Be', onestamente, se quello che dici fosse vero, sarebbe esattamente razzista.
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è oggettivamente vero; ma non razzista;
che in una determinata cultura vigano certi valori come prevalenti e comuni è un mero fatto, che autorizza la presunzione che chi appartenga a quella cultura sia influenzato da quella;
sarebbe razzista nei confronti di un imputato non considerare questa circostanza, perché gli negheresti un'attenuante dalla ratio analoga che invece concedi ad altri; es.: essere cresciuto in un ambiente degradato e violento, avere subito violenza, ecc...
questo meccanismo incidentalmente ti illustra anche in modo semplice il fatto che un ordinamento sovrano costituisca automaticamente la categoria di chi sia potenzialmente ritenibile estraneo;
infatti, nessun elenco indica quali culture etno-nazionali di appartenenza possano essere ritenute influenti nel valutare lo status soggettivo di un imputato;
mi rendo conto possa essere difficile, soprattutto se si prendono per buone categorie stabilite secondo altri criteri; di solito questo avviene per discipline sociali che mirano ad enucleare tendenze, ad uso della fase sperimentale, per elaborare ipotesi di correlazione nell'ambito di aggregati dove figurano molte variabili simultaneamente, e allora la ricerca è costretta a cercare indizi sulla base di formulazioni che non si presterebbero all'impiego operazionale.
devi essere Ariete o Sagittario che non ti entra proprio in testa :asd:
l´ho capito io! e qua ci sta la doppia risata :rotfl:
l´esempio palese é il delitto d´onore che vigeva fino a diversi anni fa (IN ITALIA OF COURSE :asd:);Citazione:
è oggettivamente vero; ma non razzista;
che in una determinata cultura vigano certi valori come prevalenti e comuni è un mero fatto, che autorizza la presunzione che chi appartenga a quella cultura sia influenzato da quella;
il cornuto siciliano SI RITROVAVA delle attenuanti ,ovviamente favorevoli,paragonate al cornuto Trentino sullo stesso omicidio passionale!
I GIUDICI SICILIANI ERANO RAZZISTI ALLORA?!:asd:
veramente, sagittario sarei io :D
aspetta, in quel caso si trattava di una norma nazionale, prevista dal codice, per tutti, anche quelli di Bolzano;Citazione:
l´esempio palese é il delitto d´onore che vigeva fino a diversi anni fa (IN ITALIA OF COURSE :asd:);
il cornuto siciliano SI RITROVAVA delle attenuanti ,ovviamente favorevoli,paragonate al cornuto Trentino sullo stesso omicidio passionale!
I GIUDICI SICILIANI ERANO RAZZISTI ALLORA?!:asd:
il punto che ho cercato di spiegare a Yele è un meccanismo un po' diverso.
scusa tanto per capire:
quello di Bolzano nato,vissuto e cresciuto in quell´ambiente ha l´identica attenuante di quello nato,vissuto e cresciuto nell´ambiente nuriaga dell´Aspromonte?!?
stessa cultura o forzature ambientali o come accenni "stessi meccanismi"?:v
se si parla di attenuanti lo si deve fare a 360 gradi ..perché dovrebbero essere "meccanismo un po' diverso"
http://www.lastampa.it/2010/07/08/it...iN/pagina.html
certo; la legge deve essere uguale per tutti;
è solo quando si va ad applicare al caso individuale che il giudice può - ed in certi casi, deve - apprezzare eventuali circostanze ambientali e culturali che influiscono sulla percezione soggettiva dell'imputato.Citazione:
stessa cultura o forzature ambientali o come accenni "stessi meccanismi"?:v
se si parla di attenuanti lo si deve fare a 360 gradi ..perché dovrebbero essere "meccanismo un po' diverso"
restando alle "attenuanti culturali" dopo i fatti di Colonia;
scrittore algerino Kamel Daoud: "I colpevoli sono immigrati arrivati da tempo o semplici rifugiati? sono criminali o semplici teppisti? Nessuna delle due cose. In Occidente l'immigrato potrà salvare il suo corpo ma non patteggerà altrettanto facilmente con la propria cultura e di ciò ce ne dimentichiamo con sdegno. Il rapporto con la donna rimarrà incomprensibile a lungo e ne negozierà i termini per paura".
