Ho letto il libro di The Circle. All'inizio sembrava interessante, poi mi ha deluso.
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Ho letto il libro di The Circle. All'inizio sembrava interessante, poi mi ha deluso.
"Dolor Y Gloria" di Pedro Almodovar, presentato pochi giorni fa a Cannes in concorso per la Palma d'Oro, ho poco da aggiungere a quello che scrive Folle. Il primo pensiero va a Otto e mezzo di Fellini, ma è inutile fare paragoni. Come in quello, qui c'è un regista in preda ai propri fantasmi accentuati dalla malattia e dalla vena creativa in regressione. E' un film dove c'è molto mestiere, nel miglior senso del termine. Gli attori sono nel pieno della loro maturità artistica, Banderas è straordinario e infatti Cannes ieri non ha potuto non dargli la Palma per il miglior attore. La regia di Almodovar è senza fronzoli ma comunque perfetta. Da manuale i cinque minuti di dialogo tra il protagonista e la vecchia madre verso la fine del film.
Dolor Y Gloria ****
"Il traditore" di Marco Bellocchio, il quale dopo la scomparsa di Bertolucci e Olmi è l'ultimo della sua generazione non soltanto ad essere in vita ma a continuare a fare film. "Il traditore" è stato presentato in concorso a Cannes e narra le vicende di Tommaso Buscetta, figura non di spicco della mafia palermitana, coinvolto suo malgrado negli scontri tra la cupola storica e quella appartenente ai corleonesi interessati a spostare i traffici illegali dal tradizionale contrabbando a quello della droga, tradendo, secondo Buscetta, lo spirito originario di Cosa Nostra. Arrestato a Rio ed estradato in Italia decide di collaborare col Giudice Falcone, permettendo alla giustizia di portare alla sbarra i capi mafia. Il film che mantiene per certi versi un taglio documentaristico, ha nell'interpretazione dei protagonisti, i loro dialoghi e i primi piani l'aspetto più riuscito. Soprattutto notevole Pierfrancesco Favino nella parte di Buscetta. Non sempre convincente invece la regia di Bellocchio, ad esempio nelle scene più movimentate o in quelle del maxi processo.
Il traditore ***
"Rocketman" di Dexter Fletcher, musical sulla vita di Elton John, a partire dalla riunione degli alcolisti anomimi, quando attraverso i flash back si snodano i ricordi della sua vita, dall'infanzia al successo passando per gli eccessi, le droghe, le dipendenze, i falsi amori, per calare il sipario sull'arrivo della stabilità: fuori dagli stupefacenti, abbracciato al suo fidanzato e poi marito degli ultimi vent'anni.
Il racconto biografico s'intreccia al mondo onirico del suo protagonista in una vicenda che attrae, ma non conquista il cuore.
Molto bravo Taron Egerton che canta anche le canzoni (ma io avrei preferito la voce di Elton John).
A detta di tutti, Favino era da Palma d'oro.
A detta di mia figlia (che l'ha visto sabato) Rocketman è un bel film.
Oserei dire da Oscar. Pensavo a quale altro grande attore italiano del passato poteva essere paragonato. Ma non mi veniva un nome. Allora mi è venuta in soccorso la trasmissione Hollywood Party affermando che il peso di Favino nel Traditore è stata pari a quello di Gian Maria Volontè in alcuni dei suoi film. Concordo nel paragone.
Avengers Endgame. Un fantasy splendido, l'ultimo della serie dei super eroi della Marvel Comics.
Anche se devo dire che Avengers Infinity War forse mi era piaciuto un pò di più. Probabile che lo debba rivedere una seconda volta per incamerare meglio tutti i colpi di scena... inevitabilissimi.
Se non lo avete già visto (ormai è uscito dalla programmazione) procuratevi "The mule", ultima grande prova (forse in senso assoluto) di un grandissimo del cinema, tanto più grande in quanto al di fuori delle solite mafie radical chic...
"La pazza gioia" di Virzì
ne avevo sentito parlare bene, avevo rimandato e finalmente l'ho visto.
Il film è molto emozionante, l'incontro di due donne dai caratteri tanto diversi e problematici che riescono un poco alla volta a fare breccia nell'altra e a realizzare un'amicizia fatta di sostegno, pazienza, complicità, accettazione dell'altrui diversità.
Fuggono e raggiungono insieme o separatamente i luoghi,le persone e le vicende che le hanno portate alla detenzione in un istituto terapeutico di detenzione, la vera svolta terapeutica per le due donne sarà la fuga e il viaggio.
Le attrici sono bravissime, interpretano due donne con disagi psichici ma non ne ha fatto delle macchiette buffe, il personaggio di Beatrice mi ha colpita molto, mi ricorda un'amica di gioventù, sempre entusiasta, sempre (all'apparenza) così sicura e vulcanica...
Bello molto lo consiglio
ps. fa piangere
Sì, "il capitale umano" e "N - Io e Napoleone", il secondo perché mi piace Elio Germano.
Quest'ultimo, "la pazza gioia" però è quello che i ha colpita di più. La situazione delle due donne è drammatica ma il film non scade mai nella disperazione, nello squallore.
Darkest Minds.
Genere thriller-fantascienza
In un futuro distopico, un'epidemia ha ucciso più del 98% dei bambini ed adolescenti degli Stati Uniti. I pochi sopravvissuti cominciano a sviluppare dei superpoteri e vengono così marchiati come pericolosi dal governo, che inizia a costruire dei " campi di riabilitazione" dove cerca di farli tornare alla normalità attraverso vari esperimenti, dividendoli in classi basate sulle loro abilità, che possono essere Arancioni se controllano la mente umana, Rosse se controllano il fuoco, Gialle se controllano l'elettricità, Blu se sono dotati di telecinesi o Verdi se sono dotati di un'intelligenza eccezionale.
È l'adattamento cinematografico del romanzo omonimo del 2012 scritto da Alexandra Bracken, ricorda vagamente i bambini di Xman e altre trilogy del genere come Divergent, Insurgent, niente di particolarmente originale ma a chi piace il genere.
La Trattativa
ieri sera su Rai2
:v inquietante!
beati voi che ci siete abituati :D