uarninghe : crassa volgarità
Manco bbona per azioni di bassa pulizia sul "retro"
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mi rendo conto che qui dentro si viene per rilassarsi e cazzeggiare; però, in effetti, parlare di ste cose richiede un certo sforzo, perché il genere di schemi che adoperiamo per default dovrebbe prima subire un debunking spietato, a partire da parole e situazioni che assimiliamo come scontate come prassi quotidiana;
non finalizzare una relazione non è una passeggiata; io ho citato certe storie mie perché si trattava di un percorso forzoso, tipo palestra: non so se ti puoi fare idea di che significa amare una persona che condivide - bene o male non importa - il letto con un'altra; io sono arrivato così a non finalizzare, e fino a un certo punto;
ma quando le cose sono "regolari" è quasi impossibile; quindi non è che mi puoi dire non si dovrebbe... come si trattasse di non rubare ogni mattina un cinquantino dal portafogli del partner :asd:
questo solo per dire che serve una strutturazione concettuale ed emotiva ad hoc, e prima distruggere tutti i luoghi comuni delle cose di relazione, ed è un lavoro piuttosto spietato e impegnativo.
Forse è la convivenza che non va bene, che crea attriti. Se posso essere spietata, va bene per il concepimento e l'allevamento dei cuccioli, poi deve entrare in gioco la civiltà ed il cervello per continuare a stare insieme. La coppia passa dall'essere un fenomeno naturale all'essere un fenomeno culturale, elettivo, quindi di scelta. Io conosco tantissime persone anziane sole che però patiscono la loro condizione, quindi c'è una terza fase in cui l'aiuto reciproco diventa fondamentale, anche per non rincoglionire ed invecchiare in modo dignitoso senza gravare troppo sui figli. Ma parliamo di coppia, non parliamo d'amore, quella è un'altra cosa. A mio parere spesso si confondono le due cose, il romanticismo ottocentesco ha rovinato tutto: il matrimonio prima era un'istituzione, una città stato, nessuno pretendeva l'amore, c'era lo scambio di comodità di cui parla Axe, il patto mantenimento/cura, le nonne non si strappavano i capelli se il marito andava al casino, o forse solo fino ad una certa età appassionata, poi il rapporto diventava altro. Oggi si pretende l'amore eterno, che non esiste. Dopo un certo periodo esiste la stima, l'affetto, il rispetto, l'amicizia e la compatibilità caratteriale, che non è poco. Qui non vi capite perchè parlate di due cose diverse: amore e coppia istituzionalizzata, che non sempre o non per sempre vanno di pari passo.
Eh già
Gli animali, in natura, hanno capito tutto…
A molte nonne andava bene che se ne andassero a caccia e pure a putt*ne purché non facessero fare loro l’ennesimo figlio
Donne aggressive?
Povere noi
Oggi l’ennesima ammazzata, dopo aver fatto 5 figli
Secondo me
Uomini nella cuccia del cane
Donne in quella per i gatti :D
Mah, dipende da come prendi le cose.
Certo, chi vuole mettere su famiglia finalizza, questo è ovvio e anche normale. Se i due vogliono dei figli e una famiglia chiaramente hanno anche un obiettivo di lungo periodo. Ma non è che questo sia negativo o che impedisca di vivere la relazione o di non godersene ogni step. Insomma, non è che avere degli obiettivi di coppia sia una cosa negativa. Ovvio però che non è che uno deve mettersi con qualcuno "perché vuole avere figli". So che ci sono anche persone che ragionano così, ma ovvio che li perdi in partenza.
Poi boh io non ho esperienza diretta di questo perché non ho mai "finalizzato" la mia relazione, non mi è mai interessato mettere su famiglia, fare figli, comprare casa. Me la sono vissuta e basta.
sì, vabbè, ma pure questa è una cosa che andrebbe smantellata;
a 70 anni si separano e si ammazzano :D
ma qui si parla di 40enni, che "oggi" significa ragazzini; se hai fatto un percorso di coppia stabile che è degradata puoi pure "combattere" per la mutua assistenza, ma quanto caxxo ti costa, anche se ti fa comodo ? non si tratta di idealizzare l'"amore", che per me è una cazzata; ma porre una riserva mentale a quello che ti può accadere è peggio di morire;
io vedo mio fratello; lui ha scelto di essere egoista, ma quelle 3 ore al giorno che dedica a papà gli pesano molto di più delle mie 15, 20, perché le vive come una privazione e le paga comportandosi da mascalzone; ha posto una riserva a quanto voleva sacrificarsi, fatto un compromesso del caxxo con la sua coscienza, e che ha guadagnato ? il marchio dell'infame e la retrocessione a figlio di serie B nella sua stessa percezione; il guadagno d'i'll'ICA, si dice a Firenze;
se uno vive una condizione, pure dolorosa, non si può anestetizzare e restare integralmente vivo; non come indicazione morale, beninteso; è che proprio non ce la fai, devi mutilare troppi arti e sensibilità, a te stessa e all'altro; almeno per la mia esperienza;
sarò troppo sensibbbile, oppure "egoista", ma quando la circostanza mi fa sentire di troppo e oppressore, mi levo dai coglioni; se togli ad una persona la possibilità di fare progetti, immaginare qualcosa di bello che può succedere, l'hai già uccisa, o quella si è lasciata suicidare.
