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Citazione:
Originariamente Scritto da
Arcobaleno
Gesù disse: - Lasciate che i morti seppelliscano i loro morti. -
Mi pare un parallelismo corretto.
Infatti. Lo è. Si è spiritualmente morti quando abdichiamo alla Speranza nell'Eternità, all'Etica, ai dettami della nostra Coscienza....
Fisicamente continuiamo a vivere, ma dentro siamo morti. Smettiamo di amare. Gli Altri, il Prossimo, Dio. Concentràti unicamente su noi stessi.
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:rotfl:
Stavo in pensiero e avevo nostalgia!
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E' tornato più pimpante che mai.:asd:
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Infatti mancava la "conata" quotidiana col "Tutti cattivi ed egoisti".
Però anche voi altri vi siete un po' impegnati durante questa assenza, eh!!
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Citazione:
Originariamente Scritto da
conogelato
Infatti. Lo è. Si è spiritualmente morti quando abdichiamo alla Speranza nell'Eternità, all'Etica, ai dettami della nostra Coscienza....
Fisicamente continuiamo a vivere, ma dentro siamo morti. Smettiamo di amare. Gli Altri, il Prossimo, Dio. Concentràti unicamente su noi stessi.
"Arco".
Li rivedremo i nostri morti? Dove sono ora le anime dei nostri morti? Ci parli dell'anima?
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Vega
:rotfl:
Stavo in pensiero e avevo nostalgia!
@vega.
Io no, no avevo nessuna nostalgia di Cono, con tutte quelle
chiacchiere buone solo per scolaretti elementari.speriamo
si calmi un po' co sto copia incolla dal Vangelo che mi sono stufata.
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@lilia: ma se anche lei madre, si stufa del vangelo, come dovremmo comportarci noi "gentili"?:mmh?:
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Cercare il Vangelo vero, quello con la v maiuscola.
Voi gentili vi siete talmente ingentiliti che non riuscite più ad intendere maiuscole con minuscole, tutto fa brodo, anche i sassi di mare nel brodetto di pesce:birre:.
Ps.
sandor, perché la chiami madre?
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perché mi pare che axe abbia detto che è una suora. poi "tutte minuscole" è come ho già avuto modo di dire, un "vezzo", una mia "pigrizia". insomma trovo più ergonomico evitare lo shift per fare la maiuscola...abbi pazienza...:)
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Lilia
"Arco".
Li rivedremo i nostri morti? Dove sono ora le anime dei nostri morti? Ci parli dell'anima?
Ti posso riproporre una discussione postata tempo fa: "Il corpo, l’anima e lo spirito."
Da "La saggezza di 'Abdu’l-bahá - L'evoluzione della materia e lo sviluppo dell'anima", testo bahà'ì:
Dio, nella Sua benevolenza, ce ne ha dato una idea in
questo mondo; ci ha fornito prove della differenza che esiste
fra il corpo, l'anima e lo spirito. Noi vediamo che il freddo, il
caldo e le sofferenze eccitano e toccano soltanto il corpo e
non hanno influenza sullo spirito. Quanto spesso vediamo un
uomo povero, ammalato, miseramente vestito senza nessun
mezzo per vivere, ma forte spiritualmente. Per quanto il suo
corpo sia sofferente, il suo spirito è libero e sano! E d'altra
parte quanto spesso vediamo un uomo ricco, fisicamente forte
e sano, ma con un'anima ammalata al punto di morire.
Appare assolutamente chiaro ad una mente aperta che lo
spirito dell'uomo è una cosa totalmente diversa dal suo corpo.
Lo spirito è invariabile e indistruttibile. Il progresso e lo
sviluppo dell'anima, la gioia e il dolore dell'anima sono
indipendenti dal corpo. Se un amico ci dà una gioia o un
dolore, o se un amore si rivela vero o falso, è l'anima che
viene impressionata. Se i nostri cari sono lontani, è l'anima
che soffre e il dolore dell'anima può reagire sul corpo.
Così, quando lo spirito è alimentato dalle sacre virtù, il
corpo è felice; se l'anima cade nel peccato, il corpo è in
angoscia!
Quando troviamo la verità, la costanza, l'amore e la fedeltà
siamo felici; ma quando incontriamo la menzogna, la perfidia
e l'inganno, siamo infelici. Queste sono tutte sensazioni
dell'anima, e non sono malattie del corpo. Così è chiaro che
l'anima, come il corpo, ha la sua propria individualità. E per
quanto il corpo subisca un cambiamento, non è necessario che
lo spirito ne sia toccato. Quando si rompe uno specchio sul
quale il sole brilla, lo specchio è rotto ma il sole continua a
brillare. Se un lume si rompe, la fiamma può continuare a
brillare. Gli stessi esempi valgono per lo spirito dell'uomo;
benché la morte distrugga il corpo dell'uomo, essa non ha
alcun potere sopra il suo spirito; lo spirito è eterno, non nasce
e non muore.
Quanto all'anima dell'uomo dopo la morte, essa rimane nel
grado di purezza raggiunto durante la vita del corpo, e dopo
liberata dal corpo, essa rimane immersa nell'oceano della
misericordia di Dio. Dal momento che l'anima lascia il corpo
e arriva nel mondo celeste, la sua evoluzione è spirituale e
questa evoluzione è l'Avvicinamento a Dio.
