Io comunque combatto contro chi mette la plastica sporca nel multimateriale che IO lavo prima di gettare.
Togliendo anche eventuali residui di MAYO!
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Io comunque combatto contro chi mette la plastica sporca nel multimateriale che IO lavo prima di gettare.
Togliendo anche eventuali residui di MAYO!
Il punto è questo, Ruotolo! Continuiamo a delegare ai politici, a filosofeggiare, a teorizzare o ci diamo da fare in prima persona? Non si tratta di tornare all'età della pietra. Ma a quella dell'Uomo! Che ha il compito di custodire il Creato. Non di esserne padrone....
E' il COME, ci muoviamo, che fa la differenza Laurina....
Riscaldamento globale, indifferenza totale: i dati sono catastrofici, ma in Italia non interessa a nessuno
Il catastrofico report dell’Ipcc tiene banco in tutto il mondo, ma in Italia è stato pressoché ignorato. Eppure, passare da un aumento della temperatura di un grado e mezzo a uno di due sarebbe un disastro per tutto: dalla siccità all’emigrazione, ai diritti umani. Ce ne importa?
https://www.linkiesta.it/it/article/...4JtWTYco8sWSuU
Palle d'oro costì, te hai modo di rinunciare all'auto, all'elettricità, al riscaldamento in casa, a gestire rifiuti e la cacca tua, ai vestiti, ai prodotti per pulire e l'igiene personale, alle vacanzine e altro?
E che vuol dire custodire ed età dell'uomo? Cosa deve capire chi ti legge?
Hai visto l'ultima tragedia nelle campagne di Palermo? Abusivismo a go go, quì da noi. E poi si piangono i morti....
Discariche a cielo aperto, montagne di rifiuti tossici smaltiti illegalmente che inquinano le falde: Ma il governo italiano propone sanatorie e condoni :(
Prima invochi il ritorno alla natura ( che non hai specificato cosa voglia dire) poi dici di non rinunciare a nulla. Il solidale e l' equo c'entrano fino ad un certo punto perché posdono sì essere utili alla sopravvivenza e benessere umano, ma poi devi fare i conti con ciò che viene riversato nell'ambiente e come vengono estratte e prodotte le risorse. E qui più siamo e più sai già cosa ti ho detto.
Anche tu alla fine predichi bene ma diventi di braccino corto quando si tratta di concretizzare ritorni alla natura e rinunciare al benessere della vita quotidiana, trincerandoti dietro le tiritere.
VA beh ma l'abusivismo è illegale, non è che siamo tutti abusivi. Cioè questi crimini hanno nomi e cognomi, non sono colpa della gente comune che magari va in panico se dimentica di pagare una multa. Parliamo di chi ha interesse a lasciare le cose così.
Leggere sul giornale che una famiglia di 4 persone produce 2 tonnellate di rifiuti è fuorviante. Perchè quando compro un dentifricio al supermercato mi devo prendere pure la scatola di cartone che poi butto subito appena la scarto? O perchè l'acqua si vende solo in bottiglie e non a barilotti da 5 o 10 litri per risparmiare plastica? Perchè le buste di plastica non sono state vietate e basta (esistono i cesti di vimini, le sporte della nonna, i carrelli per la spesa)?
Infatti! Si torna sempre lì, amiche ed amici: Il dio-denaro prima di tutto. Anche della Salute collettiva. E' questo che sta distruggendo il Pianeta. Non altro. Idem la crisi demografica: Non si fanno figli perchè costano. Ma come si fa? E' una cosa naturale, avere figli. No, abbiamo deciso che non lo è. Prima i soldi.
:rotfl:Vai, ora torni alla carica con la denatalità!!!
Oh cono, il problema è mondiale, lascia stare le tue seghe mentali sull'Italia.
Sei stata te per prima ad auspicare il controllo delle nascite....a dire che siamo già troppi, al mondo.
