Codesto � un aforisma, Mik. Non una poesia. Comunque...gran bella verit�!
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Codesto � un aforisma, Mik. Non una poesia. Comunque...gran bella verit�!
Perch� tu possa ascoltarmi...
Perch� tu possa ascoltarmi le mie parole
si fanno sottili, a volte,
come impronte di gabbiani sulla spiaggia.
Collana, sonaglio ebbro
per le tue mani dolci come l'uva.
E le vedo ormai lontane le mie parole.
Pi� che mie sono tue.
Come edera crescono aggrappate al mio dolore antico.
Cos� si aggrappano alle pareti umide.
E' tua la colpa di questo gioco cruento.
Stanno fuggendo dalla mia buia tana.
Tutto lo riempi tu, tutto lo riempi.
Prima di te hanno popolato la solitudine che occupi,
e pi� di te sono abituate alla mia tristezza.
Ora voglio che dicano ci� che io voglio dirti
perch� tu le ascolti come voglio essere ascoltato.
Il vento dell'angoscia pu� ancora travolgerle.
Tempeste di sogni possono talora abbatterle.
Puoi sentire altre voci nella mia voce dolente.
Pianto di antiche bocche, sangue di antiche suppliche.
Amami, compagna. Non mi lasciare. Seguimi.
Seguimi, compagna, su quest'onda di angoscia.
Ma del tuo amore si vanno tingendo le mie parole.
Tutto ti prendi tu, tutto.
E io le intreccio tutte in una collana infinita
per le tue mani bianche, dolci come l'uva.
PABLO NERUDA
SERENO
Dopo tanta
nebbia
a una
a una
si svelano
le stelle
Respiro
il fresco
che mi lascia
il colore del cielo
Mi riconosco
immagine
passeggera
Presa in un giro
Immortale
GIUSEPPE UNGARETTI
Se ogni giorno, ogni ora,
senti che a me sei destinata, con dolcezza implacabile...
se ogni giorno sale alle tue labbra un fiore a cercarmi,
ahi amor mio, ahi mia, in me tutto quel fuoco si ripete,
in me nulla si spegne n� si dimentica,
il mio Amore si nutre del tuo Amore amata...
e finch� tu vivrai, star� tra le tue braccia senza uscire dalle mie!
PABLO NERUDA
ARMONIA DELLA SERA
Gi� s'avvicina l'ora che trepido ogni fiore
come un vaso d'incenso svapora sullo stelo;
solcano effluvi e musiche la sera senza velo;
malinconico valzer, delirante languore!
Ogni fiore svapora trepido sullo stelo;
il violino geme come un afflitto cuore;
malinconico valzer, delirante languore!
Come un altare immenso � triste e bello il cielo.
Il violino geme come un afflitto cuore,
un mite cuore, ch'odia il nulla vasto e gelido!
Come un altare immenso � triste e bello il cielo;
nel suo sangue rappreso il sole immoto muore.
Un mite cuore, ch'odia il nulla vasto e gelido,
dei bei giorni che furono raccoglie ogni bagliore;
nel suo sangue rappreso il sole immoto muore...
Il tuo ricordo in me brilla come un cimelio.
C. BAUDELAIRE
Il suo sperma bevuto dalle mie labbra
era la comunione.
Bevevo con la mia magnifica esultanza
guardando i suoi occhi neri che
fuggivano come gazzelle.
E mai coltre fu pi� calda e lontana e mai
fu pi� feroce il piacere dentro la carne.
Ci spezzavamo in due come il timone di
una nave che si era aperta per un lungo
viaggio. Avevamo con noi i viveri per
molti anni ancora i baci e le speranze
e non credevamo pi� in Dio perch�
eravamo felici.
A. Merini
dopo questa, mi sa che ti tocca farmi compagnia agli inferi :asd:
vedrai che ci tocca la carta da parati di qualche santa immolatasi per non cadere nei peccati della carne; del pesce, dei crostacei, molluschi... :v
La poesia v� sempre rispettata. Non giudicata o usata come un'arma.....
Empiti di me.
Desiderami, stremami, versami, sacrificami.
Chiedimi. Raccoglimi, contienimi, nascondimi.
Voglio esser di qualcuno, voglio esser tuo, � la tua ora.
Sono colui che pass� saltando sopra le cose
il fuggitivo, il dolente.
