No, ma non credo che tu abbia degli esempi da portare.
Buona notte:shy:
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No, ma non credo che tu abbia degli esempi da portare.
Buona notte:shy:
Ma possibile che tu non riesca mai una volta a capire il succo dei discorsi, l'italiano? È incredibile credimi!
Ma cosa c'entrano ora le famiglie e lo stile di vita cristiano se stiamo parlando della morte, del male ecc...?
Guarda cono che è preoccupante parecchio questa cosa.
Tu tergiversi sull'esistenza e l'origine del male e della morte ed io ti faccio notare le incongruenze ed i paradossi e tu devi rispondere nel merito, no belare come al solito facendo la vittima. Sei tu che arrivi qui con la verità in tasca per noi poveri peccatori, ma poi ti arrampichi sugli specchi appena c'è un problema da affrontare, che esula dalle rispostine confezionate ed è chiaro che non sai che pesci prendere.
se ti rivolgi a me, io non discuto affatto il tuo postulato di fede; ma il bonus si esaurisce lì;
è nel passo successivo che tutti i discorsi si arenano, visto che non sei in grado di argomentare logicamente perché la tua dottrina dovrebbe essere più vera di quella di altre confessioni e religioni che precettano diversamente dalla tua;
sembri come quei bambini piccoli che giocano a nascondino e si coprono gli occhi pensando di non essere visti; confondi la tua percezione soggettiva con la realtà , dove ci sono fedi diverse;
se anche uno ammette "Dio", poi devi convincere che è quello che dici tu, a fronte di quello altrui; io vi leggo, e leggo solo opinioni, esattamente come la mia;
non è che se citi ossessivamente la dottrina cattolica le altre si ritirano dal campionato e tu vinci; ti tocca giocartela alla pari, con argomentazioni forti; ed è lì che fallisci puntualmente.
Carissimo, parlo di Cristo perchè ho fatto un'esperienza di Cristo. Di conseguenza, se Egli afferma di essere l'Unica Verità , io Gli credo.
«Ognuno di noi - dice Papa Franesco -, in quanto essere umano, è alla ricerca: ricerca di felicità, di amore, di vita buona e piena. Dio Padre ci ha dato tutto questo nel suo Figlio Gesù. In questa ricerca è fondamentale il ruolo di un vero testimone, di una persona che per prima ha fatto il cammino e ha incontrato il Signore. Nel Vangelo, Giovanni il Battista è questo testimone. Per questo può orientare i discepoli verso Gesù, che li coinvolge in una nuova esperienza dicendo: "Venite e vedrete". E quei due non potranno più dimenticare la bellezza di quell’incontro, al punto che l’evangelista ne annota persino l’ora: "Erano circa le quattro del pomeriggio"».
Qui il discorso si sposta dal dettato evangelico al presente, dai discepoli e dalla Maddalena a noi: «Soltanto un incontro personale con Gesù genera un cammino di fede e di discepolato. Potremmo fare tante esperienze, realizzare molte cose, stabilire rapporti con tante persone, ma solo l’appuntamento con Gesù, in quell’ora che Dio conosce, può dare senso pieno alla nostra vita e rendere fecondi i nostri progetti e le nostre iniziative. Non basta costruirsi un’immagine di Dio basata sul sentito dire; bisogna andare alla ricerca del Maestro divino e andare dove Lui abita. Siamo, pertanto, chiamati a superare una religiosità abitudinaria e scontata, ravvivando l’incontro con Gesù nella preghiera, nella meditazione della Parola di Dio e nella frequenza ai Sacramenti, per stare con Lui e portare frutto grazie a Lui, al suo aiuto, alla sua grazia. La Vergine Maria ci sostenga in questo proposito di seguire Gesù, di andare e stare dove Lui abita, per ascoltare la sua Parola di vita, per aderire a Lui che toglie il peccato del mondo, per ritrovare in Lui speranza e slancio spirituale».
