Noi abbiamo un Battisti. Loro quanti Battisti hanno? La nostra musica è seriosa, mentre è nel cinema attraverso la commedia all'italiana che abbiamo espresso tutta la nostra capacità di ridere di noi stessi.
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ragazzi quando uscirá da voi quá é gia uscito da 2 settimane...:v
https://www.imdb.com/title/tt1477834/releaseinfo
Interstellar (2014)
scienza e sentimenti si fondono in un trip interstellare..:love:
Birdman. The unexpected virtue of ignorance.
Battuta di Edward Norton: la verità è sempre interessante.
Mi sto riguardando la saga di Harry Potter :love:
"Roma" di Alfonso Cuaron (Gravity) era designato a partecipare alla rassegna di Cannes, ma poi i suoi legami con Netflix hanno portato il Festival francese a rinunciarvi. Quando il film è approdato a Venezia portandosi via con estrema facilità il Leone d'Oro, aveva già la nomea di miglior film dell'anno. Racconta le vicende di Cleo, messicana con radici indio, collaboratrice domestica in una famiglia benestante di Mexico City, quartiere Roma appunto - all'incirca nel 1970. La sua vita cambia in peggio quando improvvisamente scopre di essere rimasta incinta e il suo dramma personale si accoppia con quello della sua padrona di casa e con quello di milioni di messicani la cui situazione economica si sta pericolosamente deteriorando. Bellissima la regia di Cuaron, messicano come Inarritu e Del Toro tutti ultimamente super premiati - ma lui con un film dedicato al suo Paese. La sua cinepresa si muove lentamente da destra a sinistra a perlustrare ogni angolo dell'ampio set; solo in alcuni frammenti del film, automobile e pavimenti, si occupa dei dettagli. Non da meno sceneggiatura, dove il contrasto tra le condizioni della popolazione borghese e quella dei poveri viene narrato quasi con dolcezza, recitazione e fotografia in b/n. Miglior film dell'anno appunto. Miglior film degli ultimi anni, di molti anni. Cinque stelle.
Roma *****
Clerks- commessi. Dal titolo e la copertina sembrava una fesseria, è un film indipendente che fa ridere in modo intelligente. Bello bello.
:asd:
"Green Book" di Peter Farrelly è tra i candidati all'Oscar, quindi l'ho guardato con interesse. Un italo-americano perde il lavoro come buttafuori di un locale e l'occasione che si prospetta è fare l'autista a un pianista di colore che deve girare gli States in tournée. Accetta con molti dubbi in quanto siamo all'inizio degli anni 60 e in molti stati le persone di colore sono ancora segregate in ruoli marginali se non proprio perseguite per via della loro pelle. Tra i due con l'andare del tempo si instaura un vero rapporto di amicizia, malgrado le tante differenze, non solo di razza, ma anche culturali in quanto l'autista è rozzo, quasi analfabeta e mangia schifezze da fast food. Il suo datore di lavoro è esattamente l'opposto.
Film simpatico, nulla di che da un punto di vista cinematografico, soprattutto pieno di luoghi comuni che non me lo ha fatto apprezzare per niente. Buone le interpretazioni di Viggo Mortensen e Mahershala Ali.
Green Book *
"Hereditary" di Ary Aster (opera prima). Il film inizia con la morte della madre della protagonista con la quale la stessa aveva un rapporto complicato e il cui spirito inizia a perseguitare lei e i membri della sua famiglia, sconvolgendo per sempre le loro vite. Film horror dell'oltre tomba che ho guardato per l'interpretazione, ottima, di Toni Collette. La pellicola non è male, soprattutto la seconda parte non ti lascia respiro e anche parecchia inquietudine.
Hereditary **
Alla fine ci sono andata, sull’onda dell’entusiasmo di altri.
E’ vero, la storia dei Queen non presenta proprio nulla di speciale, però il film musicale nel suo complesso è godibile per chi ama le hit del gruppo: indimendicabili le scene finali del megaconcerto a favore dell’Africa.
Pare sia il film che ha ottenuto i maggiori incassi nel 2018.
Al cinema Il gioco delle coppie, diretto da Olivier Assayas, con Guillaume Canet e Juliette Binoche, film in concorso al Festival di Venezia 2018
Parlatissimo, alleniano, il film mette i suoi spettatori di fronte a personaggi che raccontano le loro vite e le loro ossessioni nell'era del digitale: intellettuali, politiche, economiche e ovviamente anche sentimentali. Editori, scrittori, attrici nel passaggio dal libro all’ e.book, dal reale al virtuale.
Non mi è piaciuto: le riflessioni che si snodano attraverso i dialoghi sono quelle che io stessa faccio quotidianamente, quindi dal film non ho ricevuto nessun input nuovo. E si aggiunga che nell’arco di due ore non succede nulla, a parte due tradimenti senza conseguenze.
Alla fine Bohemian Rhapsody ha ricevuto il Golden Globe come miglior film drammatico e per l’interpetazione maschile.
https://www.repubblica.it/spettacoli...-C8-P3-S1.8-T1