Originariamente Scritto da
axeUgene
i pensatori hanno un loro orientamento; ti possono servire da protesi per capire l'articolazione del tuo, ma non è che il loro sapere possa giustificare i loro valori; sarebbe come se io citassi illustri filosofi atei per screditare tue scelte diverse: ne vuoi sapere più di Nietszche ?
non funziona così;
ti hanno mandato a scuola proprio perché tu fossi in grado di discernere tra un parere tecnico e un giudizio di valore;
tutti i Bauman, Franceschi o Recalcati che puoi citare non possono controvertire il dato di fatto che la maggioranza degli abitanti del pianeta oggi gode di maggior benessere, libertà, opportunità di 30, 60 e 90 anni fa, e soprattutto i più indifesi;
a scuola e nelle università in cui gli illustri pensatori insegnano si dovrebbe esattamente apprendere a verificare criticamente ciò che appare, e che può essere sbagliato; se gli stessi pensatori e docenti rinnegano questo metodo critico, contro ogni evidenza complessiva, pur di distinguersi nelle loro geremiadi e ritagliarsi un ruolo di visibilità, è affar loro; ma non cambia il dato di realtà; la società è permanentemente in crisi, ma questo non ha mai determinato la Fine del Mondo; solo di quello in cui le generazioni anziane si sono abituate a vivere e comandare;
tu confondi la tua nozione di ciò che dovrebbe essere Bene comune con questo valore in assoluto; nazione, stato e popolo non sono valori in sé, visto che possono - come è avvenuto - essere adottati per imprese che tu stesso biasimeresti;
il bene comune è già tutelato, stabilito dalla legge, esattamente definendo quei comportamenti che sono vietati a tutela di quel bene, lasciando il resto all'apprezzamento individuale;
poi, ognuno di noi può avere opinioni diverse sull'opportunità di consentire certi comportamenti o meno; tu vorresti inibire o vietare il divorzio; un altro, spaventato dai fanatismi, potrebbe voler vietare le religioni; la società è conflitto, da sempre, come la stessa famiglia;
scambiare la dittatura, in senso lato, una finzione di ordine per pace può essere, comprensibile, umano; ma non è quasi mai un comportamento intelligente, perché non prepara all'inevitabile crisi;
è strano che tu non lo capisca, perché i tuoi preti - grande merito a loro, almeno per questo aspetto - sono maestri di elasticità, magari ipocrita - si fa ma non si dice - che rimanda le crisi più traumatiche;
però, ogni tanto, bisogna aggiornare i principi, perché poi ti ritrovi allo stadio due squadre che giocano con le regole teoriche del calcio storico fiorentino, e i conti non tornano più;
che è esattamente quello che comunichi tu, quando pretendi di dire agli altri come dovrebbero vivere, in base ai valori che tu consideri buoni e giusti;
tu chiami individualismo, deteriore, l'esercizio della libertà di autodeterminarsi a cui tu, però, non rinunci; così son bòni tutti...
finché non arriva uno che chiude le chiese e vieta i culti in nome del collettivismo, o non stabilisce un figlio solo per ogni coppia, in nome del Bene comune, non la capisci;
per questo esiste la legge, che ti consente di esprimerti ed affermare valori diversi da quelli miei, ma non di passare col rosso; questa è una definizione di Bene comune, che però a te non piace e non riconosci come tale; vedi il bicchiere mezzo vuoto;
come sempre,in tutta la storia; l'educazione è una continua forzatura del desiderio dei bambini, che starebbero sempre a giocare, anziché andare a scuola e fare i compiti, si ingozzerebbero di dolci e schifezze davanti alla tv e diventerebbero obesi, se non li si forzasse, ruberebbero la merendina al compagno di banco se non glielo si vietasse;
peraltro, in Occidente non c'è mai stata come oggi una tutela dell'infanzia da violenze e abusi, ordinari nelle società del passato, quelle non individualiste, dove trionfava l'autoritarismo dei padri-padroni; questo è un fatto;
ripeto: tu confondi la fine di un ordine che piace a te con la Fine del Mondo;
è un modo immaturo, infantile e capriccioso di vedere le cose, oltre che un fallimento dell'istruzione;
se tu avessi tratto profitto dalla scuola, riflettuto su ciò che avresti dovuto apprendere, avresti introiettato l'idea che ogni generazione vive la crisi del suo personale ordine, perché questa è la storia; le generazioni successive trovano confacenti altri equilibri;
il paradosso è che con questo sentirti ombelico morale del Mondo, sei proprio tu ad affermare quell'individualismo che critichi, facendo del Cono-centrismo per interposta chiesa; la cosa ti illude di esprimere un valore universale, e non ti capaciti della circostanza che la maggior parte del mondo la pensa diversamente;
spacci come Valore la circostanza - banale - della tua incapacità di accettare che gli altri abbiano opinioni di valore diverse dalle tue;
e io nemmeno critico questo, ché sarebbe inutile;
l'unica obiezione che esprimo è: ma ti serve ?
la gratificazione pissera di sentirti maestro di morale vale il fossato empatico che scavi con la sensibilità delle generazioni dei tuoi figli ? guarda che, ti piaccia o meno, quelli vivono in quel mondo che ti ostini a vedere come intriso di individualismo deteriore, e inevitabilmente ne affermeranno anche quei lati positivi che tu non vedi;
a che ti serve invecchiare amareggiato per l'incapacità di vedere e capire le ragioni genuine degli altri, diverse dalle tue ?