Ora che sarai fuori per cinque giorni,
fumerò tutte le sigarette che vorrò,
dove vorrò. Farò i biscotti e me li mangerò
con marmellata e grasso di pancetta. Poltrirò. Mi concederò
di tutto. Passeggerò sulla spiaggia se ne avrò
voglia. E ne ho voglia, da solo
a pensare a quando ero giovane. Alle persone
che allora mi amavano alla follia.
E a come le amavo anch'io più di ogni altra.
Tranne una. Ti giuro che farò tutto
quel che voglio mentre sarai fuori!
Ma c'è una cosa che non farò.
Non dormirò nel nostro letto senza di te.
No. Non mi fa piacere farlo.
Dormirò dove cavolo mi pare...
dove dormo meglio quando sei fuori
e non ti posso abbracciare come faccio.
Sul divano rotto del mio studio.
Raymond Carver
08-02-2018, 14:48
Acquerapide
Do not go gentle into that good night
Do not go gentle into that good night,
Old age should burn and rave at close of day;
Rage, rage against the dying of the light.
Though wise men at their end know dark is right,
Because their words had forked no lightning they
Do not go gentle into that good night.
Good men, the last wave by, crying how bright
Their frail deeds might have danced in a green bay,
Rage, rage against the dying of the light.
Wild men who caught and sang the sun in flight,
And learn, too late, they grieved it on its way,
Do not go gentle into that good night.
Grave men, near death, who see with blinding sight
Blind eyes could blaze like meteors and be gay,
Rage, rage against the dying of the light.
Dylan Thomas
08-02-2018, 17:37
follemente
Citazione:
Originariamente Scritto da Bauxite
Specchio
Sono esatto e d’argento, privo di preconcetti.
Qualunque cosa io veda subito l’inghiottisco
tale e quale senza ombre di amore o disgusto.
Io non sono crudele, ma soltanto veritiero –
quadrangolare occhio di un piccolo iddio.
Il più del tempo rifletto sulla parete di fronte.
È rosa, macchiettata. Ormai da tanto tempo la guardo
Che la sento un pezzo del mio cuore. Ma lei c’è e non c’è.
Visi e oscurità continuamente si separano.
Adesso io sono un lago. Su me si china una donna
cercando in me di scoprire quella che lei è realmente.
Poi a quelle bugiarde si volta: alle candele o alla luna.
Io vedo la sua schiena e la rifletto fedelmente.
Me ne ripaga con lacrime e un agitare di mani.
Sono importante per lei. Anche lei viene e va.
Ogni mattina il suo viso si alterna all’oscurità.
In me lei ha annegato una ragazza, da me gli sorge incontro
giorno dopo giorno una vecchia, pesce mostruoso.
S. Plath
Terribile.
Non per niente la Plath si suicidò a trent’anni, mi pare.
09-02-2018, 14:03
Bauxite
Io pensai che la pace fosse giunta
quando ancora era tanto lontana-
come i naufraghi che, in mezzo al mare,
credono di scorgere la terra
e, disperati come me, combattono
soltanto per sperimentare alfine
quante rive illusorie si incontrino
prima di entrare in porto.
E. Dickinson
14-02-2018, 07:30
conogelato
Ho preso un Sorso di Vita
Ho preso un Sorso di Vita −
Vi dirò quanto l’ho pagato −
Precisamente un’esistenza −
Il prezzo di mercato, dicono.
M’hanno pesata, Granello per Granello −
Bilanciata Fibra con Fibra,
Poi m’han dato il valore del mio Essere −
Un solo Grammo di Cielo!
E. Dickinson
15-02-2018, 07:34
conogelato
In un momento
In un momento
Sono sfiorite le rose
I petali caduti
Perché io non potevo dimenticare le rose
Le cercavamo insieme
Abbiamo trovato delle rose
Erano le sue rose erano le mie rose
Questo viaggio chiamavamo amore
Col nostro sangue e colle nostre lagrime facevamo le rose
Che brillavano un momento al sole del mattino
Le abbiamo sfiorite sotto il sole tra i rovi
Le rose che non erano le nostre rose
Le mie rose le sue rose
P. S. E così dimenticammo le rose.
Dino Campana
16-02-2018, 01:47
conogelato
LA NOTTE
Un tocco di campana argentino
e dolce di lontananza: la Sera:
nella chiesetta solitaria, all'ombra delle modeste navate,
io stringevo Lei, dalle carni rosee e dagli accesi occhi fuggitivi:
anni ed anni ed anni fondevano nella dolcezza trionfale del ricordo.