Probabilmente ci sono persone che hanno un certo tipo di esigenza (quella di avere comunque qualcuno accanto) e che passano sopra a molte cose, altre che pretendono di più, e che al marito fedifrago passerebbero sopra con un cingolato.
Non credo sia neppure opportuno giudicare le scelte degli uni o degli altri.
Il vero problema è che spesso è difficile trovare un punto di incontro comune in cui entrambe le parti in causa abbiano le stesse esigenze. Perché se ovviamente all'inizio della relazione i desideri e gli obiettivi eventuali convergono, altrimenti neppure si inizierebbe, nel tempo possono invece diventare divergenti, e questo crea l'inevitabile frattura.
perché parli di fallimento, andata male, allora ? non è che ti voglio provocare, eh... ma se facciamo gli ipocriti su queste cose non si capisce un caxxo e ci si parla solo addosso;
qui il fatto è che in parte tu hai consapevolmente dismesso alcune cose da "famiglia tradizionale"; però il tuo immaginario resta . come quello di tutti noi, beninteso - modellato su quel paradigma; niente di male in sé; il guaio è che se il meccanismo si ingrippa uno dei due, o entrambi, fa la fine della rana bollita, o dell'accumulatore seriale di rancori, tipo quelli sepolti in casa dalla roba che non buttano via :asd:
che una relazione finisca, ci sta; ma che ti volti indietro e dici che doveva finire 10 anni prima significa che ti è mancato uno strumento di misurazione; capisco tutto, che quando ci sei dentro è difficile, ecc... mi ci son trovato pure io e ho fatto le cazzate di tutti;
uno può pure non vedere se stesso, ma l'altro lo vede, o dovrebbe.
Meno male stimo Nietzsche e odio Schopenhauer.
Non ho mai disprezzato una donna per quello che è, quello che rappresenta. Nel mio mondo (mio piccolo mondo personale) ho sempre eguagliato entrambi i sessi per i valori che portano.
Non ho mai fatto differenze e mai ho odiato una donna (nonostante a volte ne avessi tutti i motivi).
Ho stima di poche anch'io, come te, ma questo non vuol dire nulla, esattamente si tratta di selezione.
Come ha scritto Nahui, probabilmente non ci capiamo perchè parliamo di due cose diverse e non solo di amore o coppia (come da contratto).
Che vi posso dire?
Sono solo un romantico imbecille? Rimasto ai tempi dove le persone venivano protette, accudite, amate e non amazzate?
Sono come un cavaliere "non morto"...
Forse i miei valori non esistono più.
Ma alla fine sono io e di tutto il resto me ne frego.
1)"Stimare", nel senso di "misurare"? Eccerto che é difficile. A partire dall'unità di misura che é indispensabile defiinire prima. Qual'é il "campione", da conservare nel museo apposito?
2)"Stimo etc", nel senso di aver fatto la misura: il risultato é rimasto in sospeso. :mumble:
"fanno il peso"? "hanno spessore adeguato"? o, genericamente, "bene"-"mièz-e-mièze"?
Ma l'incertezza é sempre presente: rispetto a cosa? All'uomo-tipo, definito dalla lista (non esaustiva) delle sue caratteristiche, stilata in questa discussione?
O altro? e cosa, allora?
L'homo spessoricus coniciensis ? Peraltro, citato ma (more solito) non definito?
vassapé.
3) stimare nel senso di considerare una persona - si parlava di uomini ma vale anche per le donne - umanamente migliore di me; considerare quella persona come un arricchimento.
Questo è valso in pochi casi, pochissimi, stando in coppia(anche perché non ho avuto tante storie) ed è valso e vale con gli amici.
Sullo spessore io non so cosa dirti.
Sono una donna di spessore perché non sono magra.
Sono una donna di spessore perché ho carattere, dicono.altri.
Io dico che sono una donna di spessore perché sono complessa.
Gli uomini di spessore saranno più o meno così, credo
Forse è la complessità, la consapevolezza, la multi -sfaccettata proporzione tra ciò che siamo, ciò che sembriamo e il modo in cui abbiamo tentato o tentiamo.di affrontare la vita a renderci di spessore.