Parlo dopo aver letto l'editoriale su Repubblica. Ezio Mauro ancora una volta si dimostra misero.
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Parlo dopo aver letto l'editoriale su Repubblica. Ezio Mauro ancora una volta si dimostra misero.
"Profondo rammarico per la decisione di Benedetto XVI", "solidarietà forte e convinta alla sua persona" e un invito rinnovato "affinché possa mantenere il programma originario", poiché "nessuna voce deve tacere nel Paese, e a maggior ragione quella del Papa". Così Romano Prodi commenta l'annullamento della visita, prevista per il prossimo giovedì 17 gennaio, di Benedetto XVI a La Sapienza di Roma. E condanna "i gesti, le dichiarazioni e gli atteggiamenti che hanno provocato una tensione inaccettabile, e un clima che non fa onore alle tradizioni di civiltà e di tolleranza dell'Italia".
Dopo il comunicato, diffuso dalla Santa Sede, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha inviato una lettera personale al Pontefice che verrà letta ufficialmente domattina. La missiva, privata ma scritta da Capo di Stato a Capo di Stato, è stata inoltrata attraverso i canali diplomatici, e la Segreteria di Stato provvederá a presentarla domani al destinatario. Sul fronte politico intanto si moltiplicano le reazioni, tutte all'insegna della preoccupazione per una vicenda giudicata, con il suo epilogo, di estrema gravità. Con la Cei che parla di "intolleranza antidemocratica e chiusura culturale".
A esprimere "profondo rincrescimento"è anche il presidente del Senato, Franco Marini. "Conosco anch'io La Sapienza - aggiunge - non come insegnante ma come allievo, tanti fa. Ho un'idea dell'istituzione-università: un'istituzione di confronto libero e aperto a tutti e con il rispetto di tutti". Rammarico "sincero" anche da parte del ministro dell'Università, Fabio Mussi, dispiaciuto "che si siano create queste condizioni: l'università è un luogo che accoglie, non che respinge".
La mancata partecipazione del Papa alla cerimonia del 17 gennaio rappresenta "una sconfitta della cultura liberale e di quel principio fondamentale che è il confronto delle idee e il rispetto delle istituzioni", si legge in una nota diffusa dal sindaco di Roma, e segretario del Partito democratico, Walter Veltroni. Ogni critica, osserva Veltroni, "è legittima", mentre gli atteggiamenti di intolleranza "fanno male alla democrazia e alla libertà". Quanto accaduto "è un fatto che va capito in tutta la sua gravità - osserva il vicesegretario del Pd, Dario Franceschini - si possono condividere o meno le parole del Papa, ma vanno respinti e isolati i fenomeni di intolleranza che trasformano il dissenso in protesta e in ostilità".
Il rettore dell'università, Renato Guarini, parla di "una sconfitta per la libertà di espressione e per il mondo laico" ed esprime rammarico perché è mancata un'occasione importante, "quella di ascoltare la voce di uno studioso di grande fama conoscitore dei problemi della scienza e dell'etica".
Fuori dal coro la voce del deputato socialista Lanfranco Turci. "Siamo sicuri - si chiede - che sia giustificata la rinuncia del Papa? A parte alcune voci, per altro non decisive, la reazione alla visita annunciata si era espressa in una contestazione civile e di merito alle note tesi di Benedetto XVI su ricerca scientifica e diritti civili". Dopo la rinuncia, continua, "si sta montando una campagna di vittimismo che appare del tutto contraddittoria e infondata in una fase di invadenza clericale che non ha precedenti nella storia dell'Italia repubblicana".
Silvio Berlusconi invita la sinistra a un "esame di coscienza": la rinuncia del Papa "è il segno dell'intolleranza e di un fanatismo che nulla hanno di autenticamente laico", afferma il leader di Fi. Una vicenda che "ferisce e umilia l'Università italiana e in generale lo Stato", "non in grado di garantire la libertà d'espressione alla massima autorità religiosa". La sinistra, continua, "dovrebbe fare un severo esame di coscienza: l'alleanza con frange intolleranti e la campagna di anticlericalismo fomentata da alcuni partiti della maggioranza hanno creato il clima nel quale è maturata questa pagina vergognosa". Una "grave ferita per la libertà del nostro Paese da parte di un'ideologia settaria e faziosa".
