Originariamente Scritto da
axeUgene
oggi è solo finita la famiglia-caserma di un secolo fa, la cui "stabilità" era fondata sull'autorità carismatica postulata da un'ideologia maschilista; dopo quella del romanticismo diffuso, il secolo scorso ha visto la più importante rivoluzione della storia, quella delle donne, ancora poco compresa, persino da noi;
non si torna indietro, nemmeno volendo; non si rimette il dentifricio nel tubetto, la storia non si ferma, le persone sono diverse, ti piaccia o meno; esattamente come nessuno potrebbe più convincere te o me a sparare ad un tedesco o un greco o farsi ammazzare per la gloria di una patria conquistatrice e imperialista;
anche nel caso in cui la cosa potrebbe essere "conveniente" sotto il profilo dell'opportunismo, non abbiamo più quel quadro morale, perché la nostra antropologia culturale è troppo distante a quella di un secolo fa;
e così per la famiglia;
è grottesco postulare la stabilità degli affetti - già di per sé una contraddizione in termini: se sono affetti, sentimenti, non si possono imporre - in una società che vede un giorno sì e uno no un uomo che massacra la sua compagna che lo vuol lasciare, più tutte le violenze prodromiche e quotidiane che nei casi estremi sfociano in quei crimini;
chi ti legga, a prescindere dalle citazioni, capisce solo che, in contrapposizione all'"oggi" che deplori, suggerisci non si sa bene quale ritorno ad uno "ieri" - tanto felice quanto inesistente, che infatti non sai indicare - e in sostanza un supporto ideologico alla follia del gerarca carismatico di casa;
nessuno si impegna in una relazione, e tanto meno fa figli, con l'arrière pensée di smontare tutto a scadenza o a capriccio, soprattutto coi casini immani in cui si trovano in tali circostanze le persone normali;
anche qui, siamo tutti estremamente stabili e conservativi negli affetti; se oggi tutto durasse poco, come nelle rivistine di gossip nelle trasmissioni della D'Urso, dovresti avere un riscontro statistico, di gente che cambia continuamente partner e "scarta", motivata da narcisismo e individualismo;
invece, la quasi totalità delle persone qui è sposata o impegnata da decenni, e quando è in crisi non è certo per un capriccio edonista cui si cede alla prima difficoltà;
se ti spaventa la prospettiva che per amore di un nuovo partner ci si proietti con gioia anche nell'amore per i suoi figli, che non è sostituirsi al genitore biologico, a meno che questi non sia latitante di suo, per sue mancanze o incapacità, è un problema tuo, non certo della società; quella vera, non quella del gossip.