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Sì credo in Dio, ma potrei chiamarlo anche Uno, Tutto, Forza, Energia o il grande matematico, o in altri modi. Credo in un grande progetto di cui tutti noi facciamo parte. Un progetto che noi possiamo modificare o meno a nostro piacimento, possiamo seguire le indicazioni, non seguirle...cazzi nostri. Però credo che per vedere e toccare questo progetto dobbiamo aprire il terzo occhio, "svegliarci", fare un'esperienza personale forte. Solo in questo modo, si può ascendere, e decidere cosa fare: tornare indietro, salire ancora o restare fermi. Non credo al caso, non credo neanche al destino. Detesto qualsiasi tipo di istituzione religiosa, che per sua natura porta a snaturare il rapporto tra l'uomo è il Tutto. Per conoscere Dio (Tutto) credo che l'uomo debba conoscere se stesso (l'Uno). Se l'uomo non conosce se stesso, non può ascendere al Tutto. Quando avremo raggiunto il perfezionamento del nostro spirito, andando oltre le percezioni che il nostro corpo ci impone, potremo raggiungere il Tutto.
Non do una concezione antropomorfica a Dio, ma credo che se potessi attribuirgli una caratteristica umana...direi che Dio è un burlone, o un clown. Non esiste Male, e anche quello che noi chiamiamo Male in realtà passa per quel processo di perfezionamento di cui parlavo prima. Anche per questo non credo assolutamente in un Dio giudice, che punisce, assolve o dà punti bonus.
Noi siamo in divenire.
Questa è la mia visione di Dio.
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[FONT="Trebuchet MS"]Non credo in dio, o quantomeno non ne do professato dalla chiesa.
Non sono avvezza a pregare n
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Da bambina credevo in Dio, o almeno volevo crederci. Poi ho smesso, e ho cominciato a pensare che probabilmente non esiste. Adesso, ripensandoci, credo non ci sia modo di stabilire nemmeno in modo vago la possibilit
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E' vero! Può darsi che l'uomo non possa mai comprendere Dio, tuttavia questa opinione non lo esonera dal meditare su questo argomento, non fosse altro per capire come Dio non può essere. Se noi vogliamo capire la realtà nella quale viviamo e che cerchiamo di affrontare da diversi punti di vista, ottenendo un bagaglio di pensieri e conoscenze chiamato cultura, non possiamo prescindere dall'idea di Dio.
Diamo una chiave di meditazione per chi si pone in una posizione, non credente, ma nemmeno atea.
Vediamo...
Si tratta di vedere se l'uomo di media cultura di questa civiltà possa farsi un'idea di Dio che non sia un oltraggio alla ragione e che, al tempo stesso, sia aderente alla Realtà.
In quest'epoca di grande razionalità, forse, non può esservi la prova palmare, incontrovertibile dell'esistenza di Dio; tuttavia si ha il dovere di capire, sulla base delle nostre conoscenze e con la nostra intelligenza, a quale Dio si possa credere.
Siccome a Dio si fa risalire l'origine di tutto quanto esiste, prima di credere che Dio esista è lecito che l'uomo di questa civiltà si domandi se l'Esistente ha avuto origine, oppure non sia esistito da sempre; che parta, cioè, dalla posizione dei cosiddetti atei e si ponga come ipotesi di lavoro che la realtà nella quale siamo immersi sia prettamente materiale e che non sia stata originata, cioè sia esistita da sempre. E' chiaro che, in questo caso, non avrebbe una fine, perché ciò che fosse esistito da sempre non potrebbe cessare di esistere. Si può immaginare che una civiltà distrugga se stessa, ma non che la materia - posta come unica realtà - cessi di esistere.
Se, invece, si può ragionevolmente credere che il Cosmo - ossia l'insieme degli universi - finisca consumato dalla sua stessa esistenza, allora è chiaro che tutto quanto è esistito, esiste, esisterà non è Tutto in senso assoluto. Infatti, oltre a quello, esiste per lo meno una causa generatrice, cioè una causa che era prima che l'Esistente fosse.
