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Enoch slavo 57
Ma chiama i tuoi fratelli e tutta la gente della nostra casa e gli anziani del popolo, affinché io parli con loro e parta". Matusalemme si affrettò e chiamò i suoi fratelli Regim e Ariim e Achazuchan e Charimion e tutti gli anziani del popolo e li condusse davanti al volto di suo padre Enoc e si inchinarono a lui. Enoc li accolse e li benedisse e rispose loro dicendo:
Enoch slavo 58
"Ascoltate, o figli. Ai giorni di vostro padre Adamo, il Signore scese sulla terra a visitare essa e tutta la sua creazione, che egli stesso aveva creato. Il Signore chiamò tutti gli animali della terra e ogni rettile della terra e tutti gli uccelli alati e li condusse davanti al volto di vostro padre Adamo, affinché desse nomi a tutti sulla terra. Il Signore li lasciò accanto a lui e sottomise a lui tutto come inferiore, al secondo posto, avendolo reso sordo per tutta sottomissione e obbedienza all'uomo. Poiché egli ha fatto l'uomo signore di tutti i suoi possedimenti: su di loro non vi sarà giudizio per ogni anima vivente, ma per l'uomo solo. Per tutte le anime degli animali nel grande secolo c'é un solo posto e un solo recinto e un solo pascolo. Poiché l'anima degli animali, che il Signore ha creato, non sarà richiusa fino al giudizio e tutte le anime accusano l'uomo. Chi pascola male l'anima degli animali commette iniquità verso la propria anima.
Enoch slavo 59
Ma chi conduce un sacrificio di animali puri, é guarigione, egli guarisce la sua anima e chi porta un sacrificio di uccelli puri, é guarigione, guarisce la sua anima. Tutto ciò che voi avete per cibo, legatelo per le quattro zampe, é guarigione, egli guarisce la sua anima. Chi mette a morte ogni animale senza legarlo, é cattivo costume, commette iniquità verso la sua anima. Chi fa del male a un animale in segreto, é cattivo costume, egli commette iniquità verso la sua anima.
Ovviamente i sacrifici animali furono consentiti all'epoca, ma l'aumento della sensibilità umana ha consentito la loro abrogazione in tempi successivi. E si è arrivati perfino all'astensione dal cibarsi di animali, da parte di coloro che riconoscono la sensibilità animale al dolore.
Enoch slavo 60
Chi fa del male a un'anima umana fa male alla sua anima e non c'é per lui guarigione nei secoli. Chi commette un'uccisione mette a morte la sua anima e non c'é per lui guarigione nei secoli. Chi spinge un uomo nella rete ci resta impigliato lui stesso: non c'é per lui guarigione nei secoli. E chi spinge un uomo in giudizio, il suo giudizio non verrà meno nei secoli.
Enoch slavo 61
Ora dunque, o figli miei, astenete il vostro cuore da ogni ingiustizia che il Signore ha in orrore e più ancora da ogni anima vivente, quante ne ha create il Signore. Ciò che un uomo domanda al Signore per la sua anima, così lo faccia per ogni anima viva. Perché nel grande secolo molti rifugi sono preparati per l'uomo, dimore molto buone, dimore cattive senza numero. Beato chi va nelle case benedette, (poiché) nelle cattive non c'é soggiorno. Un uomo, quando mette una parola nel (suo) cuore di portare un dono davanti al volto del Signore e le sue mani non lo fanno, allora il Signore respinge il lavoro delle sue mani ed egli non ottiene nulla. Se le sue mani lo fanno e il suo cuore mormora e non cessa la sofferenza del suo cuore, la sua mormorazione é senza frutto.
Enoch slavo 62
Beato l'uomo che nella sua pazienza porta un dono davanti al volto del Signore, perché troverà ricompensa.
Un uomo, quando con la sua bocca fissa un termine per portare un dono davanti al volto del Signore e lo fa, allora troverà ricompensa. Ma se adempie la sua parola, dopo aver passato il tempo fissato, il suo pentimento non é gradito, perché ogni ritardo fa scandalo.