Sarcastico il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini: che fa i "complimenti" ai firmatari del documento contro la visita, "che con la loro intolleranza hanno dimostrato lo stato di desolazione dell'Università italiana e la debolezza culturale dei reduci del '68". E Alleanza nazionale rivolge un appello "a tutti gli italiani" perché domenica si rechino all'Angelus in San Pietro "in massa", per "far capire al Papa che non ci sono solo questo pugno di professori, grumo di vergogna per la nazione, ma un popolo che crede nel grande messaggio della Chiesa e ha un'altissima considerazione di Benedetto XVI". Insorge la Lega con Roberto Calderoli: "L'immagine del Paese, dopo lo scandalo dei rifiuti di Napoli e questa sconcertante vicenda, ne esce devastata".
[QUOTE=conogelato;808546]
La mancata partecipazione del Papa alla cerimonia del 17 gennaio rappresenta "una sconfitta della cultura liberale e di quel principio fondamentale che
Provo a rispondere io, anche se non sono certo al livello di tali "rappresentanti del popolo"
Credo che i cattolici, tutti siano rimasti esterefatti e dispiaciuti che delle persone hanno preso posizione aperta contro il Papa. Non permettendogli di diffondere la parola di Dio. Chi non desidera il Papa ad innaugurare l' anno accademico è uno scalmanato, un fascista che vuole censurare la parola di Dio, un asino un ignorante una bestia da soma ecc.. ecc.. come hai potuto ben leggere.
Perchè secondo il loro modo di pensare, puoi ascoltare o non ascoltare il Papa, puoi decidere se quello che dice è giusto o sbagliato per te (e questo neanche troppo), ma lo devi far parlare e rispettare a priori. E invece no, io come molti altri studenti non desideriamo che il Papa venga all' università a dirci che la rovina delle famiglie sono i gay e le lesbiche ma non la crescita dei tassi di interesse o l' aumento del costo della vita. Sarebbe stato diverso se alla fine del suo discorso, avremmo potuto interagire con lui, magari ci spiegava in che modo esattamente le coppie di fatto etero o gay che siano, attaccano e distruggono la famiglia. A differenza della crescita dei mutui a tasso variabile...
Faccio una precisazione citando Voltaire che disse [I]non concordo con le tue idee ma morirei perch
[QUOTE=AxelTexasRanger;808584]
Perch
Ho capito, ma sono 1200 post che te lo ripeto, se avesse accettato il dialogo sarebbe potuto venire. Quindi 1 conto è che tu od io esprimiamo le nostre idee.
Un altro conto è non avere diritto di replica che, come ti ho detto avrebbe potuto benissimo accettare. Rispondendo da quel grande teologo che è...ai quesiti o alle eventuali domande sulle sue affermazioni. Alla fine anche lui doveva cercare di capire che, non stava andando a San Pietro, ma stava andando ad innaugurare l' anno in una facoltà pubblica e laica. Quindi un pò più di disponibilità probabilmente avrebbe aiutato le cose.
[QUOTE=AxelTexasRanger;808594]Ho capito, ma sono 1200 post che te lo ripeto, se avesse accettato il dialogo sarebbe potuto venire. Quindi 1 conto
Sinceramente amici, dopo tanto parlare qui, sui giornali, nei TG e anche nei bar, sono più confusa di prima.... perché se da un lato condivido questo pensiero:
D'altro canto credo che l'essere civili e soprattutto (per gliinsegnanti) insegnare in un'università statale, significa si non baciare le pile a nessuno, ma anche rispettare le opinioni di qualunque parte siano.
Dal tuo discorso Mat, metti a paragone il Papa con un politico.
Perfetto.
Prendendo per buono questa cosa, resto comunque schifata nel sapere che un politico, di destra, di sinistra o di centro, non possa parlare liberamente in un'università di stato, proprio perché:
Libertà di parola.
E libertà di pensiero.
Tu parli e io sono libera di scegliere di approvarti o meno, di condividerti o meno.
Ma la LIBERTA' è tale solo se è applicata ad ogni singola persona indistintamente.
Al di là del fatto che comunque è stato montato un caso, secondo me, dove non c'è... e al di là del fatto che per me se il Papa pensasse ai popoli bisognosi e a FARE vera carità e penitenza farebbe il suo mestiere in modo egregio, però qui si va al di là dei sentimenti personali verso qualcuno....
Come dice Hristo, se fosse stato invitato il Dalai Lama, questo non avrebbe significato che poi tutta l'università avrebbe dovuto prostrarsi ai suoi piedi o, dal giorno seguente, vestirsi come lui e seguire i suoi insegnamenti.