Si sa che le osservazioni sistematiche degli astronomi moderni hanno portato alla constatazione che noi viviamo in un Cosmo in espansione, cioè che gli universi si allontanano gli uni dagli altri e da un centro dello spazio, centro ideale, ovviamente. Sulla base di questi dati di fatto incontrovertibili, sono nate due principali ipotesi per spiegare l'origine e lo sviluppo del moto di traslazione degli universi; entrambe le ipotesi concordano sull'origine, che sarebbe la conseguenza di un'esplosione avvenuta in questo punto ideale, in questo centro ideale del Cosmo.
Divergono invece sullo sviluppo: infatti, secondo la prima ipotesi, la materia che compone i corpi stellari, quando questi hanno raggiunto una velocità critica di allontanamento dal centro, si smaterializzerebbe e causerebbe così la graduale ma totale fine del Cosmo astronomico.
La giustezza di questa ipotesi è confermata dalla formula einsteiniana, secondo cui la massa di un corpo in movimento è eguale alla massa dello stesso corpo a riposo, diviso la radice quadrata di uno meno il quadrato della velocità a cui è sottoposto il corpo diviso il quadrato della velocità della luce .
Secondo l'altra ipotesi, invece, gli universi, raggiunto un punto dello spazio, invertirebbero la marcia e tornerebbero a concentrarsi nel punto ideale dal quale partirono e dove, a seguito di una nuova esplosione, nuovamente ripartirebbero; e così via.
In primo luogo, si può osservare che il limite dove, secondo la prima ipotesi, la materia che compone i corpi stellari si smaterializzerebbe, ovvero, nell'altra ipotesi, gli universi invertirebbero la marcia e tornerebbero a concentrarsi nel punto ideale centrale, sarebbe in ogni caso un limite al Cosmo, anche se lo spazio fosse di tipo euclideo, cioè infinito ed indipendente dalla materia. Dunque secondo l'una e l'altra ipotesi, il Cosmo sarebbe limitato e necessariamente di forma sferoidale.
Ora, ciò che è limitato non può avere una durata illimitata, e questo ci dovrebbe bastare per concludere che se il Cosmo finisce, è chiaro che ha avuto un'origine e quindi una causa. Ma è preferibile invece proseguire nell'esame delle due ipotesi per vedere se ci conducono ad una diversa conclusione.
Mm=Mr
___________
______
V 1 - v2
_________
c2
Ora, seguendo una rigorosa posizione ateistica, si dovrebbe evidentemente prendere in considerazione solo la seconda ipotesi; infatti, se si ammette la prima, si ammette la fine del Cosmo, e quindi l'inizio, e quindi la causa. Si deve invece vedere se è possibile ragionevolmente credere che il Cosmo sia una sorta di perenne "pulsazione", un moto perpetuo di questi corpi celesti, oppure una trasformazione continua della materia che lo compone. Il "nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma" sembrerebbe confermare questa ipotesi.
Il principio della conservazione della massa, dichiarato universalmente valido dalla meccanica classica, ed il principio di conservazione dell'energia - visto che si è scoperta la relazione che lega la massa all'energia - sono stati invece smentiti in modo decisivo dalla scoperta dell'energia atomica: non solo, ma anche più recentemente, dall'esame di certi fenomeni che avvengono nello spazio intergalattico. Ora la cultura non specialistica dell'uomo medio di questa civiltà non gli consente di addentrarsi con osservazioni scientifiche nell'esame di eventi cosmici, ma egli può tuttavia capire dai fatti con cui si scontra tutti i giorni, un principio molto importante e, cioè, che per fare un lavoro ci vuole energia e che nessuna macchina e nessun sistema produrrà mai più energia di quanta ne consumi, altrimenti il moto perpetuo non sarebbe un assurdo meccanico.
In teoria, possiamo immaginare un moto rettilineo uniformemente accelerato che prosegua all'infinito; oppure un gas che non divenga mai l'omonimo liquido a qualunque pressione e raffreddamento sia sottoposto: il gas vero di Gay Lussac. Oppure possiamo credere nello spazio come lo postula la meccanica classica, cioè uno spazio tridimensionale, infinito, vuoto, permeabile dalla materia, indeformabile. Ma tutto ciò non corrisponde alla realtà fisica, perché la realtà fisica è diversa dal mondo delle astrazioni.