Enoch slavo 63
Un uomo, quando copre chi é nudo e dà pane all'affamato, troverà ricompensa; ma se il suo cuore mormora, allora egli fa una perdita e non ci sarà rimunerazione. Quando il povero é sazio e il suo cuore é sprezzante, allora perde tutta la sua opera buona e non otterrà (nulla), perché il Signore detesta ogni uomo sprezzante".
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Enoch slavo 64
Accadde che quando Enoc ebbe parlato ai suoi figli e ai principi del popolo, tutto il suo popolo e tutti i suoi vicini udirono che il Signore chiamava Enoc. Si consultarono tutti dicendo: "Andiamo e salutiamo Enoc". Si radunarono fino a duemila uomini e vennero fino al luogo Azuchané dove c'erano Enoc e i suoi figli e gli anziani del popolo.
Salutarono Enoc, dicendo: "Tu, benedetto (davanti) al Signore re eterno, benedici ora il tuo popolo e glorificaci (davanti) al volto del Signore, perché il Signore ti ha scelto per porti (come) colui che toglie i nostri peccati". Enoc rispose al suo popolo, dicendo:
Enoch slavo 65
"Ascoltate, miei figli: prima che tutte le cose fossero, prima che avesse luogo tutta la creazione, il Signore stabilì il secolo della creazione e dopo questo fece tutta la sua creazione visibile e invisibile, e dopo tutto ciò creò l'uomo, secondo la sua immagine, e mise in lui gli occhi per vedere e le orecchie per udire e il cuore per pensare e la ragione per consigliare. Allora il Signore liberò il secolo a causa dell'uomo e lo divise in tempi e in ore, perché l'uomo mediti i cambiamenti dei tempi e la (loro) fine, l'inizio e la fine degli anni e dei mesi e dei giorni e delle ore, e perché calcoli la morte della sua vita.
Quando avrà fine tutta la creazione che il Signore ha creato e ogni uomo andrà al grande giudizio del Signore, allora i tempi periranno e non ci saranno più anni, né mesi, né giorni e le ore non saranno più contate, ma sorgerà un solo secolo. Tutti i giusti che sfuggiranno al grande giudizio del Signore si uniranno al grande secolo e il secolo insieme si unirà ai giusti e saranno eterni. In essi non ci sarà più fatica, né dolore né afflizione, né attesa di violenza, né pena, né notte, né tenebra, ma avranno una grande luce per l'eternità e un muro indistruttibile e avranno un grande paradiso, riparo di un soggiorno eterno. Beati i giusti che sfuggiranno al grande giudizio del Signore, perché i (loro) volti risplenderanno come il sole.
Enoch slavo 66
Ordunque, miei figli, preservate le vostre anime da ogni ingiustizia, da tutto ciò che il Signore ha odiato. Camminate davanti al volto del Signore e servite lui solo e portate ogni offerta davanti al volto del Signore. Poiché, se levate lo sguardo al cielo, là c'é il Signore, poiché il Signore ha creato i cieli. Se posate lo sguardo sulla terra e sul mare, e pensate alle cose sotterranee, anche là c'é il Signore, perché il Signore ha creato tutte le cose. Nessuna azione sarà nascosta al volto del Signore. Nella pazienza, nella dolcezza e nell'afflizione delle vostre tribolazioni, uscite da questo secolo di sofferenza".
Dopo il riassunto della metafisica enochica, quello della morale.
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Enoch slavo 67
Mentre Enoc conversava col suo popolo, il Signore mandò tenebre sulla terra e ci fu oscurità, e l'oscurità coprì gli uomini che stavano con Enoc. Gli angeli si affrettarono e gli angeli presero Enoc e lo innalzarono nel cielo più alto e il Signore l'accolse e lo pose davanti al suo volto nei secoli. L'oscurità si allontanò dalla terra e ci fu luce e il popolo vide e comprese in che modo Enoc era stato preso e glorificarono Dio e andarono nelle loro case.
Enoch slavo 68
Matusalemme e i suoi fratelli, i figli di Enoc, si affrettarono e costruirono un altare nel luogo Azuchan, di dove Enoc era stato preso, e presero montoni e buoi, e li sacrificarono (davanti) al volto del Signore. Chiamarono tutto il popolo, che era venuto con loro, alla letizia e il popolo portò doni ai figli di Enoc e fecero letizia e gioia per tre giorni.