Comunque, sì rivedremo i nostri morti. Quando si muore l'anima raggiunge l'aldilà e può certamente rivedere le anime dei propri cari, a meno che una si sia comportata bene e l'altra male, perché allora credo che ci sia già una separazione nell'aldilà.
Comunque, di certo le rivedremo al termine del periodo di paradiso e inferno, quando ci sarà la riunificazione di tutti. Nel testo zoroastriano “Bundahishn” leggiamo:
“Allora tutti gli uomini si riuniranno nella più grande gioia, padre e figlio, fratelli e tutti gli amici. E un uomo domanderà all’altro: - Che cosa ha fatto la tua anima durante tutti questi anni? Fosti salvato o fosti dannato?”
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Citazione:
Originariamente Scritto da
sandor
perché mi pare che axe abbia detto che è una suora. poi "tutte minuscole" è come ho già avuto modo di dire, un "vezzo", una mia "pigrizia". insomma trovo più ergonomico evitare lo shift per fare la maiuscola...abbi pazienza...:)
Il mio discorso comunque era leggermente ironico.
La maiuscola ha solo il senso letterale di evidenziare certi nomi, per vari motivi, ma spremendo si osserva che il succo non sta nei nomi ma nei concetti. Il Vangelo maiuscolo sta a significare che ce n'è uno solo, senza maiuscole e senza spazi inutili; gli antichi erano più pratici lasciando però in piedi varie interpretazioni.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
crepuscolo
Il mio discorso comunque era leggermente ironico.
La maiuscola ha solo il senso letterale di evidenziare certi nomi, per vari motivi, ma spremendo si osserva che il succo non sta nei nomi ma nei concetti. Il Vangelo maiuscolo sta a significare che ce n'è uno solo, senza maiuscole e senza spazi inutili; gli antichi erano più pratici ma lasciavano in così piedi varie interpretazioni.
si. se permetti dell'ironia me ne ero accorto. non sono così sprovveduto, almeno non fino a questo punto. poi gli antichi si mettevano d'accordo nei concili. che però ovviamente sono stati tanti e non eliminativi ciascuno dei precedenti. forse è per questo che, a livello di fede, stiamo messi così. parlo ovviamente di oggi e di ora. poi dimmi tu...
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Hai ragione, il messaggio di Gesù che era senza compromessi ed improvvisato è diventato con il tempo compromettente e calcolato, e direi anche complicato, l'opposto della semplicità del messaggio di Gesù.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Arcobaleno
Nello “Srimad Bhagavatam” (3):
23:56 Chiunque non sia guidato dalle sue azioni a volgersi verso la religione,
chiunque non sia portato dalle sue pratiche religiose rituali a scegliere
la rinuncia, o la cui rinuncia non sfoci nel servizio di devozione offerto
al Signore Supremo, dev’essere considerato morto anche se respira.
A questa tua interessante affermazione, ti rispondo citandoti quello che disse Ulisse a Circe nel film "Ulisse" di cui l'attore era Kirk Douglas, in cui la maga gli prometteva l'immortalità e lui disse che ci sono cose più importanti: nascere, morire e nell'intervallo vivere come un uomo. E' giusto nascere e morire ma anche vivere bene ha la sua importanza, e il Vangelo è un libro di vita vissuta bene; è vero che c'è anche la morte ma anche la resurrezione.
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Dialogo memorabile, entrato nella storia del Cinema! Grazie Regina. Mai vergognarsi di essere "solo" creature. Mai vergognarsi della nostra fragilità. Anche Gesù Cristo l'ha sperimentata.
Circe: Ascoltami, io ti darò qualcosa che ti farà dimenticare i tuoi sogni meschini, il tuo misero regno, la tua moglie che invecchia. Rimani e questa notte l'Olimpo conoscerà un nuovo Dio, Ulisse.
Ulisse: Immortale!
Circe: Questo è il mio dono, il più grande dono che sia mai stato fatto ad un uomo.
Ulisse: No, ci sono doni più grandi. Nascere, morire e nell'intervallo vivere come un uomo.
Circe: Sì, vivere come un uomo, impastato di paura.
Ulisse: Solo chi ha paura conosce il valore del coraggio.
Circe: E la vecchiaia, questa povera carne che si corrompe e alla fine la morte. Ecco la terribile eredità degli uomini.
Ulisse: Io l'accetto questa eredità, non m'illudo neppure di cadere in battaglia o nel fragore delle tempeste. Basterà molto meno, un brivido improvviso, un po' di freddo la sera, e tuttavia questo fragile ammasso di paura ha osato combattere un Dio e non è stato ancora vinto. Se un giorno gli uomini parleranno di me, lo faranno con orgoglio perché ero uno di loro.
Circe: Il loro orgoglio non servirà a scaldarti nel regno dell'ombra. Io ti offro secoli di luce.
Ulisse: Non credo che mi dispiacerà troppo chiudere gli occhi al momento giusto.
https://aforismi.meglio.it/frase-film.htm?id=de9e