Lo spazio esistente sembra più simile a quello postulato dalla teoria della relatività generale che nega l'esistenza di uno spazio vuoto, infinito, indeformabile, immutabile; che nega che il tempo e lo spazio siano assoluti ed oggettivi e pone che lo spazio sia una sorta di emanazione della materia e che il tempo si ala quarta dimensione dello spazio, tanto che le scoperte scientifiche che via via si registrano, sembrano confermare questa teoria. Difatti, alle leggi della meccanica classica la scienza umana non dà più valore assoluto, ma semplicemente un valore di prima approssimazione.
Dunque si può ragionevolmente pensare che, se il moto di va e vieni dal centro alla periferia dei sistemi stellari si ripetesse indefinitamente, l'energia necessaria a questo moto - ancorché si rigenerasse in qualche modo, magari a spese della massa della materia - non si rigenererebbe mai in misura totale, per cui a lungo andare sarebbe la stasi, cesserebbe il moto del Cosmo.
Che poi questa stati riguardi il divenire della materia o la materia in se stessa, per l'aspetto che ci si è posti del problema, non fa alcuna differenza perché - in conclusione - se il divenire cessa vuol dire che ha avuto un inizio ed una causa e questo ci basta.
Tuttavia è più logico pensare che se cessa il moto in seno al Cosmo, non cessa solo il moto di traslazione degli universi, ma cessa il moto delle particelle e dei corpuscoli in seno alla materia e quindi cessa la materia e cessa lo spazio emanazione della materia e cessa il tempo dimensione dello spazio. Dunque, tutto ci porta ragionevolmente a credere che il Cosmo - per quanto immenso possa apparire - è limitato e destinato a finire, con la materia che lo compone, con lo spazio ed il tempo in cui sono localizzati gli eventi cosmici.
Se il Cosmo finisce è chiaro che ha avuto un inizio e se ha avuto un inizio è chiaro che deve esistere una causa generatrice.
Ecco che l'uomo di media cultura della nostra civiltà, con i mezzi di cui dispone, cioè la sua intelligenza e le sue conoscenze, può credere a Dio senza fare alcuna affermazione fideistica. Naturalmente, tutte queste affermazioni sono ipotetiche, ma se esse si fondono su dati di fatto e sulla logica, si può tenerle in considerazione fino a che non siano smentite in qualche modo; ciò non è contrario né alla ragione né alla scienza positiva. Per convincersi di questo, basta pensare che anche la concezione atomica della materia è un'ipotesi di questo tipo e noi tutti siamo a conoscenza di quanta strada sia stata fatta dalla scienza positiva con questa concezione.
Se quindi si identifica la "prima causa" con dio, potendo credere che l'Esistente abbia una causa, fino da ora si potrebbe ammettere l'esistenza di Dio. Però è preferibile ragionare su questa "causa" per vedere in quale Dio si possa credere.
Pace e bene
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[QUOTE=Il Manu;608592]
Ecco che l'uomo di media cultura della nostra civilt
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Citazione:
Originariamente Scritto da
okno
Non credo che serva a qualcosa pensare a Dio senza averne fede. Piuttosto, sono convinto che Dio sia la fede.
E mi sembra un paradosso quello che hai affermato, credere in Dio senza alcuna affermazione fideistica.. se io credo in Dio, allora ne ho fede. Se affermo la sua esistenza, affermo la mia fede.
Seguendo il tuo ragionamento, l'universo e' stato generato indubbiamente da qualcosa. Puo' essere Dio, ma puo' essere anche un toporagno. Dipende dai punti di vista.. e dalla fede.
Preferisco di gran lunga l'interpretazione fornita da Descartes, molto piu' spirituale e personale.
Non credo che ragionare sulla fede utilizzando gli assurdi possa portare a qualcosa. :sticazzi:
La nostra non vuole essere un'unica interpretazione o un'unico punto di vista ma una chiave di meditazione tra le infinite possibili.