Libro 6 - Diluvio
Enoch 106
[Dopo del tempo, mio figlio Matusalemme prese una moglie per suo figlio Lamek e costei rimase incinta da lui e generò un figlio. Ed era la sua carne bianca come neve e rossa come rosa, e i capelli del suo capo e la sua chioma erano come bianca lana e belli erano i suoi occhi e, quando li apriva, illuminava tutta la casa, come il sole, e tutta la casa risplendeva assai. E quando fu preso dalle mani della levatrice, aprì la bocca e parlò al Signore di giustizia. Suo padre, Lamek, ebbe paura di lui e fuggì. E venne da suo padre Matusalemme e disse: - Io ho generato un figlio diverso. Non é come gli uomini, ma sembra figlio degli angeli del cielo e la sua creazione é diversa e non é come noi e i suoi occhi sono come i raggi del sole: la sua faccia risplende.
Mi sembra che egli non sia (nato) da me, ma dagli angeli, ed io temo che, ai suoi giorni, avverrà un prodigio sulla terra. Ed ora io, padre mio, ti scongiuro e ti prego acché tu vada da Enoc, nostro padre, ed ascolti da lui il vero, poiché la sua residenza é con gli angeli. - E quando Matusalemme ascoltò le parole del figlio, venne da me, ai confini della terra, poiché aveva udito che io stavo colà, e gridò. Io udii la sua voce e venni presso di lui e gli dissi: - Eccomi, figlio mio, perché sei venuto presso di me? -
Egli mi rispose e mi disse: - Son venuto da te per causa di una gran cosa e per la visione terribile, per la quale mi sono avvicinato. Ora, ascoltami, o padre mio, poiché a mio figlio Lamek é nato un figlio, il cui aspetto e la cui creazione non é come la creazione degli uomini; il suo colore é bianco più della neve e rosso più della rosa, i suoi capelli sono bianchi più della bianca lana e i suoi occhi sono come i raggi del sole ed egli ha aperto gli occhi ed ha illuminato tutta la casa. E' stato sollevato dalle mani della levatrice, ha aperto la sua bocca e ha benedetto il Signore del cielo. E suo padre Lamek si é spaventato ed é corso da me e non credeva che egli fosse (nato) da lui, ma quasi come dagli angeli del cielo. Ed ecco, sono da te perché tu mi annunci il vero. -
Ed io, Enoc, risposi e gli dissi: - Il Signore rinnova le novità sulla terra ed io ho già visto ciò nella visione e ti ho fatto noto che nella generazione di Yared, mio padre, si é
negletta, dall'alto dei cieli, la parola del Signore. Ed eccoli, fanno peccato e trasgrediscono la legge e si sono uniti con le donne e commettono peccato con esse e hanno preso mogli da esse e da esse hanno generato figli. Genereranno sulla terra i giganti, non di spirito, ma di carne, e sarà gran flagello sulla terra ed essa si laverà da tutta la corruzione. E sarà gran distruzione su tutta la terra, vi sarà un diluvio e, per un anno, vi sarà gran distruzione. Questo figlio che vi é stato generato, egli (solo) resterà sulla terra e tre suoi figli si salveranno con lui. Quando sulla terra moriranno tutti gli uomini, lui ed i suoi figli si salveranno.
E adesso annuncia a tuo figlio Lamek che questo che é nato é veramente suo figlio e chiamalo Noé, perché egli vi sopravviverà ed egli ed i suoi figli si salveranno dalla distruzione che giungerà sulla terra, (causata) da tutti i peccati e da tutta la violenza, che si compirà ai suoi giorni sulla terra. E dopo di ciò, vi sarà sulla terra iniquità maggiore della precedente, perché io conosco i segreti dei santi, dato che il Signore me li ha mostrati e fatti conoscere, ed io ho letto sulle tavole del cielo.
Enoch 107
Ed ho visto scritto su di esse che (l'umanità), di generazione in generazione, peccherà fin quando sorgerà una generazione di giustizia e la colpa sarà distrutta, il peccato sarà allontanato da sulla terra e tutto il bene verrà su di essa. Ed ora, figlio mio, va, annunzia a tuo figlio Lamek che questo figlio che é stato generato é veramente suo figlio e non vi é inganno. E quando Matusalemme udì la parola di suo padre Enoc, poiché di nascosto gli aveva mostrato ogni fatto, ritornò a vederlo e chiamò quel figlio col nome di Noé, poiché egli rallegrerà la terra da ogni rovina.
