Cioè sei nei resti fossili? :D
O nei traditori incalliti o negli idealisti in cerca d'amore?
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Cioè sei nei resti fossili? :D
O nei traditori incalliti o negli idealisti in cerca d'amore?
45 pagine ??
è finito per i soliti motivi, sempre diversi per ogni coppia :asd:
cioè, tante cose insieme, i ruoli che si sono modellati in un modo che ad un determinato momento non corrispondeva più alla sensibilità di entrambi; una situazione materiale che consentiva pochi stimoli, e una differenza di strutturazione di personalità dovuta all'età e alle esperienze pregresse; con l'optional che noi eravamo effettivamente in tre, perché lei andava in analisi, cosa cui attribuiva un'importanza fondamentale, e il suo analista la faceva anche un po' fuori dal vaso in termini di deontologia professionale;
con questo non voglio certo dargli la colpa; è stato solo l'ostetrico di una spinta che ci sarebbe stata comunque, ed in fondo è stato un bene, perché mi rendevo conto di essere diventato, mio malgrado, un oppressore del suo desiderio di vivere in modo più brillante, una volta abituata allo status che inizialmente l'aveva affascinata;
ci è riuscita e ha messo su famiglia, ha una figlia, se la vede con tutte le circostanze del caso; certamente in una condizione materiale molto migliore, per quel che conta;
io, dopo quegli eventi, ho sperimentato un amore che non avrei mai potuto immaginare per l'insieme dei suoi risvolti e forza, naturalità e spontaneità; quindi ringrazio e "sto", come a 7e1/2 :asd:
dici ? e perché mai ?
io conosco diverse coppie che stanno proprio bene e si rimboccano le maniche proprio per continuare a vivere bene e in pace da fidanzati, sgobbando per mantenere la propria casa e vedendosi per scelta, invece che subendosi per obbligo; anche questo è un progetto; o no ?
appunto, si tratta di doveri diversi; i figli hanno i loro diritti, e non t'hanno chiesto loro di nascere; il partner è una persona autonoma e responsabile come te, è quindi i doveri sono altri;Citazione:
Tutti i rapporti umani si basano su un equilibrio di potere e lo sbraco accade a entrambi i coniugi, accade sul lavoro dopo anni che sei nello stesso posto con le stesse persone, si perde forse un po' di entusiasmo (oppure si trasforma nella comoda poltrona dell'abitudine), ma si guadagna in esperienza e stabilità.
Sul dovere forse non capisco cosa vuoi dire. Quando penso al dovere io intendo quello morale verso i figli e la persona che si ama
non dimenticare che siamo in un terreno in cui la percezione di ciò che sarebbe dovuto sfocia quasi quotidianamente nell'omicidio; pertanto è poco indicato lasciare le cose nel vago, perché l'immaginario galoppa dove vuole;
beh, forse sarebbe utile prendere atto di quello che ci dice la scienza, e cioè che siamo tendenzialmente monogami seriali e che il matrimonio indissolubile è quanto di più innaturale si possa concepire; ciò non toglie che si possa ugualmente optare per quello, ma possibilmente nella consapevolezza del prezzo da pagare;Citazione:
, non alla lista dei compiti del vecchio codice civile o dei 10 comandamenti. Più o meno quello che intendeva Dostoevskij quando diceva 'mi sento responsabile appena un uomo posa lo sguardo su di me', cioè siamo tutti responsabili di tutto e di tutti, o almeno dovremmo sentirci.
Ogni epoca esprime equilibri diversi fra potere e dovere. La risposta che ci siamo dati in questa società civile è che non ha più senso la vecchia impostazione di famiglia perchè è cambiato il ruolo della donna, infatti esiste il divorzio. Le famiglie a tutti i costi oggi sono la minoranza, resti fossili o roba per fanatici, la maggioranza sono le famiglie che tengono per convenienza mentre ognuno si vive la sua vita, oppure gli idealisti che ancora credono all'amore e che quindi divorziano.
nell'entusiasmo degli esordi è facile, ma nella realtà di due trentenni, per non dire prima, l'ipotesi che per tutta la vita, ma proprio tutta tutta, non ti concedi nemmeno una curiosità, qualche conoscenza biblica extra con persone che trovi piacevoli e affini, può non essere sempre un prezzo preventivato; soprattutto se, come è fisiologico e probabile, la scelta compiuta è un po' una lotteria, dato che difficilmente ci si conosce tanto bene prima di convivere, e spesso non si ha idea dell'esistenza di altre persone e altri mondi;
capisco che per molte persone il "tener fede" ad un impegno costituisca un valore; ma, in effetti, è proprio così sano e utile, necessario, estendere questa idea contrattualistica ai rapporti tra le persone, al di là della difesa di un determinato modello sociale, che è, per l'appunto, un assetto di potere ?
