Per evitare la sofferenza di tanti animali e qualche essere umano.
E' uguale se ho risposto io?
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ma, allora che senso ha dire: Dio salva chi vuole, se poi si dice che Dio sicuramente nei suoi giudizi sarà "giusto" ?
essere giusto significa conformarsi ad una legge - essere obbligati da quella legge, se non materialmente, moralmente - e non rispondere al proprio arbitrio; è qui il grande problema teologico: è possibile un dio obbligato in qualsiasi misura, tenuto a fare qualcosa ?
forse per te sì; per i cristiani in genere, no;
io quel "salva chi vuole", l'ho letto alla paolina - la metafora del vasaio - nel senso che il vaso non chieda conto al Vasaio dell'uso a cui è destinato; che non si può vincolare Dio a nulla; quindi, nemmeno alla giustizia, quale percepita dall'uomo, ovviamente;
ma se l'uomo non può intendere il senso della giustizia divina, nemmeno può confomarvisi o pretendere di essere giusto, sapere cosa voglia Dio o, addirittura, se c'è un volere divino, dal momento che non si può vincolare Dio a remunerare come ci si aspetta;
di queste cose hanno discusso per secoli; a te magari non interessa, ma chi argomenti in questa materia e voglia dire cose minimamente sensate dovrebbe istruirsi.
Diciamo allora che Dio salva chi ha bisogno di lui; Gesù è questo pensiero rivelato.
Leggi la parabola del giusto che si vantava di essere nel giusto e biasimava il peccatore lì vicino e del peccatore vicino che non riusciva ad alzare lo sguardo per lo scoramento, ed implorava il perdono di Dio.
E la domanda: chi dei due sarà perdonato da Dio? ha una sola risposta come ha una sola risposta il perdono di Gesù alla peccatrice che gli aveva baciato i piedi: molto le sarà perdonato perché molto ha amato.
Ovviamente amato Dio poiché Gesù rappresenta la sua parola fatta carne.
questa è un'opinione, legittima;
ma ti devi porre nella prospettiva dei teoreti teologici, per i quali è impossibile ammettere l'idea di un dio che sia vincolato in qualsiasi modo a fare qualcosa, come salvare chi ha bisogno di Lui, e non chi Dio stesso vuole e decide;
devi considerare che ognuna di queste preposizioni, che siano evangeliche o altrimenti scritturali, per quelli avevano valore di verità assoluta e indiscutibile e non potevano essere manipolate e dismesse con leggerezza; e così le relative conseguenze logiche;
posto che - in quella dottrina - staresti sempre parlando di un dio che dovrebbe "decidere" in risposta a circostanze che Egli stesso ha determinato e conosce sin dal primo istante della creazione; cioè, nell'onniscienza non può verificarsi una condizione in cui Dio deve "aspettare" di conoscere una condizione umana dirimente: questo lo salvo, questo no, in base a comportamenti o circostanze umane;
ripeto, a te può non importare nulla, come ad Arcobaleno, che più e più volte ha descritto un dio umanizzato che negozia cose con non si sa chi, che fa e disfa, corregge il Suo operato, ecc... ma per un teologo sono problemi grossi.
Intanto Dio è obbligato a mantenere le promesse che fa, pena fare una figuraccia con le sue creature in grado di intenderlo.
Poi risulta obbligato dalle parole che dice, infatti afferma che la sua parola non tornerà a lui senza che si sia realizzata.
Queste come regole generali, che possono avere delle eccezioni motivate, pure se la motivazione non sia obbligato a darla.
ecco, questa è pure un'opinione legittima, che rispetto;
ma in un consesso di teologi ti sarebbe parecchio difficile argomentare un dio obbligato a qualcosa; come Dominus assoluto non si può immaginare qualcosa o qualcuno che Lo obblighi, senza negare quella prerogativa; fosse Lui stesso ad obbligarsi, non si tratterebbe di un obbligo, visto che potrebbe comunque cambiare idea in ogni momento e decidere a capriccio;
per te Dio potrebbe fare una figuraccia con le sue creature in grado di intenderlo... non rido di questa affermazione; ma ti faccio presente che in un mondo in cui si attribuisca l'onnipotenza a Dio, la morte e la sofferenza di innocenti sono una bella gatta da pelare e raccontare;
ma poi, le "eccezioni" quante potrebbero essere ? una, dieci, un milione, un miliardo ? chi lo decide ? No, scusi, signor Dio, lei ha superato il limite di eccezioni per quest'anno...