ANGELUS PAPA FRANCESCO 14 GENNAIO 2018 http://www.famigliacristiana.it/arti...-compresi.aspx
Cono, anche questo l'hai già detto. Se ci sono sempre delle contraddizioni, dei paradossi, questioni ambigue, non è che facendo così arriva la soluzione. Che tu dica il tuo pensiero personale o spieghi con parole tue o citi le scritture, se qualcosa non torna, non torna e basta.
Chiaro che tu se non capisci qualcosa o ti intestardisci o fai lo gnorri, non possiamo altro che girare intorno tutte le volte.
Quindi siamo ancora qui con il male e la morte di cui ancora non c'è chiarezza in quello che tu riporti nelle discussioni.
Qui c'è solo di oggettivo la,credenza della persona, non il contenuto del creduto. Cono, per loo stesso criterio che adotti, l'esperienza e la convinzione, ne trovi altrettanti che credono in altra divinità , oroscopo, pratiche spirituali e metodi di cura alternativi. Ed è tutto giocato sulla credenza di chi resta convinto che certe cose esistano e funzionino.
ci rimane tutto il resto del mondo e delle idee;
vedi, tu ragioni come un tifoso; nessuno ti chiede di cambiare squadra, e a me sta benissimo che tu intoni i tuoi cori da curva del Castellani;
ma quando si tratta delle convocazioni in nazionale e proponi Maccarone al posto di Immobile o Insigne, non puoi addurre il parere favorevole dei dirigenti e dei tifosi dell'Empoli, perché ti fai solo da' di bischero;
devi portare argomenti oggettivi che dimostrino come Maccarone sia più in forma, segni di più e contro difese altrettanto solide, sia più adatto al modulo, ecc...
siccome tu argomenti da tifoso della Chiesa, col pensiero che quella sia la dottrina migliore, è ovvio che chi la pensa diversamente ti chieda risposte che si impongono anche a chi non crede come te, in modo logico; e non vale la risposta per cui questo sarebbe sindacare sulla tua libertà di tifoso, che nessuno ti tocca;
non puoi squalificare Vega perché non ammette il presupposto che Maccarone sia il centravanti più forte d'Italia, perché quello implicherebbe già la convocazione; ma lo devi dimostrare in modo oggettivo;
spero di essere stato chiaro.
Allora vai a vederti 'sto Maccarone per convincerti:asd:.
Gesù avrebbe potuto anche spiegarle le cose ma se non vivevi con Lui implicato nel suo mondo non avresti mai saputo. Se leggessi il Vangelo potresti notare che gli apostoli andavano in giro anche da soli a scacciare i demoni, probabilmente per imparare di persona quanto Gesù raccomandava.
Hai bisogno che sia un povero cristo come a me, a dimostrartelo? E' la REALTA', che ci parla. E che ci testimonia come la Chiesa fondata da Cristo continua a sussistere nei secoli. Proprio come ha detto Lui.
"Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno". (Marco 13)
Anche oggi, con cosa hanno aperto i telegiornali? La visita del Papa in Cile. Le Sue parole sul disarmo nucleare. La foto di quel bimbo di Nagasaki. Ti piaccia o no è con questa REALTA' che devi fare i conti, Axeugene: La Chiesa continua ad orientare e ad essere punto di riferimento costante di milioni e milioni di persone in tutto il mondo. E anche quì, proprio come ha detto Lui.
Scusami ma a questo punto non capisci veramente una sega. Non c'entra nulla essere dentro o fuori la chiesa quando c'è da capire dei concetti, una narrazione, il linguaggio. Se tu o chi per te raccontate che esiste un dio e tutto il resto della storia, permetti che chiunque possa rifletterci sopra, capire di che si parla e tirare le somme?
Se quello che tu e la tua chiesa spacciate per vero non torna, c'è solo da guardare al senso logico e pure etico e morale di tutto il racconto biblico e degli annessi successivi.
eh, ma io mi fido di quelli che sono già lì, e che evidentemente hanno dato prova, dato che la nazionale è di tutti;
beh, allora un miliardo e mezzo di musulmani dovrebbero dimostrare che l'Islam è la sola verità , no ? e tutti gli altri ?
