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garanzie del tipo se vieni aggredita ti lasciano almeno mezza giornata a casa oppure ti attacchi al tram?
e se vieni aggredita cosa puoi fare e cosa non puoi fare? immagino che non ti lasciano prendere i degenti a sberle o a calci negli stinchi come faresti con un cretino che ti aggredisce per strada... o puoi?
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Ovviamente mi attacco al tram, sempre se non sono cos� grave dal dover rimanere a casa in infortunio ovvio.
Non � che abbiamo un codice da seguire in questi casi, ovviamente sarebbe sconsigliabile rispondere alla violenza con violenza, ma se si tratta di difendersi non credo di rischiare denunce o lettere di richiamo per uno spintone. C'� anche da dire che se si arriva a casi di violenza un buon 50% � colpa anche dell'operatore (a parte quelli fuori di testa ovviamente).
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Citazione:
Originariamente Scritto da
BiO-dEiStA
Indi per cui capiamoci anche sul termine prevenzione.
Prevenzione in simili frangenti per me � percepire il pericolo prima che si manifesti e o non farsi trovare sulla sua strada, o non lasciarsi cogliere impreparati. Se uno ti punta con un'arma da taglio vuol dire che la situazione � gi� precipitata: non � che puoi girare i tacchi e allontanarti facendo finta di niente. Siamo gi� passati dal livello di minaccia potenziale a quello di minaccia reale, tant'� vero che questo � uno dei rarissimi casi in cui la legge italiana consente di uccidere per autodifesa. Le guerre preventive per noi non esistono.
Di un racconto valuto 3 aspetti fondamentali, partendo ovviamente dal fatto che c'e' una minaccia reale. La minaccia reale e' appunto manifestata, non solo supposta. E' ovvio che prevenzione vuol dire pensarci prima del guaio, ma a me interessa anche il guaio stesso.
Supponendo che ogni maschio italiano giri col coltello in tasca, allora potrebbe essere prevenzione girare a testa bassa cercando di non incrociare lo sguardo di nessuno, sia mai che questo si scaldi e tiri fuori la lama. Ma io non posso dire a un gruppo di persone che potenzialmente tutti possono avere un coltello in tasca, sarebbe paranoico.
Per questo parto da aggressioni o minacce vere e proprie, in questo modo si puo' valutare se a) c'e' stata prevenzione - b) c'e' stato un patteggiamento e c) c'e' stato un confronto.
Poi purtroppo, come nel caso della Ste, puoi anche essere prevenuto finche' vuoi, ma non puoi aspettarti proprio tutto tutto. A volte succede e basta.
Ps: sulla legittima difesa, non funziona esattamente cosi'. Scritta come l'hai scritta tu sembra automatico che quando uno mi minaccia col coltello io possa ucciderlo, invece non e' cosi'.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
okno
Ps: sulla legittima difesa, non funziona esattamente cosi'. Scritta come l'hai scritta tu sembra automatico che quando uno mi minaccia col coltello io possa ucciderlo, invece non e' cosi'.
In effetti riguardo all'aggredito devono sussistere tre presupposti fondamentali:
1. deve sentirsi in pericolo di vita per gesti e/o parole dell'aggressore (meglio se ci sono dei testimoni a favore)
2. dev'essere disarmato o comunque in condizione di palese inferiorit� (non � lecito ammazzare chi mi minaccia col coltello se io ho una pistola carica)
3. non dev'essere un esperto di arti marziali (che una legge fin troppo miope considera tutti dei Bruce Lee in grado di evitare lo scontro o disarmare l'aggressore senza fargli troppo male).
Riguardo al punto 1: in assenza di testimoni, se l'aggressore finisce con l'osso del collo spezzato e l'aggredito � ancora abbastanza intero, credo che nessuno abbia da obiettare se a scanso di equivoci si apre qualche ferita da solo.