Ma sento la tua ora,
l�ora in cui la mia vita goccioler� sulla tua anima,
l�ora delle tenerezze che mai non versai,
l�ora dei silenzi che non hanno parole,
la tua ora, alba di sangue che mi nutr� d�angosce,
la tua ora, mezzanotte che mi fu solitaria.
Liberami di me. Voglio uscire dalla mia anima.
Io sono ci� che geme, che arde, che soffre.
Io sono ci� che attacca, che ulula, che canta.
No, non voglio esser questo.
Aiutami a rompere queste porte immense.
Con le tue spalle di seta dissepellisci queste ancore.
Cos� una sera crocifissero il mio dolore.
Liberami di me. Voglio uscire dalla mia anima.
Voglio non aver limiti ed elevarmi verso quell�astro.
Il mio cuore non deve tacere oggi o domani.
Deve partecipare di ci� che tocca,
dev�essere di metalli, di radici, d�ali.
Non posso esser la pietra che s�innalza e non torna,
non posso esser l�ombra che si disfa e passa.
No, non pu� essere, non pu� essere.
Allora griderei, piangerei, gemerei.
Non pu� essere, non pu� essere.
Chi avrebbe rotto questa vibrazione delle mie ali?
Chi m�avrebbe sterminato? Quale disegno, quale parola?
Non pu� essere, non pu� essere, non pu� essere.
Liberami di me, voglio uscire dalla mia anima.
Perch� tu sei la mia rotta. T�ho forgiata in lotta viva.
Dalla mia lotta oscura contro me stesso, fosti.
Hai da me quell�impronta di avidit� non sazia.
Da quando io li guardo i tuoi occhi son pi� tristi.
Andiamo insieme. Spezziamo questa strada insieme.
Sar� la tua rotta. Passa. Lasciami andare.
Desiderami, stremami, versami, sacrificami.
Fai vacillare le cinte dei miei ultimi limiti.
E che io possa, alfine, correre in fuga pazza,
inondando le terre come un fiume terribile,
sciogliendo questi nodi, ah Dio mio, questi nodi,
spezzando,
bruciando,
distruggendo
come una lava pazza ci� che esiste,
correre fuor di me stesso, perdutamente,
libero di me, furiosamente libero.
Andarmene,
Dio mio,
andarmene!
PABLO NERUDA
RIFUGIO
In alto c'� un pino distorto;
sta intento ed ascolta l'abisso
col fusto piegato a balestra.
Rifugio d'uccelli notturni,
nell'ora pi� alta risuona
d'un battere d'ali veloce.
Ha pure un suo nido il mio cuore
Sospeso nel buio, una voce;
sta pure in ascolto, la notte.
S. QUASIMODO
STANOTTE L'AMORE E' MUTO
Tacciono i boschi e i fiumi,
e 'l mar senza onda giace,
ne le spelonche i venti han tregua e pace
e nella notte bruna
alto silenzio fa la bianca luna:
e noi tegnamo ascose
le dolcezze amorose:
Amor non parli o spiri,
sien muti i baci e muti i miei sospiri.
TORQUATO TASSO
QUANDO MORRO'
Quando morr� voglio le tue mani sui miei occhi:
voglio che la luce e il frumento delle tue mani amate
passino una volta ancora su di me la loro freschezza:
sentire la soavit� che cambi� il mio destino.
Voglio che tu viva mentr' io, addormentato, t'attendo,
voglio che le tue orecchie continuino a udire il vento,
che fiuti l'aroma del mare che amammo uniti
e che continui a calpestare l'arena che calpestammo.
Voglio che ci� che amo continui a esser vivo
e te amai e cantai sopra tutte le cose,
per questo continua a fiorire, fiorita,
perch� raggiunga tutto ci� che il mio amore ti ordina,
perch� la mia ombra passeggi per la tua chioma,
perch� cos� conoscano la ragione del mio canto.
PABLO NERUDA
SONO UNA CREATURA
Come questa pietra
del S. Michele
cos� fredda
cos� dura
cos� prosciugata
cos� refrattaria
cos� totalmente
disanimata
Come questa pietra
� il mio pianto
che non si vede
La morte
si sconta
vivendo.
GIUSEPPE UNGARETTI
A MIA MOGLIE
A mia moglie
Tu sei come una giovane
una bianca pollastra.
Le si arruffano al vento
le piume, il collo china
per bere, e in terra raspa;
ma, nell'andare, ha il lento
tuo passo di regina,
ed incede sull'erba
pettoruta e superba.
� migliore del maschio.