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Enoch 108
Secondo libro che Enoc scrisse per suo figlio Matusalemme e per coloro che verranno dopo di lui e che custodiranno la legge nei tempi di dopo.
Voi che avete applicato (la legge) aspetterete, in quei giorni, fin quando saranno finiti coloro che operano il male e sarà finita la forza dei peccatori. E voi aspettate finché passi il peccato, poiché il loro nome sarà cancellato dai libri dei santi, la loro semenza sarà distrutta nell'eternità, i loro spiriti saranno uccisi e grideranno e gemeranno in un luogo deserto, oscuro, e bruceranno nel fuoco, poiché colà non vi sarà terra.
E vidi colà qualcosa come una nuvola, che non si vedeva (bene), poiché dal profondo io non potevo vedere sopra e vidi la fiamma di fuoco ardere splendida e (li vidi) mentre andavano in giro come montagne splendenti e si agitavano qua e là. E interrogai uno degli angeli santi che stava con me e gli dissi: - Che cos'é quella (cosa) brillante, dato che non é cielo, ma fiamma di fuoco, che brucia sola, e voce di grido, pianto, lamenti e grande sofferenza? -
Ed egli mi disse: - (In) quel luogo, che tu vedi colà, sono gettati gli spiriti dei peccatori e degli empi e di coloro che fanno il male e di quelli che pervertono tutto quel che Iddio, per bocca dei profeti, ha detto che doveva essere fatto. Perché, fra queste cose, ve ne sono alcune scritte e scolpite su, nel cielo, affinché gli angeli le leggano e conoscano quel che capiterà ai peccatori ed agli spiriti degli umili e di coloro che affliggono i loro corpi e che sono ricompensati dal Signore, e di quelli che sono vilipesi dagli uomini cattivi; (agli spiriti) di quelli che hanno amato il Signore, che non amano né l'oro, né l'argento, né tutte le cose belle, che sono nel mondo, ma hanno dato il loro corpo al tormento; e (agli spiriti) di quelli che, fin da quando nacquero, non hanno amato i cibi che sono sulla terra, ma si sono considerati come spiriti passeggeri, e questo (spirito) hanno custodito, ed il Signore li tentò assai, ma i loro spiriti furono trovati in purezza, affinché benedicessero il Suo nome.
Ed io ho letto nei libri tutti i loro meriti ed Egli li ha retribuiti, poiché essi, mentre venivano calpestati dagli uomini cattivi, sono stati trovati amanti del cielo più della loro vita in eterno, ed (essi) ascoltavano da loro rimprovero e maledizione e, mentre mi benedicevano, venivano vilipesi. Ed ora io chiamo le anime dei buoni dalla generazione di luce e trasformo coloro che sono nati nella tenebra, che non hanno richiesto onore, nei loro corpi, così come conveniva alla loro fede. E farò uscire nella luce splendente coloro che amano il mio nome santo e li porrò ciascuno sul trono della gloria di Lui. Ed essi risplenderanno per tempi incommensurabili, poiché il giudizio di Dio é giustizia, dato che ai fedeli Egli dà la fede nella abitazione delle vie rette. Ed essi vedranno essere gettati nella tenebra quelli nati nella tenebra, mentre i giusti risplenderanno. Ed i peccatori grideranno e li vedranno risplendere ed andare dove fu scritto, per loro, il giorno ed il tempo.
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Libro 7 - Nascita di Melchisedec
Enoch slavo 69
Nel terzo giorno, al tempo della sera, gli anziani del popolo parlarono a Matusalemme, dicendo: "Vieni e sta' (davanti) al volto del Signore e (davanti) al volto del tuo popolo e di fronte all'altare del Signore e sarai glorificato nel tuo popolo". Matusalemme rispose al suo popolo: "Oh, il Signore, Dio di mio padre Enoc, é lui stesso che si innalzerà un sacerdote sul suo popolo".