poi, queste eccezioni devono essere motivate; anche qui si pone un vincolo all'agire di Dio; certo, per fortuna non Gli si chiede di dare spiegazioni; ma la motivazione ci deve essere...
Si, Dio manda chi vuole, quando vuole e dove vuole. Ti ripeto che l'iniziativa è sempre Sua, non dell'Uomo. E che il dibattito e la circolazione delle idee è in realtà la vera forza della Chiesa. Anche quando costa divisioni e scismi. Lo sapeva Gesù Cristo stesso, che sarebbe andata così.
"Da allora molti dei suoi discepoli si tirarono indietro e non andavano più con lui.
Disse allora Gesù ai Dodici: «Forse anche voi volete andarvene?». Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna; noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio!»
GIOVANNI 6
fai attenzione, perché qui si implica la passività dell'oggetto "mandato";
non si tratta dell'invito ad accogliere che citi sempre; mandare è un ordine; altrimenti sarebbe scritto "invita";
se, come dici, l'iniziativa è sempre Sua, quello è il discrimine che non lascia spazio al libero arbitrio, poiché - logicamente - se Dio non prende quell'iniziativa di mandare, assolutamente discrezionale, niente può l'uomo per salvarsi;
se lo potesse, vorrebbe dire che lo stesso arbitrio di Dio - indefinitiva, la stessa libertà divina - sarebbe menomata e insignificante, poiché quel suo mandare imperativo, convertire, risulterebbe fungibile dalla volontà umana, che si pone alla pari con quella divina, se non al di sopra, visto che la stessa decisione divina di non mandare sarebbe aggirabile motu proprio dall'uomo, che va di sua sponte, accoglie, come dici tu;
bada, ti sto solo riportando il contenuto di un dibattito secolare, per come è stato argomentato;
qui il punto è che viene contestata l'interpretazione del mandato in re sua, che è un argomento forte; se tu avessi una causa col tuo datore di lavoro difficilmente accetteresti che lui sia anche il giudice, no ?Citazione:
E che il dibattito e la circolazione delle idee è in realtà la vera forza della Chiesa. Anche quando costa divisioni e scismi. Lo sapeva Gesù Cristo stesso, che sarebbe andata così.
"Da allora molti dei suoi discepoli si tirarono indietro e non andavano più con lui.
Disse allora Gesù ai Dodici: «Forse anche voi volete andarvene?». Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna; noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio!»
le altre chiese rivendicano la loro fedeltà al Vangelo quanto quella cattolica e non è che l'autoinvestitura della Chiesa a depositaria della dottrina autentica sia un argomento forte; l'effetto è analogo a quello della regina d'Inghilterra che rivendichi la sovranità sugli Stati Uniti e sui relativi cittadini.
significa ad esempio, che non è "moralmente" accettabile che si realizzino "esperimenti" ad esempio "psicometrici" su neonati in ospedale, tanto per dire. oppure che i medici operino non per "curare" ma soltanto per "sperimentare" ad esempio "tecniche chirurgiche". la domanda che ti potrei fare è quale sia il limite, in una sala operatoria, tra curare un uomo in fin di vita e scempiarne il cadavere per "sperimentare".
grazie a dio la scienza trova dei limiti nella "cristiana coscienza". poi le pippe mentali te le puoi fare, ma non cambia la sostanza. anche ai medici "ripugnano" certe pratiche, peraltro assai diffuse ad esempio un paio di secoli fa, quando i cadaveri dei condannati a morte, ad esempio, venivano "donati" alla scienza. e da ciò la domanda nasce spontanea: non è che per caso la "pena di morte" sia o sia stata funzionale "anche" alla ricerca scientifica?