� come sono tutte
le femmine di tutti
i sereni animali
che avvicinano a Dio,
Cos�, se l'occhio, se il giudizio mio
non m'inganna, fra queste hai le tue uguali,
e in nessun'altra donna.
Quando la sera assonna
le gallinelle,
mettono voci che ricordan quelle,
dolcissime, onde a volte dei tuoi mali
ti quereli, e non sai
che la tua voce ha la soave e triste
musica dei pollai.
Tu sei come una gravida
giovenca;
libera ancora e senza
gravezza, anzi festosa;
che, se la lisci, il collo
volge, ove tinge un rosa
tenero la tua carne.
se l'incontri e muggire
l'odi, tanto � quel suono
lamentoso, che l'erba
strappi, per farle un dono.
� cos� che il mio dono
t'offro quando sei triste.
Tu sei come una lunga
cagna, che sempre tanta
dolcezza ha negli occhi,
e ferocia nel cuore.
Ai tuoi piedi una santa
sembra, che d'un fervore
indomabile arda,
e cos� ti riguarda
come il suo Dio e Signore.
Quando in casa o per via
segue, a chi solo tenti
avvicinarsi, i denti
candidissimi scopre.
Ed il suo amore soffre
di gelosia.
Tu sei come la pavida
coniglia. Entro l'angusta
gabbia ritta al vederti
s'alza,
e verso te gli orecchi
alti protende e fermi;
che la crusca e i radicchi
tu le porti, di cui
priva in s� si rannicchia,
cerca gli angoli bui.
Chi potrebbe quel cibo
ritoglierle? chi il pelo
che si strappa di dosso,
per aggiungerlo al nido
dove poi partorire?
Chi mai farti soffrire?
Tu sei come la rondine
che torna in primavera.
Ma in autunno riparte;
e tu non hai quest'arte.
Tu questo hai della rondine:
le movenze leggere:
questo che a me, che mi sentiva ed era
vecchio, annunciavi un'altra primavera.
Tu sei come la provvida
formica. Di lei, quando
escono alla campagna,
parla al bimbo la nonna
che l'accompagna.
E cos� nella pecchia
ti ritrovo, ed in tutte
le femmine di tutti
i sereni animali
che avvicinano a Dio;
e in nessun'altra donna.
UMBERTO SABA
Sole che sorgi libero e giocondo
sul colle nostro i tuoi cavalli doma;
tu non vedrai nessuna cosa al mondo
maggior di Roma.
ORAZIO
Mi basta un breve soggiorno a Roma per farmi prendere la mano ogni volta... :asd:
Natale de guera
***
Ammalapena che s�� fatto giorno,
la prima luce � entrata ne la stalla
e er Bambinello s�� guardato intorno:
�Che freddo, mamma mia. Chi m�aripara?
Che freddo, mamma mia. Chi m�ariscalla?�
- �Fijo, la legna � diventata rara
e costa troppo cara pe compralla� -
�E l�asinello mio �ndov�� finito?� -
�Trasporta la mitraja
sur campo de battaja: � requisito� -
�Er bove?� � �Puro quello
fu mannato ar macello�.
�Ma li Re Maggi ariveno?� � �� impossibile
perch� nun c�� la stella che li guida,
la stella nun v� usc�, poco se fida,
pe paura de quarche diriggibile�.
Er Bambinello ha chiesto: �Indove stanno
tutti li campagnoli che l�antr�anno
portaveno la robba ne la grotta?
Nun c�� neppuro un sacco de polenta,
nemmanco una frocella de ricotta�.
- �Fijo, li campagnoli stanno in guera,
tutti ar campo e combatteno. La mano
che seminava er grano
e che serviva pe vang� la tera
adesso vi� addoprata unicamente
pe ammazz� la gente.
Guarda, laggi�, li lampi
de li bombardamenti!
Li senti?, Dio ce scampi,
li quattrocentoventi
che spaccheno li campi?� -
Ner d� cos� la Madre der Signore
s�� stretta er Fijo ar c�re
e s�� asciugata l�occhi co le fasce.
Una lagrima amara pe chi nasce,
una lagrima dorce pe chi m�re.
***
Trilussa
Non t'amo come se fossi rosa di sale, topazio
o freccia di garofani che propagano il fuoco:
t'amo come si amano certe cose oscure,
segretamente, tra l'ombra e l'anima.
T'amo come la pianta che non fiorisce e reca
dentro di s�, nascosta, la luce di quei fiori;
grazie al tuo amore vive oscuro nel mio corpo
il concentrato aroma che ascese dalla terra.