Il popolo attese tutta quella notte nel luogo Azuchan e Matusalemme restò presso l'altare e pregò il Signore e disse: "Signore di tutto il secolo, che sei l'unico, che hai scelto nostro padre Enoc, tu, Signore, rivela un sacerdote per il tuo popolo e fa intendere ai cuori di temere la tua gloria e di fare tutto secondo la tua volontà".
Matusalemme si addormentò e il Signore gli apparve in una visione notturna e gli disse: "Ascolta, Matusalemme, io sono il Signore, Dio di tuo padre Enoc; ascolta la voce del tuo popolo e sta di fronte a loro e di fronte al mio altare e ti glorificherò di fronte a questo mio popolo per tutti i giorni della tua vita".
Matusalemme, levatosi dal suo sonno, benedisse colui che gli era apparso. Gli anziani del popolo si rivolsero il mattino a Matusalemme e il Signore Dio diresse il cuore di Matusalemme ad ascoltare la voce del popolo ed egli disse loro: "Il Signore nostro Dio, ciò che é bene ai suoi occhi, lo faccia su questo suo popolo". Sarsan, Charmis e Zazas e gli anziani del popolo si affrettarono e avvolsero Matusalemme in una veste splendida e misero una corona brillante sul suo capo.
Il popolo si affrettò e il popolo condusse montoni e buoi e degli uccelli, tutto ciò che é accuratamente scelto, a Matusalemme da sacrificare (davanti) al volto del Signore e di fronte al popolo. Matusalemme salì al luogo di sacrificio del Signore, come la stella del
mattino che si alza, e tutto il popolo andò al suo sèguito. Matusalemme stette presso l'altare e tutto il popolo intorno all'altare. Gli anziani del popolo, presi i montoni e i buoi, li legarono per le quattro zampe e li posero a capo dell'altare e il popolo disse a Matusalemme: "Prendi il tuo coltello e sgozza questi (animali), accuratamente scelti (davanti) al volto del Signore". Matusalemme tese le sue mani al cielo, invocò il Signore, dicendo: "Ahimé, o Signore! Chi sono io per stare a capo del tuo altare e alla testa di tutto il tuo popolo? Ora, o Signore, Signore getta lo sguardo sul tuo servo e sulla testa di tutto il tuo popolo e su tutto ciò che é stato accuratamente scelto e dà la grazia al tuo servo di fronte a questo popolo, perché comprenda che sei tu che hai stabilito un sacerdote per il tuo popolo".
Accadde che, mentre Matusalemme pregava, l'altare fu scosso e il coltello si sollevò dall'altare e il coltello balzò nelle mani di Matusalemme, di fronte a tutto il popolo. Tutto il popolo si mise a tremare e glorificò il Signore. Matusalemme fu onorato (davanti) al volto del Signore e di fronte a tutto il popolo da quel giorno. Matusalemme prese e sgozzò tutto ciò che era venuto dal popolo. Il popolo gioì e fu in letizia davanti al volto del Signore e al volto di Matusalemme in quel giorno e poi se ne andarono nelle loro case.
Enoch slavo 70
Matusalemme da quel giorno stette a capo dell'altare e a capo di tutto il popolo. Nel 1480 visitò tutta la terra e ricercò tutti coloro che avevano creduto nel Signore, e coloro che avevano cambiato li corresse e li convertì e non si trovò un uomo che si allontanasse dal volto del Signore per tutti i giorni che visse Matusalemme.
Il Signore benedisse Matusalemme ed ebbe benevolenza per i suoi sacrifici e per i suoi doni e per tutto il servizio che egli servì (davanti) al volto del Signore. Dopo il termine dei giorni di Matusalemme, il Signore gli apparve in una visione notturna e gli disse: "Ascolta, Matusalemme, io sono il Signore, Dio di tuo padre Enoc. Voglio che tu sappia che sono finiti i giorni della tua vita e si é avvicinato il giorno del tuo riposo. Chiama Nir, il secondo figlio di tuo figlio Lamech, e rivestilo delle tue vesti sacre e lo porrai presso il mio altare e gli dirai tutto ciò che gli avverrà nei suoi giorni. Perché si avvicinano i tempi della distruzione di tutta la terra e di ogni uomo e di tutto ciò che si muove sulla terra. Poiché nei suoi giorni ci sarà un grande disordine sulla terra, perché l'uomo é diventato invidioso del suo prossimo e popolo si scaglierà contro popolo e nazione solleverà guerra contro nazione, tutta la terra si riempirà di sangue e di malvagio disordine.