DINO CAMPANA
18-02-2018, 22:34
Acquerapide
...All'orlo della foresta - i fiori di sogno squillano, scoppiano, illuminano....
Arthur Rimbaud
19-02-2018, 12:55
conogelato
La notte
L'agile forma di donna
dalla pelle ambrata
stesa sul letto ascoltava curiosamente,
poggiata sui gomiti come una Sfinge:
fuori gli orti verdissimi
tra i muri rosseggianti: noi soli tre vivi nel silenzio meridiano.
DINO CAMPANA
20-02-2018, 09:15
conogelato
La Chimera
Non so se tra roccie il tuo pallido
Viso m'apparve, o sorriso
Di lontananze ignote
Fosti, la china eburnea
Fronte fulgente o giovine
Suora de la Gioconda:
O delle primavere
Spente, per i tuoi mitici pallori
O Regina O Regina adolescente:
Ma per il tuo ignoto poema
Di voluttà e di dolore
Musica fanciulla esangue,
Segnato di linea di sangue
Nel cerchio delle labbra sinuose
Regina de la melodia:
Ma per il vergine capo
Reclino, io poeta notturno
Vegliai le stelle vivide nei pelaghi del cielo,
Io per il tuo dolce mistero
Io per il tuo divenir taciturno.
Non so se la fiamma pallida
Fu dei capelli il vivente
Segno del suo pallore,
Non so se fu un dolce vapore,
Dolce sul mio dolore,
Sorriso di un volto notturno:
Guardo le bianche rocce le mute fonti dei venti
E l'immobilità dei firmamenti
E i gonfii rivi che vanno piangenti
E l'ombre del lavoro umano curve là sui poggi algenti
E ancora per teneri cieli lontane chiare ombre correnti
E ancora ti chiamo ti chiamo Chimera.
DINO CAMPANA
20-02-2018, 21:23
Bauxite
Conosco delle barche
che restano nel porto per paura
che le correnti le trascinino via con troppa violenza.
Conosco delle barche che arrugginiscono in porto
per non aver mai rischiato una vela fuori.
Conosco delle barche che si dimenticano di partire
hanno paura del mare a furia di invecchiare
e le onde non le hanno mai portate altrove,
il loro viaggio è finito ancora prima di iniziare.
Conosco delle barche talmente incatenate
che hanno disimparato come liberarsi.
Conosco delle barche che restano ad ondeggiare
per essere veramente sicure di non capovolgersi.
Conosco delle barche che vanno in gruppo
ad affrontare il vento forte al di là della paura.
Conosco delle barche che si graffiano un po'
sulle rotte dell'oceano ove le porta il loro gioco.
Conosco delle barche
che non hanno mai smesso di uscire una volta ancora,
ogni giorno della loro vita
e che non hanno paura a volte di lanciarsi
fianco a fianco in avanti a rischio di affondare.
Conosco delle barche
che tornano in porto lacerate dappertutto,
ma più coraggiose e più forti.
Conosco delle barche straboccanti di sole
perché hanno condiviso anni meravigliosi.
Conosco delle barche
che tornano sempre quando hanno navigato.
Fino al loro ultimo giorno,
e sono pronte a spiegare le loro ali di giganti
perché hanno un cuore a misura di oceano.
J. Brel
20-02-2018, 21:26
Yele
Citazione:
Originariamente Scritto da Bauxite
Sempre alla ricerca del meglio
Ora che sarai fuori per cinque giorni,
fumerò tutte le sigarette che vorrò,
dove vorrò. Farò i biscotti e me li mangerò
con marmellata e grasso di pancetta. Poltrirò. Mi concederò
di tutto. Passeggerò sulla spiaggia se ne avrò
voglia. E ne ho voglia, da solo
a pensare a quando ero giovane. Alle persone
che allora mi amavano alla follia.
E a come le amavo anch'io più di ogni altra.
Tranne una. Ti giuro che farò tutto
quel che voglio mentre sarai fuori!
Ma c'è una cosa che non farò.
Non dormirò nel nostro letto senza di te.
No. Non mi fa piacere farlo.
Dormirò dove cavolo mi pare...
dove dormo meglio quando sei fuori
e non ti posso abbracciare come faccio.
Sul divano rotto del mio studio.
Raymond Carver
bellissima, anche se incazzosa
20-02-2018, 21:27
Yele
Citazione:
Originariamente Scritto da Acquerapide
Meno di quanto si pensi non adatta...
vero. è ritmo.
