La sofferenza della persona amata merita sempre rispetto. Tutto qua. :)
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beh, certo; ma il rispetto � una cosa, il perdono un'altra, che implica essersi resi responsabili di un atto quantomeno colposo;
colpa e perdono stabiliscono una relazione di "credito", di disuguaglianza, e perci� di potere; e il potere � antinomico all'amore...
http://www.marge.it/hpwebsite/film/emma2.jpg
Io ho capito: � grave? :D
Axe suppone che, quando si viene perdonati dal partner - per esempio per aver versato l'olio toscano sul divano a due posti di seta cinese dell'epoca Ming - poi uno si senta obbligato ad essergli grato, e la gratitudine, come insegna Cicerone, pu� essere un fardello pesante. Per esempio, dovrai morderti la lingua e sopportare la pasta scotta, la strisciata marron glac� nel water, e questo significa che il tuo partner, attraverso i sensi di colpa, esercita di fatto un potere su di te, esemplificabile attraverso il detto bruzio "Quando s� marteddu batti, quando s� incudine statti" (Quando sei martello, batti, quando sei incudine, sopporta. N.d.T.). Incudine per il resto della tua vita!
ha gi� spiegato Nahui...
quello che volevo far presente a Cono, � che evidentemente lui ha presente la nozione cristiana del Perdono, che � un gesto gratuito:
se un ragazzino di passaggio mi graffia la carrozzeria dell'auto nuova con le chiavi e io lo perdono, compio un gesto che non mi porta alcun vantaggio concreto e diretto, poich� nulla potr� far valere nei confronti dell'infante;
ma il "perdono" nell'ambito di relazioni consolidate comporta, come ha spiegato Nahui, l'alterazione di un rapporto e dei relativi equilibri, e perci� non � necessariamente un gesto cristianamente disinteressato e pacifico come si sarebbe portati a pensare;
per restare aderenti al 3d, il rapporto di potere tra due partners, e la misura in cui esso incide nella vita della coppia, sono elementi essenziali per capire il senso del litigio e della sua eventuale soluzione.
Il Perdono � una prerogativa divina. Non viene naturale a nessuno di noi, voglio dire. Al massimo arriviamo a perdonare condizionatamente: "Ti perdono ma non farlo pi�". O a perdonare quando qualcuno, contr�to, ce lo chiede. Solo se la coppia ha fatto un percorso di conoscenza profonda e di accettazione reciproca, pu� perdonarsi scambievolmente. Indipendentemente dall'avere ragione o no su qualsiasi fatto o argomento. Ci si perdona, dunque, a prescindere. Perch� si � diversi, perch� la si pensa in modo opposto, a volte. E quando ci si scontra e si litiga, si soffre. Molto. Perdonarsi prima di dormire (o il pi� presto possibile, � chiaro) spegne l'incendio di solitudine che si crea, inocula l'antidoto e smorza gli effetti del veleno. :)
Cono, � tutto bellissimo, ma aggira il punto che avevo espresso:
una prerogativa divina sottolinea, appunto, un'asimmetria di facolt�: Dio perdona, perch� tutto pu� ed � "al di sopra";
ma tra persone che si dovrebbero porre alla pari, il perdono presuppone necessariamente un torto sub�to e l'accettazione di quelle condizioni;
ora, se due persone litigano per una divergenza di vedute, entrambe concepibili - poniamo, sull'educazione dei figli - non si produce necessariamente un torto;
se alla fine uno "perdona" l'altro, condizionatamente, a patto che... il senso che risulta dalla situazione � che chi ha "perdonato" comanda e impone il proprio punto di vista, e chi chiede di essere perdonato accetta la propria condizione di inferiorit�;
una relazione di potere, non di amore.
penso che questione non e�se una persona si merita il perdono,la questione e�se il tuo cuore e�pronto a perdonare
"si risolve sempre tutto con una bella scopata" (cit.)
Se la propongo al mio amico ho paura s'incazzi ancora di pi�..
Cono, tu ti metti le fette di salame davani agli occhi:
una coppia, se � tale, � sempre il frutto di un evento negoziale, e il potere � alla base di quell'equilibrio, per forza;
il Perdono che evochi tu � il sentimento unilaterale e gratuito di chi non pu� ottenere nessun beneficio dalla persna perdonata che si � resa responsabile di una colpa; il figlio della vittima che perdona il terrorista che si trova in carcere, ecc...
ma quando tra due persone c'� una relazione che implica quello che tu definisci come perdono condizionato, quel sentimento gratuito non esiste, e si tratta semplicemente di uno strumento con cui si gestiscono i rapporti di forza;
come va a finire la controversia che originato il litigio o il comportamento colposo ? finisce che uno dei due la abbozza e cede all'imposizione dell'altro; il che non necessariamente � un male;
ma, per favore, non travestiamo quel perdonastro da Virt� cristiana quando � evidentemente solo una procedura negoziale;
l'amore che trascende quello umano � una bella frase, ma poi, in concreto, che succede davvero quando resta una divergenza di punti di vista e si deve decidere qualcosa ?
Axe, io posto solamente il mio pensiero...la mia esperienza, il mio vissuto. Ogni m�nage ha le sue storie e le sue particolarit�, mi sembra ovvio. Si litiga, ci si riappacifica e ci si perdona (o non ci si perdona) in mille modi diversi....
Nel caso, comunissimo, che descrivi, quando risulta davvero impossibile trovare un punto d'accordo....si rinuncia per amore. A volte l'uno e a volte l'altro. Accogliendosi e stimandosi reciprocamente. Sempre.
rinunciare � relativamente semplice, se si tratta solo di amor proprio;
ma pensa a quando le scelte controverse riguardano questioni comuni, o peggio i figli, e ciascuno � convinto di essere nel giusto; la rinuncia la devi accettare per loro conto...
il tema del 3d � il litigio, e tu hai invocato "il perdono" quale modalit� per risolverlo;
il perdono per� comporta un torto e una ragione acclarati, la cui nozione � condivisa dai litiganti, e perci� la soluzione a monte del conflitto, di cui il perdono pu� essere semmai conseguenza, non soluzione;
chi "perdona" � il vincitore di un confronto, cui l'altro si sottomette.
Anche perch� difficilmente si perdona chi non ammette di avere torto. Il riconoscimento della "colpa" o comunque dell'errore di valutazione o prospettiva � presupposto della tentata riconciliazione.