Trattandosi di eccezioni, evidentemente devono essere poche, avvicinarsi allo zero. Parlando di grandi numeri, però, potrebbero essere anche relativamente numerose.
Se parliamo di una platea di centinaia o migliaia di persone, è una cosa. Se parliamo di una platea di milioni o di miliardi di persone, è altra cosa.
I teoreti teologici l'hanno risolta con la trinità perché non riuscivano a collegare i due mondi.
A parte che gli antichi intendevano un Dio come nessun altro essere possa mai essere, quindi antica eterna sudditanza degli altri esseri, lo dimostra che il più grande degli dei aveva anche la sua corte, ma non era grande abbastanza per cambiare il destino. Che Dio era? Forse è quello che cerchi tu, tipo Giove o Zeus , o ecc. che sanno tutto ma non possono niente se non umani capricci dovuti ad una spiccata sessualità.
Forse il Dio di oggi è inferiore a Giove o Zeus? O forse il Dio di oggi è sessualmente impensabile.
Come mai?
Ancora oggi permangono i tabù velati se non nascosti dai tuoi tanto amati teoreti teologici che non sanno neppure spiegare come sia venuto al mondo Gesù:asd:.
"risolta" è una parola grossa :asd:
perché, il dio che hai in mente tu è meno superiore ?Citazione:
A parte che gli antichi intendevano un Dio come nessun altro essere possa mai essere, quindi antica eterna sudditanza degli altri esseri,
io ? io non cerco un bel niente; ti sto riassumendo in poche righe concetti che faticheresti a leggere sui libri;Citazione:
lo dimostra che il più grande degli dei aveva anche la sua corte, ma non era grande abbastanza per cambiare il destino. Che Dio era? Forse è quello che cerchi tu,
quei greci non erano scemi; sopra Giove e tutti gli altri c'era il Fato;Citazione:
tipo Giove o Zeus , o ecc. che sanno tutto ma non possono niente se non umani capricci dovuti ad una spiccata sessualità.
Forse il Dio di oggi è inferiore a Giove o Zeus? O forse il Dio di oggi è sessualmente impensabile.
Come mai?
quella è materia blindata da 17 secoli, su cui sarebbe impossibile metter mano;Citazione:
Ancora oggi permangono i tabù velati se non nascosti dai tuoi tanto amati teoreti teologici che non sanno neppure spiegare come sia venuto al mondo Gesù:asd:.
più terra terra, le persone soffrono, spesso senza colpa; se racconti loro di un dominus attivo nel creato, il sentimento che susciti non è speranza, ma stizza. rifiuto, se non determinato e ragionato, nel subcosciente;
e ti resta un vessillo di supremazia, identità, il mio lava più bianco, che viene fuori anche tra i fans di quello che diceva di non giudicare, ma che poi giudicano; come te.
Io mi rifaccio al Dio-Padre di Gesù che allora diceva: "Chi vede me vede il Padre.
Oggi io direi, se mi permetti esprimere liberamente il mio pensiero: "Chi sente me sente il Padre", riferito sempre a Gesù, ma in Spirito.
Cos'è lo Spirito, se non qualcuno che ti parla continuamente dentro e fuori di te. Quest'ultimo mio pensiero lo posso pure firmare:asd:
Be, mica son tutti scemi quelli che confortano, sanno il loro mestiere, .........dopo migliaia d'anni:rotfl:.
Se facessi il gioco delle tre carte ti giudicherei come uno che abbocca, ma poiché sono serio ti dico che ho imparato a credere da solo:asd:
Per il fatto di giudicare, tornando al gioco, lo faccio per migliorarti, alla fine saprai non dove sta la carta ma dove sta il trucco:asd:
La domanda a questo punto è: Levando tutti i trucchi rimarrà qualcosa di vero?:birre:
Per la teoria dei falsi che per essere falsi ci deve almeno essere un vero, per via della contraddizione bisogna essere almeno due:asd:
Il seguito la prossima puntata:rotfl: