Originariamente Scritto da
axeUgene
ecco, la prima perversione che rappresenti è questa idea materialista e mistificatrice di un qualcosa che si consuma, che introduci surrettiziamente con quella storia del "dono", evitando accuratamente di rispondere, come al solito;
quando si fanno esperienze sessuali non si consuma niente, non ci si priva di nulla in modo irreversibile
tranne che nell'opinione dei trogloditi della "virtù" e dell'illibatezza, dei pervertiti della "purezza";
i pokemon sono roba da bambini impuberi; qui si parla di giovani già sessualmente maturi, 15, 16 anni, che già da un paio per forza di cose pensano sempre al sesso, tutto il giorno; abbiamo avuto tutti quell'età; e tu che fai ?
dici loro questa cazzata, che li confonde ancora di più:
sai che succede con discorsi come questi ?
succede che quelli, i ragazzi, già sono in preda ad una tempesta ormonale che non sono in grado di gestire; quelli dovrebbero essere educati al rispetto, alla lealtà e alla sincerità, comprendere e rendere compatibile il loro desiderio nel rispetto dei desideri e aspettative altrui; quelli cercano di capire chi sono, se piacciono, quanto e a chi;
quando tu sovrapponi a questa circostanza naturale un sistema ideologico "spirituale" che - bene che vada - di è in grado di comprendere davvero ben oltre i 30, con l'esperienza, li confondi ancora di più e li spingi alla nevrosi;
perché quelli introiettano la vergogna per una normale e naturale concupiscenza, e imparano da prestissimo a dissimulare e mentire, persino a se stessi; vogliono fare sesso, ma si vergognano a proporsi senza impegno sentimentale; perciò, siccome la natura vince sempre, si adoperano per mentire, sedurre in modo sleale oppure si forzano, in un'età in cui non si è ancora presenti a se stessi;
quante volte abbiamo visto ragazze spaventate dal sesso che per un paio d'anni avevano un fidanzatino tenero e innocuo, da pelouches e bacini, che poi hanno lasciato a 18 anni, quando la paura è venuta meno e la natura chiedeva un ragazzo più scafato e intraprendente ? e vale anche l'opposto, ovviamente, anche se in modo asimmetrico;
ma "bruci" cosa ??? non si brucia niente; non stiamo parlando di un oggetto, ma di modalità di relazione; ogni persona o circostanza nuova ti fa ripartire da capo, sempre; parliamo di esperienze, non di oggetti che si donano, consumano, bruciano;
certamente quelli che rispondono all'intervista di Repubblica non rimandano i loro problemi alla libertà sessuale; quindi, la correlazione è irrilevante, se non per rarissimi casi estremi, che davvero non sono l'ordinario; davvero, nei tuoi racconti, pare che Empoli e Vinci siano l'equivalente in termini di sessualità pervertita del paesino di don Matteo quanto a percentuale di omicidi in rapporto alla popolazione :D
se a 20 anni un ragazzo o una ragazza hanno avuto svariate esperienze non hanno bruciato proprio niente; hanno solo imparato - se i genitori non li hanno confusi con quei condizionamenti che auspichi - a riconoscere le proprie pulsioni e i propri sentimenti, a distinguere, a vedersi e vedere l'altro, leggere tra le righe le situazioni ed evitare errori, fraintendimenti, conseguenze spiacevoli e dolorose;
del resto, è del tutto evidente che le unioni nate in età più matura sono le più solide e stabili; perché ? in grande misura perché i partner hanno esperienza, sono in grado di capire cosa succede, distinguere le realtà dalle illusioni, sanno come funziona il desiderio, conoscono i limiti e le circostanze dell'appagamento di questo e tante altre dinamiche necessarie, così come per per fare la Porrettana è bene essere automobilisti esperti, sapere che ti sbucano da tutte le parti i turisti della moto che si divertono sui tornanti;
tu, al contrario, vorresti far avventurare i giovani in un'idea di relazione complessa, come quella dell'impegno e della famiglia, senza che quelli abbiano esperienza del desiderio appagato, di quanto questo alteri la percezione di sé e dell'altro e di come funzionano davvero queste circostanze; ovvio che poi ti ritrovi con coppie nevrotiche, che quando va bene si separano e si rifanno una vita in circostanze più mature; altrimenti si nevrotizzano e nevrotizzano pure i figli, ancora più diffidenti nei confronti dell'istituto "famiglia"; a me pare una follia;
soprattutto visto che in effetti nessuno è in grado di condizionare la sessualità dei giovani, che comunque fa il suo corso, indipendentemente dalle tue fantasie educative; se quelli tanto a 16 mediamente fanno sesso, non sarà meglio insegnare loro come ci si rapporta lealmente, onestamente e in modo sicuro nel farlo, piuttosto che farli vergognare e istigarli alla menzogna sentimentale e/o alla predazione ?