Visualizzazione Stampabile
-
Buongiorno Carlino, a proposito di scimmie ... :asd:
https://m.media-amazon.com/images/I/51YSY3c95zL.jpg
Guardo questa foto e penso al saggio dell’etologo e zoologo inglese Desmond Morris “ La scimmia nuda – Studio zoologico sull’animale uomo”, titolo originale “The Naked Ape”, pubblicato nel 1967, in lingua italiana nel 1968.
La tesi principale del libro è che la pelle sia l’organo che distingue di più gli esseri umani dagli altri primati. La relativa assenza di peli (esclusa la testa, le ascelle, il petto maschile e la zona inguinale) è legata, secondo l’autore, alla necessità del contatto fisico tra la madre e il suo bambino.
Non sono d’accordo con quanto scrisse Morris, perché nei filmati sul mondo animale si vedono gli abbracci tra madri e figli.
Il biologo e naturalista Charles Robert Darwin, celebre per aver formulato la teoria dell’evoluzione delle specie vegetali e animali per selezione naturale, pubblicata nel 1859 nel suo libro titolato “L’origine delle specie”, afferma che la selezione naturale agisce sulla variabilità dei caratteri ereditari e della loro diversificazione e moltiplicazione per discendenza da un antenato comune.
Torno a Desmond Morris. E’ ancora vivente: ha 97 anni, ed ha riscritto per i bambini una versione del suo noto libro. L’ha titolato “La scimmietta nuda. Breve storia degli animali” edito da Bompiani.
Il libro aiuta a capire da dove veniamo e cosa siamo. Morris dice che “Se comprendiamo la nostra natura biologica, allora abbiamo gli strumenti per affrontare la vita. Siamo ancora influenzati dai nostri antichi impulsi animali, e li ignoriamo a nostro rischio e pericolo. Abbiamo trascorso un milione di anni evolvendoci come animali tribali e siamo ancora tribali oggi, anche se viviamo in grandi città. Oggi la tua tribù è nella tua rubrica telefonica, ma il significato resta lo stesso”.
Ed ancora: “Uno dei vantaggi di passare il tempo al cellulare o al computer è che si evitano gravidanze indesiderate ! Lo svantaggio è che si perde il contatto con le gioie del cinema, della tv, dei libri, delle riviste e dei giornali,. E il divertimento di stare con altre persone…”.
https://ae01.alicdn.com/kf/Ha85ffc09...640x640q90.jpg
-
Citazione:
Originariamente Scritto da
doxa
saggio dell’etologo e zoologo inglese Desmond Morris “ La scimmia nuda – Studio zoologico sull’animale uomo”, titolo originale “The Naked Ape”, pubblicato nel 1967, in lingua italiana nel 1968.
Ricordo il libro in casa e lo lessi...nel secolo scorso. E lo trovai interessante. E' andato perso nei trasferimenti di biblioteche :bua:
-
Nessuno può consigliarvi o aiutarvi, nessuno.
C'è un'unica via da percorrere. Penetrate in voi stessi.
Amate la vostra solitudine e sopportate il dolore che essa vi procaccia con lamento armonioso. Lasciate ai vostri giudizi il loro proprio sviluppo indisturbato, che - come ogni progresso - deve venire dall’intimo profondo e non può essere da nulla represso o accelerato.
Tutto è portare a termine e poi generare. Lasciar compiersi ogni impressione e ogni germe d’un sentimento dentro di sé, nel buio, nell’indicibile, nell’inconscio irraggiungibile alla propria ragione, e attendere con profonda umiltà e pazienza l’ora del parto d’una nuova chiarezza: questo solo si chiama vivere da artista: nel comprendere come nel creare.
Qui non si misura il tempo, qui non vale alcun termine e dieci anni son nulla.
Essere artisti vuol dire: non calcolare e contare; maturare come l’albero, che non incalza i suoi succhi e sta sereno nelle tempeste di primavera senz’apprensione che l’estate non possa venire. Ché l’estate viene.
Ma viene solo ai pazienti, che attendono e stanno come se l’eternità giacesse avanti a loro, tanto sono tranquilli e vasti e sgombri d’ogni ansia.
Io l’imparo ogni giorno, l’imparo tra i dolori, cui sono riconoscente: pazienza è tutto.
Rainer Maria Rilke
"Lettere a un giovane poeta"
-
Citazione:
Originariamente Scritto da
conogelato
Nessuno ......oissis....
"Lettere a un giovane poeta"
Hai amato il libro avendolo letto? Tutto, dalla prima all'ultima pagina?
