Originariamente Scritto da
restodelcarlino
Stai facendo un torto alla tua stessa intelligenza, se me lo concedi. Ti sei mai chiesto come mai esistono uomini che godono per il solo fatto di uccidere e fare del Male (Beziers, la strage dei Catari, San Giovanni d'Acri e le crociate in generale, gli autoctoni canadesi, l'Inquisizione, l'evangelizzazione a fil di spada del sudamerica, il governo gesuita del Paraguay... eccetera) e altri che invece ne provano orrore e godono nell'amare e fare del Bene? (Mandela, Socrate, Epitteto, Seneca, MSF, Coluche, Gandhi eccetera)
Se la discriminante, nell'Uomo, é l'essere simile a Dio, se egli risponde solamente all'anima e allo spirito, tutti dovrebbero comportarsi allo stesso modo, no? Perché non avviene così? Che cos'è che entra in gioco, nell'Uomo, fra il pensiero e l'azione?