T'amo senza sapere come, n� quando, n� da dove,
t'amo direttamente senza problemi n� orgoglio:
cos� ti amo perch� non so amare altrimenti
che cos�, in questo modo in cui non sono e non sei,
cos� vicino che la tua mano sul mio petto � mia,
cos� vicino che si chiudono i tuoi occhi col mio sonno.
PABLO NERUDA
IL NEMICO
Non fu che fosca tempesta la mia giovinezza,
qua e l� solcata da rilucenti soli;
il tuono e la pioggia ne han fatto un tale strazio
da lasciare nel mio giardino solo qualche vermiglio frutto .
Eccomi gi� all'autunno delle idee,
� tempo del badile e del rastrello
per rassodare le terre inondate
in cui l'acqua ha scavato larghe buche come tombe.
E chiss� se i fiori nuovi che vagheggio
troveranno, in un suolo lambito come la riva di un fiume,
il mistico limo che li rinvigorir�...
- O dolore,o dolore! Il Tempo si mangia la vita
e l'oscuro Nemico che ci rode il cuore
cresce e si fortifica del sangue che perdiamo.
C. BAUDELAIRE
PIOVE
Piove. � uno stillicidio
senza tonfi
di motorette o strilli
di bambini.
Piove
da un cielo che non ha
nuvole.
Piove
sul nulla che si fa
in queste ore di sciopero
generale.
Piove
sulla tua tomba
a San Felice
a Ema
e la terra non trema
perch� non c'� terremoto
n� guerra.
Piove
non sulla favola bella
di lontane stagioni,
ma sulla cartella
esattoriale,
piove sugli ossi di seppia
e sulla greppia nazionale.
Piove
sulla Gazzetta Ufficiale
qui dal balcone aperto,
piove sul Parlamento,
piove su via Solferino,
piove senza che il vento
smuova le carte.
Piove
in assenza di ermione
se Dio vuole,
piove perch� l'assenza
� universale
e se la terra non trema
� perch� Arcetri a lei
non l'ha ordinato.
Piove sui nuovi epistemi
del primate adue piedi,
sull'uomo indiato, sul cielo
ominizzato, sul ceffo
dei teologi in tuta
o paludati,
piove sul progresso
della contestazione,
piove sui work in regress,
piove
sui cipressi malati
del cimitero, sgocciola
sulla pubblica opinione.
Piove ma dove appari
non � acqua n� atmosfera,
piove perch� se non sei
� solo la mancanza
e pu� affogare.
EUGENIO MONTALE
Fin dall'infanzia mai son stato
come gli altri; mai ho visto
come gli altri vedevano; non potevo avere
le mie emozioni da una comune sorgente;
ma il dolore mai dalla stessa fonte.
Il mio cuore non potevo destare
alla gioia con lo stesso tono di altri;
tutto quel che ho amato, l'ho amato da solo.
Poi, nella mia infanzia, alba
d'una vita assai tormentata,
si deline� da ogni profondit� di bene e male
il mistero che ancora mi avvolge:
da torrente o da fonte,
dal rosso dirupo di montagna,
dal sole che mi volgeva intorno
nei suoi dorati colori autunnali,
dalla luce che nel cielo s'avvicinava
nel suo passarmi vicino,
da tuono e tempesta
dalla nuvola che prese l'aspetto
(limpido era l'altro cielo)
d'un demone a miei occhi.
Edgar Allan Poe
Coloro che sognano di giorno
sono consapevoli di molte cose
che sfuggono a coloro che sognano solo di notte.
Nelle loro visioni grigie
captano sprazzi d'eternit�
e tremano, svegliandosi, nello scoprire di essere giunti al limite del grande segreto.
In un attimo, apprendono qualcosa del discernimento del bene
e qualcosa pi� che la pura e semplice conoscenza del male.
Edgar Allan Poe
Un sogno dentro un sogno
Questo mio bacio accogli sulla fronte!
E, da te ora separandomi,
lascia che io ti dica
che non sbagli se pensi
che furono un sogno i miei giorni;
e, tuttavia, se la speranza vol� via
in una notte o in un giorno,
in una visione o in nient'altro,
� forse per questo meno svanita?
Tutto quello che vediamo, quel che sembriamo
non � che un sogno dentro un sogno.
Sto nel fragore
di un lido tormentato dalla risacca,
stringo in una mano
granelli di sabbia dorata.
Soltanto pochi! E pur come scivolano via,
per le mie dita, e ricadono sul mare!