Non é che hai copincollato il brano (avulso dal testo, che non hai mai nemmeno sfogliato) da siti di letteratura di feisbùc e consimili, vero?
La discussione é "Piccoli paragrafi di libri amati", non "Scopiazzature carine prese que o là".
Quindi, il libro lo hai avuto in mano e letto tutto.
Vero?
No, non rispondere. Pé carità, no. Nun lo fà.
tenchiù
:D
No, Anacleto, lascia perdere.
-
"Il deterioramento dell’ambiente e quello della società colpiscono in modo speciale i più deboli del pianeta, spesso considerati un mero danno collaterale. Per questo, un vero approccio ecologico deve essere anche sociale. La soluzione, allora, non è la riduzione della natalità, ma il contrasto ad un consumismo “estremo e selettivo” di una parte della popolazione mondiale. Di fronte, poi, ad un certo intorpidimento e ad una spensierata irresponsabilità nell’uomo contemporaneo, urge creare un sistema normativo per assicurare la protezione degli ecosistemi."
LAUDATO SI' Capitolo 1
-
«Tardi ti amai, bellezza così antica e così nuova, tardi ti amai. Sì, perché tu eri dentro di me e io fuori. Lì ti cercavo. Deforme, mi gettavo sulle belle forme delle tue creature. Eri con me, e non ero con te. Mi tenevano lontano da te le tue creature, inesistenti se non esistessero in te. Mi chiamasti, e il tuo grido sfondò la mia sordità; balenasti, e il tuo splendore dissipò la mia cecità; diffondesti la tua fragranza, e respirai e anelo verso di te, gustai e ho fame e sete; mi toccasti, e arsi di desiderio della tua pace»
(Confessioni). Agostino d'Ippona
-
L'essere o il nulla, ecco il problema. Salire, scendere, andare, venire; tanto fa l'uomo che alla fine sparisce.
Zazie nel metrò, Raymond Queneau.
-
L'ABBRACCIO: UN GESTO MERAVIGLIOSO
"Due braccia sanno raggiungere gli abissi, venirti a prendere se cadendo tocchi il fondo
rendere dolce la vita quando è amara, asciugar le lacrime se parti e vai nel mondo .
L’abbraccio è il gesto dell’amore. Per questo accompagna e connota tutte le relazioni importanti della nostra vita. Ci si abbraccia quando si è intimi, quando si vuole far capire all’altro che “io ci sono per te”, quando l’amore straripa, quando il dolore non può essere attraversato nella solitudine e ha bisogno di essere visto, condiviso, accompagnato.
Siamo tutti affamati di abbracci. Lo siamo soprattutto nell’esperienza dell’ amore e in quella del dolore. Ovvero in quei passaggi e frangenti della vita in cui, come bambini, ci troviamo bisognosi della prossimità, dell’affetto e della protezione che non siamo in grado di darci da soli. L’abbraccio è un gesto completo perché tocca il corpo, il cuore e la mente."
(Tratto da "Di cosa è fatto un abbraccio" di A.Pellai e B.Tamborini, Mondadori ed.; 2024)
-
"Adesso ci sono i manuali, gli esperti, i logopedisti...le ludoteche! Posti dove si gioca a pagamento e a tempo, come se per i bambini giocare non fosse semplicemente scoprire il mondo. Adesso c'è la piaga degli animatori alle feste, dove si preferisce infliggere ai bambini coretti demenziali piuttosto che lasciarli finalmente liberi di correre, di fare rumore, di litigare anche, senza la mediazione degli adulti. Senza più piazze, strade e cortili, dove impareranno a cavarsela da soli, a risolvere anche con qualche botta (data e presa) a prepararsi a quello che li aspetta fuori? Per non parlare della crudeltà dei villaggi vacanze con il baby-parking dove i bambini (dicono entusiasti i genitori egoisti) te li dimentichi: parcheggio per bambini? Ma io i miei bambini non me li voglio dimenticare! Tantomeno in vacanza, momento della famiglia per eccellenza, quando ai bambini và restituito tempo, ascolto, gusto per la lentezza, anche il diritto alla noia, condizione feconda per conoscere sé stessi. Oppure, all'altro estremo rispetto a quelli del baby-parking, ci sono i genitori professional, quelli che inorridiscono se il virgulto ha assaggiato una goccia di Coca cola, se la zucchina nella sua pappa non è biologica e la medicina non è omeopatica...
Solo così sono certi che a tre anni potrà cominciare a studiare musica e a sei il suo carnet di impegni sarà completato con inglese, scherma e rugby. Tanti sforzi dovranno essere premiati con un figlio perfetto, candidato come minimo a un oro olimpico, a un Nobel, a un Oscar e pazienza se non sa perché sta al mondo e dove va.