"Un altro dato emerge anche dal confronto con altri paesi europei. Si parla molto di politiche economiche e sociali che incentivino le nascite e diversi paesi del Nord Europa hanno una tradizione consolidata in merito: cospicui assegni familiari, asili nido, permessi parentali, e così via. Eppure vediamo che i tassi di fecondità, per quanto più alti che in Italia, restano ben sotto al livello di sostituzione. Il perché è semplice: la motivazione per avere o non avere un figlio non è anzitutto economica, ma culturale. Le condizioni economiche e le agevolazioni statali hanno sicuramente incidenza su chi ha già deciso di avere figli (ed è per questo che è saggio favorire le famiglie numerose) ma non hanno alcun effetto sulla decisione di averli. Ovvero, se una coppia ha deciso di non avere figli non saranno certo il bonus bebè o la disponibilità di un asilo nido a farle cambiare idea.
Bisogna avere una speranza per poter generare la vita, bisogna credere che c’è un destino buono, che sia possibile costruire qualcosa di positivo. Soprattutto oggi che anche il semplice assecondare la nostra natura, che ci vuole madri e padri, è diventato più difficile a causa della martellante propaganda avversa."
http://www.libertaepersona.org/wordp...cosi-semplice/
Io ho solo detto che diminuire potrebbe essere meglio così come non aumentare. Non ho parlato di controllo.
Non sono fautrice di sistemi coercitivi se a questo che stavi pensando.
Certi articoli poi ti prego, evita di metterli. Evito di commentare le idiozie contenute.
Infine, se si parla di problemi globali, perché devi martellare ancora con la denatalità italiana? Se non hai argomenti, basta non partecipare alle discussioni, è facile.
Vogliamo salvarla, la Terra? Torniamo a bomba, Laura: Se no, lasciamo che tutto vada come adesso. Se si, diamoci da fare. Ognuno nel suo piccolo. E come? Attraverso scelte oculate, mirate....naturali, appunto.
Possono sembrare gocce. Insignificanti. Ma da cosa è composto il mare, se non da miliardi e miliardi di gocce?
A quali scelte naturali fai riferimento? La parola "naturale" è troppo generica e non significa nulla se non spiegata e sviluppata.
Certo, ha peso anche quello che fa il singolo, ma non è certo con il car sharing o con consumi di acqua ed elettricità in casa propria più oculati che risolviamo i problemi di un pianeta. Esistendo meccanismi più grandi dell'uomo comune, è dura.
Ma a ben guardare, la terra è effettivamente in pericolo? Io credo che la nostra (legittima, per carità) visione antropocentrica ci porti a considerare la terra in pericolo quando i suoi cambiamenti, in parte a seguito della nostra stessa azione poco attenta , ma in parte anche dovuta a cicli e trasformazioni naturali, in quanto la terra è comunque sempre in divenire (lo diceva anche Leopardi che per la natura noi siamo formiche, potrebbe schiacciarci tutti grattandosi il culo, senza malizia e senza nemmeno accorgersi), minano la sostenibilità dello status quo proiettando un possibile futuro in cui lo stile di vita di quella parte del mondo che oggi come oggi vive in maniera agiata e persino lussuosa sia messo in discussione, ma non è da escludere che per tutta un'altra parte dell'umanità, tra l'altro numericamente maggioritaria, lo stravolgimento delle attuali dinamiche di potere e la relativa distribuzione del benessere costituirebbero un vantaggio materiale non indifferente.
In pratica chi sta bene oggi ne ha ben donde di voler preservare il modello preesistente il più a lungo possibile, poi può essere più o meno miope o più o meno lungimirante, promuovendo rispettivamente la perpetuazione del livello di consumi, produzione e sfruttamento (vedi Donald Trump, ma non solo lui), piuttosto che agire sul modello di quanti da anni stanno mettendo il mondo in allarme sottolineando l'insostenibilità delle attuali condizioni; forse, a ben vedere, queste potrebbero essere due facce di una stessa medaglia che cerca di conservare i nostri privilegi, in maniera più brutale e predatoria nel primo caso o più diplomatica e basata sul compromesso nel secondo.