http://www.ilgiornale.it/news/cultur...e-1213690.html
adognibuonconto siete un paese commissariato IL FOLCLORE D´EUROPA! :asd:
capirai... Giggetto Di Maio, un genio... :asd:
questi sono i più stupidi di tutti; illudono i loro elettori, rappresentando la politica come una battaglia tra giusti e delinquenti, invece che tra interessi che vanno composti;
quando si arriva alla resa dei conti, contano gli interessi, e chi li ha votati è privo di rappresentanza dei propri;
la Raggi a Roma non può più presentarsi in pubblico, per gli insulti che prende; proprio per questa mancanza di identità ha bloccato tutti i progetti e i soldi che aspettavano tutti per lavorare, a partire dalle olimpiadi; non sapeva che fare, non aveva un progetto; solo chiacchiere, parole d'ordine vuote; prendi il 70% e ci metti quasi un anno a fare la giunta :rotfl:
tra un po' la lanciano dalla rupe Tarpea; tanto, co' quelle 'recchie plana; manco se fa male :asd:
Ma "influenzato" non vuol dire niente e poi dovresti definire "cultura", e ti avverto che è un arduo compito.
La mafia dovrebbe far parte della mia cultura in quanto io sono italiana e quindi se accusata di mafia, sono più probabile come colpevole, in quanto italiana ?
Ma stai scherzando ??
per la legge vuol dire, eccome; "cultura" indica l'insieme dei valori predominanti in una società, e che in qualche modo risultino riconducibili al comportamento in esame; "influenza" è l'attitudine di quei valori a condizionare a condizionare il comportamento e la percezione della sua liceità;
:rotfl: e chi ha mai espresso il meccanismo in questo modo ?Citazione:
La mafia dovrebbe far parte della mia cultura in quanto io sono italiana e quindi se accusata di mafia, sono più probabile come colpevole, in quanto italiana ?
Ma stai scherzando ??
questa formulazione incorporerebbe una condizione di necessità che non c'è in quella della legge che ho esposto, la quale offre solo al giudice la possibilità di valutare l'incidenza di elementi soggettivi, come è assolutamente dovuto nel diritto penale; ma non implica un automatismo a priori;
resta, come volevasi dimostrare, che la legge non esclude affatto l'appartenenza ad una comunità culturale come circostanza che operi in via presuntiva, almeno nella sostanza; non è che l'imputato di un reato che non è tale nella sua cultura ha l'onere di dimostrare che questo configura un'influenza particolare; basta un'eccezione di rito; semmai, sarà onere dell'accusa smentire, se ricorrono le circostanze, ma è davvero dura :asd:
e non sarebbe nemmeno del tutto corretto dire che il meccanismo funzioni solo nel senso del favor rei - come potrebbe apparire, dato che si tratta della quasi totalità dei casi; perché l'appartenenza ad una cultura - che so, religiosa o alla funzione sacerdotale o pastorale - può operare nel senso di negare attenuanti o configurare aggravanti nel caso di crimini particolarmente efferati; ai nazisti, in una certa misura, andò così, e non fu certo razzismo;
my 5 c, thx :D
E hai ben illustrato come sia oggettiva l'esistenza di culture diverse che il giurista tratta secondo le logiche dette.
L'opinione pubblica pero' non segue quelle logiche e, se ti vendi un appartamento a ridosso di un campo rom, invece di pagarti chiede i soldi per pigliarselo.
Immagino sia questo razzismo che si riteneva immotivato, perche' e' da razzisti non pagare per abitare nei pressi di una cultura diversa che convincera' il giudice, ma non il compratore.