21-02-2018, 09:42
conogelato
“Che tu possa ritrovar la poesia nella tua anima”
Ti mando dei versi qualunque, soltanto perché tu veda che anch’io in questi giorni pensavo che la “vita è un circolo vizioso”… Ma lo pensavo diversamente da te, mio povero Dino. Del resto, se ho ancora la grazia di sentire in qualche attimo il ritorno eterno della purezza nel mondo, non soffro però meno. Dino, ti amo ancora. In questi tre mesi son rimasta fedele alla mia passione, in un modo che tu non puoi forse neppur immaginare. Ma, mentre sono ancora cosi tua, ti dico a mia volta addio. Non so che cosa mi aspetta. Forse le primavere, se torneranno per me, torneranno tutte come questa, deserte. Sia fatta la volontà di Iddio. È morta mia madre, l’ho saputo troppo tardi per rivederla. Forse partirò domani, non importa per dove. Non ho da mandarti le traduzioni che mi richiedi, e non vedo come procurartene in questo momento. Addio, Dino, che tu possa ritrovar la poesia nella tua anima!
SIBILLA ALERAMO A DINO CAMPANA
22-02-2018, 01:48
conogelato
Nome non ha,
amore non voglio chiamarlo
questo che provo per te,
non voglio tu irrida al cuor mio
com’altri a’ miei canti,
ma, guarda,
se amore non è
pur vero è
che di tutto quanto al mondo vive
nulla m’importa come di te,
de’ tuoi occhi
donde sì rado mi sorridi,
della tua sorte che non m’affidi,
del bene che mi vuoi e non dici,
oh poco e povero, sia,
ma nulla al mondo più caro m’è,
e anch’esso,
e anch’esso quel tuo bene
nome non ha…
Sibilla Aleramo
22-02-2018, 22:05
Bauxite
Scrivere come sai dimenticare,
scrivere e dimenticare.
Tenere un mondo intero sul palmo
e dopo soffiare.
Pierluigi Cappello
23-02-2018, 07:04
conogelato
Sei diversa, via. Sei cambiata. :love:
23-02-2018, 08:39
Bauxite
Citazione:
Originariamente Scritto da conogelato
Sei diversa, via. Sei cambiata. :love:
Sto invecchiando :love:
23-02-2018, 20:54
Bauxite
E gnacche alla formica
Io t’amo o pia cicala e un trillargento
ci spàffera nel cuor la tua canzona.
Canta cicala frìnfera nel vento:
E gnacche alla formica ammucchiarona!
Che vuole la formica con quell’umbe
da mòghera burbiosa?E’vero,arzìa
per tutto il giorno,e tràmiga e cucumbe
col capo chino in mogna micrargìa.
Verra’ l’inverno si,verra’il mordese
verranno tante gosce aggramerine,
ma intanto il sole schìcchera gigliese
e sgnèllida tra cròndale velvine.
Canta cicala,càntera il manfrore,
il mezzogiorno zàmpiga e leona.
Canta cicala in zìlleri d’amore:
E gnacche alla formica ammucchiarona!
Fosco Maraini
26-02-2018, 12:44
conogelato
Citazione:
Originariamente Scritto da Bauxite
Sto invecchiando :love:
mADDàààIIII: Fino ai 40 una Donna è giovane.
26-02-2018, 14:34
Bauxite
Citazione:
Originariamente Scritto da conogelato
mADDàààIIII: Fino ai 40 una Donna è giovane.
:vadoaletto:
27-02-2018, 14:00
conogelato
A diciotto anni le convinzioni sono le colline da cui ci affacciamo alla vita. A quaranta sono le caverne in cui ci nascondiamo.
(Francis Scott Fitzgerald)
27-02-2018, 14:01
Bauxite
Citazione:
Originariamente Scritto da conogelato
A diciotto anni le convinzioni sono le colline da cui ci affacciamo alla vita. A quaranta sono le caverne in cui ci nascondiamo.
(Francis Scott Fitzgerald)
Gli aforismi stanno di lá.
27-02-2018, 14:23
conogelato
Ai suoi ordini, Mademoiselle Bauxite!
Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tuttora, né più mi occorrono
le coincidenze, le prenotazioni,
le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede.
Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
non già perché con quattr’occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese perché sapevo che di noi due
le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,
erano le tue.
EUGENIO MONTALE
27-02-2018, 22:13
Bauxite
C’è chi meglio degli altri realizza la sua vita.
E’ tutto in ordine dentro e attorno a lui.
Per ogni cosa ha metodi e risposte.
