"Dio vuole (VUOLE!!!) che tutti gli uomini giungano alla Salvezza" afferma la Scrittura. Predispone per ognuno di noi un cammino di Salvezza. Ma ci lascia sempre perfettamente liberi di percorrerlo o di rifiutarlo. Facendo addirittura dietro front.
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non so quale Scrittura, perché la citazione di Paolo, ed egli stesso, dicono chiaramente che Dio pre-dispone tanto alla salvezza, quanto alla perdizione, e la cosa è logica e ridondante ovunque; te la spiega persino con la metafora dei vasi e del Vasaio;
se poi non vuoi capire e inventarti una dottrina tua, fai pure, così ridiamo un po'...
va bene; ma questo non ha nulla a che vedere coi precetti delle diverse dottrine, né col fatto di credere tout-court; io non eccepisco mica sui sentimenti, ma sui comportamenti che li dovrebbero manifestare, come li intendi tu, quando critichi questo o quello; è lì che non tornano i conti.
vedi ? tu scrivi questo, ma da un'altra parte, in tutta spontaneità, scrivi quest'altra cosa, che la contraddice:
capisco tu abbia poca dimestichezza con la logica, ma sostenere che un dio onnisciente e onnipotente "si serve" degli esseri umani significa negare esplicitamente la libertà di questi ultimi; libertà che, in tutta evidenza, non può sottrarre porzioni di arbitrio all'Onnipotenza divina, che altrimenti tale non sarebbe.
Il faraone dell'epoca di Mosè, nel corso della sua vita di potere, sviluppò un orgoglio smisurato, che gli impedì di obbedire a Dio, che gli chiedeva di liberare gli schiavi ebrei.
Non fu obbligato a tenere schiavi gli ebrei, ma fu una sua scelta di potere e opportunistica.
Come non furono obbligati i grigi (sudisti) a tenere gli schiavi neri nelle loro piantagioni e al loro servizio e a combattere contro i blu (nordisti) per continuare il loro schiavismo opportunista. Fu una loro scelta.
Altri, nel corso della loro vita, sviluppano l'umiltà, la consapevolezza dei propri limiti umani, e diventano strumenti di Dio in senso opposto, ubbidendo alle sue richieste. Anche questa è una scelta.
Comunque, di queste cose abbiamo discusso fin troppo a lungo. E la tua pretesa che i criminali obbediscano a Dio, quando compiono i loro delitti, è solo una grande stronzata... E questa sì, che fa ridere le persone che usano il cervello. Dio chiese al faraone di liberare gli schiavi ebrei, come ti viene in mente che obbedì a Dio nell'inseguirli? Usa il cervello, invece dei sofismi ridicoli...
no; è scritto:
Esodo 7:3-4 afferma: “E io indurirò il cuore del Faraone..."
Romani 9:17-18 afferma che “Dice infatti la Scrittura al faraone: Ti ho fatto sorgere per manifestare in te la mia potenza e perché il mio nome sia proclamato in tutta la terra. Dio quindi usa misericordia con chi vuole e indurisce chi vuole”.
come vedi, non c'è discrezionalità, libertà umana che possa opporsi al volere divino; del resto, è logico.
Tu prendi alla lettera ciò che deve essere interpretato e scarti ciò che deve essere preso alla lettera, come le citazioni di Cono sul libero arbitrio.
Ti ho già spiegato che per indurire il cuore di chiunque è sufficiente lasciare che si goda senza ostacoli il frutto dei suoi abusi e dei suoi crimini. Più si lascia tranquillo il criminale, maggiormente si inorgoglisce e indurisce il suo cuore. Al contrario, più una vita è difficoltosa, maggiormente diventa umile chi la subisce.
Con i tuoi sofismi e le tue citazioni, non puoi vanificare ciò che Dio ha detto chiaramente più volte in più scritture.
Dio non ha creato il male e non ha predeterminato tutto. Ha predeterminato solo alcune cose e per gli altri eventi vede solo in anticipo come dovrebbero svolgersi. Tant'è che non tutte le profezie si sono realizzate pienamente, perché c'è sempre un margine di scostamento, dovuto al libero arbitrio, che può far cambiare le azioni, magari all'ultimo istante. Non siamo burattini, tant'è che Dio chiede la nostra collaborazione per la salvezza nostra e del prossimo.
Il tuo unico scopo è insinuare dubbi nei credenti. Uno scopo palesemente satanico.
dovrebbero ?
bene; ma in tal caso Dio non è più onnisciente, perché postuli che qualcosa sfugga al Suo sapere;Citazione:
Tant'è che non tutte le profezie si sono realizzate pienamente, perché c'è sempre un margine di scostamento, dovuto al libero arbitrio, che può far cambiare le azioni, magari all'ultimo istante. Non siamo burattini, tant'è che Dio chiede la nostra collaborazione per la salvezza nostra e del prossimo.
