Quindi piu' appropriato sarebbe uno e mezzo? :v
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Quindi piu' appropriato sarebbe uno e mezzo? :v
Si, diciamo magari uno e, piu' che un mezzo, la parte spensierata perche' una mezza lista di rogne anche smezzata sempre rogne sono.
Si, certo, ma nel caso di appartenenza assoluta il problema ambiguita' nemmeno si pone.Citazione:
Il punto � sempre quanto senso di "appartenenza" si ha verso se stessi e verso l'altro, chiunque sia.
Pero' gli assoluti o non esistono, o sono transitori ed ecco che la questione nel concreto si pone e come.
Che poi basta il flirt virtuale per configurarla tanto che' motivo di addebito per colpa in una separazione dove l'affettuosa amicizia esiste solo su uno schermo.
Infatti percio' mezzo, al netto delle rogne che fanno bene o male mezza la persona :v
Ah il gioco!
Al mezzo ognuno da' il peso che in quel momento della sua vita e' disposto a dargli e a fargli lo spazio che reputa opportuno.
E mi sento sempre e solo d'appartenere a me stessa.
Quando mi gira bene :v
A me come mezzo piacerebbe il sidecar rosso.
Io preferirei una Aston Martin. Sono troppo pretenziosa?
Tornando in topic, la riflessione di Gatto apre uno scenario interessante: una "valvola di sfogo" in un rapporto di coppia, che inevitabilmente finisce per sovraccaricarsi delle pesantezze della vita, pu� essere essenziale. Vero. Per� mi chiedo: deve per forza essere un amante? Vi sono situazioni che consentono uno svago mentale senza per forza ricorrere alla cornificazione del parner... A volte basterebbe anche solo un'amicizia...
Certo puoi, con una certa abilita' e autocontrollo, mantenere la situazione su quel limite grigio che ti fanno definire la situazione ambigua che e' tale non per caso.
Ho fatto infatti riferimento ai flirt virtuale vissuti essenzialmente su giochi di fantasia e ipotesi virtuali che, anche se non realizzate, e' difficile non pensarle e intrattenercisi.
Tuttavia come detto cio' e' valutato legalmente tradimento.
Nel caso reale non e' cosi' diverso, aumenta solo il rischio di passare il confine grigio dell'ambiguita' per ritrovarsi in una situazione meno ambigua che tira le logiche e conseguenti somme dell'ambiguita'.
Direi come giocare con il fuoco, serve saperlo fare con piena padronanza altrimenti c'e' chi si scotta con un cerino e chi controlla un pozzo petrolifero in fiamme.
Concordo con questa ultima frase.
E' che a volte le situazioni ambigue non te le cerchi. A volte ti capitano e poi non sai pi� come uscirne. E magari fai di tutto per comportarti bene e non mancare di rispetto a nessuno, eviti di oltrepassare certi limiti, mantieni tutto in una situazione di amicizia anche se sai che non � solo quello.
Ed � difficile non sentirsi comunque in colpa. Non sentire che comunque non ti stai comportando bene. Perch� in fondo sai che non ti piacerebbe se il tuo compagno si comportasse come te...
Non credo che una persona sana di mente si cerchi consapevolmente simili situazioni. Che s�, da un lato ti fanno stare bene ma dall'altro ti fanno vivere con un continuo rimorso. Se uno decide di tradire � perch� dei sensi di colpa fondamentalmente non gliene frega una cippa, e alla fine sta bene. Chi invece alla fine sa di non voler tradire, si trova sospeso in una situazione che a volte diventa quasi soffocante.
La realt� si genera, esiste e si evolve sulla base di una infinita casistica ed in genere di una questione si prende atto perch� esiste per come � e il pregresso ha solo valore informativo.
La situazione del caso la si potrebbe assimilare ad un sistema gravitazionale dove due corpi sono al momento legati da una forza gravitazionale centripeta mantenendo ciascuno le proprie velocit� al momento non sufficienti ad avere un valore di fuga, ma sufficienti a non farli compenetrare diventando un solo corpo.
Con questo sistema duale viene ad interagire un terzo corpo che esercita su uno dei due un forza centrifuga, che non lo porta in fuga, ma che tuttavia genera effetti di marea pi� o meno accentuati.
Questa interferenza abbassa il limiti di fuga che potrebbero essere superati da ulteriori casuali perturbazioni, passa una cometa, si crea una casuale congiunzione, capitando il tutto, magari, nel momento di massima forza centrifuga e minima centripeta e la velocit� propria, che comunque si ha, determina un cambio orbitale.
La situazione � tanto pi� probabile quanto pi� a lungo durano le interferenze che comunque con le loro maree assorbono energia cambiando, anche se lentamente, gli equilibri del sistema, da cui la rilevanza dei tempi di esposizione.
La fiera dell'ambiguit�:D
http://www.youtube.com/watch?v=oaj7wKvB0u4
Gatto, questi tuoi post scientifici su problemi non scientifici mi fanno paura...
Certi legami non sono costituiti altro che da forze di attrazione e repulsione, del tutto assimilabili ai sistemi gravitazionali.
L'altro crea emozioni e attrazione, ma non sufficienti a rompere la forza che lega al primo, interviene una ulteriore perturbazione, un trasferimento, una litigata pi� sostanziale, un cambio di prospettive proprie ed ecco che una forza, significativa ma al momento non sufficiente, gi� presente che prima produceva effetti limitati, le maree sentimentali, determina un terremoto dove tutti i sistemi precostituiti vanno a farsi benedire.
La semplice esistenza di una alternativa apprezzabile crea una storia diversa perch� i comportamenti sono altamente influenzati dalle alternative che se non le hai rende molto statico il sistema.
Per� gli scossoni possono anche fare bene, in una relazione. Possono servire a riflettere. A movimentare. A cercare di evitare l'appiattimento...