è con quelli che devi fare i conti, prima di fare il grosso con Vega.
non capisco;
per me, l'etica pubblica si esprime nella legge; e quella ha un fondamento, nel senso che rappresenta effettivamente un sentire comune; l'etica religiosa è soggettiva, irrilevante - nel senso che non mi deve interessare questionarla, come i gusti della pizza;
nel momento in cui il tifo per Maccarone lo vuole in nazionale - cioè che si vuole che un valore religioso sia assunto da tutti come valore - mi si deve spiegare razionalmente la ragione per cui sarebbe preferibile, e tradurmelo in norma; cioè, dirmi cosa posso o non posso fare, e perché; un tempo, la cosa riguardava il divorzio, tanto per fare un esempio.
Ma perche', se ti sottometti a certe regole, dopo morto :D, avrai risultati che altrimenti non avresti avuto.
E nessuno e' tornato per affermare il contrario:D, cosa che prova senza dubbio l'affermazione :asd:
Non uno l'ha contraddetta :D
Alla fine e' questione di ottica, zoom, o grandangolo.
Metti lo zoom e vedi che se prendi uno schiaffo e porgi la guancia ne pigli due.
Includi il dopo morto e vedi beatitudini.
Quindi tutto sta ad includere, o escludere il dopo morto dove nessuno si e' lamentato.
Auxe vede i vivi, cono vedi i morti, a voi l'ardua sentenza, se scegliere le prerogative dei vivi, o quelle dei morti....dichiarati vivi.
no, perché io ho gli obblighi anche verso la mia morale, che è una religione come la tua, ma senza premi ultraterreni; non è meno obbligo, anche se per te è inconcepibile senza un babau che ti premia o punisce;
il punto è che se uno mi viene a parlare di una morale diversa dalla mia, quantomeno dovrebbe dirmi cosa dovrei fare o non fare secondo lui, e perché; di solito, quando avviene - di rado, perché svicolano tutti - ci rifletto, e poi concludo che è meglio la mia :asd:
Perché il credente non ha un io morale a cui rispondere? il vero Dio non dovrebbe essere in antitesi con la mia morale.
Il premio ultraterreno è un di più, tant'è che nessuno sa com'è.
Secondo me, te l'ho già detto, tu puoi fare ciò che vuoi, anch'io faccio ciò che voglio. Per quanto riguarda i comportamenti religiosi non hai che da scegliere. Il premio casomai si potesse percepire non sarebbe certo il possesso di qualche cosa ma sarebbe un "esserci" ( regno dei cieli descritto abbondantemente da Gesù, seppur in parabole), un esserci come "stato" che comincia subito.
dovrebbero coincidere, se credi; che senso avrebbe avere una morale religiosa ed un'altra morale, distinta;
beh, parrebbe di no, visto che lo consideri dispensato dal Giudice;Citazione:
Il premio ultraterreno è un di più, tant'è che nessuno sa com'è.
puoi dire che qualcosa del genere sia un di più, irrilevante o secondario nella scena ? fai attenzione, che questa disinvoltura le implicazioni sono difficili da gestire :asd:
provi sempre ad infilare questo falso per cui il credente avrebbe un vincolo in più o più forte, mentre logicamente non è così; l'unica differenza è che tu chiami "Dio" quella che io chiamo la mia morale, e pensi che verrai premiato o punito in cambio dell'obbedienza;Citazione:
Secondo me, te l'ho già detto, tu puoi fare ciò che vuoi, anch'io faccio ciò che voglio.
io, invece, penso che dopo la morte non ci sia nulla e credo che se disobbedirò alla mia coscienza, farò del male a qualcuno, starò male per questo, e quella sarà la mia punizione, in vita; e al contrario, starò bene e sereno se farò del bene;
in pura teoria, dovrebbe essere più affidabile la virtù di un non credente rispetto a quella del credente che immagini di essere controllato e giudicato da un essere onnipotente ed onnisciente; solo un idiota disobbedirebbe;
ma non credo che questo sia vero nella realtà , dove è tutto più sfumato; ma affermare il contrario, sarebbe una sciocchezza in termini logici;
questo fa parte di ciò che legittimamente uno può credere; non metto bocca.Citazione:
Per quanto riguarda i comportamenti religiosi non hai che da scegliere. Il premio casomai si potesse percepire non sarebbe certo il possesso di qualche cosa ma e un "esserci" ( regno dei cieli descritto abbondantemente da Gesù, seppur in parabole), un esserci che comincia subito.
Se dio non dovrebbe essere in contrasto con la morale di chi crede, hai sotto gli occhi tanti dei diversi, a volte chiamati con lo stesso nome, a volte divinità con nomi e prerogative differenti. Uno, nessuno e centomila. Ognuno si aggiusta il dio a pro suo.
Ormai discorso detto infinite volte :v
Se ammetti l'essere di Dio devi per forza essere disposto a mettere in dubbio continuamente la tua morale personale perché potrebbe essere sbagliata; tu, in precedenza, hai fatto l'esempio dei kamikaze, ebbene prendi ad esempio quelli giapponesi della I guerra mondiale, si sono sacrificati per la patria e l'imperatore, ma la patria ha perduto la guerra e l'imperatore ha apertamente dichiarato che non era un Dio. Ai fini dell'evoluzione nell'umanità , mi spieghi tu a che è servito il loro suicidio?
Quindi rettifico il mio discorso precedente nella parte finale: non è sempre detto che la mia morale coincida con la morale di Dio. Può coincidere e non
questione mal posta, perché rimuovi il nodo essenziale:
l'esistenza di un dio sotto forma di religione può coniugarsi solo in due modi:
a) la prevalenza di un'autorità /precetto-legge (es.: non si può divorziare, non si può bere alcol...);
b) il primato della coscienza a fronte di un indirizzo morale interpretabile (il sabato per l'uomo...);
se, primo caso, credi in un dio che esprime una legge vincolante e tassonomica, cioè chiara e inderogabile, puoi solo obbedire per non essere in contrasto con la morale divina, quindi il problema non si pone; ove c'è divergenza, c'è peccato;
se, al contrario, ritieni interpretabile il precetto secondo coscienza e non riconosci autorità cui sia dovuta obbedienza nell'interpretazione, il denominatore dirimente diventa la coscienza, cioè l'elaborazione personale del senso morale, e la questione non si pone nemmeno in questo caso;
esempio sbagliato, perché in questo caso è l'autorità ritenuta divina ad essersi pronunciata in prima persona - peraltro, sotto costrizione, circostanza poco divina - col risultato di sciogliere dal vincolo;Citazione:
tu, in precedenza, hai fatto l'esempio dei kamikaze, ebbene prendi ad esempio quelli giapponesi della I guerra mondiale, si sono sacrificati per la patria e l'imperatore, ma la patria ha perduto la guerra e l'imperatore ha apertamente dichiarato che non era un Dio. Ai fini dell'evoluzione nell'umanità , mi spieghi tu a che è servito il loro suicidio?
quando tu hai un dio putativo, ti si pone il problema per cui nessuno può davvero rivendicare la natura di portavoce e interprete autentico;
se ciò avviene, è per schizofrenia o ipocrisia; delle due l'una:Citazione:
Quindi rettifico il mio discorso precedente nella parte finale: non è sempre detto che la mia morale coincida con la morale di Dio. Può coincidere e non
o tu riconosci come divino e vincolante un precetto, che sia religioso o civile; o tu ritieni sindacabile il precetto e lo interpreti; ti arriva una cartella delle tasse da mille euro e ne paghi solo 100, oppure fai l'elemosina invece di dare tutto ai poveri;
si torna al solito punto dirimente, del riconoscere una Legge oppure no, e del riconoscere la possibilità di formalizzarla, oppure no;
se ammetti che un precetto sia effettivamente divino e ci credi, ti devi adeguare, ed emendare nel caso di aver deviato; se, dentro di te, ti riservi la facoltà di deviare ancora, vuol dire che stai disconoscendo la divinità di quel precetto ed eventualmente di chi se ne fa interprete.