Significava invitarlo, farlo parlare e poi dibattere sul suo discorso.
Idem vale se ad essere invitato è Berlusconi o è Prodi, se è un Imam o un Papa, se è un fruttivendolo o un avvocato....
Destra, sinistra.... che cambia scusate?
La libertà di pensiero e di parola NON DEVE mai essere fermata.
Né quella di chi relaziona, né quella di chi ascolta.
Ma bisogna rispettarle entrambe.
Certo, sarebbero state cose diverse. Ma numero uno, il Papa non mi può innaugurare l' anno accademico in università pubblica e laica:no: . Sarebbe stato bello invece averlo come ospite, ed instaurare con lui un dialogo/intervista. Ma non ha voluto. Non me ne rammarico più di tanto. Comunque, se un università è laica si presume che rispetti certi principi e il non far innaugurare l' anno accademico al Papa, non è per forza un atteggiamento anticlericale, ma di coerenza con la definizione laica. Gli è stato semplicemente detto a grand voce "NO" cosa a cui non si è abituati.
Quando permetteranno alle associazioni universitarie che i cattolici sono soliti definire "comuniste" di fare le loro manifestazioni anche a San Pietro allora il papa avrà tutto il diritto di dar vita alle sue manifestazioni alla Sapienza.
Poi il paragone col Dalai Lama è del tutto fuori luogo, il Dalai Lama non è milionario, nè pretende di fare politica come fa il Papa.
Chissà. Cini mi pare abbia specificato che fosse anche il contesto del suo invito a indisporre.
'Sta fava:c'è anche qualche membro del governo che non più di un paio di mesi fa decise di non ricevere il Dalai Lama in visita a Roma, dopo che la Cina aveva fatto sapere di non gradire l'attenzione che al Dalai Lama rivolgevano le autorità italiane.
'Sta fava 2: è un apocrifo. ^^
a 'sto punto vorrei sapere il significato delle parole rispetto e rispettare...
Ecco, sapevo che la citazione di Voltaire era farlocca. Va bè, è comunque una bella frase, no?
Sullo "sta fava 1" ti contraddico: il Dalai Lama è stato schifato per motivi politici, non certo religiosi. E ribadisco: se fosse stato invitato un imam o un'importante personalità di una religione diversa da quella cattolica non avrebbe protestato nessuno, se non qualcuno che sarebbe stato subito tacciato di razzismo e xenofobia.
[QUOTE=Hristo;808707]Ecco, sapevo che la citazione di Voltaire era farlocca. Va b
Ma anche il papa viene "schifato" per motivi politici anzich
[QUOTE=Mr. D.;808713]Cosa che non ho negato, infatti. Ma dubito che l'accusa di xenofobia possa essere cos
Beh scusa però adesso stai ciurlando nel manico.
Che le gerararchie vaticane vogliano condizionare le scelte politiche dello stato italiano (il che più o meno significa fare politica), ormai non lo negano più nemmeno loro.
I problemi sono due: il Vaticano che ritiene un proprio diritto interferire negli affari interni di un altro stato (l'Italia) e una classe politica (la nostra) che non perde occasione per prostrarsi servilmente alle loro pretese etico - politiche - religiose.
Il Dalai Lama non mi risulta abbia mai espresso opinioni o cercato di condizionare le scelte sovrane dello stato italiano.
Quanto ad una ipotetica visita di un imam in un'università italiana, non credo che nessuno avrebbe nulla da dire, visto che ci sono forze politiche e movimenti che non vogliono permettere loro nemmeno di poter esercitare il proprio culto religioso.
il Dalai Lama ha i suoi buoni e sacrosanti motivi per fare politica, la Cina non
[QUOTE=Hristo;808717]Beh, non sarebbe un complimento.
Il Dalai Lama fa molta pi
[QUOTE=mat612000;808725]Beh scusa per
Non sottovalutare l' enorme portata dell' elettorato cattolico Hristo, in periodo di elezioni politiche il vaticano fa il bello e il cattivo tempo, e se i politici di ogni schieramento si dimostrano cronicamente asserviti, per non parlare dei mass-media, alle gerarchie ecclesiastiche, questo connota marcatamente il potere decisionale politico della Chiesa.
Questo papa
[QUOTE=Malo Perverso;808740]Non sottovalutare l' enorme portata dell' elettorato cattolico Hristo, in periodo di elezioni politiche il vaticano fa il bello e il cattivo tempo, e se i politici di ogni schieramento si dimostrano cronicamente asserviti, per non parlare dei mass-media, alle gerarchie ecclesiastiche, questo connota marcatamente il potere decisionale politico della Chiesa.
