guarda ero serissi...vabb
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guarda ero serissi...vabb
Comunque sarà roba trita e ritrita ma è necessario dirlo anche qui:
a differenza del comunismo,anzi del marxismo,che ha dimostrato storicamente di essere inattuabile,l'anarchia ha fatto proprio il contrario.Leggetevi l'esperienza della comune parigina(1871),della mkhnovicina(1917) e la piu' famosa esperienza anarchica durante la guerra civile spagnola (1936-39).Specialmente in quest'ultima che è la + vicina a noi,ci sono stati esempi eccezionali come a Barcellona dove senza capi nè salari la città continuo' ad andare avanti con tutti i suoi servizi(come ad esempio i trasporti pubblici).
Ognuno di questi casi poi,a differenza delle rivoluzioni viste finora,non è imploso a causa di dissidi interni,ma è stato interrotto da invasioni militari(esercito francese e prussiano la prima,armata rossa la seconda e miliziani stalinisti+esercito franchista la teza)
EDIT:Scusate ma la makhnovicina non è del 1917 ma del 1918.Si conclude nel 1921.Ucraina
progresso
Ovviamente sacrificherei volentieri la tecnologia "inutile" (cioè quella che serve solo o principalmente per creare denaro), ma non penso che quella "utile" sparirebbe...anzi, un popolo libero lo vedo virtualmente molto più creativo (e non parlo solo dell'arte) e con una tecnologia magari lievemente inferiore ma alla portata di tutti.
Se si dovesse scegliere fra tecnologia e libertà, poi, inutile dire per cosa opterei
E l'educazione dei figli, come la mettiamo? Per formare una societ
In un ambiente che non spreme gli individui come fossero limoni per trarne profitto lanciando campagne di specchietti per le allodole e falsi miti allo scopo di adescare i giovani "consumatori" e che si cura di crescerli ben bene ignoranti e ignavi, cullandoli nella sicurezza che ci pensano i loro rappresentanti a scegliere e decidere il meglio anche per loro e quindi non è necessario pensare e avere un'opinione, ci sarebbe molto meno bisogno di rigore al contrario di adesso, per crescere un figlio nel rispetto di se stesso e degli altri.
Allo stato attuale delle cose il rigore e la disciplina per crescere un ragazzo sono fondamentali semplicemente perchè se gli manca disciplina e quindi l'abitudine a obbedire non c'è molto altro che lo freni dal trasgredire (norme che non riconosce e in cui non crede). Se alle persone fosse data la possibilità di crescere, imparare e riconoscere che la libertà degli altri è anche la propria, non ci sarebbe bisogno di crecere le nuove generazioni come soldatini.
facciamo un figlio beat?
Erre.. solo uno? :love: Poi lo portiamo anche in vacanza dagli Elfi.
Col cazzo, piuttosto al sert....
Comunque paradossalmente penso sia molto più difficile che mio figlio diventi un tossico che non che lo faccia un altro, ad esempio il tuo.
[QUOTE=beat;659751]In un ambiente che non spreme gli individui come fossero limoni per trarne profitto lanciando campagne di specchietti per le allodole e falsi miti allo scopo di adescare i giovani "consumatori" e che si cura di crescerli ben bene ignoranti e ignavi, cullandoli nella sicurezza che ci pensano i loro rappresentanti a scegliere e decidere il meglio anche per loro e quindi non
io ho un mio amico che
Fortunatamente fra il niente e il rigore c'e' una via di mezzo. I bravi genitori sànno percorrerla...
"La massima abilità nel disporre le truppe sta nel non avere forma certa. In tal modo, chi si infiltri in profondità non può decifrarla, e gli esperti non possono ordire piani. è basandosi sulla disposizione che si determina la vittoria, ma la massa non può capire come.
Tutti possono conoscere i risvolti esterni del mio successo, ma nessuno può capire il disegno interno che lo determina.
In caso di vittoria è bene non ripetersi, adottando un'inesauribile varietà dispositiva.
La disposizione delle truppe deve somigliare all'acqua. Come l'acqua, nel suo movimento, scende dall'alto e si raccoglie in basso, così le truppe devono evitare i punti di forza e concentrarsi sui vuoti. Come l'acqua regola il suo scorrere in base al terreno, così l'esercito deve costruire la vittoria adattandosi al nemico."
(Sun-tzu)