Per di più abbandoneranno il loro creatore e adoreranno ciò che é fisso nel cielo e ciò che cammina sulla terra e le onde del mare e l'Avversario esulterà e gioirà delle loro opere per la mia afflizione. Tutta la terra cambierà il suo ordine e ogni frutto e ogni erba cambieranno i loro tempi, perché aspetteranno il tempo della distruzione. E tutte le nazioni cambieranno sulla terra per la mia afflizione. Allora io comanderò all'abisso: esso uscirà e si precipiterà sulla terra e i depositi delle acque celesti usciranno e si precipiteranno sulla terra, in una grande materia, secondo la prima materia, e tutta la costituzione della terra perirà e tutta la terra sarà scossa e sarà privata della sua saldezza da quel giorno. Allora io preserverò Noé, figlio primogenito di tuo figlio Lamech, e farò sorgere dal suo seme un altro mondo e il suo seme durerà nei secoli.”
Matusalemme, levatosi dal suo sonno, si afflisse grandemente del sogno. Chiamò tutti gli anziani del popolo e raccontò tutto quanto gli aveva detto il Signore e la visione di ciò che gli era apparso dal Signore. Il popolo s'afflisse della sua visione e gli rispose: "Il Signore ha il potere di fare secondo la sua volontà e ora fa tutto come il Signore ti ha detto". Matusalemme chiamò Nir, il secondo figlio di Lamech, e lo rivestì con le vesti del sacerdozio di fronte a tutto il popolo e lo pose a capo dell'altare e gli insegnò tutto quanto (doveva) fare tra il popolo.
Matusalemme disse al popolo: "Ecco Nir, egli sarà di fronte a voi, da questo giorno, la guida dei principi". Il popolo rispose a Matusalemme: "Lo sia per noi e sia la parola del Signore, come l'ha detta a te". Mentre Matusalemme parlava al popolo, il suo animo si turbava e piegò le ginocchia e stese le sue mani al cielo e pregò il Signore e mentre egli pregava, il suo spirito uscì. Nir e tutto il popolo si affrettarono e costruirono un sepolcro per Matusalemme e posero per lui l'incenso e la canna e molte cose sacre. Nir e il popolo andarono, sollevarono il corpo di Matusalemme e lo posero nel sepolcro che gli avevano costruito, e lo ricoprirono. Il popolo disse: "Benedetto é stato Matusalemme (davanti) al volto del Signore e di fronte a tutto il popolo". Di là si riunirono e Nir disse al popolo: "Affrettatevi oggi, portate il montone e il toro e la tortora e la colomba, affinché sacrifichiamo (davanti) al volto del Signore, e rallegratevi oggi e poi andate nelle vostre case". Il popolo ascoltò Nir, il sacerdote, si affrettarono e condussero (gli animali) e li legarono a capo dell'altare. Nir prese il coltello del sacrificio e sacrificò (davanti) al volto del Signore. Il popolo si affrettò e fece (ciò che doveva) e gioì; (davanti) al volto del Signore tutto il giorno glorificarono il Signore Dio, salvatore di Nir, e di fronte al popolo. Da quel giorno ci fu pace e ordine su tutta la terra nei giorni di Nir, per 202 anni.
Dopo questo, il popolo si allontanò dal Signore e cominciarono ad essere invidiosi l'uno dell'altro e popolo si sollevava contro popolo e nazione si levò in guerra contro nazione e ci fu grande turbolenza. Nir, il sacerdote, l'udì e si afflisse grandemente e disse nel suo cuore: "Il tempo é giunto, piaccia a Dio, e la parola che il Signore ha detto a Matusalemme, padre di mio padre".
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Enoch slavo 71
Ecco la moglie di Nir, Sofonim, essendo sterile non aveva generato (figli) a Nir. Sofonim era al tempo della vecchiaia e nel giorno della morte e concepì nel suo grembo e Nir il sacerdote non aveva dormito con lei dal giorno nel quale il Signore lo aveva posto di fronte al popolo. Sofonim ebbe vergogna e si nascose tutti i giorni e nessuno del popolo lo venne a sapere.