Ne a caso maroni ha dato il placet alla piu' grande regolarizzazione di immigrati, cond8zionandola al possesso di un lavoro e quindi di una collocazione sociale.Citazione:
quella è gente che con gli stranieri fa funzionare tutto, tutte le piccole imprese, il commercio popolare, una miriade di servizi, da Cuneo a Piacenza, da Rovigo a Trento, ma anche più a sud; non sono mica matti;
semplicemente non vogliono la grana di gente che non sono in grado di collocare, perché aspirano a rimuovere ogni fonte di disagio, reale o temuto; quello sì; ma varrebbe per qualsiasi etnia;
ora, se a te piace immaginare un razzismo leghista, fai pure; secondo me, ti privi solo della capacità di valutare correttamente quelle circostanze socio-politiche, che andrebbero valutate sulla base di elementi più strutturali.
Immigrati eppur leghisti
Un nigeriano diventa responsabile dell'immigrazione per la Lega Nord. Un immigrato di vecchia generazione, con una sua storia di integrazione e di militanza politica.*Toni Iwobi è leghista da 20 anni*giù di lì. Una marocchina,*Souad Sbai, da 33 anni a Roma e da un anno sostenitrice del progetto leghista per il centro-sud. È giornalista e presidente dell'associazione*Donne Marocchine in Italia. Pipelia è rumena, in Italia da una decina di anni, vive a Milano in un quartiere popolare. È militante leghista da poco più di due anni ed è una delle più accese militanti contro le occupazioni abusive. Tre storie di integrazione, tre vite accomunate dalla politica. Quella che il*18 ottobre sfilerà a Milanocontro l'immigrazione, una manifestazione che*secondo Matteo Salvini*"Sarà assolutamente aperta, pacifica, colorata, a volto scoperto, aperta alle famiglie, ma sarà l'ultima manifestazione sorridente che facciamo perché dal 19 non saremo più disposti a tollerare una invasione pianificata".
Un paradosso per certi versi ma che finisce fatalmente per smontare i luoghi comuni sull'accoglienza, la solidarietà e soprattutto sugli immigrati. Concetti che Toni, Souad e Pipelia elaborano a modo loro parlando di doveri prima ancora di diritti. Di cittadinanza guadagnata nel tempo e di integrazione intesa come obbligo e non come un favore. Lontani anni luce dai piddini Kyenge e Chaouki ma con storie personali molto simili. Tutti integrati, ma duri e intransigenti i leghisti, più disponibili e per certi versi demagogici gli altri. E i leghisti 'stranieri' non sono una caso isolato perché nella sola città di Milano si contano un centinaio di tesserati su circa duemila iscritti. Egiziani, marocchini, siriani, rumeni, lituani, sudamericani. In Lombardia sono trecento, in tutta la Padania sono più di duemila. La loro storia la conoscono in pochi, forse non fanno notizia eppure ci sono. Pronti a sfilare sotto i vessilli leghisti il 18 ottobre a Milano e a prendersi, anche loro, una buona dose di accuse di razzismo.
http://www.huffingtonpost.it/marzio-...b_5927206.html
Diversa la valutazione di una immigrazione caotica che crea desperados vaganti in condizione di emarginazione che diventa criminogena e porta al crimine anche chi non lo sarebbe per sua indole.
Se affami troppi conigli in una gabbia pure quelli diventano belve.
Da cui una valutazione di pericolo criminale di una massa incontrollata vagante con una sussistenza dell'arrangio e' cosa diversa dall'attribuire una indole criminale su base razziale.
ma guarda che quelli regolarizzati, prima di esserlo, erano esattamente come quelli che oggi definisci "caotici", e cioè irregolari, clandestini;
tutto sorge dalla confusione reiterata che fai tra gli arrivi sui barconi che alimentano i centri di accoglienza e anche qualche disagio, e una popolazione ancora clandestina ma già radicata, che lavora, ovviamente in nero, ma non crea problemi;
è molto probabile che tra i moltissimi addetti al piccolo commercio, alla manovalanza edilizia e cura alla persona figuri gente che non ha titolo per restare, ed è anche ricattabile per questo, ma aspira alla regolarizzazione;
del resto, è evidente che la Bossi-Fini prevedeva circostanze davvero fantasiose per il visto di lavoro; figurati se il vicino scarparo si fa carico di una trafila burocratica - italiana :D - per assumere un senegalese a distanza, quando può valutarne 100 direttamente e scegliere, tenendolo in prova il tempo necessario.
