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La discordanza di opinioni dimostra che di chiaro c'è solo che la ragazza è stata uccisa.
Comunque noto con disappunto la difficoltà ad uscire da schemi semplificati di ragionamento e questo non favorisce la discussione.
Appena uno non si accoda alla definizione ed alla spiegazione più evidente di un fatto (normalmente quella strombazzata dai media) viene subito indicato come troller, le sue opinioni definite "filosofeggiare" ecc. ecc., io onestamente penso che questo modo di vedere le cose, sebbene in sintonia con i tempi correnti non sia costruttivo quindi vi saluto e rimanete a pascervi delle vostre piccole certezze.
Ha ragione Kyra: qui dentro quando si contraddicono certe piccole verità sembra di rompere i giocattoli a dei bambini...
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[QUOTE=Artemis;1038405]Finch
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[QUOTE=The Evil Twin;1038416]
Questo ha ammazzato la figlia perch
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Allora, bando alle ciance, perchè l'ha uccisa secondo voi?
Parole concrete.
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perch
[QUOTE=Artemis;1038620]Allora, bando alle ciance, perch
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Artemis
Allora, bando alle ciance, perchè l'ha uccisa secondo voi?
Parole concrete.
Perchè?
Perchè si credeva in diritto di costringere sua figlia a fare ciò che lui voleva, così come tantissimi altri uomini in ogni parte del mondo.
E' la solita vecchia storia, niente di nuovo sotto il sole. Nei soli mesi di luglio e agosto si sono contati 30 omicidi di donne da parte maschile (per lo più mariti/padri/fidanzati), che coinvolgevano uomini italiani.
Ovviamente non si è scomposto nessuno.
L'ultimo episodio, Sanaa, stesse modalità ma religione diversa (per quanto, appunto, nemmeno percepita veramente, dato che il padre non è praticante), guarda caso succede il delirio: Governo, Regione e Provincia vogliono costituirsi parte civile.
E allora perchè negli altri casi no?
Non ti puzza di strumentalizzazione?
Lo stesso paese che tuona allo scandalo in questo caso, è anche lo steso che non si preoccupa affatto di avere un premier "utilizzatore finale" (e di avere una personalità importante che così lo definisce, non con discredito, per difenderlo!).
In un'ottica come questa credi ci sia bisogno di aver sentito da bambini il richiamo del muezzin per considerarsi padroni della propria figlia/moglie/fidanzata?
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deve essere brutto morire sgozzati.
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[QUOTE=erin;1038568]Evil, per me
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Che la moglie perdoni il marito per un fatto del genere rientra nelle dinamiche "normali" di tali situazioni.
Le mogli sono spesso complici (attive o passive) di tutta una serie di delitti che avvengono in ambito famigliare in danno dei figli (maltrattamenti, abusi sessuali, fome varie di sfruttamento), questo, ripeto, a prescindere dalla religione delle persone coinvolte.
Ma davvero credete che il padre abbia ucciso la figlia perchè era fidanzata con un cattolico (il quale tra l'altro ha già dichiarato di essere cattolico però non frequentare la messa e altro): in altre parole abbiamo un musulmano (non praticante) che uccide la figlia perchè vuole vivere con un cattolico (che non va a messa e non pratica), non è che voglio fare il Perry Mason della domenica però continuare ad insistere sul "movente religioso" mi sembra davvero voler vedere a tutti i costi qualcosa che c'è ma sta molto ma molto sullo sfondo.
Sicuramente le differenze culturali e di abitudini possono aver aggravato le incomprensioni e la mancanza di dialogo tra le persone interessate ma da questo a determinare un delitto così brutale e sanguinario ce ne passa...
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Se lo interpreti come un episodio legato ad una questione di [I]identit
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Si, religiosa, non razziale. Pardon.
Il grado di generalizzazione non cambia, me lo concedi?
D'altronde, la susseguente specificazione "da parte di musulmani contro, un non musulmano" chiariva sufficientemente il senso del mio discorso, penso.
Facciamo così: questa me la metti tra le perle di discutere.it, la prossima volta però non perdere l'occasione di rispondere in merito ai fatti concreti.
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[QUOTE=Acquerapide;1038791]Se vabb
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Acquerapide
Si, religiosa, non razziale. Pardon.
Il grado di generalizzazione non cambia, me lo concedi?
D'altronde, la susseguente specificazione "da parte di musulmani contro, un non musulmano" chiariva sufficientemente il senso del mio discorso, penso.
Facciamo così: questa me la metti tra le perle di discutere.it, la prossima volta però non perdere l'occasione di rispondere in merito ai fatti concreti.
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Non perdo occasione, e sia. Non sarebbe la prima volta che si confonde l'identità etnica con quella religiosa, spesso si tende a non considerare il termine musulmano come intollerabilmente generalizzante, pretendendo di raffigurare in modo omogeneo un miliardo e mezzo di persone di orientamenti diversissimi anche in materia di religione. Quanto al nostro caso, per adombrare la possibilità che si tratti di un delitto di matrice religiosa occorrerebbe comunque addentrarsi nel caso particolare e valutare il retroterra religioso e culturale dell'omicida, la natura ed il grado della sua adesione alla legge coranica: perché anche la shari'a è una generalizzazione, non esiste una legge coranica codificata ed universalmente accettata nel mondo musulmano; esiste semmai il tentativo da parte degli ulamā di declinare ed interpretare la legge divina in accordo a casi specifici, sforzandosi di offrire un parere giuridico quanto più possibile conforme ai dettami del Corano e della Sunna. Ma comunque influenzato, e pesantemente, dalla tradizione giurisprudenziale locale (vedi alla voce infibulazione, giusto per fare un esempio) e dall'adesione alle quattro grandi scuole giuridiche sunnite (perché, in quanto marocchino, si presume che segua il sunnismo). Tutto ciò se proprio vogliamo porre la questione in termini religiosi. Certo, nell'Islam la donna è concepita in una posizione di sudditanza largamente trasversale alle sue varie declinazioni ed è pacifico che questo possa aver esercitato una certa influenza sia sulle azioni del padre che sulle reazioni della madre. Ma in ultima analisi questo non spiega un bel nulla. Comunque vada l'uomo ha agito al di fuori del dettato coranico e, che se ne sappia, senza il conforto di una specifica fatwā; quindi sostenere che sia stato animato dalla religione è come voler dire che X, di nazionalità Y e di religione greco-ortodossa, resosi responsabile di adulterio sia adultero in quanto cristiano.