Era al giorno del parto e Nir si ricordò di sua moglie e la chiamò da lui nella (sua) casa per conversare con lei.
Sofonim andò da suo marito ed Ecco era gravida, al tempo del parto. Vedendola, Nir si vergognò grandemente di lei e le disse: "Perché hai fatto questo, o donna, e mi hai svergognato di fronte a tutto il popolo? Ora vattene da me, va dove hai concepito la vergogna del tuo ventre, perché io non insudici le mie mani su di te e pecchi (davanti) al volto del Signore". Sofonim rispose a suo marito, dicendo: "Ecco o mio signore, il tempo della mia vecchiaia e non c'é stato in me l'ardore della giovinezza e non so come é stata concepita l'indecenza del mio grembo".
Nir non le credette e Nir le disse una seconda volta: "Vattene da me, perché non ti colpisca e pecchi (davanti) al volto del Signore". Accadde che mentre Nir parlava a sua moglie, Sofonim cadde ai piedi di Nir e morì. Nir si afflisse grandemente e disse nel suo
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cuore: "Le é forse successo per la mia parola? E Ora misericordioso (é) il Signore eterno, perché la mia mano non é stata su di lei".
Nir si affrettò e chiuse la porta della sua casa e andò da suo fratello Noé e gli raccontò tutto ciò che era successo a sua moglie. Noé si affrettò verso la camera di suo fratello e l'aspetto della moglie di suo fratello (era) nella morte e il suo ventre (era) nel tempo del parto. Noé disse a Nir: "Non essere afflitto, Nir fratello mio, perché il Signore oggi ha coperto la nostra vergogna, perché nessuno del popolo lo sa e ora affrettiamoci, seppelliamola e il Signore coprirà la nostra onta". Posero Sofonim su un letto, la rivestirono di vesti nere, chiusero la porta e scavarono tombe in segreto.
Quando furono usciti verso la sua tomba, il fanciullo uscì dal cadavere di Sofonim ed era seduto sul letto. Noé e Nir entrarono per seppellire Sofonim e videro il fanciullo seduto presso il cadavere, che stava asciugando il suo vestito. Noé e Nir si spaventarono molto: il fanciullo era infatti compiuto nel corpo, parlava con la sua bocca e benediceva il Signore.
Noé e Nir lo guardarono molto, dicendo: "Questo (viene) dal Signore, fratello mio". Ed ecco il sigillo del sacerdozio (era) sul suo petto ed (era) glorioso d'aspetto. Noé disse a Nir: "Fratello, ecco che il Signore rinnova la dimora della santificazione dopo di noi". Nir e Noé si affrettarono e lavarono il fanciullo e lo rivestirono delle vesti del sacerdozio. Nir gli diede i pani benedetti ed egli mangiò. E lo chiamarono col nome di Melchisedec. Noé e Nir presero il corpo di Sofonim, la svestirono delle vesti nere, lavarono il suo corpo e la vestirono di vesti luminose e scelte e le costruirono un'altra tomba. Noé, Nir, e Melchisedec andarono e la seppellirono pubblicamente (e) onorevolmente. Noé disse a suo fratello: "Custodisci il fanciullo in segreto fino al tempo (favorevole), perché il popolo é diventato malvagio su tutta la terra e, vedendolo, in qualche modo lo faranno morire". Noé andò al suo luogo.
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Ed ecco tutte le iniquità su tutta la terra nei giorni di Nir. Nir si affliggeva assai più per il fanciullo, dicendo: "Che cosa farò di lui?". Tendendo le sue mani verso il cielo, Nir invocò il Signore, dicendo: "Ahimé, o Signore eterno, tutte le iniquità si sono moltiplicate sulla terra nei miei giorni e io comprendo che la nostra fine é vicina. Ora Signore, che cos'é l'apparizione di questo fanciullo e qual é il suo destino e che cosa farò di lui, perché non sia coinvolto con noi in questa distruzione?".