Ed io piango - io piango!
O Dio! Non potr� trattenerli con una stretta pi� salda?
O Dio! Mai potr� salvarne
almeno uno, dall'onda spietata?
Tutto quel che vediamo, quel che sembriamo
non � che un sogno dentro un sogno?
EDGAR ALLAN POE
Eri per me quel tutto, amore,
per cui si struggeva la mia anima �
una verde isola nel mare, amore,
una fonte limpida, un� ara
di magici frutti e fiori adornata:
e tutti erano miei quei fiori.
Ah, sogno splendido e breve!
Stellata speranza, appena apparsa
e subito sopraffatta!
Una voce del Futuro mi grida
<> � ma e� sul Passato
(oscuro gugite!) che la mia anima aleggia
tacita, immobile, sgomenta!
Perche� mai piu�, oh, mai piu� per me
risplendera� quella luce di Vita!
Mai piu� � mai piu� � mai piu� �
(e� quel che il mare ripete
alle sabbie del lido) � mai piu�
rifiorira� un albero percosso dal fulmine,
ne� potra� piu� elevarsi un�aquila ferita.
Vivo, trasognato, giorni estatici,
e tutte le mie notturne visioni
mi riportano ai tuoi grigi occhi di luce,
a la� dove tu stessa ti porti e risplendi,
oh, in quali eteree danze,
lungo rivi che scorrono perenni.
EDGAR ALLAN POE
Vorresti essere amata?E tu fa� che il tuo cuore
non si discosti dal sentiero di ora!
Essendo ogni cosa che ora tu sei,
non essere mai altro che non sei.
Cos� i tuoi cortesi modi di vita,
la tua grazia, la tua pi� che bellezza
saranno un tema d�elogio senza fine,
e l�amore � non altro che un puro dovere.
EDGAR ALLAN POE
PUDORE
Se qualcuna delle mie parole
ti piace
e tu me lo dici
sia pur solo con gli occhi
io mi spalanco
in un riso beato-
ma tremo
come una mamma piccola giovane
che perfino arrossisce
se un passante le dice
che il suo bambino � bello.
ANTONIA POZZI
Ogni anno, mentre scopro che Febbraio
� sensitivo e, per pudore, torbido,
Con minuto fiorire, gialla irrompe
La mimosa.
(Giuseppe Ungaretti)
Giochi ogni giorno...
Giochi ogni giorno con la luce dell'universo.
Sottile visitstrice, giungi nel fiore e nell'acqua.
Sei pi� di questa bianca testina che stringo
come un grapolo tra le mie mani ogni giorno.
A nessuno rassomigli da che ti amo.
Lasciami stenderti tra le ghirlande gialle.
chi scrive il tuo nome a lettere di fumo tra le stelle del sud?
Ah lascia che ricordi come eri allora, quando ancora non esistevi.
Improvvisamente il vento ulula e sbatte la mia finestra chiusa.
Il cielo � una rete colma di pesci cupi.
Qui vengono a finire i venti, tutti.
La pioggia si denuda.
Passano fuggendo gli uccelli.
Il vento. Il vento.
Io posso lottare solamente contro la forza degli uomini.
Il temporale solleva in turbine foglie oscure
e scioglie tutte le barche che iersera s'ancorarono al cielo.
Tu sei qui. Ah tu non fuggi.
Tu mi risponderai fino all'ulitmo grido.
Raggomitolati al mio fianco come se avessi paura.
Tuttavia qualche volta corse un'ombra strana nei tuoi occhi.
Ora, anche ora, piccola mi rechi caprifogli,
ed hai persino i seni profumati.
Mentre il vento triste galoppa uccidendo farfalle
io ti amo, e la mia gioia morde la tua bocca di susina.
Quanto ti sar� costato abituarti a me,
alla mia anima sola e selvaggia, al mio nome che tutti allontanano.
Abbiamo visto ardere tante volte l'astro baciandoci gli occhi
e sulle nostre teste ergersi i crepuscoli in ventagli giranti.
Le mie parole piovvero su di te accarezzandoti.
Ho amato da tempo il tuo corpo di madreperla soleggiata.
Ti credo persino padrona dell'universo.
Ti porter� dalle montagne fiori allegri,copihues,
nocciole oscure, e ceste silvestri di baci.
Voglio fare con te
ci� che la primavera fa con i ciliegi.
PABLO NERUDA
...E ti bacio la bocca bagnata di crepuscolo.