In ultima istanza parlando in termini del tutto ipotetici, in quanto non è possibile prevedere tutte le conseguenze di un ribaltamento effettivo dello status quo, non possiamo escludere che, per buona parte dell'umanità, quello che noi qui definiamo come "salvare la terra" non costituisca altro che una condanna a rimanere a tempo indeterminato in condizione di indigenza, mentre al contrario, una rivoluzione che crei disagio e magari addirittura disastri per quello che definiamo "mondo industrializzato" (in contrapposizione ai cosiddetti "paesi sottosviluppati" o "in via di sviluppo"), non possa essere finalmente l'estrazione del numero vincente che porti gli ultimi ad essere improvvisamente i primi e viceversa.
vedi sotto.
Hai parlato solo al condizionale ("se...ma...forse...facciamo l'ipotesi...non possiamo escludere...")
Io ti sto mettendo sotto gli occhi la Realtà dei fatti che accadono (in Italia e nel mondo) e gli allarmi della Scienza, delle Nazioni Unite e della Chiesa Cattolica.
Fa un po' te :sticazzi:
Via Conino, ora che tu venga a fare l'illuminato per due cppia-incolla...le questioni sono varie ed ampie.
Le belate della Chiesa poi te le puoi pure risparmiare.
Non hanno il concetto che i numeri crescenti richiedono consumi di risorse e spazi in contesto finito.
Due elementi conflittuali.
Ragazzi ma almeno l'avete letta la Laudato si'? Altrimenti facciamo un buco nell'acqua disquisendo di ciò che non conosciamo....
Essa ha straordinari punti di convergenza con l'allarme degli Scienziati e delle Nazioni Unite. Che partono da basi differenti per arrivare alla domanda che abbiamo espresso in questo topic. Se davvero vogliamo salvare la Terra siamo ancora in tempo. Ma per poco.
In tutto 192 pagine, sei capitoli, 246 paragrafi e due preghiere per chiedere «che tipo di mondo vogliamo trasmettere a coloro che verranno dopo di noi». La fotografia del degrado di terra, acqua e cielo. L'analisi delle cause, a cominciare dallo strapotere della finanza e dalla debolezza della politica. I rimedi suggeriti, sobrietà e umiltà in primo luogo.
Papa Francesco non parte da zero. Riprende le parole dei suoi predecessori e il grido di allarme che da tempo mette in guardia dallo sfruttamento inconsiderato delle risorse, da una politica miope che guarda al successo immediato senza prospettive a lungo termine, dall’egoismo delle società consumistiche che stentano a cambiare i propri stili di vita. Ricorda che la cura del creato è impegno di tutti, credenti e non credenti.
«I cambiamenti climatici sono un problema globale con gravi implicazioni ambientali, sociali, economiche, distributive e politiche, e costituiscono una delle principali sfide attuali per l’umanità», scrive Jorge Mario Bergoglio al numero 25. Se «il clima è un bene comune, di tutti e per tutti», l’impatto più pesante della sua alterazione ricade sui più poveri, ma molti «che detengono più risorse e potere economico o politico sembrano concentrarsi soprattutto nel mascherare i problemi o nasconderne i sintomi». Il Papa denuncia «la mancanza di reazioni di fronte a questi drammi dei nostri fratelli e sorelle» come «segno della perdita di quel senso di responsabilità per i nostri simili su cui si fonda ogni società civile».
La questione dell'acqua
«L’accesso all’acqua potabile e sicura è un diritto umano essenziale, fondamentale e universale, perché determina la sopravvivenza delle persone e per questo è condizione per l’esercizio degli altri diritti umani». Privare i poveri dell’accesso all’acqua significa negare «il diritto alla vita radicato nella loro inalienabile dignità».