Il Signore udì Nir, gli apparve in una visione notturna e gli disse: "Ecco Nir, una grande perdizione ha già avuto luogo sulla terra: non la soffrirò, né la sopporterò più. Ecco, io penso di far cadere in breve giù sulla terra una grande distruzione; ma per il fanciullo non preoccuparti, Nir, poiché io tra poco manderò il mio arcangelo Michele e prenderà il fanciullo e lo deporrà nel paradiso dell'Eden. Non perirà con quelli che devono perire e io l'ho mostrato e sarà il mio sacerdote dei sacerdoti nei secoli Melchisedec; io lo santificherò e lo trasformerò in un grande popolo che mi santificherà".
Nir, levatosi dal suo sonno, benedisse il Signore che gli era apparso, dicendo: "Benedetto il Signore Dio dei nostri padri, che non ha dato biasimo al mio sacerdozio nel sacerdozio dei miei padri, perché la tua parola ha creato un grande sacerdote nell'utero di Sofonim, mia moglie. Poiché io non avevo discendenza e questo fanciullo sia al posto della mia discendenza ed egli diventerà mio figlio e tu lo conterai con i tuoi servi, con Sonfi e Onoch e Rusi e Milam e Seruch e Arusan, Nail ed Enoc e Matusalemme e il tuo servo Nir e Melchisedec sarà il capo dei sacerdoti in un'altra stirpe. So infatti che questa stirpe finirà nella confusione e che tutti periranno e Noé mio fratello sarà conservato in un'altra stirpe per la procreazione e dalla sua stirpe sorgerà un popolo numeroso e Melchisedec diventerà il capo dei sacerdoti in un popolo di un regno che ti serve, o Signore.
Enoch slavo 72
Accadde che quando il fanciullo ebbe terminato quaranta giorni nella dimora di Nir, il Signore disse all'arcangelo Michele: "Scendi sulla terra da Nir il sacerdote e prendi il fanciullo Melchisedec, che é con lui, e ponilo nel paradiso dell'Eden in custodia. Infatti già si é avvicinato il tempo e io lascerò andare tutte le acque sulla terra e perirà tutto ciò che c'é sulla terra e io lo rialzerò in un'altra stirpe e Melchisedec sarà il capo dei sacerdoti in quella stirpe.
Michele si affrettò e volò giù di notte. Nir dormiva di notte sul suo letto e Michele, apparsogli, gli disse: "Così parla il Signore a Nir: Consegnami il fanciullo che ti ho affidato". Nir non riconobbe colui che gli parlava e il suo cuore era turbato. "Il popolo, venuto a sapere del fanciullo," - disse - "lo prenderà e l'ucciderà? Poiché il cuore del popolo é diventato malvagio davanti al volto del Signore". Rispose a Michele e disse: "Io non ho (nessun) fanciullo e non riconosco chi parla con me". Michele gli rispose: "Non temere, Nir, io sono l'arcangelo Michele. Il Signore mi ha mandato ed ecco, io prenderò oggi il tuo fanciullo e andrò con lui e lo deporrò nel paradiso dell'Eden".
Nir si ricordò del suo primo sogno e credette e rispose a Michele: "Benedetto il Signore che ti ha mandato oggi da me e ora benedici il tuo servo Nir e prendi il fanciullo e fa di lui tutto ciò che ti é stato detto". Gabriele prese il fanciullo Melchisedec quella notte sulle sue ali e lo depose nel paradiso dell'Eden. Nir si levò il mattino e andò in casa e non trovò il fanciullo. Nir ne ebbe gioia e afflizione grandemente, perché aveva il fanciullo al posto di un figlio.
Enoch slavo 73
Al nostro Dio gloria sempre e adesso e ognora e nei secoli dei secoli. Amen.
Così si conclude il Libro di Enoch.
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Anche se non commento, leggo sempre.
Con attenzione ed interesse.
Grazie, arcobaleno
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Grazie anche a te te per l'attenzione e l'interesse.
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Interessante anche la "storia" di questo libro (ho fatto una piccola e superficiale ricerca), parte del quale ritrovato nei manoscritti del Mar Morto.
Non accettato nel Talmud, escluso dalla Bibbia dei 70, definito apocrifo in un concilio intorno all'anno 100, testo della chiesa etiope...quasi un "romanzo giallo", le traversie di questo testo