La bossi fini, piuttosto grezza e raffazzonata, prevedeva di dare al clandestino l'alternativa fra l'arresto e l'andarsene in altri lidi, senza considerare che, ad un ambiente variegato che perseguiva altri scopi, dava i mezzi giuridici per fare stare il clandestino sul territorio libero di circolare in attesa di un processo a di la da venire.
Tanto, se e' vero che c'e' l'obbligo dell'azione penale, non c'e' una regola sul quando trattarla, cosa che permetteva di tenere sine die la pratica sul fondo, secondo scuola di pensiero del giudice che trattava la pratica.
Questa errata valutazione dell'intero sistema ha fatto si che uno strumento che perseguiva uno scopo fosse trasformato in uno strumento che otteneva quello opposto.
E lo otteneva talmente bene che il governo contrario si e' ben guardato dal cambiarla potendolo fare.
Ne nulla osta fare una legge che dia ai titolari di posto di lavoro adeguato a mantenersi decorosamente un visto di permanenza, ricalcando la sanatoria di allora.
Cosa che va in carico alla maggioranza di governo.
Poi ci possono essere dei dubbi su quanti lavori neri emergano, ma questo e' un problema piu' generale visto che anche le tanto vantate assunzioni stabili sono andate a farsi benedire quando sono cessate le sovvenzioni di stato.
Ovvero allora c'era una congiuntura favorevole per cui del lavoro nero, spiacevole nelle mansioni, poteva essere fatto emergere a fronte di maggiori costi di impresa.
Oggi il lavoro nero potrebbe essere motivato in gran parte dalla possibilita' di sfruttamento della manodopera che non reggerebbe i costi aziendali di regolarizzazione.
l'errore di fondo era proprio nei meccanismi concepiti, tutti teorici; una consultazione con gli esperti dei flussi reali l'avrebbe bocciata;
per quanto uno auspichi, certe dinamiche non si possono governare più di tanto; una volta capito quel "tanto", ti conviene sfruttarlo al meglio;
il filtro burocratico e poliziesco ha limiti fisiologici, oltre i quali diventa irrealistico e impedisce di adottare soluzioni più consone alle circostanze;
certo, questo non significa che devi prendere tutto ciò che arriva, senza alcun limite.
Una capacita' di governo implica comunque un filtraggio e una selezione e al contorno una capacita' di blocco e respingimento.
Ovviamente se programmi un carico devi prima e non dopo predisporre tutta la logistica e le strutture di utilizzo.
Salvo trovarti sommerso e causare un disastro ambientale.
Oltretutto se tali flussi si sono prodotti come emerso ultimamente, cosa che ha causato l'ingestibilita' degli stessi, che ti porta a mendicare comprensione per i tuoi affanni autocreati, regolarmente negata e non risovibile internamente per carenza di alloggi, soldi e capacita' di presidio del territorio.
Mentre il mondo osserva che perseveri nell'azione dissennata.
Avendo delle collocazioni non serve neanche assumere un ignoto nello zambia, lo fai selezionare fra i presenti nei centri liberando qualche posto.
Sempre che tali posti ci siano in numero significativo.
Un certo governo del fenomeno farebbe pensare all'istituzione dei canali umanitari tramite cui trasferire i titolari, secondo diritto riconosciuto da tutti, dei veri profughi come definiti da tutti.
Cio' lascia fuori un 90% che userebbero i metodi attuali e si torna al problema di avere la visione politica per cui, stavolta, non potendo opporre il dubbio sulla presenza di profughi veri mischiati ai tanti, avendoli gia' salvati con i metodi alternativi, puoi decidere di chiudere un canale ora a tutto utilizzo di clandestini, perdendo l'alibi che ti consente di operare sotto la bandiera umanitaria.
dipende dalla misura, che tu ipotizzi una, mentre gli esperti valutano altra;
non ci riesce il Trombetta, coi muri e le guardie, i rilevatori a infrarossi, lungo un confine presidiatissimo, e tantomeno riesce a controllare i milioni di clandestini già dentro;
parlare è facile; gestire sul serio da una posizione scomoda, con ancora meno mezzi e con tutti che ti tirano la giacchetta, perché il bacino di clandestini fa comodo a gente che ha potere economico, è molto più difficile, a prescindere dalla collocazione politica;
lo fai meglio in paesi marginali, come Ungheria e Polonia, dove quasi tutta la popolazione fa filtro e respinge; non dove in troppi hanno interesse a certe presenze, che regolari costerebbero il doppio.