nonostante quello che osservi della società moderna, tu come donna sei ancora penalizzata in termini di opportunità di determinarti, perché per te è più difficile lavorare, e se lavori avere la stessa remunerazione e garanzia - agli uomini non si chiedono le dimissioni in bianco, in caso di gravidanza - e se la tua situazione matrimoniale diventa insostenibile il problema del sostentamento materiale può diventare gravoso; soprattutto se un marito rancoroso, o magari solo in difficoltà, non vuole o può contribuire, in caso di figli;
io credo che per prima cosa si dovrebbe insegnare ai ragazzi la gestione serena del proprio desiderio, svincolato dalle finzioni di impegno e dalle vergogne; saremo un bel passo avanti il giorno in cui l'opinione che i genitori hanno di un giovane figlio maschio che cambia ragazza ogni settimana sarà la stessa nel caso di una figlia che faccia altrettanto, senza passare per zoccola
Mi riferivo al progetto 'figli', per realizzare il quale in un certo modo, non si può vivere come perennemente da fidanzati spensierati e senza progetti, appunto.
Lo abbiamo già fatto, con la legge sul divorzio.
Io come donna lavoro e vivo in un paese che mi ha garantito la possibilità di separarmi senza dovermi troppo preoccupare del sostentamento della prole, perché le leggi stabiliscono che la responsabilità economica è di entrambi i genitori.
Se non fosse così, non ci sarebbero così tanti divorzi, ma la situazione assomiglierebbe molto di più a quella del passato, quando le famiglie rimanevano unite per forza, pur ingoiando amari bocconi.
Come fai ad insegnare ai bambini che l'impegno vale solo in alcuni casi, ma non in altri? Non è così semplice, perché il senso di responsabilità è uno solo e poi nella vita lo si applica alle varie situazioni. Se insegni che bisogna impegnarsi per ottenere un risultato (a scuola, nello sport, etc.), lo stesso principio poi vale anche negli affetti. Poi dipende, in una settimana instauri relazioni corporali, più che sentimentali. Niente in contrario, ma perchè dovrebbe essere incentivata questa prospettiva? Magari ai ragazzi piace proprio per l'aura di trasgressione, se gliela levi va a finire che si mettono in fila per sposarsi secondo i precetti di Cono :D
Tratto da "l'io e l'inconscio" di Carl G. Jung.
" Se cerco un esempio per illustrare quanto ho detto, mi ricordo vivamente di una paziente affetta da una nevrosi isterica non troppo grave, dovuta principalmente, come si soleva ancor dire a quel tempo ( ai primi anni del secolo), ad un " complesso paterno".
Con ciò si voleva indicare il fatto che l'ammalata era ostacolata da una particolare relazione col padre. essa era stata in eccellenti rapporti col padre, che poi morì. Si trattava essenzialmente di un rapporto sentimentale. In simili casi, è spesso favorito lo sviluppo della funzione intellettuale, talché questa diventa più tardi il ponte che collega al mondo, perciò la paziente divenne studentessa di filosofia. Il suo vivo desiderio di conoscenza era motivato dal bisogno di trarsi fuori dal legame sentimentale col padre. Quest'operazione può riuscire se nel nuovo stadio fondato dall'intelletto può attivarsi anche il sentimento, per esempio facendo sorgere un rapporto sentimentale, equivalente al primo, con un uomo adatto. Ma in questo caso il passaggio non riuscì, perché il sentimento si arrestò in un equilibrio instabile fra il padre ed un uomo non molto adatto. Naturalmente, fu impedito così il progresso della vita e si stabilì quel disaccordo col proprio Io che è caratteristico della nevrosi."......................................... .................................................. .................................................. .................................................. ......................................"In questa condizione occorre un motivo che ponga fine all'equilibrio morboso. La natura stessa guida a ciò inconsciamente e indirettamente mediante il fenomeno della traslazione o transfert ( Freud): ciò significa che nel corso della cura la paziente trasferisce l'immagine paterna sul medico, ed in un certo modo fa di lui un padre, o meglio, non essendo egli propriamente il padre, ne fa l'equivalente dell'uomo che essa non può raggiungere. Così il medico diventa in un certo modo e padre e amante, in altre parole diventa l'oggetto del conflitto. I contrasti confluiscono in lui, così che egli rappresenta quasi una soluzione ideale del conflitto. Così si acquista involontariamente quella sopravvalutazione da parte del paziente, quasi incomprensibile a chi sta fuori e che fa di lui un redentore e un dio. Questa metafora non è così ridicola come parrebbe. E' invero un po' troppo essere in pari tempo padre ed amante. Nessuno alla lunga ci riesce, appunto perché è troppo."
Vale anche a parti invertite, cioè paziente uomo e analista donna. Non so se sia vero, ma pare che molti uomini nella scelta dell'analista preferiscano le figure femminili, magari proprio per una sorta di transfer come questo.