E’ lesto a indovinare il chi il come il dove
e a quale scopo.
Appone il timbro a verità assolute,
getta i fatti superflui nel tritadocumenti,
e le persone ignote
dentro appositi schedari.
Pensa quel tanto che serve,
non un attimo in più,
perché dietro quell’attimo sta in agguato il dubbio.
E quando è licenziato dalla vita,
lascia la postazione
dalla porta prescritta.
A volte un po’ lo invidio
per fortuna mi passa.
Wislawa Szymborska
28-02-2018, 21:46
Acquerapide
Questa la voglio scolpita per quando schianto:
Laus Vitae
O Vita, o Vita,
dono terribile del dio,
come una spada fedele,
come una ruggente face,
come la gorgóna,
come la centàurea veste;
o Vita, o Vita,
dono d'oblìo,
offerta agreste,
come un'acqua chiara,
come una corona,
come un fiale, come il miele
che la bocca separa
dalla cera tenace;
o Vita, o Vita,
dono dell'Immortale
alla mia sete crudele,
alla mia fame vorace,
alla mia sete e alla mia fame
d'un giorno, non dirò io
tutta la tua bellezza?
Chi t'amò su la terra
con questo furore?
Chi ti attese in ogni
attimo con ansie mai paghe?
Chi riconobbe le tue ore
sorelle de' suoi sogni?
Chi più larghe piaghe
s'ebbe nella tua guerra?
E chi ferì con daghe
di più sottili tempre?
Chi di te gioì sempre
come s'ei fosse
per dipartirsi?
Ah, tutti i suoi tirsi
il mio desiderio scosse
verso di te, o Vita
dai mille e mille vólti,
a ogni tua apparita,
come un Tìaso di rosse
Tìadi in boschi folti,
tutti i suoi tirsi!
Nessuna cosa
mi fu aliena;
nessuna mi sarà
mai, mentre comprendo, mondo
Laudata sii, Diversità
delle creature, sirena
del mondo! Talor non elessi
perché parvemi che eleggendo
io t'escludessi,
o Diversità, meraviglia
sempiterna, e che la rosa
bianca e la vermiglia
fosser dovute entrambe
alla mia brama,
e tutte le pasture
co' lor sapori,
tutte le cose pure e impure
ai miei amori;
però ch'io son colui che t'ama,
o Diversità, sirena
del mondo, io son colui che t'ama.
Vigile a ogni soffio,
intenta a ogni baleno,
sempre in ascolto,
sempre in attesa,
pronta a ghermire,
pronta a donare,
pregna di veleno
o di balsamo, tòrta
nelle sue spire
possenti o tesa
come un arco, dietro la porta
angusta o sul limitare
dell'immensa foresta,
ovunque, giorno e notte,
al sereno e alla tempesta, in ogni luogo, in ogni evento,
la mia anima visse
come diecimila!
È curva la Mira che fila,
poi che d'oro e di ferro pesa
lo stame come quel d'Ulisse.
Tutto fu ambìto
e tutto fu tentato.
Ah perché non è infinito
come il desiderio, il potere
umano? Ogni gesto
armonioso e rude
mi fu d'esempio;
ogni arte mi piacque,
mi sedusse ogni dottrina,
m'attrasse ogni lavoro.
Invidiai l'uomo
che erige un tempio
e l'uomo che aggioga un toro,
e colui che trae dall'antica
forza dell'acque
le forze novelle,
e colui che distingue
i corsi delle stelle,
e colui che nei muti
segni ode sonar le lingue
dei regni perduti.
Tutto fu ambìto
e tutto fu tentato.
Quel che non fu fatto
io lo sognai;
e tanto era l'ardore
che il sogno eguagliò l'atto.
Laudato sii, potere
del sogno ond'io m'incorono
imperialmente
sopra le mie sorti
e ascendo il trono
della mia speranza,
io che nacqui in una stanza
di porpora e per nutrice
ebbi una grande e taciturna
donna discesa da una rupe
roggia! Laudato sii intanto,
o tu che apri il mio petto
troppo angusto pel respiro
della mia anima! E avrai
da me un altro canto.
28-02-2018, 21:48
efua
Giusto due parole :asd:
La parte in neretto :approved:
02-03-2018, 18:11
BiO-dEiStA
Siede la patria mia tra il monte e 'l mare,
Quasi teatro ch'abbia fatto l'arte,
Non la natura, a' riguardanti appare,
E 'l Tagliamento l'interseca, e parte:
S'apre un bel piano, ove si possa entrare,
Tra 'l merigge e l'occaso, e in questa parte
Quanto aperto ne lassa il mar e 'l monte
Chiude Liquenza con perpetuo fonte.