Questo, invece, è essere genitori: amare, accogliere, dare a quel bambino il permesso di esistere così come è! E poi indicargli la strada, sempre ricordando che non siamo noi ma è Dio che fa crescere e tifa per la sua vera riuscita."
Costanza Miriano - Sposati e sii sottomessa - Vallecchi editore, pagina 185
-
Quelle che chiamate cose Solide sono in realtà delle Superfici; quello che chiamate Spazio non è in realtà che un grande Piano. Io sono nello Spazio, e guardo giù all’ interno delle cose di cui voi vedete solo l'esterno. Anche voi potreste lasciarlo, questo Piano, se solo riusciste a raccogliere tutta la forza di volontà necessaria. Basterebbe uno spostamento minimo verso l'alto o verso il basso per mettervi in grado di vedere tutto quello che io vedo.
Flatlandia, E. Abbott
-
-
"L'assenza è una presenza costante: ti sfida in un corpo a corpo quotidiano, ti assedia. Ti vuole nella lotta, misura il tuo respiro. La nostalgia è fisica, poi. È proprio impossibile colmare la mancanza di un corpo vivo: quell'odore, quella morbidezza della pelle, quella voce quando ti chiama. Quel tipo di resistenza docile all'abbraccio, quel modo di piegare il collo. Non c'è niente, nessuno che possa sostituire l'assenza di qualcuno. Solo il sogno".
(Mi sa che fuori è primavera - Concita De Gregorio)
-
Arrivi a un punto della vita in cui ti sembra che i giochi siano fatti, che nulla possa più migliorare, che tutto sia andato storto, che non sia ciò che avevi sognato: quello è il tuo matrimonio, quello è il tuo lavoro, quelli i tuoi figli, quella insomma è la tua realtà e vorresti solo scappare via. E invece no! È proprio nel momento del dolore e della delusione più nera, che avviene l'incontro più bello, un incontro che indica la strada della salvezza, per noi e per chi ci vive accanto e che ci insegna a non fuggire dalla fatica di vivere, ma a benedirla come un dono.
Proprio quando sembra di aver toccato il fondo, nasce l'occasione per riconciliarsi con la propria storia. E amare. Senza condizioni.
COSTANZA MIRIANO, "Niente di ciò che soffri andrà perduto" Sonzogno editore
-
Dio ci fa continuamente regali preziosissimi, solo che sono impacchettati proprio male (e qualcuno dovrà trovare il modo di dirglielo, prima o poi). Si sa che i maschi -Dio è maschio di sicuro, sennò perché non farci nascere tutte già con il copriocchiaie addosso?- non se la cavano benissimo coi pacchetti, ma a volte Dio esagera: è come se per noi avvolgesse dell'oro nella carta di giornale o degli orecchini di Cartier dentro un involucro da macellaio. Non so perché faccia così. Ma siccome sul senso del male nel mondo si sono scervellati svariati geni mondiali -filosofi, teologi, anche il mio barista- senza arrivare a spiegare il mistero, mi accontento di procedere per piccole intuizioni. La prima è che Dio è un pedagogo e ha in mente un piano. Nel piano è prevista la sofferenza e io so che ha un senso. Lo deve avere. La fatica è la carta di giornale. Bisogna avere la pazienza di scartare e poi cercare e trovare il diamante nascosto. Se ce lo regalasse senza la carta, senza costringerci a fare uno sforzo, non diventeremmo mai uomini e donne veri. Cioè figli suoi.
COSTANZA MIRIANO Niente di ciò che soffri andrà perduto
Sonzogno editore
-
Non è che la vita sia come giocare alla roulette russa e se ti va male sono fatti tuoi. Il caso non esiste: siamo figli amati. E la croce, anche se rimane un mistero, è pensata per noi. Sapere che quello che ti succede è stato pensato per te dall'inizio dei tempi, cambia tutto. Se invece il cuore è ingannato, la vita sembra contraddirti in continuazione ed è una fatica immensa, un masso da far rotolare una mattina dopo l'altra, ricominciando sempre da capo, dal fondo della montagna. Ed è proprio così, la vita per alcuni è una vera tortura. Ma se intuisci di essere amata, allora ti è chiaro che tutto è stato pensato, tutto è Provvidenza, che ogni fatica e ogni intoppo sono occasioni di incontro con l'Amato, anche se a volte all'amica che te lo dice daresti volentieri un pugno.
COSTANZA MIRIANO "Niente di ciò che soffri andrà perduto"
Sonzogno editore