Credo di si, ma poi bisognerebbe conoscere, del paziente, i rapporti sentimentali con la madre.
ah, vabbè; ma tu la davi come una cosa inevitabile, che cade dal cielo, per cui una coppia non potrebbe restare tale in modalità fidanzamento tout-court...
questo paese sarebbe l'Italia ? a me sembra che nell'insieme ci sia ancora parecchio da fare, e non solo per tutelare le donne, ma anche gli uomini separati, che, se non sono agiati professionisti, se la passano maluccio anche loro;Citazione:
Lo abbiamo già fatto, con la legge sul divorzio.
Io come donna lavoro e vivo in un paese che mi ha garantito la possibilità di separarmi senza dovermi troppo preoccupare del sostentamento della prole, perché le leggi stabiliscono che la responsabilità economica è di entrambi i genitori.
Se non fosse così, non ci sarebbero così tanti divorzi, ma la situazione assomiglierebbe molto di più a quella del passato, quando le famiglie rimanevano unite per forza, pur ingoiando amari bocconi.
appunto, devi insegnare loro che il desiderio sessuale è una cosa diversa dall'amore e dal desiderio di impegnarsi, che non c'è nulla di male nel provarlo e dotarli della capacità di relazionarsi anche in quella modalità nel rispetto di se stessi e dell'altro, senza dover fingere o ingannare, e ingannarsi, per la paura di essere giudicati;Citazione:
Come fai ad insegnare ai bambini che l'impegno vale solo in alcuni casi, ma non in altri? Non è così semplice, perché il senso di responsabilità è uno solo e poi nella vita lo si applica alle varie situazioni.
altrimenti si vanno ad aggiungere distorsioni percettive e ideologiche ad una circostanza di per sé incasinata, dal momento che la scelta di un possibile partner è sempre mediata da una valutazione inconsapevole di economicità dello sforzo, dall'avversione al rischio di essere respinti e allo stress della competizione;
ecco, proprio no; lo studio o lo sport sono circostanze nella tua piena disponibilità, mentre negli affetti l'ottenimento di un "risultato" implica la strumentalizzazione e la reificazione dell'altro, che diventa parte di quell'impresa e a cui per forza si finisce per negare un'autonomia che comunque c'è; questa è esattamente la radice di tanta infelicità, e anche del crimine;Citazione:
Se insegni che bisogna impegnarsi per ottenere un risultato (a scuola, nello sport, etc.), lo stesso principio poi vale anche negli affetti.
quello che intendo è esattamente che le due cose andrebbero separate, e si dovrebbe poter concepire la cura e l'educazione dei figli prendendo atto che la coppia è un sistema per sua natura poco stabile, a meno di non rimuovere pulsioni fondamentali della personalità, spesso a prezzo di gravi conseguenze;
non ho scritto che dovrebbe essere incentivata, ma che se ci si inorgoglisce per il figlio maschio che ha un grande successo, si dovrebbe fare altrettanto per la figlia femmina, se è così che piace a lei, e non trasmetterle l'idea che, al contrario del fratello che riscuote complicità o indulgenza, l'ambiente la considera una poco di buono; i tuoi desideri sessuali di giovane o adolescente erano forse meno degni di quelli di tuo fratello ?Citazione:
Poi dipende, in una settimana instauri relazioni corporali, più che sentimentali. Niente in contrario, ma perchè dovrebbe essere incentivata questa prospettiva?
non lo so, e non mi riguarda; se da adulti ed esperti vogliono aderire a quel modello, a me sta benissimo;Citazione:
Magari ai ragazzi piace proprio per l'aura di trasgressione, se gliela levi va a finire che si mettono in fila per sposarsi secondo i precetti di Cono :D
io, avessi figli, mi sentirei in dovere di sostenerli nella capacità di comprendere i propri desideri con meno condizionamenti e auto-inganni possibili, perché evitino di farsi del male e le conseguenze di averne fatto ad altri, nell'incapacità di esprimersi compiutamente;
poi, so benissimo che sarebbe quasi inutile, perché a 20 o 25 anni tutti fanno qualche cazzata; ma se mamma e papà hanno avuto gli attributi per superare i propri limiti educativi, magari un figlio o una figlia andranno a pescare quell'input nel momento in cui sarà più necessario essere presenti a se stessi per valutare le circostanze e non si vergogneranno a confessarsi che in fondo per il momento non sono così convinti di aver una famiglia con Pino o Gina, e non devono conformarsi alle aspettative di nessuno.
è proprio una scelta consigliata dallo stesso analista, quando si rende conto dalle prime sedute che il paziente ha una nevrosi riconducibile al rapporto col genitore di sesso opposto;
nel caso della mia ex, pesava anche, sin dalla prima infanzia, un pessimo rapporto con la madre, donna di incredibile bellezza, ma persona molto disturbata, al limite della psicosi, che rimbalzava tra psichiatra e manie-psicosi religiose agite in ambiente proprio.
umpff...già che siete esperti nell'analizzare , io che disturbi potrei avere che sto con una da circa 30 anni ?