PABLO NERUDA
"vergine madre, figlia del tuo figlio,
umile e alta pi� che creatura,
termine fisso d'etterno consiglio, 3
tu se' colei che l'umana natura
nobilitasti s�, che 'l suo fattore
non disdegn� di farsi sua fattura. 6
Nel ventre tuo si raccese l'amore,
per lo cui caldo ne l'etterna pace
cos� � germinato questo fiore. 9
Qui se' a noi merid�ana face
di caritate, e giuso, intra ' mortali,
se' di speranza fontana vivace. 12
Donna, se' tanto grande e tanto vali,
che qual vuol grazia e a te non ricorre,
sua dis�anza vuol volar sanz'ali. 15
La tua benignit� non pur soccorre
a chi domanda, ma molte f�ate
liberamente al dimandar precorre. 18
In te misericordia, in te pietate,
in te magnificenza, in te s'aduna
quantunque in creatura � di bontate. 21
Or questi, che da l'infima lacuna
de l'universo infin qui ha vedute
le vite spiritali ad una ad una, 24
supplica a te, per grazia, di virtute
tanto, che possa con li occhi levarsi
pi� alto verso l'ultima salute. 27
E io, che mai per mio veder non arsi
pi� ch'i' fo per lo suo, tutti miei prieghi
ti porgo, e priego che non sieno scarsi, 30
perch� tu ogne nube li disleghi
di sua mortalit� co' prieghi tuoi,
s� che 'l sommo piacer li si dispieghi. 33
Ancor ti priego, regina, che puoi
ci� che tu vuoli, che conservi sani,
dopo tanto veder, li affetti suoi. 36
Vinca tua guardia i movimenti umani:
vedi Beatrice con quanti beati
per li miei prieghi ti chiudon le mani!". 39
Li occhi da Dio diletti e venerati,
fissi ne l'orator, ne dimostraro
quanto i devoti prieghi le son grati; 42
indi a l'etterno lume s'addrizzaro,
nel qual non si dee creder che s'invii
per creatura l'occhio tanto chiaro. 45
E io ch'al fine di tutt'i disii
appropinquava, s� com'io dovea,
l'ardor del desiderio in me finii. 48
Bernardo m'accennava, e sorridea,
perch'io guardassi suso; ma io era
gi� per me stesso tal qual ei volea: 51
ch� la mia vista, venendo sincera,
e pi� e pi� intrava per lo raggio
de l'alta luce che da s� � vera. 54
Da quinci innanzi il mio veder fu maggio
che 'l parlar mostra, ch'a tal vista cede,
e cede la memoria a tanto oltraggio. 57
Qual � col�i che sognando vede,
che dopo 'l sogno la passione impressa
rimane, e l'altro a la mente non riede, 60
cotal son io, ch� quasi tutta cessa
mia vis�one, e ancor mi distilla
nel core il dolce che nacque da essa.
DANTE
Fragile, opulenta donna, matrice del paradiso
sei un granello di colpa
anche agli occhi di Dio
malgrado le tue sante guerre
per l'emancipazione.
Spaccarono la tua bellezza
e rimane uno scheletro d'amore
che per� grida ancora vendetta
e soltanto tu riesci
ancora a piangere,
poi ti volgi e vedi ancora i tuoi figli,
poi ti volti e non sai ancora dire
e taci meravigliata
e allora diventi grande come la terra
e innalzi il tuo canto d'amore.
(A. Merini)
Lui mi � sempre sembrato un megalomane stronzo :D, per� alcune sue poesie mi piacciono.
Ama il tuo sogno se pur ti tormenta.
Amalo come se fosse l'unico,
amalo come se avesse l'anima,
amalo e raccontagli di te,
amalo e ricordalo in te,
amane il suo passato, amane il suo presente,ora.
Raggruppa tutto questo amore e raccontalo a me, anima mia,
affinch� io non debba tormentare il nostro sogno:
poter procedere insieme nell'armonia dei nostri sensi uniti,
appagati dal nostro incontro breve sta volta.
Il fiore reciso oggi ci ha lasciato il suo profumo
che nei ricordi accende i sensi
e che nel donarci l'incontro univoco
ci ha lasciato un segno di reciproca appartenenza.
E nell'accarezzarne il tempo,
mia amata, n� ascolter� i sospiri,
per sempre ricorder� quel suono,
per sempre amer� quel nostro sogno,
per sempre ne sottrarr� il suo tormento.
Ama il tuo sogno se pur ti tormenta.
G.D'Annunzio