Nel mezzo siede la città, ch'eresse
Attila, e gli Unni, onde il suo nome ottenne;
Nobil Città, ch'ad Aquilea successe,
Che innanzi a quel flagello a terra venne:
E lo stesso crudel, che l'una oppresse,
Sollevò l'altra, ove il suo campo ei tenne:
Così si cambia il mondo, e le ruine
Son de le cose ad un principio e fine.
Non è di basso nome, e fu già caro
Albergo al grande Julo, onde s'appella:
Dolci acque, verdi selve, ed aer chiaro,
Bei colli, largo pian, vaghe castella,
Fertil terren, che la speranza raro
Ingannar suol, la fan leggiadra e bella: E 'l liquor di Lieo cresce in tal copia,
Ch'a largo anco d'altrui tempra l'inopia.
(Erasmo da Valvasone, La caccia canto I, stanze 102-104)
03-03-2018, 09:19
Acquerapide
L'ho già postata, la riposterò.
Come, my friends,
'T is not too late to seek a newer world.
Push off, and sitting well in order smite
The sounding furrows; for my purpose holds
To sail beyond the sunset, and the baths
Of all the western stars, until I die.
It may be that the gulfs will wash us down:
It may be we shall touch the Happy Isles,
And see the great Achilles, whom we knew.
Tho' much is taken, much abides; and tho'
We are not now that strength which in old days
Moved earth and heaven, that which we are, we are;
One equal temper of heroic hearts,
Made weak by time and fate, but strong in will
To strive, to seek, to find, and not to yield.
05-03-2018, 13:36
conogelato
Non ti amo come fossi rosa di sale, topazio
o freccia di garofani che propagano il fuoco,
t’amo come si amano certe cose oscure,
segretamente, tra l’ombra e l’anima.
Ti amo come pianta che non fiorisce e reca
dentro di sé, nascosta, la luce di quei fiori,
e grazie al tuo amore vive oscuro nel mio corpo
il denso aroma che sale dalla terra.
Ti amo senza sapere come, né quando, né da dove,
ti amo direttamente senza problemi né orgoglio,
ti amo così perché non so amare altrimenti
che in questo modo in cui non sono e non sei,
tanto vicino che la tua mano sul mio petto è mia,
tanto vicino che si chiudono i tuoi occhi col mio
sonno.
Saprai che non t’amo e che t’amo
perché la vita è in due maniere,
la parola è un’ala del silenzio,
il fuoco ha una metà di freddo.
Io t’amo per cominciare ad amarti,
per ricominciare l’infinito,
per non cessare d’amarti mai:
per questo non t’amo ancora.
T’amo e non t’amo come se avessi
nelle mie mani le chiavi della gioia
e un incerto destino sventurato.
Il mio amore ha due vite per amarti.
Per questo t’amo quando non t’amo
e per questo t’amo quando t’amo.
Sete di te m’incalza nelle notti affamate.
Tremula mano rossa che si leva fino alla tua vita.
Ebbra di sete, pazza di sete, sete di selva riarsa.
Sete di metallo ardente, sete di radici avide.
Verso dove, nelle sere in cui i tuoi occhi non vadano
in viaggio verso i miei occhi, attendendoti allora.
Sei piena di tutte le ombre che mi spiano.
Mi segui come gli astri seguono la notte.
Mia madre mi partorì pieno di domande sottili.
Tu a tutte rispondi. Sei piena di voci.
Ancora bianca che cadi sul mare che attraversiamo.
Solco per il torbido seme del mio nome.
Esista una terra mia che non copra la tua orma.
Senza i tuoi occhi erranti, nella notte, verso dove.
Per questo sei la sete e ciò che deve saziarla.
Come poter non amarti se per questo devo amarti.
Se questo è il legame come poterlo tagliare, come.
Come, se persino le mie ossa hanno sete delle tue ossa.
Sete di te, sete di te, ghirlanda atroce e dolce.
Sete di te, che nelle notti mi morde come un cane.
Gli occhi hanno sete, perché esistono i tuoi occhi.
La bocca ha sete, perché esistono i tuoi baci.
L’anima è accesa di queste braccia che ti amano.
Il corpo, incendio vivo che brucerà il tuo corpo.
Di sete. Sete infinita. Sete che cerca la tua sete.
E in essa si distrugge come l’acqua nel fuoco.