Aggiungo alcune considerazioni sulla Prima Causa al fine di avere un quadro ancora pi
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Citazione:
Originariamente Scritto da
okno
Oddio, un riassunto?
La summa estrema è questa: Di infinito non c'è che Lui, cioè Dio.
Dio non può che essere l'unica Verità, l'unica Realtà, perché solo così Egli è immutabile, infinito, indivisibile, eterno, perfetto, completo, onnipresente, onnisciente, assoluto.
I più attenti riconosceranno elementi della Scuola Eleatica e dell'Advaita Vedanta non-duale.
Pace e bene
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Bello il saluto francescano che metti alla fine dei tuoi pensieri. Infatti anche il poverello di Assisi arrivo' (piu' o meno) alle tue conclusioni:
Altissimu, onnipotente bon Signore,
Tue so' le laude, la gloria e l'honore et onne benedictione.
Ad Te solo, Altissimo, se konfano,
et nullu homo ène dignu te mentovare.
Laudato sie, mi' Signore cum tucte le Tue creature,
spetialmente messor lo frate Sole,
lo qual è iorno, et allumini noi per lui.
Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore:
de Te, Altissimo, porta significatione.
Laudato si', mi Signore, per sora Luna e le stelle:
in celu l'ài formate clarite et pretiose et belle.
Laudato si', mi' Signore, per frate Vento
et per aere et nubilo et sereno et onne tempo,
per lo quale, a le Tue creature dài sustentamento.
Laudato si', mi Signore, per sor'Acqua.
la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta.
Laudato si', mi Signore, per frate Focu,
per lo quale ennallumini la nocte:
ed ello è bello et iocundo et robustoso et forte.
Laudato si', mi Signore, per sora nostra matre Terra,
la quale ne sustenta et governa,
et produce diversi fructi con coloriti fior et herba.
Laudato si', mi Signore, per quelli che perdonano per lo Tuo amore
et sostengono infrmitate et tribulatione.
Beati quelli ke 'l sosterranno in pace,
ka da Te, Altissimo, sirano incoronati.
Laudato s' mi Signore, per sora nostra Morte corporale,
da la quale nullu homo vivente pò skappare:
guai a quelli ke morrano ne le peccata mortali;
beati quelli ke trovarà ne le Tue sanctissime voluntati,
ka la morte secunda no 'l farrà male.
Laudate et benedicete mi Signore et rengratiate
e serviateli cum grande humilitate.
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Quindi c'e' chi "rincorre" Dio attraverso calcoli matematici e chi lo riconosce semplicemente osservando il creato....
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Citazione:
Originariamente Scritto da
conogelato
Quindi c'e' chi "rincorre" Dio attraverso calcoli matematici e chi lo riconosce semplicemente osservando il creato....
Attraverso quelle che sono le tre principali Vie.
La Via mistica cui sono stati dediti i Santi del Cristianesimo e di molte altre religioni, la Via della Conoscenza o della Gnosi a cui sono dediti coloro che amano la Conoscenza delle cose Superiori e la Via dell'Azione in cui si riconoscono coloro che agiscono, spesso per il bene, senza attendersi nulla.
Ognuna delle Vie viene calcata a seconda del temperamento e spesso si incrociano l'una con l'altra nelle varie esistenze.
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Nel Libro Apocrifo Di Enoch Dio Dice A Enoch:
No C'e Ne Consigliere Ne Continuatore Sono Solo Io Il Creatore Di Tutto E Tutto E Tutti Si Sottomenttono Alla Mia Autocrazia.
Domanda: Allora Noi Che Ci Facciamo?
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Energia, io credo che esistono solo energie positive e negative. Anche se non mi riesco a spiegare da dove derivano. Ma credo che chi compie delle azioni cattive crea delle energie negative che si ripercuotono non su di lui ma su tutto ci
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Mi limito a percepirne l'esistenza. Non e' importante credere o non credere.