Meglio provarci a porre un qualche ordine, che aggravare la situazione con 2000 al giorno.
Affidare tale compito a chi quotidianamente, dopo aver fatto esplodere il problema, lo alimenta non e' proprio istintivo.
Poi il danno e' talmente vasto e profondo che difficilmente sara' risolto, ma non fa dire bravo alle idee di universale solidarieta' che hanno fornito i mezzi tecnici, logistici ed economici che a questo punto ci hanno portato.
ripeto, opinioni facili;
la realtà è un'altra cosa;
persino il cinico Ferrara, non sospettabile di imbelle buonismo o radicalchicchismo, la pone su un altro piano, molto più moderato e meno allarmato: http://www.tempi.it/e-se-sulla-crisi...r#.WXSpaGeQxv4
del resto, se la società italiana la pensasse come te, esprimerebbe un Orban e non il governo attuale di cui ti lamenti; evidentemente, è questo quello che vuole la maggioranza, e per motivi sostanziali.
Questo si vedra' alle prossime elezioni e non a caso e' stato messo minniti in un posto chiave, personaggio poco incline allo scherzo, anche se, nella situazione attule e nella compagine dove e' inquadrato, tenta di attuare soluzioni drastiche con la massima discrezione.
Ne a caso l'artefice di tale pastrocchio ha tentato di prendere le distanze da se stesso affermando che "non abbiamo il dovere morale" rendendosi conto che l'epica figura del "gigante buono" salvatore di vite umane non aveva preso forma e sta costando al pd fior di consensi.
Cosa per cui gentiloni ha ritenuto opportuno non aggravare con lo jus soli, non a caso bloccato gia' a livello parlamentare, che potrebbe essere scollegato dai barconi, ma suscitare un sentimento di vendetta popolare per una politica sgradita con i mezzi che si hanno al momento.
Per cui non esce orban, ma anche i conigli, messi sotto adeguata pressione, cambiano atteggiamento e rivedono le proprie mire.
E, in genere, a cipputi, interessano i risultati, non le sigle di chi li ottiene, anche se pure quelle contano perche' un comportamento pregresso fa presagire una tendenza futura, sebbene una operazione tattica del momento la neghi.
Presumo che anche le coop e loro stipendiati, nonche' un certo volume di imprenditori immobiliari, preghino e portino ceri a che la cuccagna continui., facendo opera promozionale e di minimizzazione del problema.
Organizzano pure manifestazioni commemorative di solidarieta' popolate dai soli appartenenti alla cerchia retribuita per altro.
1000 hanno detto che erano, su un 40.000 elettori.
Bisogna vedere quanti numeri si muovono fra chi trae un profitto e chi subisce, o prevede di subire un danno.
Nessuno dice che dei contribuenti freschi non siano sgraditi, salvo che, come gia' avvenuto per altra carne fresca, poi si stagiona e da reddito diventa costo.
Una massa che inizia a contribuire e' sempre un guadagno netto, come quella italiana nella ricostruzione industriale.
Tutti versavano e pochissimo era pagato, tanto da motivare che era "giusto" garantire a quei pochi un costante tenore di vita.
Mo ci hanno ripensato, lo stesso avverra' con i nuovi contribuenti.
Ne e' tanto proponibile affermare che producono contributi abbandonati perche' proliferano gli accordi che li fanno confluire negli stati di provenienza del contribuente.
Da cui poco seguito, non immediatamente motivato da concreto reddito proprio da macelleria in avviamento, dovrebbe essere indotto da tali epocali annunci.
Boeri si sta anche lamentando per le pensioni pagate in italia e tassate e spese all'estero.