La tutela della biodiversità
«Ogni anno scompaiono migliaia di specie vegetali e animali che non potremo più conoscere, che i nostri figli non potranno vedere, perse per sempre». Non sono solo eventuali “risorse” sfruttabili, ma hanno un valore in sé stesse.
Il debito ecologico del Nord rispetto al Sud
Il Papa denuncia la «debolezza delle reazioni» di fronte ai drammi di tante persone e popolazioni. Nonostante non manchino esempi positivi c’è «un certo intorpidimento e una spensierata irresponsabilità». Mancano una cultura adeguata e la disponibilità a cambiare stili di vita, produzione e consumo.
Occorre un'ecologia integrale
Nel secondo capitolo Il Vangelo della creazione, il Papa rilegge i racconti biblici e dà una visione complessiva della tradizione ebraico-cristiana spiegando il perché della «tremenda responsabilità» dell’essere umano nei confronti del creato. L’essere umano ha il compito di «“coltivare e custodire” il giardino del mondo (cfr Gen 2,15)», sapendo che «lo scopo finale delle altre creature non siamo noi. Invece tutte avanzano, insieme a noi e attraverso di noi, verso la meta comune, che è Dio».
http://www.famigliacristiana.it/arti...re-l-uomo.aspx
Se aumentano i numeri globali aumentano fabbriche, emissioni, si disbosca, servono case e u tutto l'ambaran che ne consegue.
I conigli misero in crisi l'australia.
Sai icchè gliene frega all'orso polare o alla foca monaca di avanzare verso dio :v
Abbi pazienza, ma la sezione è scienza e natura, no predicozzi religiosi. Frena ogni tanto le tue compulsioni mistiche. Tanto poi le boiate del catechismo ti vengono puntualmente ributtate in faccia.
Vorrei dire di essere felice per te che hai tutte queste certezze, ma non sarebbe vero neanche un po', è una delle mie poche certezze in fatto che avere dubbi sia molto meglio.
In ogni caso, e correggimi se sbaglio, fondamentalmente hai parlato di cambiamento climatico e di iniquità della distribuzione delle risorse, se queste cose per te significano che la terra è in pericolo direi che non hai capito il mio discorso, perciò ti ripeto la domanda in maniera più esplicita: è la terra ad essere in pericolo o lo è l'umanità? E se è l'umanità lo e tutta, cioè potremmo estinguerci o quasi, o sono a rischio i privilegi della metà ricca della popolazione? E se sono a rischio i privilegi della metà ricca della popolazione, il male non è forse già di per se la medicina, costituendo la base per una rivoluzione che metterà il mondo nella condizione di riequilibrare le disuguaglianze attualmente in atto?
Tutto è legato, amico Doppio: Tutto concatenato. L'Umanità e il suo habitat....
Anche esulando dall'aspetto religioso (ma lo sottolinea anche il Santo Padre) il problema dei cambiamenti climatici coinvolge ogni uomo e ogni donna del pianeta. Sia esso credente o non credente. Questo, voglio dire, è un fatto OGGETTIVO. L'egoismo e le scelte sbagliate di pochi, hanno fatalmente ripercussioni sui molti...su tutti...
Non sarà certo nessuna pretesa o agognata rivoluzione sociale, a salvare Terra e Popolazione. E' necessario, semmai, un colpo di reni etico! Scelte oculate, responsabili, mirate alla Vita.
I protocolli magari si firmano (a Kyoto, a Parigi, al Cairo) ma poi non si mettono in pratica o, peggio (come sta facendo Trump) si disattendono volontariamente. Con disprezzo.
Ogni uomo e ogni donna... ok allora la terra è a posto, è solo il nostro stile di vita ad essere minacciato, meglio così, è anche ora che questa società crolli... non se ne può più dello status quo.