Originariamente Scritto da
axeUgene
veramente, ci sarebbe la legge contro il maltrattamento, un reato;
beh, no; senza un'attribuzione di valore a questo o quello, nessuna informazione, per quanto "vera", produce decisioni necessarie; se provi a farmi un esempio, te ne accorgi subito;
non è molto rilevante, come non lo è che il mito di Elettra sia "vero" quando vai dall'analista junghiano;
io ti dico queste cose perché in effetti l'argomento religioso è parecchio importante e, malgrado tante sciocchezze che si leggono, dalla posizione in cui ti poni stai perdendo occasioni di arricchirti, e non te lo meriti;
ho scritto che il credente in una società moderna necessariamente non è più di prima mano, e mi pare tu resti perplessa; quindi ti faccio notare una cosa; leggi cosa scrive Cono:
5 secoli fa, avrebbe dovuto ritrattare o sarebbe finito al rogo per una cosa del genere; un cristiano che sostiene l'equivalenza di fedi e dottrine fondate su "Dio", col che il Cristo risorto diverrebbe un dispensabile accidente :D
perché può dire una cosa del genere, che per un catechizzato 50 anni prima sarebbe stata impensabile ? perché in fondo anche lui crede di seconda o terza mano, una mediazione 3.0; ed è pervaso dalla nozione diffusa ovunque per cui la religione è una specie di psicanalisi globale divisa in correnti, per cui se vai dal freudiano o dal lacaniano, poco conta, purché quello ti protegga da nevrosi e angosce;
quello che ti perdi nella marginale questione della contrapposizione del "vero" in argomenti di interfaccia, è il senso sociale e psicologico di certi modelli che la religione rappresenta, e di quello che effettivamente si produce;
ora, quello che ti apparirebbe evidente se tu leggessi le cose da un altro punto di vista, è che il credo di Cono - non necessariamente di tutti-tutti i cattolici, ma del "popolo", pure dei non-credenti o non-più-tali - si fonda su un rapporto di dipendenza dall'autorità del Padre, che elargisce premi in cambio dell'obbedienza; un padre che può essere buono, ma anche fare paura o amare in modo sbagliato; e che comunque tira su degli eterni figli, anche quelli che non credono, ma che sono comunque permeati da quella cultura dell'affettività, esattamente come Cono è permeato da una lettura psicanalitica della fede; vedrai, se cresci in un ambiente fondato su quei valori emotivi di default, non è che te ne liberi per razionalità;
se fai mente locale su tante cose che abbiamo letto, gli effetti concreti li vedi benissimo: un bisogno di affidarsi ad un'autorità cui obbedire, e quindi l'appoggio esterno di figure e argomentazioni irrilevanti, come lo scienziato credente, o la storia divisa a metà, ecc... e, accanto, l'opportunismo degli imperativi eventuali di Kant - se non fai come ti dico, poi resti con un pugno di mosche - contrapposto al categorico: si fa perché è giusto, e io mi assumo la responsabilità di sostenere la cosa, ci metto la faccia; la mia, non quella dello scienziato o dell'autorità;
non voglio approfondire troppo ora, ma evidentemente l'antro-tipo culturale che si genera è quello del suddito, o del sostenitore di una dittatura, che si contrappone a quello kantiano-riformato costretto a farsi carico personalmente della morale, per motivi teologici che si possono eventualmente riepilogare; il suddito è uno che dopo aver obbedito verrà premiato; l'altro, è educato all'idea che è già stato premiato dalla possibilità di distinguere e comportarsi bene, e quindi deve; per te potrebbe essere: guarda come sono stata fortunata a provare empatia per gli animali; ma allora non posso essere indifferente alla loro tutela; mi devo dare da fare, altrimenti questa cosa va sprecata;cioè, ti giudichi da sola, da persona libera, e nessuno ti assolve; questo implica responsabilità, e anche una certa angoscia e cupezza;
ma forse potrebbe interessarti l'aspetto psicanalitico di questi eterni figli, che forse riguarda pure te e me :D
se Cono dà l'impressione di essere dominato dalla paura, oltre che da una fisiologica angoscia, il tuo atteggiamento nei confronti di quella postura rimanda alla rabbia; in entrambi i casi, sembra un vincolo rescisso in modo incompiuto con la figura paterna; il che implica a sua volta tante cose; per una donna a livello di valorizzazione del partner maschio; nel senso che questo verrà sempre tenuto un po' alla porta se il padre non è stato "ucciso"; nel caso di Cono, ma pure di Arco, la rabbia si trasferisce sul piano del sapere, che si contesta invece di appropriarsene, per il timore di essere puniti;
a te il sapere autorevole non lo riconoscono, perché sei donna :D ma questo solo perifericamente per una tara patriarcale; è proprio che quelli hanno un conflitto irrisolto col padre, uomo;
mo', ben lungi io dall'essere un fan della famiglia patriarcale; però, per fare un esempio delle conseguenze rilevanti, un problema demografico e di squilibrio della società c'è; perché finché gli eterni figli del clero erano costretti dalle convenzioni sociali, comunque procreavano; mentre noi figli liberi, in maggioranza restiamo incatenati a quelle modalità; le rifiutiamo, ma non siamo addestrati a superarle, e quindi non abbiamo la bussola per diventare genitori; poi, la questione di solito si risolve alla generazione successiva, visto che i figli dei patriarcali faranno in maggioranza la nostra fine, se non intervengono etiche nuove;
il tutto per dire che la religione e annessi, trattano di queste cose, e prima di tutto del rapporto col desiderio e la sua praticabilità nell'esistenza a fronte delle frustrazioni del desiderio stesso; se si declassa l'argomento a futile diatriba sulle mitologie, si perde tutto il senso, come se uno andasse dal freudiano e si mettese a disquisire se Edipo/Elettra sono esistiti davvero, mentre quello cerca di mettere ordine nel tuo rapporto col genitore di sesso opposto e farti fare una vita decente.