Citazione:
Il gatto
E mi sembra pure una posizione corretta quella di non basarsi sull'azione degli eroi e dei martiri, debole nelle fondamenta.
Sono infatti pochi e pezzi unici e si da la confidenza che eliminandoli si fermi l'ambaradan che ti contrasta.
Per contro la routinarietà del contrasto fa percipire che eliminato uno subentra a scatto il successivo, quindi perchè farlo visto che costa?
Al che si ottiene un muro di contenimento ben più solido di quello costituito dagli eroi di valore effettivo solo in situazioni eccezionali che una azione unica ed eccezionale richiedono, cosa che nella routine riptitiva difficilmente si produce.
Vero pure che eroi ci si diventa anche per caso, un'azione fatta d'istinto ha un particolare successo e viene recipita come eroismo, o nei meccanismi sociali si ha necessità di generare un simbolo e si pompano gli aspetti di chi quel ruolo si può fargli assumere per una serie di scopi perseguiti.
Da cui per rispondere alla domanda iniziale si dovrebbe ipotizzare in proprio la ragione, o le ragioni che hanno concorso a portare saviano ad esere promosso simbolo unico, o per lo meno il più brillante esempio del contrasto alla mafia, come se tale contrasto lo facesse solo lui e avesse prodotto dei concreti arresti e smantellamento di cosche, o comunque dei risultati di altissimo valore operativo e unici nel loro genere e abilità di esecuzione.
Ovvero meriti ce ne stanno, ma di quello che nel suo settore, letterario, difende la posizione con un successo mediatico di ascolto, non del combattente operativo di prima linea che da solo prende la fortezza nemica, debella il cattivone e libera tutti i prigionieri, che uno lo nomina re, o eroe della nazione sul campo con le truppe schierate.
E ricami al contorno su tali perchè se ne possono fare, magari considerando su un altro filone di ipotesi che lo si può vedere come colui che scoprì la mafia, cosa per altro pure successa, ma tempo fa e fatta da altri quando il che è la mafia? la mafia non c'é era prassi e questo essere "nessuno" o "altro" della mafia era una delle sue maggiori protezioni, non esisteva e contrastata come insieme di azioni criminali comuni generava una notevole inefficienza.
Costruendo il concetto "letterario" di mafia ha innescato l'uso di ben altre tecniche integrate di contrasto e relativi risultati, tuttavia ciò è stato fatto tanto tempo fa.
Mo nessuno dice la mafia non c'è, oppure no?
Poesse, magari un pubblico o un certo pubblico ha maturato la convinzione che la realtà mafiosa ha perso qualla sua materialità che fa dire "la mafia c'è", quindi il ritorno alle origini e la "riscoperta" ridiventa azione fondamentale del contrasto, oppure la mafia si è trasformato in altro e nell'opera di saviano si può magari ravvedere la scoperta a la descrizione di questo nuovo altro che va a costituire la nuova realtà mafiosa e come allora si "scoprì" la mafia, ora la si "riscopre" di nuovo nel suo nuovo aspetto che per essere contrastato deve di nuovo essere chiamato mafia per non fargli godere della mimetizzazione di cui godrebbe un generico e indefinito "altro", ma saviano ha fatto questo?
Tuttavia questa è una ipotesi tentativa, perchè poi questa trasformazione che ha reso invisibile una nuova mafia ci sta? e saviano l'ha scoperta e descritta? la sua opera ha prodotto nuove tecniche di contrasto più adatte al trattamento di questo "altro" riportato alla sua vera natura?
Queste sono risposte difficili da dare con un valore concreto.
Tanto per ipotizzare delle linee di riflessione che possona anche essere diverse.
Citazione:
Il gatto
Tanto per continuare su questa linea di ipotesi, da verificare, o almenno da confermare in proprio nella loro plausibilità e proponibilità come direttrici portanti della questione si può andare oltre su due questioni, ipotizzabili, cuore del "contenzioso" proposto.
La prima questione è su cosa si basa la stima di questo eccessivo "pompaggio" del personaggio saviano, la persona non la conosciamo e in concreto sul personaggio stiamo a dire.
Ha scritto un libro e lo si promuove, anche perchè l'editore lo vuole vendere, è normale farci campagna promozionale, lo stesso vale per lo scrittore la cui notorietà e valorizzazione si riversa sul libro e quindi sulle vendite, da cui spingere, anche forte, saviano e la sua opera nel campo letterario cavalcando un'onda di successo dovuto pure ad una sensibilizzazione voluta diffusamente verso il problema mafia, direi quindi rientri nella normalità.
Ha generato una qualche polemica il dargli la scorta, non motivata in generale da un contrasto "nella norma" alla mafia, però anche questo è cosa problematica da valutare e pure qui, perchè si la cosa, come rilevato dal capo della mobile napoletana, potrebbe non motivarla, si come ragionamento teorico però, perchè poi nel dettaglio si possono fare dei distinguo, lui fa il capo della mobile e morto lui se ne fa un altro, morto lo scrittore accusatore non è esattamente lo stesso, con in più il fatto che magari nel libro si vanno ad utilizzare nomi specifici coinvolgendo degli aspetti e delle "reazioni psicologiche personali" dei coinvolti.