Arco, la teologia è come il motore di un jet; se pensi di metterci le mani con l'esperienza di uno che al più ha sostituito una candela ad un ciclomotore, ti ritrovi nelle barbe:
allora sono in compagnia di S. Paolo, Agostino, Lutero, ecc... di cui solo riporto il pensiero; non credenti e satanici pure loro :asd:Citazione:
Il tuo unico scopo è insinuare dubbi nei credenti. Uno scopo palesemente satanico.
siccome a scuola giocavi a battaglia navale, imputi a me idee che dovresti conoscere; a maggior ragione se ti interessi di cose religiose;
non ti dico altro, perché evidentemente questo modo insensato di interloquire denuncia una sofferenza; tu volessi documentarti sulla questione, ti basterebbe mezz'ora di wiki per avere un minimo di orientamento e sapere che quel punto di vista che riporto - il servo arbitrio - orienta circa un miliardo di credenti cristiani riformati.
Prima lettera a Timoteo. Capitolo 2, Axe. Lo afferma proprio San Paolo. Ed è la verità.
Questa è una cosa bella e gradita al cospetto di Dio, nostro salvatore, il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati e arrivino alla conoscenza della verità. Uno solo, infatti, è Dio e uno solo il mediatore fra Dio e gli uomini, l'uomo Cristo Gesù, che ha dato se stesso in riscatto per tutti.
Ma no, questo no amico Arcobaleno: te hai spiegato perfettamente la questione, egualmente io virgolettando più volte i passi biblici e catechetici che trattano di Onnipotenza di Dio e Libero Arbitrio umano. Poi sta a lui accogliere o rifiutare. Sta nella normalità delle cose. Il Maligno lo tirerei in ballo per altre cose.
Ciao!
Grazie.
evidentemente Paolo si contraddice, visto il contenuto della Romani;
questo non è possibile, perché la prescienza divina non pone il problema:
se tu fossi Dio, non dovresti aspettare di esultare per la salvezza dell'Empoli riguardando in differita la partita con la Roma;
se sei il regista-sceneggiatore di un film, sai già come va a finire, da prima di averlo girato, così come Dio sa già quali saranno le tue azioni future; le conosce da sempre, vero ? certo, è onnisciente ! e ti ha creato così, sapendo esattamente cosa farai; quindi, che senso ha sostenere che sei libero ?
se tu fossi effettivamente libero, lo saresti anche di contraddire Dio nella sua prescienza, e quindi negheresti la prerogativa dell'onniscienza; è logica, pure elementare;
se vuoi questa libertà, puoi; ma devi rivedere le prerogative divine; e te lo sconsiglio, visto il livello della gente che ci si è rotta le corna, nei millenni; hai più probabilità che ti facciano cavaliere di Vittorio Veneto, da' retta :asd:
se non credi a me, considera che questa cosa ha spaccato in due la Chiesa come un melone, già 5 secoli fa.
O forse più onesto sarebbe :
Tu prendi alla lettera quello che a noi fa comodo interpretare e scarti quello che a noi fa comodo sia preso alla lettera
Ecco ci vorrebbe a questo punto un manuale condiviso da tutti i cristiani che indichi, versetto per versetto, con chiarezza e definitivamente cosa sia da prendere alla lettera e cosa da interpretare
E che l'interpretazione sia fissa e che non vari seconda della necessità del momento
Questo è praticamente impossibile, in quanto sono possibili più interpretazioni, tutte corrette. Però sono possibili anche più interpretazioni sbagliate.
Comunque, non è questione di comodità, ma di non dire fesserie, come quelle che afferma Axe, basandosi parzialmente su teologie troglodite e su qualche versetto ambiguo di Paolo.
Scritturalmente, anche sulla base delle rivelazioni più recenti, il libero arbitrio c'è. Su questo non c'è nulla da discutere.
Allo stesso modo sul fatto che chi commette cattive azioni lo faccia obbedendo a Dio. Dio ha ordinato a tutti di compiere il bene, che lui scelse prima della creazione. Quindi qualsiasi interpretazione che porti a dire che Dio ha creato il male e induca qualcuno alle cattive azioni è errata.
Il caso del faraone è esemplare: durante la sua vita non ricevette le bastonate che avrebbe meritate e si oppose ostinatamente alla richiesta di Dio di liberare gli schiavi ebrei, resi tali abusivamente. Anche su questo non c'è nulla da discutere.
Sull'onniscienza di Dio, che dire? Per tutto ciò che è predeterminato, comprese le missioni dei suoi inviati, è avvenuto e avverrà come da volontà divina. Per tutto il resto può solo vedere anticipatamente come probabilmente evolveranno i fatti, con possibili inesattezze.
Se poi uno afferma: "Io sono ateo e non credo a nulla che riguardi le fedi religiose", questo fa parte delle scelte individuali e non c'è nulla da discutere nemmeno su questo. Se ne prende atto e basta.
Ok e come le stabilisci le interpretazioni sbagliate?
Perché se parti dal presupposto che dio è sempre buono, opera sempre bene e che nella bibbia le atrocità dal lui comandate o eseguite in prima persona sono o imputabili alle vittime o da interpretare (mai successe insomma) allora devi stravolgere parecchi libri.