Questo papa
E’ troppo azzardato pensare che il Papa non si sia recato alla visita alla Sapienza solo per il pericolo di una qualche più che probabile bordata di fischi studentesca? Presso frange nutrite di una così intransigente cultura anticlericale nessun papa sarebbe stato più popolare di lui, nemmeno Wojtila; pure Wojtila avrebbe affrontato comunque la folla, cosciente (o ignaro, fa lo stesso) delle minacce: l’avessero anche sparato, non avrebbe fatto mancare la sua parola. Ed è qui, in un atteggiamento di questo genere, che si marca la distinzione di fondo tra lui e il suo successsore, nonostante Ratzinger abbia ribadito fin dal primo giorno del suo pontificato la volontà di porsi nel solco giovannipaolino. In realtà, si potrebbe dire, le stagioni di tensione sociale sono causate non tanto dai rivolgimenti alla base di esse (quelli ci sono sempre, nella vita biologica di una società), ma dall’incapacità degli uomini autorevoli di aprirsi alla loro comprensione. Forse che gli anni ’80 e i ’90 furono un periodo storicamente più facile? Ma proprio in quello scenario vedemmo, dopo secoli di blindatura della persona papale, che ben avevano giustificato il distacco del sentimento pubblico dalla Chiesa, un martire-testimone pronto, con esuberante istrionica freschezza, a gustare della croce di Pietro, e dei pontefici caduti nelle persecuzioni romane. No, il Papa ripensi alla decisione di non andare alla Sapienza, rifletta che per un vicario di Cristo non sarebbe un segno di debolezza presentarsi con la scorta armata al cospetto di giovanotti che distribuiscono indistintamente critiche a destra come a sinistra (Giovanni Paolo II non esitò ad adottare la papamobile a prova di attentato dopo i fatti del 13 maggio 1981), mentre uno sprezzante rifiuto del confronto sociale, in cui si sospetterebbe una volontà di difendere l’intangibilità della maestà papale dalla contestazione del volgo, riproporrebbe agli occhi dell’opinione pubblica situazioni di chiusura non solo anteriori al Vaticano II, ma quasi contemporanee al Sillabo e al Non expedit.
Gli umori giovanili dell’ateneo sono stati il pretesto che ha offerto il destro ad un papa che non ama muoversi al di fuori della sua agenda internazionale, e neppure mettersi in discussione: ma questa sarebbe stata l’occasione pe sorprenderci in senso wojtiliano.
Il Vaticano è uno stato estero.
Il Papa è un Capo di Stato a tutti gli effetti.
Nei miei interventi io mi guardo bene, se presti attenzione, a confondere il Vaticano, la Chiesa e i fedeli.
Si tratta di un Capo di Stato sui generis , però come ne gode dei privilegi il Papa dovrebbe accettare anche le limitazioni e un principio di diritto internazionale che è quello della non ingerenza negli affari interni di un altro stato.
Non ingerenza che non mi sembra stia rispettando più d'un tanto.
La questione è complessa ma è anche semplice se ci pensi.
Già i Patti Lateranensi stabilivano la reciproca autonomia e separazione tra stato e chiesa, ciascuno nel proprio ambito d'influenza e ciascuno con prerogative proprie sovrane.
Con l'inaugurazione dell'anno accademico di un'Università Statale, se ci pensi bene, cosa c'entra il Papa?
Questo Papa?
Perchè è uno studioso?
Perchè è un prof.?
Sai quanti ce ne sono di dotti e prof. che possono intervenire ad un'inaugurazione di un anno accademico?
Ad ogni modo, nessuno gli ha vietato nulla, è stato lui, se non sbaglio a decidere di rinunciare all'iniziativa.
Come ho già detto prima, i Cardinali e i Papi, attualmente fanno parte della gerarchia dello Stato Vaticano.Citazione:
"Fanno politica" intellettuali, comici, nani e ballerine..e un vescovo, un cardinale o il Papa non possono esprimere la loro opinione? O, nella tua versione, "condizionare"?
Ti risulta che un ministro della giustizia, ad esempio, francese si sia mai permesso di interferire nelle scelte politiche di un altro stato?
Perchè loro dovrebbero mai poterlo fare, senza poter essere contestati?