Ovvero jhon ford coppola fa il padrino, successone lo stesso, utilizzando il nome "corleone", il corleone vero e suoi eredi hanno una certa reazione individuale e ritengono di non dover agire in modo "specifico", saviano fa gomorra e nomina il nome "casalesi", il vero casalesi ed eredi magari tipetti più saguigni e collerici, non così platonici:D come corleone, ritengono di dover vendicare l'offesa personale a prescindere dal contenuto mafioso, al che la minaccia assume una dimensione diversa e la minaccia motiva una scorta.
D'altra parte nella storia dei cento passi si è visto come un badalamenti boss si irrita oltre misura per un impastato che si agita e fa un casino, più per un atteggiamento personale a fronte del suo problema, che non per una corretta azione che tiene conto di costi/risultati, infatti per eliminarsi la mosca riuscì solo a costruire il martire con notevoli fastidi addizionali propri.
Però il martire non aspirava al martirio quindi ripetendosi le condizioni di additamento, sulla varietà di valutazioni che ne derivano si possono fare scelte diverse, ovvero dare la scorta.
Rimanendo valide le concause derivate dalle responsabilità politiche che sarebbero gestite sul tavolo politico a fronte di una uccisione di saviano.
Direi quindi che anche la scorta non possa essere indice certo di una sovrastima mediatica del personaggio.
Quello che invece può far percepire questa sovrastima, direi, sta nell'averlo reso testimonial generico al di fuori del suo campo naturale di azione, scrittore letterario di temi di mafia, ovvero mo è il personaggio per cui "se lo dice saviano" ciò che dice è vero e ha un grande valore perchè lo dice lui, anche se ciò di cui dice poco o nulla ha a che vedere con la sua competenza "operativa" nel contrasto della mafia.
Direi che risiede in questo assunto la sovrastima del personaggio, ovvero essere stato reso "testimonial" mediatico di valore per qualunque considerazione egli faccia su ogni orgomento di cui lui abbia da dire o altri gli facciano dire.
Se totti fa una considerazione sul calcio ha un valore, ma se sulla sua parola io devessi scegliere una compagnia telefonica piuttosto che un'altra ciò diventa una sovrastima del "valore" di totti, calciatore esperto, ma "incompetente a dirmi quale telefono debbo comprare, però totti vediamo messo a dirci a quale internet dare il soldino, ciò può generare reazioni infastidite anche perchè l'utente può sentirsi pigliato per scemo sentendosi sollecitato da un "incompetente" nella materia in cui lo si sollecita.
Quando a me telefonarono per tentare un contratto telefonico con il salvatore telefonico del momento ci fu una reazione normale, poi la malcapitata per supportare la sua tesi di salvezza "osò" dire che "lo diceva" pure pure mike bongiorno al che era tutto spiegato e la parola di bongiorno rispondeva a tutto, io quindi avrei dovuto comprare senza nulla chiedere la sua proposta, li scattò la rispostaccia, con saviano si può verificare la stessa situazione diventando lui e percependolo noi come testimonial di situazioni che cominciano ad esorbitare dal suo campo di eccellenza onde sfruttare una competenza li acquisita in altri settori di sua incompetenza, cercando di sfruttare "il saviano ha detto", "il saviano dice"....quindi, "se lo dice saviano"....tu devi....
Detto ciò poi vediamo lo stesso saviano entrare nella gran tenzone politica dove le parti lo hanno reso testimonial delle loro posizioni utilizzando il valore del "se lo dice saviano..." cosa fatta per dare l'idea con il dire nell'articolo sulle intercettazioni dove si va ad utilizzarlo a supporto di un posizione di propaganda politica in cui "se lo dice saviano" che è così, è così, non ti devi chiedere perchè sul ddl è scritto diverso, saviano lo dice, saviano dice quello che io ti sto a dire, ma lui è quello che testimonia, tu quindi devi credere, senza risposta al dubbio specifico:D e fare quello che dico io:D
Di conseguenza però nel parco degli aspiranti ubbidienti si generano malumori a fronte dell'uso improprio di tal potere mediatico e la controparte concorrente che soffre i danni di questa pubblicità che ha motivo di valutare commercialmente sleale ha reazioni stizzite, al che segue il dire del suo imbonitore fede che mandato a fare il parafulmine rende l'immagine di quel malcontento generico di cui si sta a dire.
Caro il gatto, se avessi il tempo e la forza di leggere i tuoi romanzi, probabilmente li troverei interessanti, ma una peculiarità dei nostri tempi e luoghi, c'impone di essere più sintetici, pur affermando gli stessi principi che vogliamo comunicare. In tal senso: vedi quello che puoi fare. Ti ringrazio.