La strage dei primogeniti ad esempio? Uomini e bestie? Persone e animali innocentissimi
no, io non mi sento niente; ho fatto presente, a te come all'ignaro Arco, che c'è un problema di coerenza logica che non invento io, ma nemmeno consente l'equivalenza tra una lettura coerente e una che fa acqua da tutti i buchi, e che la cosa è palese da millenni, presente a gente che la Chiesa ha santificato, Paolo e Agostino, oltre che agli eretici;
se vuoi il dio così e cosà, la botte piena, non puoi avere l'uomo libero, la moglie ubriaca; poi, se vuoi raccontare a modo tuo, liberissimo; ma ti ritrovi a far la figura del marito fedifrago, che più cerca scuse improbabili, più si rende ridicolo;
al limite, può essere pure questa una strategia di captatio benevolentiae, se credi; scordati l'autorevolezza pastorale, però...
Il criterio per stabilire le interpretazioni sbagliate è molto semplice, come già dissi e ho ripetuto qui.
Stabiliti dei capisaldi di fede, in base alle Scritture sacre, ciò che concorda con quelli si può ritenere interpretazione corretta; ciò che contraddice quelli si può ritenere interpretazione errata.
La teologia cavernicola sbandierata da Axe stabilì tra i capisaldi onnipotenza e onniscienza di Dio. La realtà dei fatti ci dice che con la creazione Dio rinunciò volontariamente a parte della sua onnipotenza, per amore delle sue creature. Quanto all'onniscienza, rimane qualche possibile dubbio su ciò che concerne gli eventi del futuro non predeterminati da lui.
Le atrocità comandate da Dio nell'A.T. furono punizioni per popolazioni veramente dedite al male, senza eccezioni di persone adulte. Si arrivò fino al diluvio universale.
Comunque, gli ebrei non obbedirono alla totale distruzione di popolazioni poste nelle loro mani per la loro empietà e ancora oggi pagano il prezzo di guerre, previste da Dio in caso di inadempienza dei suoi ordini.
Quanto all'ultimo riferimento, alla strage dei primogeniti di uomini e animali in Egitto per la disubbidienza del faraone, c'è una continuità con la promessa divina di punire le colpe dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione. Nel caso specifico ho già spiegato il possibile ragionamento di Dio: Se tu tratti male e uccidi i miei figli devoti, io tratto male e uccido i tuoi figli.
Nel caso di un re disubbidiente, che maltratta un'intera popolazione rendendola schiava, la punizione si riversa sull'intero popolo del re, che dovrebbe essere considerato come un padre per il popolo che governa.
Quanto agli animali, subiscono la punizione di chi è stato posto sopra di loro e dovrebbe trattarli bene.
Comunque, ci sono versetti biblici dell'AT che affermano il contrario:
Non si metteranno a morte i padri per una colpa dei figli, né si metteranno a morte i figli per una colpa dei padri; ognuno sarà messo a morte per il proprio peccato. (Dt 24,16)
Colui che ha peccato e non altri deve morire; il figlio non sconta l'iniquità del padre, né il padre l'iniquità del figlio. Al giusto sarà accreditata la sua giustizia e al malvagio la sua malvagità. (Ez 18,20)
No, Dio non si affida a statistiche e calcoli delle probabilità per le sue profezie. E' scritto che ha davanti come un mare di cristallo sul quale vede lo svolgersi degli eventi.
Il tradimento di Giuda fu un male e così pure la crocefissione di Gesù e chi la ordinò e la condivise.
Che poi questo male portò come conseguenza della morte dell'innocente Gesù la possibilità della vita eterna per i seguaci di Gesù, è tutt'altro discorso. Alla fine la vita eterna sarà data anche ai malvagi, che però dovranno pagare i propri delitti.
Io ho ipotizzato che la morte di Gesù innocente, anche per altre cause che non l'assassinio, avrebbe potuto portare allo stesso risultato. Quindi non furono indispensabili tradimento e assassinio per arrivare al risultato voluto da Dio: il sacrificio dell'innocente per riscattare la morte introdotta dalla disubbidienza di Adamo ed Eva.
E' una boccata d'ossigeno leggere qualcuno che sa argomentare
Anche io non trovo nulla di così strano nel riconoscere nel dio anticotestamentario un dio punitivo e devastatore, contrariamente al dio bonaccione che ho letto descritto in alcuni post
Mi rimane ancora il dubbio sulla soppressione del libero arbitrio dei sudditi del faraone che, a tutti gli effetti, non hanno potuto scegliere
ti ipotizzi...
ma è come se ti mettessi sotto l'albero per fare ipotesi sulla gravità in attesa che cada la mela; cioè, se ti piace, va bene; l'importante è di-vertirsi;
se, invece, tu volessi avere le idee chiare, ti sarebbe utile servirti di quella protesi che è il sapere, i libri, montare sulle spalle dei giganti; come potresti leggere dei manuali di fisica, altrettanto potresti con la teologia, che non è materia "satanica";
se tu lo facessi, in un quarto d'ora avresti presenti tutti i temi che vengono riepilogati, oggetto di millenario dibattito tra credenti, e in cui si sono confrontate quelle interpretazioni che maldestramente cerchi di sostituire, esponendoti al ridicolo.