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No, non ci credo. Non ce la faccio proprio. Rispetto per
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Querty, possono sembrare banali ma le tue domande sono importantissime! Chi siamo noi? Un casuale incontro di aminoacidi o il frutto di un immenso disegno d'amore? Percepiamo dal mondo intorno a noi, contemporaneamente, la perfezione della natura e del cosmo e il proliferare del male, in tutte le accezioni che vogliamo (malattie, guerre, ingiustizie). Come rispondere allora? La Fede ci dice che la nostra vita e' importante, che noi lo siamo, che ogni uomo lo e'...in quanto "Emanazione" come dici tu, dell'Amore di Dio. Il quale ci ha tanto amati da dare il Suo Figlio unigenito per la salvezza di tutti, ma proprio di tutti, non solo dei "buoni" dei "credenti"...ma dei peccatori. Ciononostante, anche chi e' privo di Fede puo' arrivare a percepire l'ordine e la bellezza della vita, che essa non e' affatto un caos...
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Tutto dipende secondo il mio parere dall'ambiente in cui viviamo,alle persone che ci circondano,all'amore che riceviamo e a ciò che i nostri genitori ci hanno insegnato nello scegliere il modo di intravedere il nostro mondo ,della bellezza del nostro universo,dell'immensità del mare,,dell'infinito cielo,dell'oscura terra, dell'aria che respiriamo per poter vivere ,dei nostri amici ma anche dei nostri nemici, degli animali di ogni specie che calpestano questo suolo e tante altre cose che adesso mi sfuggono.
Se le nostre scelte fossero rivolte all'unico Essere Supremo che ha avuto il desideri di donarci qualcosa di veramente straordinario,pensando con genialità a soddisfare tutti i nostri bisogni quotidiani,senza farci mancare niente,allora saremmo vicino alla verità,credere ma non vedere ,credere ma non toccare con mano ,allora Dio sarebbe con noi,nella nostra anima ,nella nostra mente e guidati dal suo amore saremmo automaticamente portatori di pace e di serenità
Viceversa,se gia nel nostro io,noi dubitassimo della sua presenza e dei suoi prodigi ,allora cadremmo nell'oscurità più profonda ,dove tutto sarebbe materiale,dove regnerebbe la vendetta dove non ci sarebbe luce nè spiraglio di pace,ma solo odio e rancore,poichè tutti indistintamente vivrebbero la loro vita anche a discapito degli altri,agirebbero senza giudizio ,fremendo solamente nel desiderio di raccimolare ,di avere ogni giiorno sempre di più.
Ma Dio con tutto ciò ama e aspetta in silenzio il redimersi di tutti quelli che brancolano nel buio,senza distinzione di razza,di sesso e di età
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Devo dire che ho letto quasi tutta la discussione,
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....uhmmm....domanda molto difficile.....mi ci vuole più tempo per pensare....
no no... non riesco a rispondere... ci devo riflettere ancora qualche tempo...
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Non credo esista una entit
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Ciao a tutti
Io credo in Dio, ma non prchè sia battezzaato e cattolico (bè almeno non solo per questo), ma è come una certezza interiore che è difficile da spiegare.
Molte volte penso a tutte le meraviglie del mondo, alle grandi storie degli uomini vissuti e che tutt'ora vivono, alla straordinarietà nel fatto che ognuno di noi esseri umani è particolare a modo suo, nessuno è uguale ad un altro, ciò rende tutto grande, una cosa che mi fa convncere ancora di più al lavoro divino nel fare tutto ciò; cioè penso chi se non Dio avrebbe potuto mai creare tutto ciò.
Poi comunque sono anni che faccio un cammino nella Gioventù francescana, e qui sono stato più a contatto con la preghiera, e devo dire che quando prego è come se sentissi la presenza di Dio, cioè come se dialogassi con Lui, un dialogo in cui mi sento davvero bene, estraniandomi un momento dal mondo.