è il contrario; diventano reddito stabile; fanno comodo a tutti, anche al pensionato che gli affitta casa, al commerciante che vende roba;
anche dove li pensi come ipotetico puro costo, in realtà fanno PIL, perché moltiplicano le transazioni e riducono proporzionalmente il debito a fronte;
se tu potessi farli sparire con la bacchetta magica, a parte l'economia diretta dei servizi e contributi, e anche volessimo ipotizzarli tutti in nero, avresti un aumento del debito pro-capite a causa del calo impressionante di PIL;
guarda, io non ti voglio convincere di nulla, e ormai avrai capito che quando c'è da guardare in faccia alla realtà non mi metto certo fette di salame ideologiche davanti agli occhi;
ma le cose non funzionano nel modo intuitivo che ti hanno fatto credere; se vanno in un certo modo non è perché chi dovrebbe pensarci è un imbelle e poi arriva qualcuno più deciso, che cambia le cose da così a così;
vuol dire che ci sono vincoli operativi, economici, logistici, di consenso, molto stringenti.
Una gestione ordinata e' un'altra cosa, ma quella attuale non sembra esserlo, ne sembrano gli attuali gestori in grado di realizzarla e nemmeno di trasformare il materiale grezzo che producono in quelle risorse per ora evocate.
Attualmente sono solo prodotte discariche abusive nei centri abitati e dubito che qualcuno affitti un appartamento a certi soggetti senza reddito certificato e dalle abitudini ignote, per cui ne prendi uno e ne entrano dieci.
Ne certo e' una garanzia la promessa di un affitto governativo che ha mandato falliti i ristoranti che a credito fornivano pasti ai soccorritori nei centri terremotati, governo che, se oggi c'e', domani non c'e' e chi si e' visto s'e' visto.
Ne cambia molto se la sigla rimane, ma cambiano personaggi e strategie, nonche' disponibilita'.
Restano caserme e impianti demaniali, tendopoli della protezione civile, ma dicono che tutto e' esaurito..
Ne che i sindaci possano ottenere di piu' non disponendo i comuni di strutture ricettive ed ecco che anche nella struttura di partito si creano fratture.
Poi un certo numero di immigrati nel prosieguo sara' assorbito, magari sostituendone altri a minor costo, ma e' un ragionamento sociale che il privato nell'immediato non valuta e in quel futuro sara' pure morto.
gattomiao, "ordinata" è morta :asd:
viviamo in un paese in cui metà dei comuni è governata dagli orchestratori delle scimmie urlatrici, che rifiutano le loro quote, contribuendo grandemente al caos e alla gestibilità, che sarebbe altrimenti possibilissima;
qualcuno, dove già è pieno, ha ragione; ma poi ci sono quelli che danno voce alle paure irrazionali di chi li vota, e così ci dimostriamo il paese di peracottari che siamo da secoli, dove tutti pensano di essere più furbi se pensano al proprio privato, incapaci di immaginare le conseguenze di quel comportamento generalizzato;
come quelli che si calpestano scappando da un locale in cui c'è un incendio; non muoiono per l'incendio, ma per l'incapacità di gestire razionalmente la situazione; e le scimmie urlatrici fanno la loro buona parte per indurli nel panico, anche quando è privo di fondamento; hai visto a Torino che è successo a partire da un bischero che ha dato un falso allarme...
qui, per il gusto di qualcuno di avere visibilità e consenso tra gli emotivi influenzabili, si generano psicosi.
Ne conterei molto su una prospettiva di pil, anche un terremoto fa un gran pil, ancora di piu' una guerra.
Infatti si pensa di sostituire il pil con parametri sulla qualita' della vita che nemmeno un pil procapite ampiamente distribuito, cosa che il fenomeno non produce, genera.
Pure una cacciata di massa farebbe pil:
Ne a caso il sistema sprar viene snobbato, manca proprio il vecchietto attratto dall'affito che il comune gli offre per dividere il suo alloggio con un ignoto.
Le grosse concentrazioni, per altro molto redditizie per le coop, creano l'incetta degli appalti ad occhi chiusi con guadagno di pochi e disagio a vasto raggio nel tessuto sociale.