mondo adulto, sempre più fragile e alla ricerca di nuovi comandamenti sui quali fondare il proprio ruolo.
Alberto Pellai, le nuove sfide dell'educazione.
https://www.ibs.it/nuove-sfide-dell-...gaArziEALw_wcB
Paragrafi, no recensioni copia-incollate da internet.