Con questo voglio dire che credere in Dio è una cosa normalissima, e non solo chi è praticante può crederci, Dio è con chiunque
Bè non so in che modo descrivere ciò,voglio semplicemente dire che credere Dio è una cosa normale e straordinaria allo stesso tempo..
ciaooo
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x come la vedo io, Dio è una sostanza... comunque si, credo in Dio, anche se non ho le idee affatto chiare
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Querty
l'ordine del creato e della vita naturale possono benissimo essere un caso, l'universo è immenso, si dice addirittura infinito, insomma doveva capitare, e poi l'evoluzione ha fatto il resto..
una domanda manu.. ma ti vuoi rifare al pensiero di aristotele sulla divinità??
certe volte anche io come iena mi sento agnostico. :confused: :confused:
Come può il Caso generare qualcosa e poi l'Evoluzione fare il resto? Cosa è questa Evoluzione? Un altro frutto del caso? E nell'eventualità che Evoluzione possa essere inconcilibile, come lo è, con il caso, chi è l'Ordinatore di questa Evoluzione?
Ordine e perfezione non possono sortire dal caso così come la scienza lo intende.
Tra l'altro il Caso non esiste nemmeno, è un paradosso. Nessuno ha mai dimostrato l'esistenza di una vera casualità!
Noi abbiamo l'abitudine di considerare casuale ciò che ci sfugge nelle meccaniche e sembra dovuto a fatti fortuiti, casuali appunto.
In realtà ogni fatto, ogni evento, anche umano ha delle cause che spostate a monte in un'analisi remotissima conducono sempre ad un unica Causa primordiale, essa stessa senza causa.
Il fatto di gettare 2 dadi sul tavolo può indurci erroneamente a pensare che il risultato sia frutto di una casualità, della fortuna direbbero alcuni.
In realtà se si disponesse di un potente calcolatore che potesse tenere conto di tutti gli elementi, di tutte le forze che agiscono sui dadi, da colui che li tira, alla gravità, agli attriti sul tavolo, ecco che il risultato potrebbe essere sempre predetto con certezza matematica. Matematica poichè tutto è numero.
II gioco d'azzardo, o meglio il temine "azzardo", deriva dalla parola araba Hazzard, ovvero regolato dalle Stelle, questo ad indicare un movente "Celeste" al risultato del gioco.
E così per ogni piccolo evento umano e Cosmico.
Allora questa Causa primordiale possiamo chiamarla come vogliamo, anche Caso se ci piace, ma ad un'attenta analisi non sarà qualcosa di casuale.
Circa alla domanda non ci rifacciamo alla scuola Aristotelica ma ad insegnamenti occulti.
Pace e Bene.
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[QUOTE=Il Manu;636627]Come pu
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[QUOTE=libero;599202]O comunque in una mente superiore che ha creato tutto quello che vediamo.
Esistono Dio,Allah,Budda,ne esiste uno solo o pi
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Dio esiste perchè me la vuole far pagare tutta...( il discorso in italiano corretto non torna ma torna per far capire la situazione)
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Grey Fox
l'evoluzione è frutto di adattamenti ambientali degli animali (tra i quali l'uomo).
noi siamo così perchè così possiamo vivere meglio nel nostro ambiente, come i pinguini sono così perchè vivono al polo nord. punto. questo è l'ordinatore della evoluzione.
L'evoluzione non è "casuale" ma ha direttrici proprie. Direttrici intelligenti, mirate. Chi le dirige? Il caso? Con questa risposta si sposta solo il problema, non gli si dà una soluzione.
Se l'evoluzione fosse casuale, gli esseri prodotti, sempre che si potesse arrivare casualmente da un essere monocellulare ad esseri più complessi per non parlare di un essere ultra-complesso come l'uomo, sarebbero un caos di forme di vita informi che appaiono e scompaio e non categorie stabili ed ordinate per le possibilità di interazione.
Più verosimilmente un vero caso avrebbe forse prodotto solo i primi aminoacidi e non oltre. E questo senza considerare tutto quello che precede la formazione di questi aminoacidi.
Un Cosmo, dal greco Kosmos, Ordine, retto da Leggi precise e perfette non può non avere un Ordinatore ed un Legislatore altrettanto perfetto.
Questo è quello a cui ci porta l'intelligenza. Chiamarlo caso è un'insulto a questa intelligenza.
Tutte le altre affermazioni materialistiche sono il prodotto del sonno della Ragione.
Pace e Bene