La cosa secondo me che si nota di pi
Per altro il conservatorismo di questo Papa che contribuisce a creare questo clima di scontro lo si nota in tutto le sue iniziative fin qui intraprese:
Qui lo vediamo quando se la prendeva con il libro di Harry Potter accusandolo di "subdole seduzioni" in grado di "distorcere" l'indole dei giovani lettori.
Repubblica.it » spettacoli_e_cultura » Ratzinger contro Harry Potter "Una saga che corrompe i giovani"
Qui è quando fa modificare la normativa di accesso al seminario per evitare di avere preti gay.
Corriere della Sera - Documento del papa contro i preti gay
Qui invece durante la giornata mondiale contro l'aids lui consigliava all'ambasciatrice del sudafrica di promuovere la castità nel suo paese.
Repubblica.it » scienza_e_tecnologia » Aids, celebrata giornata mondiale Benedetto XVI: "La castità aiuta"
Qui se la prendeva con la teoria darwiniana.
Benedetto XVI: La teoria di Darwin? «Non è scientifica» - LASTAMPA.it
Qui ripristina la messa in latino(uno dei più importanti passi avanti che erono stati fatti dal Concilio Vaticano II).
Il Papa ripristina la messa in latino ai cardinali un "motu proprio" - esteri - Repubblica.it
Qui se la prende con Illuminismo e Marxismo.
Benedetto XVI, la seconda enciclica "Illuminismo e marxismo speranze fallite" - esteri - Repubblica.it
Mentre qui se la prende contro il relativismo.
Corriere della Sera - Ratzinger: «Un pastore contro il relativismo»
Qui la gaff con l’america latina sulla strage degli indios.
Chávez attacca il Papa: "Si scusi con gli indios" - LASTAMPA.it
Qui invece la gaff con gli islamici sul discorso di ratisbona.
Benedetto XVI contro il fanatismo "La guerra santa è agire contro Dio" - esteri - Repubblica.it
Senza contare le innumerevoli volte che se l'è presa con unioni civili,eutanasia,aborto,procreazione medicalmente assistita,studio delle staminali,e chi più ne ha più ne metta.
Lasciando fuori le frasi degli illuministi francesi, che non c' entrano nulla con la discussione, qui le cose stanno diversamente. Si tratta di interferenze del Papa sugli affari interni della Sapienza. Mi puoi citare la libertà di parola, d' opinione, d' espressione Voltaire, Jean Jacques Rousseau, Karl Marx, Adam Smith Sant' Agostino, Fourier e chiunque altro tu voglia, ne faresti soltanto un uso strumentale. Nessuno ha tappato la bocca al Papa ne gli ha impedito di parlare, non è neanche in programma di piazzare degli esplosivi sui ripetitori di radio Vaticana. Ma con tali premesse (quelle del Papa), alla Sapienza non ci vieni e grazie propio a Dio stesso.
Punto numero due, vuoi davvero, e dico DAVVERO paragonare la politica del Dalai Lama con quella di Benedetto XVI?????????:rotfl:
La cosa si commenta da sola, visto che come hai ben detto tu, uno dei 2 ha vinto il nobel per la pace...
Ma, nello "sta fava 1" io intendevo dire che, il Dalai Lama, (non parlo degli Imam per i quali non metterei la mano sul fuoco) di sicuro non avrebbe fatto qualche uscita infelice sui gay o sulle coppie di fatto, ma avrebbe parlato di pace, ma sul serio, non avrebbe fatto finta di parlare di pace introducendo concetti xenofubi e invitando all' intolleranza. Quindi, hai ragione io sarei stato felicissimo fosse venuto a far visita alla Sapienza, lui si è una personalità religiosa e conduce una vita in modo relativamente povero (niente residenze extra lusso pagate (volenti o nolenti) dagli italiani per lui...), lui non ha militato nelle SS ne tanto meno vuole spazzare via dalla faccia della terra i gay o le lesbiche. Mi appare, almeno per quel poco che ne so un icona religiosa più degna di essere presa in considerazione. Poi è noto che comunque sia il Papa ha attirato su di se odio, da parte di coloro che si sentono offesi dalla sua politica, ma anche da parte di chi è stufo di pagare le tasse per farle finire nelle casse del Vaticano. (e no, non parlo dell 8x1000 il quale è facoltativo) Forse in un certo libro c' era scritto che raccogli ciò che semini, o magari c' era scritto chi di spada ferisce di spada perisce......................................ah mi sono ricordato, quel libro è la Bibbia.